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«I tank di Israele hanno lasciato l'arteria Sallah-a-din»: è quanto riferito all'ANSA da fonti sul posto: in mattinata, i carri armati erano stati visti avanzare verso Gaza City — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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21:53
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«Bisogna proteggere le vite dei civili, israeliani e palestinesi»
«Le vite di tutti civili, israeliani e palestinesi devono essere protette». Lo ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thomas-Greenfield in Consiglio di Sicurezza.
«A tre settimane dagli attacchi di Hamas, in questo momento di sofferenza, dobbiamo unirci per chiedere il rilascio immediato degli ostaggi e la consegna degli aiuti a Gaza», ha aggiunto, ricordando che «Israele ha tutto il diritto di difendersi, ma le leggi internazionali devono essere rispettate, questo significa che Hamas non deve usare i civili come scudi umani e Israele deve fare il possibile per proteggere i civili».
21:09
21:09
«Le violenze in Daghestan assomigliavano a un pogrom»
Le violenze anti-Israele all'aeroporto in Daghestan «assomigliavano a un pogrom». Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa.
21:03
21:03
«A Gaza il livello di distruzione non ha precedenti»
«I terribili attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre sono stati scioccanti. Gli incessanti bombardamenti delle forze israeliane sulla Striscia di Gaza sono scioccanti. Il livello di distruzione non ha precedenti e la tragedia umana che si svolge sotto i nostri occhi è insopportabile». Lo ha detto al Consiglio di Sicurezza il commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini.
«Sono molto preoccupato per la potenziale propagazione di questo conflitto oltre Gaza, a meno che non venga applicato quanto segue - ha aggiunto Lazzarini al Consiglio di Sicurezza - In primo luogo, deve esserci una stretta aderenza al diritto internazionale umanitario, questa non è un'opzione, è un obbligo. In secondo luogo abbiamo bisogno di un flusso sicuro, senza ostacoli, sostanziale e continuo di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e attraverso di essa, per questo serve un cessate il fuoco umanitario immediato. Infine, l'Unrwa ha ancora bisogno di fondi».
20:58
20:58
Da Putin nessuna condanna delle violenze in Daghestan
La Russia «non ha condannato le violenze nell'aeroporto in Daghestan né l'antisemitismo». Lo ha detto il portavoce del Consiglio di sicurezza della Casa Bianca, John Kirby, in un briefing con la stampa. «Non abbiamo sentito assolutamente nulla da Putin, non una parola su quell'attacco», ha sottolineato. «E questo silenzio vale più di mille parole».
20:08
20:08
Putin: «Nessuna giustificazione per le bombe sui civili a Gaza»
Non esiste nessuna giustificazione per i bombardamenti su centinaia di migliaia di civili a Gaza. Lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin.
Putin ha aggiunto che la situazione in Medio Oriente viene usata dai «burattinai della geopolitica» per scopi egoistici. «Coloro che stanno dietro al conflitto in Medio Oriente, e ad altre crisi regionali, useranno le loro conseguenze distruttive per seminare odio. Questo è il vero obiettivo di questi burattinai geopolitici», ha detto Putin.
L'Ucraina, guidata dai suoi «benefattori occidentali» sta cercando di «ispirare pogrom» in Russia, ha aggiunto Putin, come riporta la Tass.
19:59
19:59
Putin: «La Pax americana non esiste più»
Vladimir Putin accusa gli Stati Uniti di essere responsabili del «caos mortale» in cui è precipitato il Medio Oriente. «L'America si indebolisce, perde posizioni. Ormai la Pax americana è una cosa del passato», ha detto il presidente russo citato dalla Tass.
19:57
19:57
USA: «L'accusa della Russia all'Ucraina è assurda»
L'accusa della Russia che l'Ucraina abbia avuto un ruolo nella rivolta all'aeroporto di Makhachkala è «assurda». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato USA, Matthew Miller.
