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Nasrallah: «La battaglia contro l'occupante sionista è pienamente legittima»

Il leader di Hezbollah ha parlato per la prima volta dopo il 7 ottobre – L'ospedale Al-Shifa sta terminando il carburante: «Senza elettricità diventerà una fossa comune» – L'avvocato francese François Zimeray denuncia «crimini di guerra» di Hamas alla CPI – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Nasrallah: «La battaglia contro l'occupante sionista è pienamente legittima»
Red. Online
03.11.2023 06:31
21:26
21:26
«A Gaza il 67% di tutte le vittime sono donne e bambini»

«Donne, bambini e neonati a Gaza stanno sopportando in modo sproporzionato il peso dell'escalation delle ostilità nei territori palestinesi occupati, sia in termini di vittime che di ridotto accesso ai servizi sanitari».

Lo denunciano in una nota congiunta il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef), l'Agenzia per i rifugiati palestinesi (Unrwa), l'Agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

«Al 3 novembre, secondo i dati del Ministero della Sanità, nella Striscia di Gaza sono stati uccisi 2.326 donne e 3.760 bambini, pari al 67% di tutte le vittime, mentre altre migliaia sono rimaste ferite. Ciò significa che ogni giorno vengono uccisi o feriti 420 bambini, alcuni dei quali hanno solo pochi mesi», riportano le agenzie Onu.

«Si stima che ci siano 50.000 donne incinte a Gaza, e più di 180 partoriscono ogni giorno. Il 15% di loro rischia di avere complicazioni legate alla gravidanza o al parto e hanno bisogno di ulteriori cure mediche», continua la nota. «Con la chiusura di 14 ospedali e 45 centri di assistenza sanitaria di base, alcune donne sono costrette a partorire in rifugi, nelle loro case, per strada tra le macerie o in strutture sanitarie sovraffollate, dove le condizioni igienico-sanitarie stanno peggiorando e il rischio di infezioni e complicazioni mediche è in aumento. Anche le strutture sanitarie sono sotto tiro: il 1. novembre è stato bombardato l'ospedale Al Hilo, un'importante struttura per la maternità».

«Anche la vita dei neonati è appesa a un filo. Se gli ospedali finissero il carburante, la vita di circa 130 bambini prematuri che dipendono dai servizi di terapia intensiva e neonatale sarà minacciata, poiché le incubatrici e altre attrezzature mediche non funzioneranno più».

Le agenzie sottolineano la necessità di «una pausa umanitaria immediata per alleviare le sofferenze ed evitare che una situazione disperata diventi catastrofica. Tutte le parti in conflitto devono rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale umanitario di proteggere i civili e le infrastrutture civili, compresa l'assistenza sanitaria».

21:25
21:25
«L'ospedale di al Shifa quasi al collasso»

«L'ospedale di Al Shifa è quasi al collasso» sebbene «in generale la situazione negli ospedali a Gaza sia critica. Medici, infermieri e personale sanitario sono esausti e lavorano senza sosta da 23 giorni. Non ci sono farmaci, ci sono molte carenze e i chirurghi operano a terra, sul pavimento senza anestesia» perché «non ci sono farmaci anestetici. Inoltre non ci sono antidolorifici e non c'è assistenza post-operatoria». È il racconto testimonianza del dottor Abu Abed, vicecoordinatore medico di Medici senza Frontiere (Msf) che descrive la situazione all'ospedale Al Shifa a Gaza.

«Chiediamo adesso un cessate il fuoco e di lasciare che gli aiuti medici entrino a Gaza e che il personale medico entri e supporti gli ospedali - prosegue nel suo racconto Abed -. La situazione dell'ospedale di Al Shifa è disperata. A causa dell'esaurimento delle scorte di carburante e degli attacchi, l'ospedale dell'Amicizia turco-palestinese, supportato da Msf, è ora fuori servizio. Era l'unico ospedale pubblico per i malati di cancro nella Striscia».

21:10
21:10
Svastiche e tag antisemiti su diverse scuole di Strasburgo

Ancora scritte e tag antisemiti in Francia. Iscrizioni di connotazione antiebraica sono stati scoperti oggi sulle mura di diverse scuole di Strasburgo, nell'est del Paese, secondo quanto riferito da fonti della polizia locale.

Un'iscrizione di carattere antisemita, con «diverse svastiche e una stella di David» è stata lasciata sulle mura di una scuola elementare del capoluogo alsaziano mentre una seconda svastica è stata rinvenuta in un'altra scuola del quartiere. Unanime la condanna delle autorità locali. Dal 7 ottobre, giorno dell'attacco di Hamas contro Israele, sono 857 gli atti antisemiti recensiti in Francia, secondo quanto riferito martedì scorso dal ministro dell'Interno, Gérald Darmanin.

Il conflitto tra Israele e Hamas è un tema altamente sensibile in Francia, Paese con la piu' importante comunita' ebraica d'Europa (circa 500.000 persone) e circa sei milioni di musulmani.

20:42
20:42
«Una postazione militare di Hamas era attiva a Jabalya»

All'interno del popoloso campo profughi di Jabalya (nel nord della Striscia di Gaza) Hamas disponeva di una postazione militare attiva, con piani di battaglia. Lo sostiene il portavoce militare israeliano in un comunicato.

Nel corso di ispezioni condotte dai soldati, ha proseguito il portavoce, sono stati trovati «mezzi di comunicazione, carte geografiche operative, tavole di comando e controllo nonché dettagli personali di comandanti di Hamas e di terroristi». Questo materiale viene adesso analizzato. Nell'attacco a Jabalya Israele aveva annunciato di aver ucciso un comandante militare e «numerosi terroristi».

20:38
20:38
«Armi e una cellula di Hamas a bordo dell'ambulanza colpita»

L'esercito israeliano ha fatto sapere di aver colpito «un'ambulanza identificata dalle forze come usata da una cellula terroristica di Hamas in prossimità della loro posizione nella zona di battaglia».

