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Mosca: «Dagli USA nessun cambiamento concreto sull'Ucraina»

Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, citato dalle agenzie russe, dopo che il presidente USA Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con quello russo Vladimir Putin – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Mosca: «Dagli USA nessun cambiamento concreto sull'Ucraina»
Red. Online
10.02.2025 06:48
17:29
17:29
«Il piano Trump per l'Ucraina non è pronto»

Il piano-Trump per la pace in Ucraina «non è ancora pronto» e non sarà presentato «questa settimana», né a Bruxelles dove si terrà la ministeriale Difesa della NATO - e vi sarà il debutto del capo del Pentagono Pete Hegseth - né a Monaco, dove JD Vance guiderà la delegazione USA alla Conferenza sulla Sicurezza. Lo afferma un alta fonte diplomatica alleata.

«Il generale Keith Kellogg verrà al quartier generale della NATO nella seconda metà di febbraio per una serie d'incontri e solo dopo il piano sarà maturo», spiega. «Trump è l'unico che può influenzare Putin, è un bene che si parlino, ma non ci può essere un accordo senza l'Europa»

16:19
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«Vogliamo 4 regioni ucraine e Kiev fuori dalla NATO»

Il vice ministro degli esteri russo, Sergey Ryabkov, ha dichiarato che Mosca continua a pretendere il controllo di quattro regioni ucraine solo in parte occupate dalle sue truppe e che l'Ucraina resti fuori dalla NATO. Lo riporta la Tass.

«Noi certamente abbiamo interessi basilari, interessi fondamentali, tra i quali metto l'appartenenza incontestabile delle regioni che si usa definire collettivamente 'nuove russe' o 'Novorossiya'» e «naturalmente il non ingresso dell'Ucraina nella NATO, la violazione di questa richiesta è una delle cause prime dell'operazione militare speciale», ha affermato Ryabkov, secondo l'agenzia di stampa ufficiale russa.

«Tutto è stato detto su Kursk dal presidente», ha poi aggiunto il vice ministro russo riferendosi alla regione della Russia occidentale di cui i soldati ucraini controllano una fetta di territorio.

Ryabkov ha dichiarato che le quattro regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia sarebbero a suo dire «russe» in seguito «all'espressione della volontà degli abitanti». I cosiddetti «referendum» con cui la Russia nell'ottobre del 2022 ha dichiarato unilateralmente l'annessione delle regioni non sono riconosciuti dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale.

13:43
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Mosca: «Dagli USA nessun cambiamento concreto sull'Ucraina»

«Per quanto i segnali possano essere importanti», Mosca non vede «alcun cambiamento» concreto nella politica americana a proposito dell'Ucraina, soprattutto perché «l'assistenza a Kiev continua» da parte di Washington. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, citato dalle agenzie russe, dopo che il presidente USA Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con quello russo Vladimir Putin.

«I segnali, per quanto possano essere importanti, potrebbero essere di qualsiasi tipo, ma in sostanza - ha detto Ryabkov in una conferenza stampa - non vediamo alcun cambiamento nel corso che Washington ha seguito negli ultimi tempi: l'assistenza a Kiev continua. E non si stanno affatto indebolendo i tentativi di presentare la questione in modo tale che Mosca dovrebbe fare concessioni e compromessi se è interessata a un qualche tipo di accordo».

Commenti analoghi sono stati fatti da un altro vice ministro degli Esteri, Mikhail Galuzin, in un'intervista all'agenzia Ria Novosti. «È importante - ha detto Galuzin - che le parole siano sostenute da passi concreti che tengano in considerazione i legittimi interessi russi, dimostrando la volontà di eliminare le cause di fondo della crisi e riconoscano le nuove realtà. Ma nessuna proposta specifica di questa natura è stata finora ricevuta».

Secondo Galuzin, «le due cause principali (del conflitto) sono l'espansione della NATO e le violazioni dei diritti dei residenti in Ucraina di etnia e di lingua russa». Senza eliminare queste cause, ha insistito il vice ministro russo, «avremo una tregua temporanea o un congelamento del conflitto, con la sua inevitabile ripresa, e questo è inaccettabile per la Russia».

«Senza risolvere i problemi che sono le cause profonde di ciò che sta accadendo, non sarà possibile raggiungere un accordo», ha detto anche Ryabkov. «Pertanto - ha concluso - i palliativi, le mezze misure non sono la strada che siamo disposti a percorrere».

13:12
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Mosca: «Dagli Usa nessun cambiamento concreto sull'Ucraina»

«Per quanto i segnali possano essere importanti», Mosca non vede «alcun cambiamento» concreto nella politica americana a proposito dell'Ucraina, soprattutto perché «l'assistenza a Kiev continua» da parte di Washington. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov, citato dalle agenzie russe, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha detto di aver parlato al telefono con quello russo Vladimir Putin.

11:37
11:37
Il presidente della Conferenza di Monaco conferma: «Zelensky ci sarà»

Christoph Heusgen, presidente della Conferenza di sicurezza di Monaco, che si svolgerà il 15 e 16 febbraio, ha confermato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atteso di persona al summit nel capoluogo bavarese nel fine settimana.