Gli Stati Uniti hanno respinto le accuse russe secondo cui l'Ucraina è dietro alla rivolta all'aeroporto del Daghestan contro un aereo appena arrivato da Tel Aviv. «Ho visto i commenti di Mosca. Sono assurdi», ha detto Miller. «Dovrebbe incolpare chi è veramente responsabile», ha aggiunto il funzionario.
19:53
19:53
«Quaranta camion con aiuti entrati a Gaza»
Dei 60 camion con gli aiuti destinati alla popolazione palestinese partiti questa mattina, 40 sono effettivamente entrati a Gaza dal valico di Rafah dopo essere stati perquisiti. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana. Ad accoglierli, gli operatori dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
19:52
19:52
Famigliari degli ostaggi: «Biden ci aiuti»
«È la prima volta che vediamo nel video diffuso da Hamas su Telegram che i nostri familiari sono vivi. Chiedo ai leader occidentali di fare pressione, chiedo al presidente Biden di fare il possibile per riportare gli ostaggi a casa. Il tempo sta passando ma non è tardi per riportarli a casa». Lo ha detto un familiare delle 3 donne ostaggio a Gaza di cui oggi Hamas ha diffuso un video nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv.
19:50
19:50
L'attacco di Hamas fu previsto nel 2016
Miliziani di Hamas armati fino ai denti e addestrati che attaccano i kibbutz in territorio israeliano da terra e dal cielo, per uccidere, prendere ostaggi e minare così la fiducia dello Stato ebraico nella sua sicurezza oltre il muro di cemento della Striscia, quella Linea Maginot destinata a essere violata.
Non è la descrizione dell'attacco del 7 ottobre scorso costato la vita a oltre 1.400 israeliani ma la sintesi di un manoscritto datato 21 dicembre 2016 e firmato dall'allora ministro della Difesa, il falco Avigdor Lieberman.
Lo stesso che nel 2018, nel pieno di una nuova ondata di violenze, pose fine al governo di Benyamin Netanyahu dell'epoca dimettendosi dopo la tregua firmata con Hamas che il leader nazionalista bollò come una «resa al terrorismo». Dimissioni che a Gaza salutarono parlando di «vittoria della resistenza».
Forse proprio a causa delle frizioni politiche interne al governo quelle undici paginette scritte di pugno da Lieberman vennero sottovalutate. Hamas «pianifica la distruzione di Israele e la liberazione dei territori palestinesi entro il 2022», stimava Lieberman.
L'operazione di Hamas, che prevedeva il reclutamento di almeno 40mila armati negli anni a seguire, era stata progettata nel corso di alcuni incontri della leadership del gruppo in Qatar, nei giorni di settembre del 2016, pochi mesi prima del documento «top secret» di Lieberman.
Si doveva colpire duramente Hamas entro un anno, altrimenti le conseguenze sarebbero state «di vasta portata, e per certi versi anche superiori ai risultati della guerra dello Yom Kippur per quanto riguarda i suoi effetti sul fronte interno israeliano e sull'immagine e lo status di Israele nella regione».
«Hamas - recita il testo pubblicato adesso da Yediot Ahronoth - intende trasferire il prossimo conflitto nel territorio israeliano, dispiegando al tempo stesso forze significative e ben addestrate, occupando un insediamento, forse anche diversi insediamenti, e prendendo ostaggi. Oltre al danno fisico per la popolazione, ciò comporterà anche un danno significativo al morale e ai sentimenti dei cittadini israeliani». Il muro attorno a Gaza «è una Linea Maginot», è solo illusoria, non garantisce sicurezza né previene la guerra.
Lieberman inviò il memorandum a Netanyahu e al capo di stato Maggiore Gadi Eisenkot, senza ricevere la risposta voluta, ovvero un attacco a sorpresa e preventivo contro Hamas. Nel corso dei 7 anni successivi non è corso buon sangue tra i due leader politici: Lieberman si è spinto ad accusare Netanyahu di usare metodi elettorali uguali a «quelli di Goebbels» e «di Stalin», il Likud ha contraccambiato indicandolo come un «padrino mafioso che insulta la Shoah».