Lo ha detto il portavoce militare secondo cui nell'attacco «sono stati uccisi diversi operativi». L'esercito israeliano - dopo aver sottolineato che presto darà ulteriori informazioni - ha sostenuto che «il metodo delle operazioni di Hamas è di trasferire operativi del terrore e armi nelle ambulanze». Poi ha ribadito che quella «è una zona di guerra».

In precedenza il ministero della Sanità di Hamas a Gaza aveva dichiarato che un convoglio di ambulanze partito dall'ospedale di Shifa verso il valico di Rafah era stato bombardato dall'esercito israeliano provocando decine di morti e feriti.

L'attacco sarebbe avvenuto vicino all'ingresso dell'ospedale di Gaza City. Il ministero ha anche affermato che un altro attacco è avvenuto vicino all'ospedale Al-Quds.

20:31
20:31
Ieri 100 americani e loro famigliari hanno lasciato Gaza

Cento cittadini americani e loro familiari hanno lasciato Gaza ieri e un altro folto gruppo di americani dovrebbe partire oggi: lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre a bordo dell'Air Force One che portava il presidente degli Stati Uniti Joe Biden in Maine.

20:27
20:27
Rispediti a Gaza migliaia di lavoratori palestinesi

Sono rientrati a Gaza migliaia di cittadini della Striscia che avevano il permesso per lavorare in Israele ed erano lì anche il 7 ottobre, giorno in cui Hamas e la Jihad islamica hanno ucciso 1.400 persone tra civili e militari e rapito 242 tra bambini, donne, ragazzi e anziani.

«Migliaia di lavoratori che erano rimasti bloccati in Israele dal 7 ottobre sono stati riportati a Gaza», ha detto Hicham Adwan, responsabile israeliano dei valichi di frontiera. La decisione del governo era già stata resa nota giovedì sera tardi con un comunicato: «Non ci saranno più lavoratori palestinesi da Gaza e coloro che erano in Israele il giorno in cui è scoppiata la guerra, torneranno a Gaza».

La decisione, immediatamente bocciata dall'Onu, non è stata argomentata dal governo israeliano. Ma non sfugge che tra le primissime segnalazioni fornite dai sopravvissuti dei kibbutz e di Sderot ci fossero quei video diffusi dai terroristi in cui erano riconoscibili abituali lavoratori di Gaza entrati sul territorio israeliano dietro le milizie per saccheggiare le abitazioni.

«Proprio quegli stessi - hanno detto all'agenzia italiana ANSA alcuni sfollati israeliani - che fino al giorno prima con noi chiacchieravano e lavoravano gomito a gomito». Non solo: informazioni di intelligence hanno più volte indicato che tra quei lavoratori con permesso non erano pochi coloro che fornivano indicazioni sensibili ad Hamas.

Così i lavoratori di Gaza sono stati portati al confine con gli autobus e sono entrati a piedi attraversando il valico meridionale di Kerem Shalom, hanno riferito i media israeliani. L'Onu si è detta «seriamente preoccupata: vengono rimandati indietro nonostante la gravità della situazione» a Gaza, che è sottoposta a intensi bombardamenti israeliani dopo gli attacchi del movimento islamista, ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell'Alto Commissariato, durante un briefing a Ginevra.

Negli ultimi anni, Israele ha rilasciato migliaia di permessi di lavoro (18.500 attualmente) agli abitanti di Gaza, come parte di una strategia di incentivi economici che le autorità speravano avrebbe incoraggiato gli abitanti della Striscia a prendere le distanze da Hamas. Adesso alcuni dei lavoratori che sono già entrati a Gaza dicono di essere stati trattenuti inizialmente in un centro di detenzione a Ofer, gestito da Israele in Cisgiordania. Uno di loro, Mohammed Shalaya, ha raccontato al Times of Israel, che il trattamento è stato pessimo nei primi 5-6 giorni, ma le condizioni sono poi migliorate.

La stretta di Israele giovedì sera ha riguardato anche i fondi fiscali raccolti per l'Autorità palestinese a Ramallah: i ministri del gabinetto di sicurezza hanno votato per detrarre da quei fondi il denaro stanziato per la Striscia di Gaza. L'ufficio del primo ministro ha aggiunto: dopo il 7 ottobre «Israele sta interrompendo ogni contatto con Gaza».

20:26
20:26
«Scioccati dalle notizie di attacchi alle ambulanze a Gaza»

Il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus si è detto «scioccato dalle notizie di attacchi alle ambulanze che evacuano i pazienti vicino all'ospedale Al-Shifa a Gaza, che hanno provocato morti, feriti e danni».

Il segretario generale dell'Oms ha ribadito su X che «pazienti, operatori sanitari, strutture e ambulanze devono essere protetti in ogni momento. Sempre».

20:21
20:21
Zelensky in Israele settimana prossima

«I preparativi per la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Israele la prossima settimana sono in fase avanzata. Lo riporta il canale 12 israeliano».

Lo scrive The Times of Israel, precisando che il leader ucraino «si era offerto di partire più di due settimane fa, ma Israele aveva ritenuto che fosse prematuro dato che la guerra era ancora in una fase relativamente iniziale, anche se ha accolto altri leader da tutto il mondo».

20:16
20:16
Netanyahu gela Blinken: «Niente pausa umanitaria»

«Passi concreti» per accelerare l'ingresso degli aiuti nella Striscia di Gaza e per evitare la strage quotidiana di civili palestinesi. Il messaggio che Antony Blinken consegna nelle mani di Banyamin Netanyahu è forte, e riflette le enormi preoccupazioni dell'amministrazione Biden: quelle legate ai rischi di un'escalation del conflitto in Medio Oriente e dell'ondata di antisemitismo in America e in Europa. Ma le parole del premier israeliano gelano la richiesta del segretario di Stato Usa di una «pausa umanitaria» immediata: «Non se ne parla. Nessun cessate il fuoco temporaneo senza prima il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas».

