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Nessun accordo concreto sul grano – Segui il live

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu e il suo omologo russo Serghei Lavrov hanno discusso del trasporto del grano dai porti ucraini — Continuano i combattimenti nell'est del Paese —TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Nessun accordo concreto sul grano – Segui il live
Red. Online
08.06.2022 06:41
22:53
22:53
«La Russia va indebolita»

«Non vediamo il desiderio della Federazione Russa di sedersi al tavolo dei negoziati e di risolvere diplomaticamente questa guerra senza omicidi e torture. Come mai? Perché sta ancora sentendo il potere. Come indebolirlo? Il mondo intero deve farlo. Li indeboliamo molto semplicemente: indeboliamo il loro esercito combattendolo sulla nostra terra». Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymir Zelensky durante il vertice del Ceo di Yale, come riferisce Ukrinform.

Allo stesso tempo, il capo dello Stato si aspetta una forte politica sanzionatoria contro la Russia. Secondo lui, c'è già la decisione di disconnettere alcune banche russe da SWIFT, ma è necessario disconnettere immediatamente l'intero sistema bancario russo e analizzare se queste sanzioni funzionano.

Allo stesso tempo il presidente ucraino ha sottolineato che per fermare l'aggressione russa, è necessario rafforzare l'Ucraina. «Un'Ucraina forte , in particolare, è un paese unito all'Ue, a ciascun paese dell'Ue, unito ai valori e alle posizioni di Stati Uniti, Canada, Australia, nonché con i paesi dell'Africa continente e Asia. Vogliamo uscirne, vogliamo porre fine alla guerra, ma non a costo della nostra indipendenza», ha assicurato il presidente.

20:38
20:38
Nessun accordo concreto sul grano

Nessun accordo concreto è stato raggiunto nell'incontro di Ankara tra i rappresentanti di Russia e Turchia: ora l'Ucraina attende la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca. Lo ha annunciato in un briefing l'ambasciatore dell'Ucraina in Turchia Vasyl Bodnar, come riporta Ukrainska Pravda.

«Ora noi attendiamo con impazienza la comunicazione tra la parte ucraina e quella turca per trovare un terreno comune », ha affermato Bodnar, sottolineando che è importante per l'Ucraina che la Turchia continui ad agire come mediatore e a negoziare sia con l'Ucraina che con la Russia.

Lo sblocco è nell'interesse sia dell'Ucraina che della Turchia. Invece, ritiene l'ambasciatore, la Russia ha interessi opposti: non liberare grano ucraino dai porti, ma vendere «più del proprio e rubare il nostro nei territori occupati».

Secondo Bodnar, prima di tutto, i russi devono ritirarsi, sbloccare questi porti, dopodiché «sarà possibile parlare di sminamento e di lasciare i porti e esportare grano in sicurezza».

19:42
19:42
Mille prigionieri dell'Azovstal trasferiti in Russia

L'ora della verità si avvicina per i militari ucraini che hanno difeso fino all'ultimo Mariupol sotto i tunnel dell'Azovstal. Oltre mille, tra i soldati ed «i mercenari stranieri» che alla fine si sono arresi, sono stati trasferiti in Russia per essere interrogati: potrebbero essere scambiati con prigionieri in mano a Kiev, oppure essere condannati per crimini di guerra, rischiando fino alla pena di morte. Non è chiaro se tra loro ci siano i membri del Battaglione Azov, considerati da Mosca il nemico numero uno, simbolo di quell'Ucraina da «denazificare».

Lo scorso 20 maggio quasi 2.500 combattenti ucraini si erano consegnati al nemico dopo quasi tre mesi di resistenza nell'acciaieria della città martire. Oltre un migliaio, adesso, sono stati trasferiti in Russia per «indagini», ha spiegato una fonte di sicurezza di Mosca, aggiungendo che «le forze dell'ordine stanno lavorando con loro». Circa un centinaio, inclusi «mercenari stranieri», si trovano nella capitale, altri arriveranno in seguito.

La loro sorte è appesa un filo. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova, in un briefing con la stampa, ha affermato che le forze ucraine continuano a bombardare gli insediamenti del Donbass controllati dai filo-russi, colpendo anche abitazioni, e usano i civili come scudi umani. «Tutti questi crimini di guerra - ha avvertito - saranno scrupolosamente indagati e i responsabili puniti». E proprio i soldati barricati nell'Azovstal sono stati ripetutamente accusati da Mosca di impedire l'evacuazione dei civili dai tunnel per proteggersi.