19:46
19:46
Netanyahu: «Nessun cessate il fuoco»
«Ogni Paese civile dovrebbe stare dalla parte di Israele e richiedere il rilascio degli ostaggi a parte di Hamas senza condizioni, Israele non cesserà il fuoco»: lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in conferenza stampa.
«C'è un tempo per la pace e un tempo per la guerra. Ora è tempo di guerra. Israele è pronto a combattere. Non abbiamo voluto noi questa guerra ma la porteremo a termine fino alla vittoria», ha detto Netanuahu. «Liberate subito e senza condizioni gli ostaggi», ha ribadito.
«Capisco le preoccupazioni dei familiari degli ostaggi, ma la valutazione comune è che un'operazione di terra può creare la possibilità di liberare gli ostaggi. L'operazione di terra aumenta e crea più pressione», secondo il premier israeliano.
«L'unica cosa che voglio che si dimetta è Hamas, li costringeremo a dimettersi, a rinunciare ai loro obiettivi, è una mia responsabilità e così continuerò a guidare il mio Paese. È una cosa che credo unisca il nostro Paese, siamo qui a sostenere le Idf, le forze di difesa israeliane, riservisti e forze di sicurezza».
19:45
19:45
Biden ha detto a Israele di proteggere i civili a Gaza
«Gli Stati Uniti stanno facendo il possibile per assicurarsi che i civili a Gaza siano protetti». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, in un briefing con la stampa.
«Il presidente Biden ha detto molto chiaramente a Israele che ci aspettiamo che operino nel rispetto del diritto internazionale», ha sottolineato.
19:43
19:43
«La liberazione della soldatessa mostra il nostro impegno»
«Mi congratulo con lo Shin Bet e l'esercito per questo risultato importante ed entusiasmante. Un risultato che esprime il nostro impegno per il rilascio di tutti i rapiti». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu sulla liberazione della soldatessa rapita lo scorso 7 ottobre da Hamas.
«Ai terroristi di Hamas-Isis dico: siete dei mostri. Continueremo a inseguirvi, continueremo - ha aggiunto Netanyahu - a darvi la caccia».
19:41
19:41
«Il capo del Mossad è stato in Qatar per parlare di ostaggi»
David Barnea, il direttore del Mossad, è stato in Qatar nel fine settimana e ha incontrato alti funzionari con i quali ha discusso degli sforzi per cercare di assicurare il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la visita è avvenuta dopo l'inizio dell'offensiva di terra.
19:40
19:40
Cisgiordania in bilico, terzo fronte per Israele
La Cisgiordania - e Gerusalemme est - potrebbe presto diventare il terzo fronte di Israele, dopo Gaza e il Libano. Dall'attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, la tensione è cresciuta di giorno in giorno e sono sempre più ricorrenti le incursioni dell'esercito israeliano e gli scontri armati con i miliziani nelle zone più calde, a cominciare da Jenin, dove è più radicata la presenza di Hamas e delle altre fazioni armate. Scontri che si fanno sempre più sanguinosi con il ripetersi dei raid e l'inasprirsi delle scorrerie dei coloni all'interno dei Territori.
La notte scorsa nell'ultima operazione antiterrorismo nel campo profughi di Jenin con scontri armati con i miliziani delle fazioni sono stati uccisi 4 palestinesi. Ma è da giorni che la città del nord della Cisgiordania è nel mirino dell'esercito e delle sue operazioni.
Quasi in contemporanea con gli scontri a Jenin ce ne sono stati altri a Yatta, vicino Hebron, dove un palestinese è stato ucciso in scontri a fuoco sempre con l'esercito. Hamas, da quando è cominciata la guerra a Gaza, ha più volte chiamato i palestinesi della Cisgiordania e di Gerusalemme est a manifestare la loro «collera» contro Israele. E proprio oggi un agente di polizia è stato ferito in modo grave in un attentato a Gerusalemme. L'autore dell'attacco è stato poi ucciso dalla reazione delle forze di sicurezza.
