Migranti

Neonato salvato in mare: la foto simbolo della crisi a Ceuta

Migliaia di migranti provenienti dal Marocco verso l’enclave spagnola - La Guardia Civil impegnata nel salvataggio di decine di minori - Madrid schiera l’esercito, ong preoccupate per i respingimenti «express»
©Twitter
Red. Online
19.05.2021 16:55

Un neonato in mare, tirato fuori dall’acqua da un militare della Guardia Civil. Il piccolo è salvo. È un’immagine cha vale più di mille parole quella diffusa su Twitter dalla Guardia Civil, per testimoniare quanto sta avvenendo nell’enclave spagnola di Ceuta, da giorni alle prese con l’arrivo di migliaia di migranti provenienti dal Marocco. Almeno 8 mila, secondo i media. Molti sono donne e bambini. Juan Francisco, agente del Gruppo Speciale di Attività Subacquee della Guardia Civil (GEAS), ha raccontato quanto avvenuto: «Abbiamo preso il bambino, era congelato, freddo, non si muoveva. È stato traumatico», spiegando che la madre portava il piccolo sulla schiena mentre nuotava verso la costa. «La Guardia Civil di #GEAS e #ARS salva la vita a decine di minori giunti a #Ceuta via mare con le loro famiglie», si legge su Twitter. Madrid ha schierato l’esercito e ha già rimandato indietro più della metà dei migranti, suscitando la preoccupazione delle ong per i cosiddetti respingimenti «express». «Si stanno mandando indietro molte persone in virtù di un accordo tra la Spagna e il Marocco che permette i respingimenti express, contrari al diritto internazionale», afferma un comunicato della Commissione Spagnola di Aiuto al Rifugiato e altre organizzazioni. Con l’espressione respingimento «express» o «a caldo» si intendono quelli compiuti senza aver prima effettuato processi di identificazione dei migranti e procedimenti amministrativi o giuridici riferiti al caso specifico, per esempio verificare se la persona che ha attraversato il confine ha diritto a chiedere asilo. Una sentenza della Corte Costituzionale spagnola ha stabilito l’anno scorso che questi respingimenti rapidi sono legali se effettuati in maniera personalizzata (con identificazione e rispetto del procedimento giuridico corrispondente, inclusa la presenza di un avvocato), spiega la piattaforma di fact-checking Newtral. Circa 5.600 persone, tra quelle respinte e quelle che hanno abbandonato Ceuta volontariamente, sono già tornate in Marocco, secondo fonti del governo citate da El País. Il governo spagnolo ha confermato che sono stati attuati alcuni «respingimenti alla frontiera», aggiunge questo quotidiano. «Esigiamo un cambiamento radicale della politica migratoria spagnola ed europea, per facilitare vie di accesso legali e sicure con un approccio basato sui diritti», afferma la nota delle ong.