Un'altra strada, seguita sotto traccia dalle due parti in conflitto, è quella dello scambio di prigionieri, come è già accaduto in diverse occasioni durante la guerra. E' questa la speranza a cui si aggrappano i difensori di Mariupol. A partire dai miliziani di Azov, gli irriducibili di Mariupol, considerati da Mosca un «battaglione nazista». I separatisti vorrebbero portarli tutti davanti a tribunali speciali. Nella peggiore delle ipotesi rischiano la pena di morte. Come i due mercenari britannici già sotto processo per aver combattuto nel Donbass al fianco di Kiev.

17:06
17:06
Mosca: «Monitoriamo i crimini di guerra degli ucraini»

La Russia sta registrando tutti i crimini di guerra commessi dall'esercito ucraino e tutti i responsabili sanno puniti. Lo ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova durante un briefing con la stampa, secondo quanto riporta la Tass.

Secondo Zakharova, le forze ucraine continuano a bombardare gli insediamenti del Donbass (in mano ai separatisti filo-russi), colpendo edifici residenziali e usando civili come scudi umani. «Tutti questi crimini di guerra vengono registrati dagli organi investigativi della Russia e delle repubbliche del Donbass. Saranno scrupolosamente indagati e gli autori saranno puniti», ha affermato.

In precedenza una fonte delle forze dell'ordine ha reso noto che oltre 1.000 militari ucraini che si sono arresi a Mariupol sono stati trasportati nella Federazione Russa per le indagini.

17:05
17:05
Il rabbino capo di Mosca fuggito dalla Russia è a Gerusalemme

Il rabbino capo di Mosca, Pinchas Goldschmidt, è fuggito dalla Russia dopo essere stato sottoposto a pressioni per sostenere l'invasione dell'Ucraina. Lo rende noto Avital Chizhik-Goldschmidt, giornalista negli Stati Uniti e nuora dell'autorità religiosa ebraica.

Dopo la fuga dalla capitale russa, Pinchas Goldschmidt e sua moglie «si sono prima diretti verso l'Europa dell'est per raccogliere fondi a favore dei rifugiati e poi a Gerusalemme, dove suo padre era ricoverato in ospedale», scrive su Twitter Avital Chizhik-Goldschmidt.

15:55
15:55
L'Ucraina conferma lo scambio di 50 corpi di soldati uccisi

L'Ucraina ha confermato uno scambio con la Russia di 50 corpi di militari rimasti uccisi nel conflitto. Per la parte ucraina, 37 corpi erano dei soldati morti nell'acciaieria di Mariupol, ha reso noto il governo di Kiev, come riportano i media locali. Lo scambio sarebbe avvenuto sulla linea di contatto nella regione di Zaporizhzhia, nel sud-est del Paese.

15:02
15:02
Partito il primo treno carico di grano da Zaporizhzhia

Il primo treno di grano partito dalle regione ucraina occupata dai russi di Zaporizhzhia è arrivato a Sebastopoli, in Crimea: erano otto anni che questo non avveniva. Lo ha dichiarato all'agenzia di stampa non governativa russa Interfax il consigliere del capo filorusso della regione, Oleg Kryuchkov.

Il traffico ferroviario tra la Crimea e le regioni ucraine si è interrotto alla fine del 2014, dopo l'unificazione della Crimea con la Russia. L'11 marzo scorso, il capo della Crimea, Sergei Aksyonov, ha dichiarato che il traffico ferroviario è stato ripristinato tra la Crimea e Kherson.

13:30
13:30
«Al momento non si parla di un incontro Putin-Zelensky»

«Al momento non è in discussione un possibile incontro tra (il presidente russo) Vladimir Putin e (il suo omologo ucraino) Volodymyr Zelensky». Lo fa sapere il Cremlino, citato dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

12:58
12:58
Von der Leyen: «L'UE è una grossa potenza sul mercato del gas»

«Abbiamo fatti che vanno nella direzione giusta, ora abbiamo lo stoccaggio comune del gas e abbiano formato una piattaforma comune di acquisti e questo è importantissimo, perché se lavoriamo a 27 siamo una grossa potenza di mercato». Lo ha detto la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, nella replica alla Plenaria del parlamento europeo, ricordando come l'UE compri il «il 75%» del gas mondiale.

12:32
12:32
«Sosteniamo l'Ucraina, il suo posto è in Europa»

«Sono passati più di tre mesi dall'inizio dell'invasione legale di (Vladimir) Putin. Continueremo a sostenere l'Ucraina e il suo popolo, non ci volteremo dall'altra parte e continueremo a sostenere l'Ucraina nel processo di integrazione nell'UE. Il suo posto è in Europa». Lo ha detto la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola in conferenza stampa con il presidente del parlamento ucraino (Rada) Ruslan Stefanchuk.