Non facile la missione di Blinken, sbarcato a Tel Aviv con un duplice obiettivo: rimarcare la ferma posizione degli Usa a fianco di Israele («non sarà mai solo»), ma anche indurre il governo alleato ad una maggiore moderazione nel corso dell'azione militare su Gaza. L'offensiva israeliana, premette il segretario di Stato Usa, «è la cosa giusta e lecita da fare. E se Israele non lo facesse farebbe il gioco di Hamas e di altri gruppi terroristici». Ma, il monito del capo della diplomazia Usa, «bisogna fare di più per proteggere i civili palestinesi», perché - sottolinea coi giornalisti a margine della visita - il modo in cui Israele conduce la sua campagna militare «conta».

Conta eccome, anche sul futuro dei rapporti con gli alleati arabi che Blinken si appresta a vedere ad Amman, dove arriverà da Tel Aviv per incontrare i capi della diplomazia di Egitto, Anp, Arabia Saudita, Emirati Arabi e Qatar.

Visibilmente scosso dopo aver visionato i video dell'orrore del 7 ottobre, il giorno del massacro di Hamas, Blinken ha promesso che gli Stati Uniti «faranno di tutto per evitare altri attacchi» e «sono determinati» a non aprire altri fronti di guerra (vedi l'Iran e gli Hezbollah in Libano alla finestra). Ha però ribadito la necessità di non trasformare la reazione in vendetta. Netanyahu però lascia poco spazio alla speranza di una possibile frenata dell'offensiva su Gaza, condotta da cielo, terra e mare. «Le nostre forze stanno operando a piena potenza su tutti fronti» e «non demorderemo fino alla vittoria e finché non avremo ripristinato la sicurezza per i nostri cittadini», assicura il premier israeliano.

Ma anche dall'Europa, finora più timida e defilata, arriva in maniera più pressante la richiesta di non esasperare oltremodo la situazione a Gaza: «C'è la necessità di proteggere i civili, di evitare vittime civili e di migliorare l'accesso umanitario», le parole dell'Alto rappresentante delle politica estera della Ue, Josep Borrell, nel corso di un colloquio telefonico col ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen.

Più esplicito il presidente francese Emmanuel Macron: «La lotta contro il terrorismo non significa attacco indiscriminato contro le popolazioni civili», tuona l'inquilino dell'Eliseo, che annuncia una «conferenza umanitaria» il prossimo giovedì, 9 novembre, a Parigi. Conferenza che si svolgerà nel quadro del Forum della Pace in programma ogni anno in autunno nella capitale francese. «Lanciamo un appello alla tregua umanitaria - l'appello di Macron - poiché la lotta al terrorismo non giustifica il sacrificio dei civili».

20:11
20:11
Abu Mazen rinvia la visita in Russia

È stata rinviata su richiesta della parte palestinese una visita che il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmud Abbas (Abu Mazen), doveva effettuare a Mosca il 15 novembre.

Lo ha annunciato il vice ministro degli Esteri e inviato speciale di Mosca per il Medio Oriente, Mikhail Bogdanov, citato dall'agenzia Interfax. I motivi non sono stati resi noti.

20:03
20:03
Il Papa sente Abu Mazen

La Santa Sede non si rassegna alla guerra e cerca di aprire contatti e dialoghi, a tutti i livelli, che lascino uno spiraglio di speranza alla pace. Papa Francesco ieri sera ha parlato per telefono con Abu Mazen.

Secondo fonti dell'Autorità nazionale palestinese la telefonata ha riguardato «gli ultimi sviluppi in Palestina, a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme» e il Pontefice avrebbe anche espresso «tristezza per le vittime civili». Mahmoud Abbas ha ringraziato Papa Francesco per i suoi sforzi volti a consolidare la pace nella regione e ha sottolineato l'importanza che il Vaticano continui a chiedere un cessate il fuoco.

In effetti gli sforzi per cercare una via di pace sono senza sosta dal 7 ottobre e a tutti i livelli: è impegnata la Segreteria di Stato ma soprattutto è in corso una azione diplomatica sul terreno da parte del Patriarcato di Gerusalemme dei latini, guidato dal cardinale Pierbattista Pizzaballa. Un ruolo di primo piano è anche portato avanti dai francescani della Custodia di Terra Santa.

È in questa tela che si cerca di tessere giorno per giorno che il cardinale Pizzaballa all'inizio di questa settimana ha incontrato il ministro dell'Interno israeliano Moshe Arbel. La notizia, confermata da fonti della Chiesa locale, è stata pubblicata dal Jerusalem Post. In questo incontro sarebbe stato chiesto al cardinale una mediazione, anche con altri leader religiosi e coinvolgendo Papa Francesco, per la liberazione degli ostaggi.

Intanto oggi il Vaticano ha confermato l'annunciato viaggio del Papa a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dall'1 al 3 dicembre. La terza visita di Papa Francesco nella penisola arabica, dopo quella ad Abu Dhabi nel 2019, ed in Bahrein lo scorso anno, ha come obiettivo la partecipazione alla Cop28, la prima volta di un Pontefice alla Conferenza sul clima. Ma è evidente che Francesco continua a cercare contatti con quel mondo che può avere un importante ruolo per placare la guerra in Medio Oriente che rischia di allargarsi ulteriormente.

Infine il Papa non fa mancare la sua vicinanza alla parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza. Telefona tutti i giorni, linea e internet permettendo. «Il Papa è l'unico che ascolta la nostra voce, la voce delle vittime, di chi soffre questa guerra insostenibile e assurda», dice suor Nabila Saleh al Sir. Ormai il fragore delle bombe è il sottofondo quotidiano delle celebrazioni della piccola comunità cattolica. E l'eroico viceparroco Iusuf Asad ogni giorno, appena ha un po' di linea internet, cerca per quanto possibile di rassicurare tutti, via social, con un semplice messaggio: «Grazie a Dio stiamo tutti bene».

