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MEGA: ecco come Elon Musk vuole rendere «di nuovo grande l'Europa»

Dalla retorica nazionalista a uno slogan che richiama il trumpiano MAGA, l'amico e alleato di Donald Trump intende ridisegnare gli equilibri politici del Vecchio Continente
©HANNIBAL HANSCHKE
Marcello Pelizzari
03.02.2025 16:00

MEGA. Ovvero, «Make Europe Great Again». Elon Musk è sceso in campo, anche nel Vecchio Continente. In via più o meno ufficiale. Tramite, manco a dirlo, un annuncio via X, con un post che ha facilmente superato gli 80 milioni di visualizzazioni. «Gente d'Europa, unitevi al movimento MEGA» scrive l'amico e alleato di Donald Trump. E quell'acronimo, beh, richiama proprio il trumpiano MAGA. Chiaro, chiarissimo l'obiettivo: ridisegnare gli equilibri politici europei attraverso la medesima retorica nazionalista dell'amministrazione Trump. Detto che l'acronimo, MEGA, è stato usato per la prima volta dal primo ministro ungherese Viktor Orbán, Musk sembrerebbe fare sul serio. Molto sul serio. Come in America, d'altro canto. 

Nessuna provocazione, dunque, ma una vera e propria agenda. In MEGA, leggiamo, stanno confluendo o dovrebbero farlo leader attualmente in carica, leader che confidano di salire al potere e movimenti nazionalisti. La risorsa principale, scrivono gli analisti, è Giorgia Meloni, vero e proprio asset strategico anche per Donald Trump. È considerata, da entrambi, un'interlocutrice chiave per instaurare una sorta di tecnocrazia europea. Concretamente, Musk vorrebbe cavalcare l'ascesa delle cosiddette nuove destre, in Europa, a vantaggio proprio e degli Stati Uniti. L'obiettivo nell'obiettivo, in questo senso, è ridurre le normative e deregolamentare. Per favorire, fra le altre, Tesla e SpaceX. 

Dove finisca il Musk imprenditore e cominci il Musk politico, va da sé, non si sa. Non con precisione, almeno. In Germania, ad esempio, il miliardario ha intensificato i suoi sforzi pro-AfD con tanto di endorsement diretti alla leader Alice Weidel. Un partito, Alternative für Deutschland, accusato di essere legato all'ideologia nazista. Musk, lo scorso gennaio, ha ospitato su X un incontro con Weidel. Di più, ha definito l'AfD come il solo movimento capace, citiamo, di «dare priorità all’integrazione e alla preservazione della cultura e della sicurezza tedesca». Sempre a gennaio si è collegato a un comizio del partito: l'AfD, ha detto, è «la migliore speranza» per la Germania alle prossime elezioni, in programma il 23 febbraio. Dettaglio: in Germania, vicino a Berlino, c'è una gigafactory di Tesla. Di nuovo: affari e politica, politica e affari. O, meglio, la politica come chiave per mantenere, migliorare o sbloccare determinati affari. Una politica, certo, autoritaria. Trumpiana, oseremmo dire.

La rete di Musk, in Europa, è tanto estesa quanto capillare. Geert Wilders nei Paesi Bassi, il radicale e nazionalista Éric Zemmour in Francia in un'ottica anti-Macron, con Marine Le Pen che certo non disprezza il patron di X (e viceversa). E poi: Santiago Abascal (Spagna) e André Ventura (Portogallo), Tom van Grieken (Belgio), Martin Sellner (Austria), l'ex premier polacco Mateusz Morawiecki e il parlamentare europeo Dominik Tarczynski, Robert Fico (Slovacchia), Calin Georgescu (Romania) e, venendo a Cipro, Fidias Panayiotou, ex influencer finito al Parlamento europeo e balzato agli onori della cronaca per le sue critiche (ovviamente ripostate da Musk su X) agli aiuti all'Ucraina. Resta da capire, per contro, come si muoverà Musk nel Regno Unito. Donald Trump, lanciatosi in un'offensiva a suon di dazi, ha detto che anche l'Unione Europea verrà colpita mentre «un accordo con il governo britannico» potrebbe essere trovato. Musk, per contro, ha ingaggiato una vera e propria battaglia senza esclusione di colpi con il primo ministro laburista Keir Starmer.

Il post di Musk, concludendo, sta ricevendo una moltitudine di commenti. In Europa, i suoi sostenitori confidano che il movimento MEGA possa non solo concretizzarsi ma contrastare l'immigrazione, le politiche ambientali e, allargando il campo, l'operato dell'Unione Europea. Una sorta di mostro che soffocherebbe le economie nazionali. C'è chi, commentando il post, ha scritto: «In Germania siamo stanchi di dover pagare ancora per la nostra storia». Altri, con uno slancio importante, hanno chiesto dove ci si iscriva. I detrattori di Musk, invece, si sono limitati a ribadire che l'Europa è già grande.