«Il nostro popolo sta combattendo per i valori europei, e per questo vorrei ringraziare il parlamento europeo, per questo oggi chiederò ai rappresentanti dell'Eurocamera di fare tutto il possibile affinché il 24 giugno l'Ucraina possa sentire un sì forte alla nostra candidatura all'adesione», ha detto Stefanchuk, durante la conferenza stampa precedente al suo intervento al paramento europeo a Strasburgo (Francia).

«Ad oggi, non c'è popolo più sostenitore dell'UE del nostro popolo», ha aggiunto Stefanchuk.

«Io vorrei evidenziare che dopo che otterremo lo status di candidato riceveremo una tabella di marcia chiara e specifica per divenire membri a pieno titolo», ha sottolineato il numero uno della Rada.

«Ogni Paese ha requisiti da rispettare ma io penso che l'aspetto più importante oggi sia la speranza. I cittadini ucraini stanno combattendo la nostra guerra e noi dobbiamo stare con loro. Con lo status di candidato un Paese può beneficiare di tante cose», ha aggiunto Metsola.

12:25
12:25
La guerra frena l'economia: inflazione stimata al 9%

«Il prezzo della guerra»: l'economia mondiale dovrebbe «rallentare fortemente» a causa della guerra russa in Ucraina: è quanto afferma l'OCSE nelle Prospettive Economiche presentate oggi a Parigi.

Secondo l'Economic Outlook, il PIL mondiale dovrebbe essere del 3% nel 2022, contro il 4,5% atteso nel dicembre scorso e del 2,8% nel 2023. Quanto all'inflazione, le stime per il 2022 la situano attualmente a circa il 9% nei Paesi dell'area OCSE, il doppio rispetto a quanto annunciato in precedenza.

12:21
12:21
«C'è possibilità di una ripresa dei colloqui tra Mosca e Kiev»

C'è la possibilità di una ripresa del negoziato tra Russia e Ucraina per arrivare al cessate il fuoco. Lo ha fatto sapere il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta l'agenzia di stampa governativa turca Anadolu, durante una conferenza stampa congiunta ad Ankara con l'omologo russo Serghei Lavrov.

11:36
11:36
«Presto sarà completata la preparazione per i corridoi di grano»

La «preparazione tecnica» per creare corridoi sicuri per il trasporto di grano dai porti dell'Ucraina attraverso il Mar Nero «sarà completata il prima possibile». Lo ha affermato il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu durante una conferenza stampa congiunta nella capitale turca Ankara con l'omologo russo Serghei Lavrov trasmessa dalla televisione di Stato Trt.

La richiesta della Russia di revocare le sanzioni è «legittima», ha detto la Turchia nell'ambito del colloquio tra i due ministri, stando a quanto riferisce l'agenzia di stampa France-Presse (Afp).

«Abbiamo discusso di un meccanismo formato da ONU, Russia, Ucraina e Turchia» riguardo ai corridoi per il trasporto del grano dai porti ucraini, ha dichiaro Cavusoglu. Il capo della diplomazia di Ankara ha fatto sapere che la Turchia è disponibile a dare sostegno al piano.

«La crisi alimentare non ha origine da questa guerra», ha dal canto suo affermato Lavrov. «La Federazione russa non ha creato alcun ostacolo per il passaggio», ha affermato il ministro a proposito delle navi con prodotti agricoli bloccate nei porti ucraini.

Con il ministro turco abbiamo parlato «dei problemi di trasporto del grano ucraino che i colleghi occidentali cercano di presentare come una catastrofe: in realtà solo meno dell'1% della produzione mondiale di grano e di altri cereali bloccati. Questo non ha a che fare con la crisi alimentare», ha sostenuto Lavrov. Questi ha tuttavia detto di apprezzare «gli sforzi dei nostri amici turchi per per sbloccare il grano, sminare i porti ucraini e permettere l'accesso alle navi straniere che al momento sono in ostaggio».

Intanto, il capo dell'autoproclamata amministrazione militare-civile della regione sudorientale ucraina di Zaporizhzhia, Yevgeny Balitsky, in un'intervista al canale televisivo statale Rossiya 24, citato dall'agenzia di stampa non governativa russa Interfax, ha affermato che i territori occupati dall'esercito russo a Zaporizhzhia stanno fornendo grano al Medio Oriente.