18:17
18:17
14 Stati Usa hanno comprato 300 milioni di bond israeliani

Quattordici stati americani hanno annunciato acquisti per 300 milioni di dollari in obbligazioni israeliane nelle ultime quattro settimane, gettando il loro peso finanziario a sostegno del governo Netanyhau mentre la guerra con Hamas si intensifica. Lo scrive il Guardian.

La maggior parte del denaro proviene da stati con alti dirigenti finanziari membri di un gruppo conservatore (State Financial Officers Foundation) che si è scagliato contro la «politicizzazione» degli investimenti finanziati dai contribuenti.

17:08
17:08
Gaza, attacco israeliano provoca gravi danni all'ufficio Afp

L'ufficio dell'agenzia France Presse (Afp) nella striscia di Gaza ha subito gravi danni ieri a causa di un attacco israeliano. Lo rendono noto i collaboratori dell'Afp sul posto. Pronta la reazione dell'agenzia da Parigi, che «condanna con la massima fermezza questo attacco al suo ufficio di Gaza City», ha dichiarato il presidente, Fabrice Fries.

«La localizzazione dell'ufficio - ha precisato Fries - era nota a tutti ed era stata ricordata a più riprese negli ultimi giorni, proprio per prevenire un attacco del genere e consentirci di continuare a testimoniare con le immagini sul terreno».

Secondo le immagini in diretta della telecamera Afp che trasmette 24 ore su 24 da Gaza City, l'attacco è avvenuto ieri sera pochi minuti prima della mezzanotte locale.

16:33
16:33
Israele; colpita cellula terroristica a Gaza, molti morti

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver ucciso nelle ultime ore «numerosi» terroristi nella Striscia di Gaza, mentre l'offensiva di terra avanza. Le forze di terra hanno identificato una cellula terroristica che usciva da un tunnel e un aereo l'ha colpita.

In un altro scontro, ha reso noto l'esercito, numerosi uomini armati sono usciti da un tunnel all'interno di un edificio e hanno aperto il fuoco contro le forze israeliane. Le truppe hanno risposto al fuoco, uccidendone alcuni di loro. L'esercito ha rilasciato un video dell'attacco aereo.

Intanto le autorità di Hamas hanno denunciato un bombardamento israeliano nei pressi del principale ospedale di Gaza City, l'Al Shifa, con diverse vittime.

15:20
15:20
Colpito l'istituto francese a Gaza: Parigi chiede spiegazioni a Israele

L'Istituto francese di Gaza è stato colpito oggi durante un'incursione israeliana: lo rende noto il Quai d'Orsay. La Francia ha chiesto «immediate spiegazioni» di quanto avvenuto al governo israeliano.

Nessun dipendente e nessun cittadino francese si trovava al momento dell'assalto all'interno dell'Istituto, ha precisato il ministero degli Esteri.

15:19
15:19
«Nessun cessate il fuoco senza il rilascio di ostaggi»

«Non ci sarà alcun cessate il fuoco senza il ritorno degli ostaggi». Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant al segretario di Stato Usa Antony Blinken nel corso della visita di quest'ultimo a Tel Aviv.

Dal canto suo il capo della democrazia statunitense ha precisato: «con Netanyahu abbiamo discusso di pause umanitarie» a Gaza. «Israele si è impegnato a facilitare l'ingresso (a Gaza, ndr) di assistenza umanitaria. Dall'ingresso di nessun camion di aiuti a Rafah siamo adesso arivati a 100 camion. Si tratta di un progresso significativo. La popolazione là è in uno stato di bisogno disperato, e deve ricevere cibo, medicine, acqua e combustibile. Penso che maggiore assistenza sarà fornita in seguito».

Blinken ha raccontato: «Ho visto immagini di bambini palestinesi estratti dalle macerie, quando guardo i loro occhi vedo i miei figli. Ad Hamas non interessa del benessere dei palestinesi, è cinica e mostruosa, li usa come scudi umani».

«Israele non solo ha il diritto ma anche il dovere di difendersi per far sì che un altro 7 ottobre non accada più, non rimarrà mai solo», ha concluso Blinken.

15:00
15:00
Le televisioni israeliane non trasmettono il discorso di Nasrallah

Le televisioni israeliane non trasmettono il discorso in diretta del capo degli Hezbollah libanesi Hassan Nasrallah perché viene visto come un elemento di guerra psicologica. Lo riferiscono i media israeliani.

14:43
14:43
«La battaglia contro l'occupante sionista è legittima, dal punto di vista legale e religioso»

«La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l'occupante sionista»: lo ha detto il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, in un discorso pronunciato da una località non meglio precisata e trasmesso in diretta dalla tv.

Il discorso è stato organizzato in occasione della 'Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme', in riferimento ai circa 60 combattenti di Hezbollah uccisi dall'8 ottobre a oggi negli scontri con l'esercito israeliano nel sud del Libano.

Le vittime di Gaza sono «tutti martiri, si stanno muovendo verso un altro mondo enunciato dai profeti, ora sono lì dove non ci sono dittature e non ci sono sionisti», ha detto il leader di Hezbollah. «Il nostro dovere è dare tutto, credere in questa chiamata, siamo pronti al sacrificio, a dare tutto», ha aggiunto Hassan Nasrallah.

«La sofferenza del popolo palestinese - ha detto ancora il leader del »Partito di Dio« libanese - in questi decenni è stata grande, soprattutto ora che »in Israele «c'è un governo di destra che sta violando i diritti umani».

Per il leader degli Hezbollah prima del 7 ottobre «sul fronte palestinese vi erano quattro questioni urgenti». «Le migliaia di prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane; la questione della moschea di al Aqsa a Gerusalemme; l'assedio di Gaza per quasi vent'anni; i pericoli che incombono sulla Cisgiordania, compresi gli insediamenti israeliani, le uccisioni e gli arresti quotidiani. Tutti questi problemi - ha detto Nasrallah - erano pressanti per i palestinesi e la loro resistenza prima del 7 ottobre».

