Mondo
La diretta
Lo ha annunciato lo stesso presidente israeliano: anche la fazione palestinese si è mostrata possibilista– TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
22:00
22:00
Anp respinge la legge sull'Unrwa
L'Autorità nazionale palestinese «ha respinto» il divieto delle attività dell'Unrwa approvato dal Parlamento israeliano che «mostra la trasformazione di Israele in uno Stato fascista». Lo riferisce un comunicato.
«Rifiutiamo e condanniamo la legge» approvata da Israele, «non lo permetteremo», ha affermato in una dichiarazione Nabil Abu Rudeineh, portavoce della presidenza dell'Anp a Ramallah.
21:58
21:58
Approvata dalla Knesset la seconda legge contro l'Unrwa
La Knesset ha approvato con una maggioranza di 87 a 9 un altro disegno di legge contro l'Unwra, in base alla quale Israele romperà tutti i legami con l'agenzia, le autorità non collaboreranno con essa e non avrà diritto alle concessioni di cui ha goduto finora. Lo riportano i media israeliani.
21:09
21:09
Unrwa denuncia il bando israeliano alle attività
L'Unrwa denuncia il voto «scandaloso» del Parlamento israeliano che ha messo al bando le sue attività nel Paese.
«E' scandaloso che un Paese membro delle Nazioni Unite cerchi di smantellare un'agenzia dell'Onu che è il più importante fornitore di operazioni umanitarie a Gaza», ha dichiarato all'Afp la portavoce dell'Unrwa Juliette Touma.
20:27
20:27
Israele mette al bando le attività dell'Unrwa nel Paese
Nonostante le pressioni internazionali, il Parlamento israeliano, la Knesset, ha approvato la legge che vieta «qualsiasi attività» dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, all'interno di Israele.
La legge, precisa il Guardian, è stata approvata con 92 voti favorevoli e 10 contrari.
Le norme recidono i legami con l'agenzia Onu responsabile della distribuzione degli aiuti a Gaza, la privano delle immunità legali e limitano la sua capacità di supportare i palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Segnano, di conseguenza, un nuovo minimo storico nelle relazioni tra Israele e l'Unrwa, che Israele accusa di stretti legami con Hamas. È un duro colpo per l'agenzia e soprattutto per i palestinesi di Gaza per i quali gli aiuti dell'Unrwa sono rimasti l'ultima speranza.
Una simile decisione rischia di paralizzare il flusso di aiuti umanitari a Gaza proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stanno facendo pressione su Israele affinché consenta l'ingresso dei rifornimenti più essenziali.
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di non approvare questa la legge, ha detto qualche ora fail portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing con la stampa.
«Abbiamo chiarito al governo israeliano che siamo profondamente preoccupati per questa proposta di legge e lo abbiamo invitato a non approvarla», ha detto Miller, sottolineando «il fondamentale ruolo svolto dall'agenzia delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza».
20:24
20:24
Netanyahu apre alla mini tregua in cambio di ostaggi
Qualcosa si muove, seppure a piccolissimi e incerti passi. Inaugurando la sessione invernale della Knesset, Benyamin Netanyahu ha annunciato che «Israele sta lavorando ad un accordo con Hamas» per il rilascio di «alcuni» ostaggi in cambio di diversi giorni di tregua a Gaza.
Crescono intanto le proteste dei familiari che contestano al premier l'inazione sulla sorte dei loro cari nonostante i successi militari, e le pressioni interne a fare concessioni «anche a caro prezzo», invocate da ultimo da Benny Gantz, ex membro del governo di emergenza nazionale lasciato in disaccordo col primo ministro.
Anche la fazione palestinese si è mostrata possibilista sul raggiungimento di un'intesa, pur ribadendo le sue condizioni. Mentre dal suo seggio in Delaware il presidente americano Joe Biden cerca di esercitare il potere che gli resta a una settimana dal voto per la Casa Bianca per accelerare le trattative: «La guerra a Gaza deve finire», ha ammonito, consapevole di quanto il tema sia cruciale nella campagna elettorale.