«Stiamo inviando grano attraverso la Russia e i contratti primari sono stati firmati con la Turchia - ha detto. I primi treni sono partiti dalla Crimea per il Medio Oriente. Si tratta di un mercato tradizionale per l'Ucraina».

11:26
11:26
«Per la ricostruzione valuteremo l'uso di beni congelati»

«L'Ucraina ha urgente bisogno di liquidità: ha bisogno di 5 miliardi di euro (circa 5,1 miliardi di franchi) al mese». Lo ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel intervenendo alla plenaria del parlamento europeo.

«L'UE sarà leader della ricostruzione del Paese e visto che (il presidente russo Vladimir) Putin ha scelto deliberatamente di distruggere il Paese è giusto che Mosca paghi la sua ricostruzione. Per questo stiamo valutando la possibilità dell'uso dei beni congelati agli oligarchi russi», ha aggiunto.

10:52
10:52
I filorussi annunciano la riapertura del porto di Berdyansk: «Pieno di grano»

Il porto dell'Ucraina sudorientale di Berdyansk, occupato dai russi, è stato riaperto dopo lo sminamento e si prevede che le prime navi con il grano prenderanno il mare alla fine di questa settimana, ha riferito all'agenzia di stampa ufficiale russa Tass Vladimir Rogov, membro del consiglio direttivo dell'autoproclamata amministrazione locale.

«Tutto è pronto per la spedizione del carico, e probabilmente il grano partirà per primo. In realtà qui c'è molto grano, tutti gli elevatori sono pieni». Le prime navi «dovrebbero lasciare il porto alla fine di questa settimana», ha detto.

«La guerra tra la Russia e l'Ucraina ha peggiorato la situazione e aumentato le sfide sulla sicurezza alimentare. Lavoriamo per assicurare il passaggio sicuro delle navi di grano ucraino», ha detto il ministro dell'agricoltura turco, Vahit Kirisci, intervenendo al Dialogo ministeriale mediterraneo sulla crisi alimentare , che si tiene a Roma.

«C'è un legame tra il conflitto e l'insicurezza alimentare. Sfortunatamente, abbiamo visto questo legame anche in Siria», ha aggiunto. «La Turchia lavora per sradicare questa insicurezza».

09:56
09:56
«Nessuno si arrenderà a Severodonetsk»

«Nessuno si arrenderà a Severodonetsk. I russi vogliono catturare la città entro il 10 giugno. Si stanno svolgendo feroci battaglie, i nostri difensori stanno combattendo per ogni centimetro della città», ha dichiarato il capo militare regionale del Lugansk Sergiy Gaidai, citato dal quotidiano britannico The Guardian.

«I russi non controllano la strada Lysychansk-Bakhmut, ma sparano pesantemente. Noi non usiamo questa strada, è troppo pericolosa. Le truppe russe progettano nuovamente di attraversare il fiume Seversky Donets per creare una testa di ponte per l'offensiva», ha aggiunto.

I servizi segreti del ministero della difesa britannico nel loro aggiornamento di oggi indicano che le difese ucraine a Severodonetsk «tengono» nonostante gli attacchi dei russi in tre direzioni. È improbabile che una delle due parti abbia conquistato un territorio significativo nell'ultima giornata, afferma l'intelligence.

Secondo il rapporto, mentre la Russia concentra i suoi attacchi sulla regione orientale del Donbass, rimane sulla difensiva altrove. Le forze ucraine hanno invece avuto «qualche successo» nei contrattacchi nella regione meridionale di Kherson e hanno riconquistato un punto d'appoggio a est del fiume Ingulets.

Entrambe le parti stanno lottando per liberare forze per nuovi assalti, mantenendo le linee difensive su un fronte di 500 chilometri.

«Nella direzione di Severodonetsk, l'esercito di Kiev sta frenando l'assalto delle truppe russe, i combattimenti continuano. Anche il tentativo di prendere il controllo delle vicine città di Toshkivka e Ustinivka è stato respinto», afferma dal canto suo nel suo rapporto operativo della mattina lo Stato maggiore delle forze armate ucraine, riportato dall'agenzia di stampa Ukrainian Independent Information Agency (Unian).

«I Paesi occidentali non sono disposti a discutere di un accordo pacifico come soluzione alla crisi ucraina. La soluzione pacifica è fuori dal tavolo: questo è il concetto di Washington e dell'Occidente incentrato sulla Nato», ha dichiarato la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova a radio Sputnik, citata dall'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.