«Alcuni si aspettavano che io oggi annunciassi la guerra. Ma siamo in guerra dall'8 ottobre», ha aggiunto Nasrallah, in riferimento all'inizio delle ostilità tra Hezbollah e Israele l'8 ottobre scorso.

I nostri compagni partigiani in Iraq e in Yemen si sono attivati e hanno preso iniziative contro obiettivi nemici, e raggiungeranno la Palestina«, ha precisato il leader di Hezbollah secondo cui l'Iran non controlla i vertici dei gruppi armati in Libano e in Palestina, »ma sostiene la resistenza« di questi gruppi. »Quello che è accaduto finora ne è una prova«.

»Mi rivolgo a tutti i leader dei paesi petroliferi arabi: non date più petrolio a Israele«, ha aggiunto Nasrallah: »non vi chiediamo di mandare i soldati, ma di avere il minimo di onore e di cessare di inviare petrolio a Israele«.

»La politica del nemico è quella della persecuzione. Devono aprire i corridoi umanitari, devono affrontare la situazione umanitaria« a Gaza.

14:34
14:34
Netanyahu ribadisce: «Non entrerà carburante a Gaza»

L'ufficio di Benyamin Netanyhau ha confermato, al termine dell'incontro tra il premier e il segretario di stato Usa Antony Blinken, che Israele non consentirà l'ingresso di carburante nella Striscia. Secondo alcuni report, citati dai media, il dossier non sarebbe neanche stato affrontato durante l'incontro.

Ieri l'esercito aveva annunciato che gli ospedali della Striscia sarebbero stati riforniti di carburante una volta esaurito per poi essere smentito dal primo ministro.

12:53
12:53
Tre gli aerei carichi di aiuti umanitari all'aeroporto egiziano di Al-Arish

Sono tre gli aerei carichi di aiuti umanitari giunti stamane all'aeroporto egiziano di Al-Arish. Lo ha confermato Khaled Zayed, il responsabile della Mezzaluna Rossa egiziana.

Il primo aereo è arrivato dal Kuwait con 8 tonnellate di attrezzature mediche e medicinali, il secondo dal Brasile, con 2 tonnellate di attrezzature mediche e il terzo dalla Gran Bretagna che trasporta 20 tonnellate di attrezzature.

Sono 72 gli aerei giunti dall'inizio della guerra ad oggi, trasportando circa 1.700 tonnellate di aiuti, ha aggiunto Zayed.

12:53
12:53
La Russia torna a chiedere che siano adottate «misure urgenti» per un cessate il fuoco in Medio Oriente

La Russia torna a chiedere che siano adottate «misure urgenti» per un cessate il fuoco in Medio Oriente, a cui facciano seguito «colloqui diretti» tra israeliani e palestinesi. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalla Tass.

«Appena otteniamo un cessate il fuoco - ha sottolineato Lavrov in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri del Kuwait, Salem Abdullah al-Jaber al-Sabah, a Mosca - dobbiamo tornare a negoziati diretti sulla creazione di uno Stato palestinese, come previsto da una decisione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, nei confini del 1967, che coesista in pace e sicurezza con Israele».

12:52
12:52
Sono saliti a 9.227 i morti nella Striscia di Gaza

Sono saliti a 9.227 i morti nella Striscia di Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas. Le vittime includono 3.826 bambini e 2.405 donne mentre i feriti sono oltre 32mila.

12:52
12:52
Un avvocato francese denuncia «crimini di guerra» di Hamas alla CPI

L'avvocato francese François Zimeray ha annunciato oggi a Parigi di aver depositato una denuncia per crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio presso la Corte penale internazionale (Cpi) in nome di diverse famiglie di vittime israeliane dell'attacco di Hamas il 7 ottobre. Zimeray chiede, tra l'altro, al procuratore della Cpi di «considerare l'opportunità di spiccare un mandato d'arresto internazionale nei confronti dei capi di Hamas».

L'attacco del 7 ottobre rappresenta «l'esecuzione di un dichiarato progetto di genocidio da parte dei suoi autori», dichiara Zimeray. «Dinanzi al negazionismo in tempo reale - ha aggiunto - la verità va difesa, queste atrocità devono essere conosciute e iscritte nella memoria collettiva». L'avvocato rappresenta nove famiglie di vittime israeliane, «tutte civili, di cui numerose si trovavano al rave party 'Tribe of Nova', festival di musica, luogo di incontro e di pace nel deserto del Negev», ha affermato.

Nella denuncia si precisa che «i terroristi di Hamas non hanno smentito i crimini commessi, che hanno del resto ampiamente diffuso e documentato, e che la materialità dei fatti non può essere messa in discussione».

«Dinanzi alla barbarie, la forza del diritto deve prevalere», sottolinea il legale ai microfoni di Radio Classique. «Per cautela - ha continuato - diffido delle qualifiche eccessive. Ma mi sono reso conto con i miei collaboratori che la qualifica di genocidio è pertinente».

Zimeray dice di essersi rivolto alla Cpi in quanto «erede del processo di Norimberga.»Ciò che la comunità internazionale ha costruito di meglio per far fronte alle atrocità di massa», ha concluso.

12:29
12:29
In migliaia in piazza per il discorso di Nasrallah

Migliaia di persone, seguaci di Hezbollah, stanno affluendo nelle piazze della periferia sud di Beirut, roccaforte del movimento armato filo-iraniano, per il discorso del segretario generale del Partito, Hasan Nasrallah, previsto per le 15 locali (le 14 in Svizzera).

La tv al Manar di Hezbollah mostra le immagini dei vari assembramenti, con una folta partecipazione di donne e bambini.

12:08
12:08
Netanyahu mostra a Blinken il «film sull'orrore del 7 ottobre»

Il premier israeliano Benyamin Netanyhau ha mostrato al segretario di stato Usa Antony Blinken parti del film preparato dall'esercito «sugli orrori e la strage compiuta da Hamas il 7 ottobre scorso». Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier. L'incontro allargato di Blinken con il gabinetto di guerra è ancora in corso.