La base negoziale su cui il capo del Mossad David Barnea, quello della Cia Bill Burns, e il premier del Qatar Mohammed bin al Thani hanno discusso a Doha negli ultimi due giorni è la cosiddetta «proposta egiziana»: il rilascio di quattro ostaggi (su un centinaio ancora prigionieri nella Striscia, di cui oltre 30 ritenuti morti) in cambio di due giorni di tregua a Gaza e la scarcerazione di alcuni prigionieri palestinesi.
Si tratta di «un nuovo schema che combina le proposte precedenti e tiene anche conto dei recenti sviluppi nella regione», ha confermato l'ufficio di Netanyahu in un comunicato, facendo riferimento alla decapitazione dei vertici di Hamas e Hezbollah e del «successo» della reazione inflitta all'Iran per l'attacco missilistico subito il primo ottobre. «I colloqui tra i mediatori e Hamas continueranno nei prossimi giorni - ha poi prudentemente aggiunto lo staff del premier - per valutare la fattibilità dei negoziati e il proseguimento degli sforzi per raggiungere un accordo».
Fonti di Hamas hanno riferito al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta del Cairo, ribadendo tuttavia di puntare ad un accordo che preveda, in una fase successiva, il cessate il fuoco permanente e il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza: condizione che potrebbe rallentare ancora una volta l'esito dei negoziati per una prima, per quanto breve, tregua e lo scambio di prigionieri.
Funzionari israeliani citati dai media hanno replicato che nessuna risposta ufficiale è ancora stata fornita da Hamas né a Israele né ai mediatori, sottolineando di non sapere con certezza chi stia realmente conducendo le trattative per conto del movimento dopo la morte del capo Yahya Sinwar. In ogni caso, ha messo in chiaro un funzionario al Times of Israel, se Hamas chiederà la fine della guerra a Gaza come condizione «noi non siamo disposti a farlo».
I colloqui di Doha hanno riguardato anche la guerra in Libano, l'Iran e la sua influenza nella regione. All'indomani dell'attacco ai sistemi di difesa e alla produzione di missili di Teheran, Netanyahu ha avvertito alla Knesset che l'Iran sta ancora cercando di creare «bombe nucleari per distruggere Israele» e «minacciare il mondo intero». E ha promesso di voler «continuare il processo» che qualche anno fa ha portato agli Accordi di Abramo «con altri Paesi arabi» interrotto dall'attacco del 7 ottobre.
Nel frattempo però la regione resta in fiamme: a Gaza i morti hanno superato quota 43.000 secondo il bilancio fornito da Hamas, mentre al confine con il Libano continua lo scambio di fuoco tra l'Idf e Hezbollah. In visita a Gerusalemme, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito al collega Yoav Gallant la necessità di «proteggere l'Unifil e la popolazione civile».
Dalla comunità internazionale si moltiplicano anche gli appelli contro la legge all'esame della Knesset che mira a limitare l'attività dell'Unrwa a Gerusalemme est e in Cisgiordania a favore della popolazione palestinese. Washington ha chiesto a Israele di non approvarla, mentre Londra la giudica «molto grave»: l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, ha ricordato il ministro David Lammy, «salva vite umane».
20:20
20:20
Israele vuole concludere in tempi brevi l'azione militare in Libano
Il governo israeliano ha "cercato di rassicurare" quello britannico della sua intenzione di concludere "a breve" l'azione militare in Libano. Lo ha detto oggi alla Camera dei Comuni il ministro degli Esteri di Londra, David Lammy, riferendo in Parlamento della situazione in Medio Oriente e di una telefonata avuta ieri con il collega dello Stato ebraico, Israel Katz.
Lammy ha aggiunto che Katz gli ha parlato di "un'operazione mirata", ma non ha mancato di ribadire la sua preoccupazione per gli scenari di guerra nella regione, insistendo sulla richiesta britannica di un cessate il fuoco anche nella Striscia di Gaza palestinese: laddove ha definito ancora una volta inaccettabili gli ostacoli agli aiuti umanitari.
Le parole di Lammy, che aveva dato notizia già sul suo profilo X delle conversazioni telefoniche "importanti" avute ieri sia con Katz, sia con il ministro degli Esteri dell'Iran, Abbas Araghchi, sono riecheggiate mentre si trova ancora a Londra il premier libanese, Najib Mikati, ricevuto nel pomeriggio da Keir Starmer a Downing Street.