07:11
07:11
Ripresa la trasmissione di dati sulle radiazioni di Chernobyl

 Decine di rivelatori di radiazioni hanno ricominciato a trasmettere dati dall'area intorno alla centrale nucleare di Chernobyl, dopo che l'Ucraina con il supporto tecnico dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) è riuscita a far ripartire il collegamento informativo interrotto all'inizio del conflitto con la Russia più di 100 giorni fa. Lo ha reso noto il direttore generale dell'AIEA, Rafael Mariano Grossi.

Il 6 giugno - si legge in un comunicato - il Centro incidenti ed emergenze (IEC) dell'AIEA ha iniziato a ricevere misurazioni delle radiazioni dalla zona di esclusione istituita dopo l'incidente di Chernobyl del 1986, segnando il buon esito degli sforzi per ripristinare la raccolta automatizzata di tali dati e per ricollegare le stazioni di monitoraggio locali con il Sistema informativo internazionale di monitoraggio delle radiazioni (IRMIS) dell'agenzia.

La rete di monitoraggio delle radiazioni nell'area aveva cessato di funzionare il 24 febbraio, il primo giorno del conflitto, quando le forze russe hanno occupato il sito di Chenobyl e lo hanno sequestrato per cinque settimane prima di ritirarsi il 31 marzo. Anche la trasmissione dei dati di salvaguardia dalla centrale nucleare al quartier generale dell'AIEA era andata persa in quel momento, ma è stata completamente ristabilita quattro settimane fa.

La maggior parte dei 39 rivelatori che inviano dati dalla zona di esclusione che si estende per 30 chilometri intorno alla centrale nucleare di Chernobyl sono ora visibili sulla mappa IRMIS e aggiornati come erano prima dell'interruzione, ha affermato Grossi aggiungendo che le misurazioni ricevute finora indicavano livelli di radiazione in linea con quelli misurati prima del conflitto.

06:41
06:41
Il punto alle 6.00

Nel 105. giorno di guerra, continuano i combattimenti nell'est dell'Ucraina. Le truppe di Kiev sono impegnate in feroci battaglie di strada con le forze russe a Severodonetsk, mentre altre città affrontano un aumento degli assalti aerei nella regione del Donbass. Le immagini satellitari di Maxar Technologies mostrano che almeno due ospedali a Severodonetsk e nella città di Rubizhne sono stati colpiti da attacchi aerei. Rivoltosi alla nazione, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che il prossimo inverno sarà il «più difficile» degli oltre trent'anni trascorsi dall'indipendenza dell'Ucraina, riporta la CNN. «L'Ucraina sta affrontando problemi nell'acquisto di una quantità sufficiente di gas per la stagione fredda, di accumulo di carbone e di produzione di elettricità», con impianti di riscaldamento e di energia elettrica danneggiati o distrutti dagli attacchi russi che devono essere riparati. «Nella situazione attuale, dovuta all'aggressione della Russia, questo sarà davvero l'inverno più difficile di tutti gli anni di indipendenza». Zelensky ha anche annunciato che in Ucraina sarà lanciato un «Libro dei torturatori» nel quale saranno catalogati «i criminali di guerra dell'esercito russo».

La Russia, nel frattempo, sostiene di aver aperto un corridoio terrestre verso la Crimea, permettendo a civili e merci di attraversare il territorio ucraino orientale. Il ministro della Difesa russo ha dichiarato che l'esercito, in collaborazione con le Ferrovie russe, ha ripristinato 1.200 chilometri di binari ferroviari e aperto strade per consentire un «traffico a tutti gli effetti» tra la Russia, la regione del Donbass e la Crimea. Due corridoi umanitari marittimi sarebbero stati creati per consentire la circolazione delle navi nel Mar Nero e nel Mar d'Azov, ha poi fatto sapere il ministero della Difesa russo, citato dalla CNN. Il presidente del Consiglio europeo aveva accusato il Cremlino di «usare le forniture alimentari come un missile stealth contro i Paesi in via di sviluppo», bloccando le esportazioni di grano ucraino.

Secondo un funzionario locale in esilio, citato dalla CNN, i funzionari russi che controllano la città di Mariupol starebbero prendendo in considerazione la possibilità di imporre una quarantena, poiché i cadaveri in decomposizione e i rifiuti contaminano l'acqua potabile, facendo correre ai residenti il rischio di contrarre il colera e altre malattie.

L'ex presidente russo Dmitry Medvedev ha minacciato di far «sparire» dei nemici non meglio definiti in un post sui social media. «Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è: li odio», ha detto. «Sono feccia. Vogliono uccidere noi, la Russia. E finché sarò vivo, farò di tutto per farli sparire».