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Neonata rapita (e poi ritrovata) in Calabria, che cosa è successo

Una donna, fingendosi infermiera, ha portato via la bambina dalla clinica di Cosenza – Avrebbe simulato una gravidanza e scritto sui social di avere partorito – Sofia è tornata tra le braccia della famiglia
Red. Online
22.01.2025 11:14

Sono state ore di apprensione, ieri sera, in Calabria. Una neonata è stata rapita dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza poche ore dopo la nascita. Erano circa le 18.30 quando una donna si è introdotta nella struttura. Fingendosi un'infermiera, ha portato via Sofia, sostenendo di doverla sottoporre a controlli. Ma è uscita dalla clinica e si è allontanata insieme a un uomo. Quando, dopo un po', la piccola non è tornata, la madre e la nonna hanno iniziato a preoccuparsi, chiedendo informazioni al personale. È stato allora che il rapimento è stato scoperto.

L'appello con la foto della neonata ha fatto rapidamente il giro dei social. «Aiutateci a ritrovare nostra figlia. Sofia è appena nata, è fragile e indifesa. Non possiamo immaginare la nostra vita senza di lei. Vi preghiamo, fate tutto il possibile», l'appello dei genitori. Una vicenda che ha scosso l'intera comunità. 

Subito, sono scattate le indagini. Le forze dell'ordine hanno analizzato i filmati delle telecamere di sorveglianza all'interno della clinica: l'occhio elettronico ha ripreso ciò che è successo fuori dalla stanza della giovane mamma, nel corridoio.

Attorno alle 21, finalmente, la buona notizia: Sofia è stata ritrovata sana e salva dalle forze dell'ordine.

Ma chi ha rapito la piccola? I media italiani descrivono le due persone nel dettaglio: sono marito e moglie, 43 anni lui e 51 lei. Lei è italiana e lui ha origini senegalesi, la loro fuga è durata poche ore. Sono stati rintracciati nei pressi di Castrolibero, dove vivono. Sembra che la coppia avesse simulato una gravidanza e che la bambina rapita servisse per prendere il posto del bimbo mai nato. Nella loro casa era tutto pronto per festeggiare il lieto evento (finto). In questa direzione si inserisce anche l'ultimo post Facebook della 51.enne, che risale all'8 gennaio. L'ANSA riferisce che quando gli agenti sono entrati nella casa della coppia, hanno trovato i due intenti a festeggiare insieme ad alcuni parenti l'entrata in casa del neonato (in realtà era Sofia vestita come un maschietto).

Gli inquirenti stanno ora ricostruendo i dettagli del rapimento e cercando eventuali complici dei due arrestati.

«Siamo una mamma e un papà che ieri sono morti e rinati», ha infine scritto su Facebook la mamma di Sofia, quando l'intera famiglia ha finalmente potuto riabbracciarla.

La vicenda ha sollevato pesanti interrogativi sulla sicurezza della struttura sanitaria. Nonostante il lieto fine, restano dubbi su come sia stato possibile che due persone riuscissero ad accedere liberamente e senza controlli in reparto, sottrarre una neonata e uscire senza che nessuno si accorgesse di nulla. In tarda serata, la clinica ha precisato che la donna bloccata è entrata durante l'orario previsto per le visite e che «non è possibile chiedere i documenti a tutti i visitatori». Alla luce di quanto accaduto, saranno rivisti i criteri per l'accesso al pubblico per tutelare maggiormente i pazienti.