Durante questo incontro, il primo ministro laburista ha espresso all'omologo di Beirut "le condoglianze" del Regno Unito per le ultime vittime dei raid israeliani nel Paese dei cedri, inclusi alcuni giornalisti uccisi nel weekend.
19:49
19:49
Gli USA chiedono a Israele di non approvare la legge anti-Unrwa
Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di non approvare la legge per vietare le attività dell'Unrwa. Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller in un briefing con la stampa.
19:24
19:24
Alla Knesset nuove norme per impedire attività Unrwa in Israele
La Knesset, il Parlamento israeliano, esamina due proposte di legge volte a limitare drasticamente l'attività dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, àncora di salvezza per Gaza colpita da una crisi umanitaria senza precedenti.
Se approvate, le norme reciderebbero i legami con l'agenzia Onu responsabile della distribuzione degli aiuti a Gaza, la priverebbero delle immunità legali e limiterebbero la sua capacità di supportare i palestinesi a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Segnerebbero, di conseguenza, un nuovo minimo storico nelle relazioni tra Israele e l'Unrwa, che Israele accusa di stretti legami con Hamas. Sarebbe un duro colpo per l'agenzia e soprattutto per i palestinesi di Gaza per i quali gli aiuti dell'Unrwa sono rimasti l'ultima speranza.
Una simile decisione rischia di paralizzare il flusso di aiuti umanitari a Gaza proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stanno facendo pressione su Israele affinché consenta l'ingresso dei rifornimenti più essenziali.
17:39
17:39
Israele sta discutendo un nuovo piano sugli ostaggi
Il capo del Mossad, David Barnea, è tornato da Doha, dove ha incontrato il capo della Cia, Bill Burns, e il premier del Qatar, Mohammed bin Abdul Rahman bin al Thani, nell'ambito dei colloqui sugli ostaggi.
Lo ha annunciato l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu, citato da Ynet confermando che durante l'incontro le parti hanno discusso un nuovo schema che combina le proposte precedenti e tiene conto anche delle questioni chiave e dei recenti sviluppi nella regione.
L'ufficio del premier ha inoltre riferito che nei prossimi giorni proseguiranno i colloqui tra i mediatori e con Hamas per esaminare la fattibilità dei negoziati e il tentativo di arrivare ad un'intesa.
16:35
16:35
Fonti Hamas: «Pronti ad accettare la proposta egiziana»
Fonti di Hamas hanno detto al canale saudita Al-Sharq che il movimento è pronto ad accettare la proposta egiziana, che prevede il rilascio di quattro ostaggi in cambio di una tregua di due giorni e il rilascio di prigionieri palestinesi. Lo riporta Haaretz. Tuttavia, le stesse fonti hanno ribadito che Hamas punta a raggiungere un accordo coerente con la proposta di Joe Biden e con il completo ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza. Le stesse fonti hanno aggiunto che Hamas non è ottimista sul fatto che un cessate il fuoco permanente possa essere raggiunto prima delle elezioni americane del 5 novembre. Il movimento sarebbe inoltre disposto a discutere qualsiasi proposta che porti a un cessate il fuoco, ma chiede anche garanzie che una tregua venga estesa dopo la conclusione di questo round di colloqui di negoziati fino a quando non si potrà raggiungere un accordo.
13:33
13:33
«Da colloqui a Doha lievi progressi»
Il round negoziale a Doha (Qatar), cui hanno partecipato il capo del Mossad (il servizio segreto dello Stato d'Israele focalizzato sulle operazioni all'estero) David Barnea, quello della Cia (l'intelligence civile degli Usa) William Burns e il premier qatarino Mohammed ben Abdelrahmane Al-Thani, è terminato.
Lo riporta il sito di informazioni con sede nello Stato ebraico Ynet, ricordando che si è trattato del primo incontro tra le parti negli ultimi due mesi ed il primo dopo l'uccisione del capo del movimento islamista Hamas, Yahya Sinwar.
La rete televisiva libanese Lbci ha dal canto suo indicato, citando una fonte diplomatica, che «l'incontro di Doha ha aperto una porta. Ci sono lievi progressi sulla questione di Gaza, ma c'è un desiderio reale di condurre uno scambio di prigionieri tra Hamas e Israele».