12:08
12:08
L'esercito «ha scoperto e neutralizzato tunnel di Hamas a Beit Hanoun»

L'esercito israeliano ha scoperto e neutralizzato tunnel di Hamas a Beit Hanoun nel nord est della Striscia di Gazs ad appena sei chilometri, dall'altra parte del confine, dalla cittadina israeliana di Sderot.

Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui soldati dell'unità 'Yahalom' insieme a corpi corazzati, hanno individuato l'imbocco dei tunnel e li hanno riempiti di esplosivo neutralizzandoli.

11:43
11:43
«Situazione allarmante in Cisgiordania»

La situazione nella Cisgiordania occupata «è allarmante e urgente» segnala l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, sottolineando in particolare la violenza dei coloni israeliani contro la popolazione palestinese.

La situazione in Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, è «allarmante e urgente tra le crescenti violazioni (dei diritti umani, ndr) e di diversa natura che continuano», ha dichiarato Elizabeth Throssell, portavoce dell'Alto Commissariato durante il regolare briefing dell'Onu a Ginevra.

11:12
11:12
«Accordo sugli ostaggi se Israele rilascia i nostri prigionieri»

Hamas è pronto a un «accordo globale» sulla questione dello scambio di ostaggi con Israele. Lo ha detto Ghazi Hamad, dirigente di Hamas in Libano, in un'intervista alla Nbc News. «Vogliamo che queste persone tornino a casa», ha detto Hamad. «E vogliamo anche che i nostri prigionieri tornino a casa. Quindi penso che ora siamo pronti ad accordo completo per tutti gli ostaggi, sia militari che civili», ha spiegato, aggiungendo che Israele deve «rilasciare tutti i prigionieri dai centri di detenzione israeliani».

Alla domanda di Nbc News per spiegare i continui appelli di Hamas per un cessate il fuoco da una parte e l'impegno a continuare ad attaccare Israele dall'altra, Hamad ha risposto: «Cosa volete che facciamo? Che ci fermiamo?». «No, vogliamo continuare a combattere contro l'occupazione», ha detto.

«Questo è il nostro diritto legale ed è conforme al diritto internazionale. Secondo tutti i regolamenti e la legge. In Europa si combatte contro i nazisti», ha aggiunto paragonando il trattamento dei palestinesi per mano degli israeliani al genocidio commesso dai nazisti.

Infine, alla domanda su cosa farebbe Hamas in cambio della cessazione dell'attacco di Israele a Gaza, Hamad ha insistito: «Vogliamo fermare l'aggressione, le uccisioni e i massacri del nostro popolo. Dopo di che, possiamo parlare di tutto, degli ostaggi, dei prigionieri, ma prima devono fermare l'aggressione».

11:11
11:11
«Servono 1,2 miliardi dollari in aiuti Gaza e Cisgiordania»

L'Onu stima le necessità di aiuto per la popolazione di Gaza e della Cisgiordania in 1,2 miliardi di dollari (circa 1,09 miliardi di franchi) fino alla fine del 2023, come ha indicato in un comunicato l'agenzia incaricata del coordinamento degli affari umanitari (Ocha).

"Il costo per rispondere alle necessità di 2,7 milioni di persone è stimato in 1,2 miliardi di dollari per la popolazione di Gaza e per 500.000 persone nella Cisgiordania. aggiungendo che l'appello al fondo lanciato inizialmente il 12 ottobre "è insufficiente".

11:02
11:02
«Verificati 237 attacchi a strutture sanitarie»

«Finora l'Oms ha verificato 237 attacchi a strutture sanitarie, di cui 218 nei territori palestinesi occupati e 19 in Israele. Gli attacchi all'assistenza sanitaria costituiscono una violazione del diritto internazionale umanitario». Lo ha affermato il direttore generale dell'Organizzazione Mondiale della Sanità Tedros Adhanom Ghebreyesus.

«14 ospedali su 36 nella Striscia di Gaza non funzionano». E negli altri «la funzionalità è compromessa dalla mancanza di cibo e acqua pulita e dalla mancanza di carburante per alimentare i generatori», ha aggiunto Tedros.

«A 23 ospedali è stato ordinato di evacuare Gaza city e Gaza nord. L'evacuazione forzata in queste circostanze metterebbe centinaia di pazienti in una situazione pericolosa per la vita. Chiedere lo spostamento di questi pazienti mette loro e gli operatori sanitari in una situazione impossibile. E nella maggior parte dei casi non hanno nessun posto dove andare».

«Vorrei essere chiaro», ha proseguito il direttore generale Oms: «non può esserci alcuna giustificazione per gli orribili attacchi di Hamas contro Israele. Comprendo il dolore, la rabbia e la paura del popolo israeliano. Capisco anche il dolore, la rabbia e la paura del popolo palestinese», ha concluso Tedros che ha chiesto «ad Hamas di rilasciare gli ostaggi presi», «a Israele di ripristinare le forniture di elettricità, acqua e carburante», «a entrambe le parti di rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario» e «a tutti coloro che possono, di mitigare questo conflitto, invece di infiammarlo».

10:44
10:44
«Israele rimanda migliaia lavoratori palestinesi a Gaza»

Israele ha iniziato a rimandare nella Striscia di Gaza «migliaia» di lavoratori palestinesi. Lo hanno constatato i giornalisti dell'Afp e un funzionario palestinese.

«Migliaia di lavoratori che erano rimasti bloccati in Israele dal 7 ottobre», il giorno dell'attacco di Hamas sul suolo israeliano che ha scatenato la guerra, «sono stati riportati» a Gaza, ha detto Hicham Adwan, responsabile dei valichi di frontiera di Gaza.

Secondo le autorità israeliane, circa 18.500 palestinesi avevano un permesso di lavoro in Israele quando è scoppiata la guerra.

I lavoratori sono stati fatti scendere da autobus vicino a Gaza e sono entrati a piedi nel confine meridionale dell'enclave attraverso il valico di frontiera di Kerem Shalom scrive il quotidiano Times of Israel.