Di contro sale la pressione degli abitanti degli insediamenti ebraici contro le comunità palestinesi prossime, dopo gli attentati omicidi dei mesi scorsi. L'altro giorno un gruppo di loro, secondo l'agenzia Wafa, ha assaltato dei contadini che stavano facendo la raccolta delle olive in un piccolo villaggio vicino Nablus, uccidendo Bilal Mohammed Salah, padre di famiglia di 40 anni.
Ed oggi l'esercito ha annunciato di aver arrestato un soldato-colono sospettato dell'omicidio. All'arresto il giovane ha detto di aver sparato per legittima difesa. Ma durante il successivo interrogatorio ha preferito tacere.
Secondo l'agenzia Wafa, dal 7 ottobre scorso sono stati 122 i palestinesi uccisi. La situazione deteriorata in Cisgiordania ha scosso gli Usa. Ieri il Consigliere della sicurezza nazionale Mike Sullivan ha definito «totalmente inaccettabile» l'aumento delle violenze ad opera dei coloni israeliani da quando è scoppiata la guerra. Ed aggiunto che il premier israeliano Benyamin Netanyahu «ha la responsabilità di tenere a freno i coloni. Questa è una sfida, ci aspettiamo che il governo israeliano faccia passi in avanti. Ci aspettiamo che i coloni estremisti impegnati in questo tipo di violenza rispondano alle loro responsabilità».
Oggi è stata la volta della Germania, il cui ministero degli Esteri ha detto che Israele deve «proteggere la popolazione palestinese in Cisgiordania» dalle azioni di «coloni estremisti». Le famiglie palestinesi non devono essere costrette a lasciare la regione «per paura». Ci sono indicazioni che gli attacchi di questo tipo stanno crescendo, ha confermato il portavoce del ministero.
19:38
19:38
«La richiesta dell'Ue di pause umanitarie sia ascoltata»
«Le condizioni sul terreno stanno peggiorando, la violenza sta aumentando anche in Cisgiordania. Sebbene Israele abbia il diritto di difendersi, il diritto internazionale umanitario che regola le ostilità deve essere rispettato. Come ha affermato chiaramente il Consiglio europeo, l'Ue chiede pause umanitarie e un accesso umanitario continuo e senza ostacoli a Gaza. Questa richiesta deve essere ascoltata».
Lo scrive in un tweet l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera, Josep Borrell, dopo un colloquio telefonico con Philippe Lazzarini, commissario generale dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa).
Con Lazzarini «ho discusso della situazione disastrosa di Gaza e la crescente necessità di sostegno. Una maggiore assistenza umanitaria per Gaza è una priorità assoluta dell'Ue, a partire da ulteriori 10 milioni di euro per l'Unrwa, come richiesto dal Parlamento europeo», aggiunge Borrell su X ricordando come anche da parte del «segretario generale dell'Onu e del presidente degli Stati Uniti» sia arrivata la richiesta di rispettare il diritto internazionale umanitario.
«La vita dei civili deve essere rispettata, senza eccezioni», sottolinea ancora l'Alto Rappresentante.
17:54
17:54
Kiev: «Mosca vuole scaricare la responsabilità dei disordini scoppiati all'aeroporto di Makhachkala»
L'Ucraina ha accusato Mosca di incolparla dei disordini scoppiati all'aeroporto di Makhachkala, nella Repubblica russa del Daghestan.
Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, aveva sostenuto che il governo ucraino avesse svolto «un ruolo chiave» nelle violenze scoppiate ieri, con l'obiettivo di «destabilizzare la Russia» provocando divisioni etnico-religiose.
17:40
17:40
Una soldatessa israeliana liberata dall'esercito
Una soldatessa israeliana rapita lo scorso 7 ottobre è stata liberata dall'esercito israeliano con un'operazione terrestre. Lo annuncia il portavoce militare.
