Armamenti nucleari

Mosca a Washington: proroga per il trattato New Start

La Russia propone il prolungamento di un anno del trattato in vigore con gli Stati Uniti - Sul tavolo delle trattative anche il congelamento di un certo numero di testate possedute dai due Paesi
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Ats
20.10.2020 17:17

«La Russia propone di prorogare il trattato New Start per un anno e, allo stesso tempo, è pronta, insieme agli Stati Uniti, ad assumere l’obbligo politico di congelare un certo numero di testate nucleari possedute dalle due per questo periodo». Lo ha detto il ministero degli Esteri in un comunicato pubblicato sul suo sito web.

«Questo punto può essere messo in atto rigorosamente ed esclusivamente con l’intesa che il congelamento delle testate non comporterebbe alcun requisito aggiuntivo da parte degli Stati Uniti», sottolinea il ministero.

«Se questo approccio va bene a Washington, allora il tempo guadagnato grazie all’estensione del New Start può essere utilizzato per condurre negoziati bilaterali globali sul futuro controllo strategico degli armamenti missilistici nucleari con l’obbligo di considerare tutti i fattori che influenzano la stabilità strategica», continua il ministero.

Immediata la risposta dagli USA

«Apprezziamo la disponibilità della Russia a compiere progressi sulla questione del controllo degli armamenti nucleari. Gli Stati Uniti sono pronti a incontrarsi immediatamente per finalizzare un accordo verificabile, ci aspettiamo che la Russia autorizzi i suoi diplomatici a fare lo stesso». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato, Morgan Ortagus, commentando la disponibilità di Mosca per l’estensione del trattato New Start.

«Siamo molto molto vicini ad un accordo», ha detto una fonte dell’amministrazione di Donald Trump, secondo quanto riportato dal «Wall Street Journal». «Ora che i russi hanno accettato di congelare le testate, non vedo perché non possiamo risolvere i problemi rimanenti nei prossimi giorni», ha precisato.

L’amministrazione Trump sta facendo pressione su Mosca per concludere l’accordo prima del voto del 3 novembre, mossa che consentirebbe al presidente di mettere a segno un successo diplomatico negli ultimi giorni della campagna elettorale.