I gruppi per i diritti umani sostengono che ai lavoratori sono stati revocati i permessi e ogni traccia del loro status è stata cancellata dai registri, lasciandoli vulnerabili e in un limbo legale.

Alcuni di coloro che sono già entrati a Gaza dicono di essere stati trattenuti a Ofer, un centro di detenzione gestito da Israele in Cisgiordania. Secondo il racconto di uno di loro al Times of Israel, Mohammed Shalaya, il trattamento è stato pessimo nei primi 5-6 giorni, ma le condizioni sono poi migliorate.

Shalaya racconta di aver lavorato in una cava nel nord di Israele. Secondo la sua testimonianza, lui e gli altri lavoratori sono stati costretti a consegnare soldi, cellulari e le carte d'identità dopo essere stati detenuti e non hanno riavuto i loro beni prima di essere abbandonati vicino a Gaza.

Queste migliaia di lavoratori, che si trovavano in Israele al momento degli attacchi senza precedenti di Hamas del 7 ottobre, «vengono rimandati indietro nonostante la gravità della situazione» nella Striscia di Gaza che è sottoposta a intensi bombardamenti israeliani dopo gli attacchi del movimento islamista, ha detto Elizabeth Throssell, portavoce dell'Alto Commissariato, durante il briefing delle Nazioni Unite a Ginevra.

10:43
10:43
Telefonata tra il Papa e Abu Mazen

Si è tenuta ieri, nel tardo pomeriggio, una telefonata tra Papa Francesco e il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen. Lo conferma all'ANSA la sala stampa vaticana dopo le notizie trapelate ieri sera sui media palestinesi.

Secondo l'agenzia Wafa la telefonata ha riguardato «gli ultimi sviluppi in Palestina, a Gaza, in Cisgiordania e Gerusalemme» e il Pontefice avrebbe anche espresso tristezza per le vittime civili.

Da parte sua, il leader palestinese ha ringraziato Papa Francesco per i suoi sforzi volti a consolidare la pace nella regione e ha sottolineato l'importanza che il Vaticano continui a chiedere un cessate il fuoco.

10:43
10:43
«Massima allerta nel nord di Israele»

«Nel nord di Israele siamo in stato di massima allerta. Siamo pronti a reagire a qualsiasi evento abbia luogo oggi, o nei prossimi giorni»: lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari descrivendo quella che ha definito una «accresciuta attività degli Hebzollah, che ieri nel nord di Israele hanno colpito Kiryat Shmona e Safed, ferendo persone».

«L'Iran - ha aggiunto - continua con le sue attività sovversive ed incita i suoi fiancheggiatori inviando loro armi, così come è avvenuto in Ucraina, in Iraq e nello Yemen». «L'Iran - ha affermato - vuole distrarci dalla nostra guerra a Gaza».

10:41
10:41
Consegnato il decimo lotto di aiuti da Mezzaluna egiziana

La Mezzaluna Rossa egiziana ha consegnato alla sua controparte palestinese il decimo lotto di aiuti umanitari d'emergenza attraverso il valico di Rafah, per un totale di 102 camion di aiuti umanitari.

I camion contengono cibo, acqua, generi di prima necessità, medicinali e attrezzature mediche, secondo la pagina Facebook della Mezzaluna Rossa egiziana.

09:24
09:24
Duri combattimento a Gaza City intorno all'ospedale al-Quds

Aspri combattimenti sono in corso stamane a Gaza City, nelle immediate vicinanze dell'ospedale al-Quds, all'interno del quale alcune persone sono rimaste uccise. Lo hanno riferito all'ANSA fonti sul posto.

Le forze israeliane, hanno aggiunto le fonti, bombardano alti edifici nelle vicinanze dell'ospedale, situato nel rione di Tel el-Hawa, nel lato meridionale di Gaza City. All'interno dell'ospedale, secondo le fonti, hanno cercato riparo numerosi sfollati che adesso temono per la loro vita.

In seguito ai combattimenti, le comunicazioni con l'ospedale sono parzialmente interrotte. A Tel al-Hawa, secondo fonti sul posto, si vedono scene di distruzione.

In precedenza, un portavoce militare israeliano ha annunciato che l'esercito ha ucciso Mustafa Dalul, comandante del Battaglione Sabra Tel al-Hawa che fin dall'inizio della guerra ha avuto «un ruolo centrale nell'organizzare il combattimento con le truppe nella Striscia».

09:23
09:23
Riapre il valico di Rafah: escono stranieri, binazionali e palestinesi feriti

Il valico di Rafah tra Gaza e l'Egitto aprirà anche oggi per consentire l'uscita di stranieri, persone con doppia nazionalità e feriti palestinesi. Lo hanno riferito fonti locali, secondo cui dovrebbero uscire oltre 600 persone con un'alta percentuale di doppie cittadinanze Usa.

In ingresso, dopo il controllo del carico da parte isareliana, dovrebbero entrare a Gaza circa 50 camion di aiuti umanitari.

09:00
09:00
«Ucciso il comandante di Hamas Mustafa Dalul»

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso Mustafa Dalul, comandante del Battaglione 'Sabra Tel al-Hawa' che fin dall'inizio della guerra ha avuto «un ruolo centrale nell'organizzare il combattimento con le truppe nella Striscia».

Lo ha fatto sapere il portavoce militare, secondo cui «in questi anni Dalul ha ricoperto una serie di incarichi nei battaglioni di Hamas e nella brigata di Gaza City».

08:59
08:59
Blinken è arrivato in Israele, terza visita dal 7 ottobre

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, è arrivato oggi in Israele per il suo previsto incontro con il premier Benyamin Netanyahu: lo riporta un corrispondente dell'agenzia di stampa Afp che viaggiava con lui.

Per Blinken si tratta della terza visita in Israele da quando è iniziata la guerra a Gaza il 7 ottobre scorso.

