Guerra

Mercedes, Porsche e Ferrari: le 1.300 auto di lusso arrivate in Russia nonostante le sanzioni

L'indagine del sito russo indipendente Verstka, basata sui dati delle dogane, mostra come l'importazione di mezzi costosi, dopo una flessione nel 2022, sia ripresa con forza nel 2023 – Land Rover il marchio preferito: ben 551 i veicoli acquistati
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Giacomo Butti
14.11.2023 08:45

Le sanzioni contro la Russia funzionano? Sì, no, forse. Benché alcuni settori, come quello dell'aviazione (ne abbiamo parlato recentemente qui), mostrino indiscutibili difficoltà dopo i blocchi europei e americani, altri non stanno avendo gli stessi problemi. È il caso per le auto di lusso, che – secondo un'indagine del portale russo indipendente Verstka – nonostante le sanzioni imposte nel marzo 2022 da Stati Uniti e Unione Europea, continuano ad arrivare in gran numero nel Paese impegnato nell'invasione dell'Ucraina.

Le preferite

Secondo l'inchiesta di Verstka, basata sui dati registrati alle dogane, da metà marzo 2022 a oggi almeno 1.319 auto di lusso sono entrate in Russia nonostante il blocco all'esportazione verso il Paese. Merce, questa, del valore complessivo di circa 229,6 milioni di dollari (207 milioni di franchi). La lista fornita dal sito russo parla di 12 aziende i cui costosi veicoli (dai 100 mila dollari in su) sono finiti in Russia. I preferiti dai russi sembrerebbero i Land Rover: dall'introduzione delle sanzioni, sono almeno 551 i mezzi della casa automobilistica britannica specializzata in fuoristrada ad aver passato il confine. Seguono le tedesche Mercedes-Benz con 226 vetture e Porsche (177). Inoltre, durante i 19 mesi sanzionati, sono state importate almeno 104 BMW, 99 Audi, 97 Toyota, 9 Cadillac, 7 Rolls-Royce, 6 Jeep e una Maserati. Inoltre, in Russia sono arrivate almeno 42 supercar: 32 Lamborghini e 10 Ferrari. E l'auto più costosa importata è la Ferrari 812 Competizione per quasi 534 mila dollari.

Aggiramenti

Ma come arrivano in Russia questi mezzi? Secondo Verstka, le automobili sono importate principalmente tramite intermediari in Paesi terzi. Molto spesso, evidenzia l'indagine del portale, si tratta di aziende con sede in Kirghizistan, Turchia, Emirati Arabi Uniti e Bielorussia. Quel che è peggio è che i dati delle dogane dimostrano una progressiva efficienza russa nell'aggirare le sanzioni. Nei primi 9 mesi e mezzo dall'introduzione dei divieti (da marzo 2022 a fine 2022) i mezzi di lusso arrivati in Russia erano solo 378. Con l'inizio del 2023, il flusso è invece ripreso e da gennaio a ottobre sono stati importati almeno 941 auto dal valore minimo di 100 mila dollari. 

Risorse cittadine

Complici le sanzioni, nel 2022 molte aziende automobilistiche non si sono limitate a smettere di esportare i propri veicoli verso la Russia: tanti, tantissimi, gli stabilimenti di produzione abbandonati. Come quello di Renault, che nel mese di aprile dell'anno scorso ha ufficializzato d'addio alla Federazione russa e alla sua fabbrica nella città di Mosca. Una mazzata per l'economia locale, dato che l'azienda francese aveva a libro paga 45 mila dipendenti e deteneva il 39% del mercato. Ma un problema anche per chi, fra i cittadini russi, non può permettersi di aggirare le sanzioni e contrabbandare un'auto di lusso.

Per continuare a garantire la disponibilità di automobili alla popolazione russa, le autorità cittadine hanno utilizzato lo stabilimento per riavviare la produzione di un marchio dell'era sovietica: Moskvitch. La notizia, anticipata dal sindaco di Mosca nel mese di maggio 2022, è stata confermata a fine anno e, secondo Reuters, le prime Moskvitch hanno cominciato a essere prodotte nel dicembre 2022. 

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