Musk e quella controversa lotteria da un milione di dollari al giorno per sostenere Trump
Mentre Donald Trump friggeva patatine da McDonald's, Elon Musk pensava a come sostenerlo, ulteriormente, nella corsa alla Casa Bianca. E quale miglior modo, se non proponendo una vera e propria «lotteria da un milione di dollari al giorno»?
Ma andiamo con ordine. Che il miliardario – patron di Tesla e X – supporti, ampiamente, il tycoon, è ormai noto a tutti. Non a caso, Elon Musk, fino ad ora, ha donato quasi 75 milioni di dollari per aiutare l'ex presidente a riconquistare la Casa Bianca. In particolare, facendo diverse donazioni milionarie nel terzo trimestre al super PAC America PAC, che ha speso finora 96 milioni per Trump e 10 milioni per i candidati repubblicani in Congresso. Di più, lo stesso imprenditore sudafricano, ad agosto, sulla sua piattaforma X ha rivelato di essere «pronto a servire con Trump». Poi, lo scorso 6 ottobre, il tycoon ha invitato sul palco di Butler proprio Elon Musk. Rendendo il sodalizio tra lui e il miliardario ancora più forte.
Non stupisce, dunque, che ora, a ridosso del 5 novembre, Musk stia ulteriormente intensificando gli sforzi per sostenere il candidato repubblicano. E, come detto, questa volta intende farlo distribuendo un milione di dollari al giorno, «a caso», ad un elettore registrato in uno degli swing-state – rispettivamente Pennsylvania, Georgia, Nevada, Arizona, Michigan, Wisconsin o North Carolina – che abbia firmato una petizione promossa dal suo super PAC e finalizzata a sostenere Donald Trump.
In altre parole, ciò significa che l'imprenditore potrebbe sborsare almeno altri 17 milioni di dollari – da qui al 5 novembre – in aggiunta ai 75 già donati al supporto del tycoon. Si tratta, insomma, di «un'ultima trovata» per registrare elettori negli Stati in bilico. «Regaleremo un milione di dollari a chi, negli Stati in bilico, avrà firmato la nostra petizione per sostenere la libertà di parola e il diritto di portare armi», ha scritto, a tal proposito, Musk su X. «Vogliamo assicurarci che tutti i cittadini degli Stati in bilico lo sappiano e sospetto che questo lo garantirà».
Al momento, dunque, chi vuole partecipare alla lotteria di Musk non deve far altro che indicare i propri dati in un apposito form, in cui viene incoraggiato ad inviare il modulo ad altri elettori degli swing-state. Aspetto cruciale, se pensiamo che tutti i firmatari riceveranno 47 dollari per ogni elettore che riescono a convincere a firmare, a sua volta, la petizione e, di riflesso, a tentare la fortuna con la lotteria di Musk. Lotteria che, lo ricordiamo, assegnerà a un vincitore al giorno un premio di un milione di dollari da oggi, lunedì 21 ottobre, fino al 5 novembre.
Non finisce qui. Sull'apposito sito della lotteria, viene presentata anche un'offerta speciale per gli elettori della Pennsylvania. Qui, chi firma la petizione riceverà ben 100 dollari. E, di più, se riuscirà a convincere un altro elettore registrato nello Stato a firmare, ne riceverà altri 100. Duecento in totale. Un bell'affare, purché si registri entro oggi, data limite per gli elettori della Pennsylvania.
Ma non è oro tutto quel che luccica. Gli esperti legali, scrive il Washington Post, hanno infatti messo in dubbio la legalità della mossa di Musk, dal momento che lega una ricompensa monetaria allo status di un elettore registrato. Condizione espressamente vietata dalla legge federale. Anche secondo Brett Kappel, avvocato esperto in finanziamenti alle campagne elettorali, gli sforzi di Musk per sostenere il tycoon in tal senso sono «del tutto discutibili». «Non si può dare qualcosa di valore alle persone in cambio del loro voto o della loro registrazione per votare». E ancora, secondo Rick Hasen, esperto di diritto elettorale all'Università della California di Los Angeles, il programma della lotteria sarebbe «chiaramente illegale», dal momento che, come detto, la legge federale «proibisce di pagare qualcuno in base al fatto che sia un elettore registrato». Ragione per cui, l'ultima trovata di Musk, per sostenere il tycoon, potrebbe, a tutti gli effetti, rivelarsi un flop.