La sua visita - ha riferito la radio pubblica israeliana Kan - durerà solo quattro ore, durante le quali il Segretario di Stato Usa incontrerà Netanyahu a quattrocchi. Blinken parteciperà poi ad una seduta del Gabinetto ristretto di guerra di Israele.

In programma anche incontri con il capo dello Stato, Isaac Herzog, e con il leader dell'opposizione centrista, Yair Lapid.

L'emittente ha appreso da fonti ufficiali che gli Stati Uniti insistono con Israele affinché accetti una ''pausa umanitaria'' nei combattimenti, cosa che a loro parere potrebbe giovare inoltre ai contatti per la liberazione di ostaggi.

Gli Stati Uniti intendono discutere inoltre con i dirigenti israeliani la visione del ''giorno dopo'' a Gaza, una volta che Hamas fosse stato sconfitto sul terreno. L'intenzione di Blinken, ha affermato l'emittente, è sondare il terreno con i dirigenti israeliani per comprendere quali siano le loro intenzioni.

08:35
08:35
«Quattro soldati israeliani uccisi la scorsa notte, in tutto 23»

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 4 soldati uccisi la scorsa notte nei combattimenti in corso nella Striscia di Gaza. Ci sono anche due altri soldati feriti in modo grave. Il totale, dall'inizio dell'operazione di terra, è di 23 soldati israeliani deceduti.

L'agenzia di stampa palestinese Wafa, che cita fonti mediche locali, ha da parte sua reso noto che 4 palestinesi sono uccisi durante un'operazione dell'esercito israeliano la notte scorsa nel campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania. Ci sono anche 4 feriti, di cui uno grave.

08:33
08:33
Droni statunitensi su Gaza in cerca di ostaggi

Droni americani hanno sorvolato la Striscia di Gaza in cerca degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas e dalle fazioni palestinesi. Lo riportano i media che citano fonti anonime Usa secondo cui i droni stanno raccogliendo informazioni per aiutare nella localizzazione degli ostaggi.

Secondo una di queste fonti, i droni sono all'opera da oltre una settimana. Tra gli ostaggi ci sono anche cittadini Usa con doppio passaporto.

07:14
07:14
«Eroica battaglia nella Striscia»

«Eroica battaglia» nella notte all'interno della Striscia di Gaza tra esercito israeliano e «alcune squadre terroristiche», fanno sapere le Forze di Difesa israeliane. «Loro sono stati uccisi e noi continuiamo la nostra operazione fino alla vittoria», scrivono su Telegram.

Nonostante un «fuoco pesante» da parte dei «terroristi», «le forze a terra hanno diretto attacchi aerei di aerei e artiglieria. I terroristi sono stati uccisi e il pericolo per le truppe è stato eliminato», scrive l'Idf.

07:13
07:13
Oggi il discorso del capo di Hezbollah

Il capo di Hezbollah, il libanese Hassan Nasrallah, romperà oggi un silenzio di settimane da quando è scoppiata la guerra tra Hamas e Israele, in un discorso che potrebbe avere un impatto sulla regione mentre infuria il conflitto di Gaza.

Gli attacchi transfrontalieri si sono intensificati ieri, quando Israele ha risposto con un «ampio assalto» ad attacchi di Hezbollah a 19 posizioni israeliane. Razzi hanno colpito anche la città israeliana di Kiryat Shmona vicino al confine in uno sbarramento rivendicato dalla sezione libanese del braccio armato di Hamas.

Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha avvertito che «la regione è come una polveriera» e che «tutto è possibile» se Israele non smette di attaccare Gaza.

L'attesissimo discorso di Nasrallah sarà trasmesso in occasione di un evento in memoria dei combattenti uccisi nei bombardamenti israeliani nella periferia sud di Beirut, roccaforte di Hezbollah, venerdì alle 15:00 (le 14 in Italia).

Sul versante libanese, più di 70 persone sono state uccise - almeno 50 dei quali combattenti di Hezbollah ma anche altri combattenti e civili, tra cui un giornalista della Reuters, secondo un conteggio dell'Afp. Da parte israeliana sono morte nove persone: otto soldati e un civile, secondo l'esercito.

06:31
06:31
Il punto alle 6.00

Una pioggia di missili ha illuminato, nella notte, i cieli sopra Gaza. Lo segnalano i reporter della CNN, che descrivono l'attacco alla Striscia, svoltosi nell'arco di 30 minuti, come il «più intenso visto nelle ultime settimane, dal 7 ottobre».

Il fulcro dell'operazione sembra essere stata l'area settentrionale di Gaza di Beit Hanoun. Una cortina di fumo, riporta l'emittente americana, copriva il terreno, suggerendo il possibile movimento di truppe nelle aree. Due razzi siano stati lanciati da Gaza durante questo periodo e nelle vicinanze sono stati uditi anche colpi di artiglieria.

Intanto, la situazione nella Striscia diventa sempre più drammatica per la popolazione civile. Anche le strutture più importanti stanno esaurendo il carburante e presto rimarranno senza elettricità. L'ospedale Al-Shifa di Gaza City «diventerà una fossa comune», ha dichiarato giovedì un medico della più grande struttura medica dell'enclave alla CNN.

«Se non c'è elettricità, questo ospedale si trasformerà in una fossa comune. È semplice: se non possiamo far funzionare i ventilatori, se non possiamo portare i nostri pazienti gravemente feriti in sala operatoria, allora l'unica cosa che si può ottenere venendo qui è morire». 

Gli ospedali e le agenzie umanitarie hanno avvertito che le strutture mediche di Gaza si fermeranno a meno che non venga fornito il carburante per mantenere in funzione le linee elettriche, mentre i medici lottano per curare i pazienti con gravi ferite causate dai bombardamenti israeliani.

L'ospedale di Al-Shifa funziona con un solo generatore, dopo che la carenza di carburante ne ha fatto spegnere uno, e alcuni pazienti non hanno potuto essere operati in sicurezza a causa delle interruzioni alla corrente, ha fatto sapere il medico all'emittente.