Migliaia di migranti al confine tra Messico e USA: si rischia il caos
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Migliaia di migranti al confine tra Messico e USA, in attesa di capire che sarà del loro futuro. Le restrizioni contro gli arrivi, con la fine dell’emergenza sanitaria, hanno le ore contate, ma le nuove politiche volute dall’amministrazione Biden potrebbero rendere ancora più difficile l'ingresso negli Stati Uniti. Con l’intento di favorire l’immigrazione regolare, da venerdì, non sarà più applicato il Title 42, la misura che permetteva una certa flessibilità sul numero di tentativi di ciascun migrante di superare il confine. Stando all’Associated Press, la nuova legge non solo renderà più complicato ottenere l'asilo, ma introdurrà il coprifuoco e un tracciamento via GPS per le famiglie rilasciate in territorio statunitense, prima dell’iter per ottenere l'asilo. I giornalisti dell’AP stanno monitorando la situazione in queste ore. A Matamoros, città messicana vicina alla frontiera texana, mercoledì, numerosi migranti si sono spogliati, hanno infilato i propri vestiti in sacchi di plastica, per poi attraversare il fiume che li separava dagli USA. Una volta varcato il confine, hanno indossato abiti asciutti e si sono fatti strada attraverso le barriere metalliche di filo spinato. Molti si sono arresi alle autorità, sperando di essere rilasciati e rimanere negli USA.
Un venezuelano, interpellato dai giornalisti, ha riferito che il Title 42 era una misura favorevole, in quanto molti suoi connazionali sono stati accolti negli Stati Uniti. «Quello che abbiamo capito è che non lasceranno entrare nessun altro. Questo è il motivo della nostra fretta di attraversare il confine proprio oggi», ha spiegato un altro migrante. Nella sola giornata di martedì, la Border Patrol ha fermato circa 10 mila migranti, in quello che è stato «uno dei giorni più impegnativi di sempre», secondo un funzionario statunitense. Già, quasi il doppio della media giornaliera di marzo, quando i fermi erano poco più di 5 mila. Più di 27 mila persone sono attualmente in custodia alla dogana, la US Customs and Border Protection. Numeri che vanno ben oltre la capacità della struttura (a marzo le persone in custodia erano 8.600).
Nelle principali città di confine, come El Paso, in Texas, migliaia di persone sono state radunate in campi di accoglienza di fortuna, in attesa di avere notizie sulle nuove regole. Giovedì, circa 400 migranti, tra cui anche bambini infreddoliti, hanno dormito con coperte leggere sotto ai colpi del forte vento, sulla riva del fiume Rio Grande, a est di El Paso, mentre la Guardia Nazionale texana costruiva barriere di filo spinato per frenare gli arrivi. Nonostante il Title 42 impedisse a molti stranieri di chiedere asilo, non ha comportato conseguenze legali, e ha incoraggiato i migranti a effettuare numerosi tentativi di varcare la frontiera. Dopo giovedì, le cose saranno diverse e chi arriva dal Messico teme il peggio: i migranti, dopo un tentativo, rischiano che gli venga negato l'ingresso negli Stati Uniti per cinque anni, nonché possibili procedimenti penali. Allo stesso tempo, l'amministrazione Biden ha introdotto nuovi percorsi di ingresso legale negli USA: saranno ammesse fino a 30 mila persone al mese da Haiti, Cuba, Nicaragua e Venezuela, a patto che facciano domanda online, che abbiano un sostegno finanziario e atterrino in un aeroporto statunitense. Fino a mille persone invece potranno attraversare ogni giorno il confine terrestre tra Messico e Stati Uniti, facendo una richiesta tramite un'app online. L'unica certezza, al momento, è che si rischia di sprofondare nel caos. E lo ha ammesso lo stesso presidente Joe Biden, dopo aver inviato 1.500 soldati: la situazione al confine sarà «caotica per un po’ di tempo».