10:00
10:00
Zelensky: «Pronto a qualsiasi forma di dialogo con garanzie da USA e UE»

«Se avessi la consapevolezza che l'America e l'Europa non ci abbandoneranno, ci sosterranno e forniranno garanzie di sicurezza, sarei pronto a qualsiasi formato di dialogo»: lo ha detto, in un'intervista alla tv britannica Itv ripresa dal Guardian, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo la telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin sulla fine del conflitto.

«Un conflitto congelato - ha affermato - porterà a più aggressioni ancora e ancora. Chi vincerà i premi e passerà alla storia come vincitore? Nessuno. Sarà una sconfitta assoluta per tutti, sia per noi, come è importante, sia per Trump», ha detto il leader ucraino.

09:46
09:46
Xi Jinping sarà a Mosca il 9 maggio per il Giorno della Vittoria

Il presidente cinese Xi Jinping sarà a Mosca il 9 maggio per partecipare alle celebrazioni per l'80esimo anniversario della sconfitta del nazifascismo. Lo ha detto l'ambasciatore russo a Pechino, Igor Morgulov, in un'intervista con la televisione Rossiya-24 ripresa dalle agenzie di Mosca.

Xi «ha accettato l'invito a prendere parte alle celebrazioni» del Giorno della Vittoria e «a sua volta ha invitato Vladimir Putin in Cina per partecipare alle celebrazioni di inizio settembre» per l'80esimo anniversario della vittoria sul Giappone, ha annunciato il diplomatico.

06:48
06:48
Il punto alle 6

Il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Mike Waltz, ha dichiarato ieri che i funzionari statunitensi discuteranno il futuro del sostegno finanziario di Washington all'Ucraina durante gli incontri in Europa di questa settimana. I commenti di Waltz precedono la Conferenza sulla sicurezza di Monaco, in programma dal 14 al 16 febbraio. Il presidente Volodymyr Zelensky guiderà la delegazione ucraina, mentre gli Stati Uniti saranno rappresentati dal vicepresidente J.D. Vance, dal Segretario di Stato Marco Rubio e dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth.

Alla conferenza parteciperà anche Keith Kellogg, inviato speciale di Trump per l'Ucraina e la Russia. Waltz ha dichiarato a NBC News che «il futuro degli aiuti statunitensi all'Ucraina» è tra le priorità del presidente Donald Trump per i prossimi colloqui. «Dobbiamo recuperare questi costi», ha aggiunto Waltz. «E si tratterà di una partnership con gli ucraini, in termini di terre rare, risorse naturali, petrolio e gas, ma anche di acquisti. Queste conversazioni avverranno questa settimana».

Il futuro degli aiuti statunitensi a Kiev è in bilico da quando Trump ha vinto la rielezione a novembre con la promessa di porre rapidamente fine alla guerra e di far uscire l'America dal conflitto. I pacchetti di armi approvati in precedenza dagli Stati Uniti stanno per scadere e né Trump né il Congresso hanno stanziato nuovi aiuti militari per l'Ucraina. Negli ultimi giorni, Trump ha suggerito che le nuove spedizioni di aiuti potrebbero dipendere dagli accordi commerciali che gli Stati Uniti negozieranno con l'Ucraina. Il 3 febbraio Trump ha dichiarato di voler offrire all'Ucraina armi e aiuti in cambio di «terre rare e altre cose».

Zelensky ha dichiarato di essere aperto a un accordo che garantirebbe alle aziende statunitensi l'accesso alle riserve ucraine di minerali di terre rare in cambio del continuo sostegno di Washington. Gli Stati Uniti non presenteranno un piano per porre fine alla guerra contro la Russia alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha dal canto suo affermato Kellogg

Waltz ha anche spiegato che l'Europa dovrà assumere un ruolo maggiore nella difesa dell'Ucraina. «Penso che il principio di fondo sia che gli europei devono essere i padroni di questo conflitto», ha detto. «Il presidente Trump ha intenzione di porvi fine e poi, in termini di garanzie di sicurezza, la responsabilità ricadrà sugli europei». Secondo Waltz, Trump è pronto a imporre sanzioni contro la Russia per spingere Mosca al tavolo dei negoziati. «L'economia russa non sta andando bene. Trump è pronto a tassare, a imporre tariffe, a sanzionare. Dobbiamo portare tutte le parti al tavolo per porre fine a questa guerra», ha detto.

Waltz ha dichiarato che Trump sta coinvolgendo altri leader mondiali nei suoi sforzi per raggiungere un cessate il fuoco. Ha affermato che Trump ha recentemente discusso la questione con il presidente cinese Xi Jinping, il primo ministro indiano Narendra Modi e «i leader del Medio Oriente». Waltz ha rifiutato di commentare la recente affermazione di Trump, riportata dal New York Post, secondo cui avrebbe discusso personalmente con il presidente russo Vladimir Putin la fine della guerra in Ucraina. Waltz non ha confermato né smentito che tale conversazione abbia avuto luogo.