La soldatessa, secondo il portavoce militare e lo Shin Bet, si chiama Ori Magidish ed è in condizioni mediche buone. È già stata messa in contatto con la famiglia. «L'esercito e lo Shin Bet - hanno aggiunto - faranno ogni sforzo per liberare anche altri ostaggi». La soldatessa era una delle vedette messa a guardia del kibbutz di Nahal Oz.
L'operazione con cui la corsa notte è stata liberata non è avvenuta casualmente, ma è stata progettata per alcuni giorni dopo che lo Shin Bet, il servizio di sicurezza interno aveva ottenuto informazioni sul suo luogo di prigionia a Gaza. Lo riferiscono i media secondo cui le forze israeliane (esercito e Shin Bet assieme) sono riuscite a sorprendere i rapitori e a riportarla indenne in Israele.
All'operazione - secondo la televisione commerciale Canale 13 - hanno preso parte «decine di agenti dello Shin Bet, se non centinaia». Il blitz è stato reso possibile - ha aggiunto - dalla presenza all'interno di Gaza delle forze dell'esercito israeliano. «C'è da ritenere che i rapitori abbiano opposto resistenza», ha detto la televisione pubblica Kan, restando nei limiti concessi dalla censura militare. Le forze israeliane non hanno avuto perdite.
Il luogo in cui Megidish si trovava, da sola, non e' stato reso noto. Secondo alcuni commentatori è probabile che non tutti i 239 ostaggi siano tenuti a Gaza nello stesso posto.
17:18
17:18
Netanyahu annuncia la terza fase della guerra
«Siamo entrati nella terza fase della guerra con l'esercito che avanza in maniera misurata ma molto potente all'interno della Striscia». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in apertura del consiglio dei ministri.
«La prima fase - ha spiegato - era stata quella del contenimento, la seconda un martellamento dal cielo che continua ancora ed ora, invece, l'estensione della penetrazione via terra nella Striscia».
«In parallelo - ha detto ancora Netanyahu - noi continuiamo gli sforzi per liberare gli ostaggi, anche nel corso della manovra terrestre. Proprio quella manovra - ha aggiunto - crea possibilità di ottenere la liberazione e noi non ce la lasceremo sfuggire».
Il premier ha infine lanciato un nuovo monito agli Hezbollah che da settimane sono impegnati in attacchi costanti contro l'alta Galilea. «Voglio dire agli Hezbollah: voi farete l'errore della vostra vita se deciderete di entrare in pieno nel conflitto. Voi subirete - ha precisato Netanyahu - un colpo che non vi potete nemmeno immaginare».
17:10
17:10
«L'uccisione di Shani Louk mostra le barbarie di Hamas»
Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha definito l'uccisione della giovane tedesca-israeliana Shani Louk un atto che «dimostra tutta la barbarie che sta dietro all'attacco di Hamas». Lo riporta Welt. Scholz ha detto che per questo Hamas dev'essere condotta di fronte alle proprie responsabilità. Scholz si trova attualmente in visita a Lagos, in Nigeria.
La giovane è stata «brutalmente assassinata» e questo «mostra che genere di spirito abbiano gli autori» dell'omicidio. «È una cosa che noi come persone possiamo solo disprezzare», ha aggiunto Scholz, come riporta Bild. Il cancelliere ha poi ribadito che Israele ha il diritto di difendersi.
16:17
16:17
«Siamo con voi contro Hamas-Isis»
«Mi rivolgo a Yelena Tropanov, Danielle Alloni e Rimon Kirscht che sono state rapite da Hamas-Isis in quello che è un crimine di guerra: io vi abbraccio, il nostro cuore è con voi. Vi abbraccio». Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu rivolgendosi alle tre donne mostrate nel video di Hamas.
«Facciamo tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi e i dispersi», ha aggiunto.
15:06
15:06
Le tv di Israele non diffondono il video degli ostaggi
Le reti televisive nazionali israeliane si astengono per ora dal rilanciare il video prodotto da Hamas che mostra un appello accorato a Netanyahu di tre donne tenute in ostaggio a Gaza.