11:54
11:54
Il gruppo Lufthansa non volerà a Tel Aviv fino al 25 novembre
Le compagnie aeree del gruppo Lufthansa hanno annunciato che non voleranno a Tel Aviv almeno fino al 25 novembre. La settimana scorsa la sospensione dei collegamenti aerei con Israele era stata prorogata fino al 10 novembre. «Le compagnie aeree del gruppo Lufthansa, Austrian Airlines, Brussels Airlines, Lufthansa e Swiss hanno deciso di estendere la sospensione dei voli per Tel Aviv fino al 25 novembre 2024 incluso», si legge in una nota. Il gruppo ha inoltre confermato che i voli della società Eurowings per Tel Aviv sono sospesi fino al 30 novembre.
11:27
11:27
Catturati 100 membri di Hamas in ospedale di Jabalya
L'esercito israeliano (IDF) ha annunciato di aver arrestato «circa 100 terroristi» del movimento islamista Hamas all'interno dell'ospedale Kamal Adwan di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza. Alcune delle persone catturate, ha precisato l'esercito in un comunicato pubblicato sul servizio di messaggistica Telegram, avevano «preso parte al massacro del 7 ottobre» in Israele. Nell'ospedale e nell'area circostante sono state trovate «armi, fondi per il terrorismo e documenti di intelligence», ha aggiunto, sottolineando che alcuni dei «terroristi arrestati hanno tentato di fuggire durante lo sfollamento dei civili» dal nosocomio.
08:06
08:06
Il capo dei Pasdaran a Israele: «L'attacco avrà aspre conseguenze»
Il comandante in capo delle Guardie rivoluzionarie iraniane ha avvertito oggi Israele che dovrà affrontare «aspre conseguenze» dopo l'attacco di sabato scorso ai siti militari del paese. Lo riportano vari media locali. Citato da Tasnim, agenzia di stampa semiufficiale iraniana associata al Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica, Hossein Salami ha affermato che Israele «non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi minacciosi» con i raid aerei, definendoli un segno di «errore di calcolo e di impotenza» e avvertendo che «le loro aspre conseguenze saranno inimmaginabili» per Israele.
06:20
06:20
Il punto alle 6
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha inviato una lettera al primo ministro Benjamin Netanyahu e ai ministri del gabinetto di sicurezza nazionale, in cui sostiene che «la guerra è condotta senza bussola» e che i suoi obiettivi devono essere aggiornati.
La vicepresidente e candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris ha dichiarato durante un comizio a Philadelphia, dopo essere stata interrotta da un manifestante filo-palestinese: «Voglio parlare di Gaza per un minuto. Possiamo e dobbiamo cogliere l'opportunità di porre fine alla guerra e riportare a casa gli ostaggi. E farò tutto ciò che è in mio potere per raggiungere questo obiettivo. Rispettiamo le voci di tutte le persone».
I ministri degli Esteri di sette importanti Paesi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che critica la proposta di legge israeliana che limiterebbe le operazioni in Israele dell'UNRWA, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha dichiarato di aver parlato con le sue controparti israeliane e iraniane in telefonate separate domenica, cercando di evitare un'escalation in una «catastrofica» guerra regionale dopo che Israele ha colpito siti militari iraniani.
Il ministero della Sanità libanese ha dichiarato che dodici persone sono state uccise in un attacco israeliano contro due villaggi nel sud del Paese.
Il presidente egiziano ha dichiarato che il Cairo ha proposto un piano per il rilascio di quattro ostaggi israeliani, ancora vivi, a condizione di un cessate il fuoco di due giorni e del rilascio di alcuni prigionieri palestinesi.
I manifestanti hanno interrotto il discorso del primo ministro Benjamin Netanyahu durante la commemorazione dei civili uccisi da Hamas negli attacchi del 7 ottobre, gridando «vergogna» e «il padre è stato ucciso, il figlio abbandonato!».
Un israeliano è morto per le ferite riportate nel sospetto attacco terroristico avvenuto nel centro di Israele, ha dichiarato in un comunicato il Tel Aviv Sourasky Medical Center.
Alti funzionari di Hamas hanno dichiarato che durante i negoziati a Doha proporranno un unico accordo che includa il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza in cambio della liberazione dei prigionieri palestinesi e del ritiro completo di Israele dalla Striscia di Gaza, secondo quanto riportato dal quotidiano saudita Asharq Al-Awsat.