Negli USA è partita la caccia alle pillole del giorno dopo
Le farmacie negli Stati Uniti sono sotto assalto. Dopo l'annullamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema, è scattato il panico tra le donne. C'è chi si è affrettata a cancellare le app di monitoraggio del ciclo, installate sul cellulare, con il timore che i propri dati sensibili cadano nelle mani del governo, e chi invece si è catapultata in farmacia per fare scorta di medicamenti contraccettivi. Senza ancora sapere, però, che non è più così semplice. Ormai da alcuni giorni, infatti, negli Stati Uniti diverse grandi catene di farmacie stanno limitando l'acquisto di contraccettivi d'emergenza. Solo tre pillole del giorno dopo per cliente. Nessuna eccezione.
Carenza di scorte
Nonostante molti si siano lanciati in accuse di cospirazioni dietro la scelta di limitare la vendita del farmaco, la vera ragione per cui è stato imposto un numero massimo di acquisti per cliente è riconducibile, "semplicemente", all'aumento della domanda delle pillole. «Sebbene CVS Pharmacy vanti un'ampia disponibilità di scorte di Plan B e Aftera (nomi delle pillole del giorno dopo in America, ndr), l'azienda sta limitando gli acquisti a tre per cliente, per garantire un accesso equo e una fornitura costante sugli scaffali dei negozi», confessa alla CNN Matt Blanchette, senior manager delle comunicazioni al dettaglio dell'azienda. Plan B e Aftera funzionano come le classiche pillole del giorno dopo, disponibili nel resto del mondo. Vengono assunte quando ci si dimentica di prendere la pillola anticoncenzionale, o nel caso in cui il preservativo si rompa o si sfili durante l'atto sessuale. E, come tutte le pillole del giorno dopo, riducono il rischio di gravidanza dopo un rapporto sessuale non protetto. Ma non causano un aborto. «L'uso della contraccezione d'emergenza non genera un aborto, perché la gravidanza deve essere già esistente. La pillola del giorno dopo impedisce l'insorgere della gravidanza, e per questo, per essere efficace, deve essere utilizzata subito dopo un rapporto sessuale non protetto. Ma non funziona se la gravidanza è già avvenuta», puntualizza l'American College of Obstetricians and Gynecologists. Stix, azienda che si occupa di salute vaginale e riproduttiva e di vendita online di prodotti come test di gravidanza e contraccezione d'emergenza, ha fatto sapere che la domanda per la propria pillola del giorno dopo Restart è aumentata oltre il 600% nelle 24 ore successive l'annuncio della Corte Suprema. Una pillola Restart generalmente costa 38 dollari (quasi 37 franchi) e ha una durata di conservazione di 20 mesi. Sempre Stix ha evidenziato come il 72% delle persone che ha effettuato l'acquisto abbia in realtà comprato più di una dose di farmaco.
Corsa ai rifornimenti
Cercare di essere solidali con le altre donne, impegnate nella stessa battaglia, risulta essere complicato. Come nel caso di Sarah, intervistata dal New York Times. La giovane, una 21.enne della Pennsylvania (dove l'aborto, al momento, rimane legale), aveva intenzione di acquistare delle pillole di emergenza per sé su Amazon, quando ha pensato di estendere l'ordine. «Il mio primo pensiero è stato quello di acquistare le pillole del giorno dopo non solo per me, ma anche per coloro che ne hanno bisogno, perché le persone le compreranno e le rivenderanno a un prezzo folle. Ho amici e famigliari che non possono permettersi queste spese, e quindi volevo averne qualcuna in più per assicurarmi che le persone che ne hanno bisogno possano effettivamente averla. Anche a costo di spedirle». Sarah, per il suo acquisto, ha scelto la pillola My Way, una versione generica di Plan B, che di solito costa attorno agli 8 dollari (quasi 8 franchi). Solamente un'ora dopo l'acquisto i prezzi stavano già salendo. Il giorno successivo l'annuncio, tutte le scorte del prodotto erano esaurite sulla pagina di Amazon. In totale, la giovane possiede ora cinque pillole del giorno dopo. Alcune le terrà per sé, altre le regalerà. Si è astenuta dal comprarne altre, da differenti rivenditori, per non impedire ad altre persone che potrebbero aver bisogno con maggiore urgenza di ottenere il farmaco.
Verso un divieto dei contraccettivi?
Purtroppo, non è solo l'esaurimento delle scorte a preoccupare la popolazione femminile statuniteste. Nonostante ci sia una netta differenza tra una pillola abortiva (assunta con lo scopo specifico di interrompere una gravidanza già in corso) e una pillola del giorno dopo, la Corte Suprema potrebbe infatti decidere di abolire anche l'utilizzo di quest'ultima. Al momento, come riporta il New York Times, alcuni Stati si sono dimostrati più restrittivi su chi può accedervi e a quali condizioni. Secondo diversi esperti legali e attivisti, c'è dunque la possibilità che la Corte Suprema scelga di rivedere e riconsiderare la sua posizione anche sui contraccettivi d'emergenza. Il giudice Clarence Thomas, in particolare, ha affermato che uno dei casi storici che i giudici dovrebbero prendere nuovamente in considerazione è Griswold v. Connecticut, in cui il divieto sui contraccettivi si dichiarava incostituzionale. E non finisce qui. Secondo Thomas, la Corte dovrebbe riconsiderare anche i parei riguardanti la protezione di relazioni tra persone dello stesso sesso e l'uguaglianza matrimoniale. Se la proposta del giudice venisse presa in considerazione, la sicurezza delle donne statunitense sarebbe ulteriormente minacciata.
Timori anche sui social
La confusione e i timori, come spesso accade, si sono diffusi anche sui social. Su Twitter, un'utente scrive: «La pillola Plan B non fa abortire, quindi perché le persone cercano di far credere che quell'opzione non sarà più disponibile un domani? Mi sto perdendo qualcosa?». Decine e decine di profili commentano il tweet della donna. «Sì, ti stai perdendo qualcosa». «Sii molto preoccupata. I contraccettivi SONO il prossimo passo, inclusa la pillola Plan B». Tantissime donne, pochissime ore dopo la decisione della Corte, hanno divulgato consigli su Twitter, proponendo siti online dove poter comprare le proprie scorte di pillole a un prezzo non troppo elevato. Il fil rouge, comune sotto ognuno dei tweet sull'argomento, è però sempre lo stesso: «Perché la pillola del giorno dopo dovrebbe essere considerata come una pillola abortiva, e dunque proibita, se ritarda solamente l'ovulazione senza interrompere alcuna gravidanza?». Ma nessuno degli utenti riesce a trovare la risposta giusta a questa domanda.