«Si tratta di guerra psicologica di Hamas e dunque non è opportuno rilanciarla», ha osservato un giornalista delle televisione pubblica Kan. Le emittenti, finora, mostrano solo una inquadratura delle tre donne, accompagnata da un testo informativo di spiegazione.
14:51
14:51
Israele aumenta le azioni combinate a Gaza
L'esercito israeliano sta continuando ad aumentare le operazioni combinate terra-mare- aria. Nelle ultime ore - ha aggiornato il portavoce militare - i soldati in combattimenti contro Hamas dentro Gaza hanno sventato «tentativi di attacchi da parte di numerose cellule terroristiche che cercavano di colpire le truppe».
Inoltre - ha aggiunto - sono stati eliminati 4 alti esponenti militari di Hamas.
L'esercito ha anche fornito le identità degli operativi di spicco di Hamas uccisi nelle ultime ore. Si tratta di: Jamil Baba, comandante della forza navale nella Brigate centrale; di Muhammad Safadi, comandante dell'unità missili anti tank del Battaglione Tuffah; di Muwaman Hijazi, un operativo di spicco anche lui dell'unità dei missili anti tank e di Muhammad Awdallah, un senior nel dipartimento produzione di Hamas.
14:38
14:38
Gli ostaggi contro Netanyahu: «Paghiamo il tuo fallimento»
«Ti sei impegnato a liberare tutti, invece noi paghiamo il fallimento politico, di sicurezza, militare e dello stato per il tuo disastro del 7 ottobre. Non c'era l'esercito, non c'era nessuno e nessuno ci ha protetto il 7 ottobre».
Comincia così l'appello delle tre donne in ostaggio nel video diffuso da Hamas e rivolto al premier israeliano Benyamin Netanyahu. «Non c'è l'esercito e noi cittadini che paghiamo le tasse ci troviamo prigionieri in condizioni impossibili», viene sottolineato.
«Ieri c'è stata una conferenza stampa e doveva esserci un cessate il fuoco. Ma non è stato così, noi siamo ancora qui sotto le bombe», ha aggiunto..
Una delle tre donne ha poi detto rivolgendosi al premier israeliano Netanyahu: «tu ci uccidi, tu vuoi ucciderci tutti, non ci hai abbastanza massacrato? Non sono morti abbastanza cittadini israeliani? Liberaci adesso, libera i loro cittadini, libera i loro detenuti». «Liberaci tutti, facci tornare dalle nostre famiglie adesso, adesso!», ha poi urlato la donna nel video diffuso da Hamas.
12:26
12:26
Hamas: «8.306 morti, 3.457 sono minori»
Sono saliti a 8.306 i morti nella Striscia di Gaza, 3.457 sono «bambini». Ne dà notizia il ministero della Sanità di Hamas, come riporta Sky News.
Secondo le autorità sanitarie di Hamas, sono 2136 le donne morte negli attacchi israeliani. I feriti sono oltre 21'000. Gli ospedali colpiti e ormai inagibili sono 25.
11:37
11:37
«I tank di Israele hanno lasciato l'arteria Sallah-a-din»
I carri armati israeliani che in mattinata avevano raggiunto l'arteria centrale di Gaza, la Sallah-a-din si sono ritirati.
Lo hanno detto all'ANSA fonti sul posto secondo cui il traffico automobilistico sta adesso riprendendo.
09:57
09:57
«Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza city»
Truppe israeliane stanno avanzando verso Gaza City e sono in vista della città. Lo riportano fonti locali secondo cui le truppe stanno colpendo Sallah-a-din, l'arteria principale che attraverso l'intera striscia di Gaza.
Secondo testimoni sul posto militari israeliani sarebbero entrati nella parte orientale del rione Sajaya.
08:01
08:01
Raid nel sud della Siria
Aerei da combattimento israeliani hanno colpito una serie di siti nel sud della Siria in risposta al lancio di razzi di ieri sera dalle alture del Golan verso il territorio dello Stato ebraico. Lo ha annunciato l'esercito di Israele sul suo account X.
L'aeronautica israeliana ha colpito postazioni dell'esercito siriano nel governatorato meridionale di Deraa, secondo l'agenzia di stampa Sana. Nell'attacco sono state danneggiate due strutture militari, secondo Damasco.
07:44
07:44
Israele: «Stiamo aumentando le operazioni dentro la Striscia»
Le truppe israeliane continuano ad aumentare le operazioni all'interno della Striscia di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce .
Stando a quanto riferito da lui, durante la notte «sono stati uccise dozzine di terroristi che si erano barricati in edifici e tunnel tentando di attaccare i soldati».
In uno scontro - ha aggiunto - un velivolo, indirizzato dalle truppe di terra ha colpito un luogo di addestramento all'interno di un palazzo con oltre 20 terroristi di Hamas«. Negli ultimo giorni sono stati oltre 600 gli obiettivi colpiti.
Tra gli obiettivi colpiti - ha sottolineato il portavoce - »depositi di armi, dozzine di postazioni di lancio di missili anti tank, nascondigli sotterranei e luoghi di addestramento usati da Hamas«. La notte scorsa - ha aggiunto - le truppe hanno identificato »terroristi armati e un sito di lancio di missili antitank nell'area dell'Università Al-Azhar e quindi indirizzato un jet da combattimento che li ha colpiti«.
06:32
06:32
Il punto alle 6.00
La Mezzaluna rossa palestinese ha affermato di aver ricevuto ieri sera «24 camion della Mezzaluna rossa egiziana attraverso il valico di Rafah, contenenti scorte di cibo e medicinali di prima necessità». L'organizzazione ha dichiarato di aver ricevuto finora un totale di 118 camion contenenti cibo e forniture mediche, sottolineando però che ai camion contenenti carburante non è ancora consentito entrare a Gaza.
Nel frattempo, aerei da combattimento israeliani hanno colpito una serie di siti nel sud della Siria in risposta al lancio di razzi di ieri sera dalle alture del Golan verso il territorio dello Stato ebraico. Lo ha annunciato l'esercito di Israele sul suo account X.
«Nessun piano per l'invio di soldati»
La vicepresidente americana Kamala Harris ha ribadito che gli Stati Uniti non hanno «alcuna intenzione né alcun piano di inviare truppe da combattimento in Israele o a Gaza». In un'intervista al programma tv 60 Minutes della Cbs, la Harri ha specificato ieri sera che gli Usa stanno fornendo allo Stato ebraico consulenza, attrezzature e sostegno diplomatico.
«Israele senza alcun dubbio ha il diritto di difendersi. Detto questo, è molto importante che non vi sia alcuna confusione tra Hamas e i palestinesi», ha sottolineato la vicepresidente Usa. «I palestinesi meritano pari misure di sicurezza e protezione, autodeterminazione e dignità, e siamo stati molto chiari sul fatto che le regole della guerra devono essere rispettate e che devono arrivare aiuti umanitari», ha aggiunto la Harris.
La vicepresidente Usa ha ribadito anche che l'America vuole evitare che il conflitto si inasprisca, tornando ad avvertire l'Iran di non farsi coinvolgere.
Il discorso del leader di Hezbollah
Il leader di Hezbollah, Sayyed Hasan Nasrallah, terrà un discorso alla tv venerdì 3 novembre, durante una cerimonia di commemorazione «in onore dei martiri caduti in difesa di Gaza». Lo ha annunciato la tv libanese controllata dal movimento sciita Al Manar, aggiungendo che il discorso è previsto alle 15 ora di Beirut. Si tratterebbe del primo intervento pubblico del leader del Partito di Dio dopo l'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre, che ha provocato un'escalation militare anche tra lo Stato ebraico e le milizie libanesi filo-iraniane.