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Intanto Hamas afferma che lo Stato ebraico non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi a Gaza, definendo l'accordo di cessate il fuoco un «momento storico» - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Attacco israeliano a Gaza, morti e feriti»
La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra.
Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio.
Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese.
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Il punto alle 6
L'Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che Hamas «sta chiedendo di dettare l'identità» dei prigionieri palestinesi da rilasciare ma Israele ha il diritto di veto sul rilascio di «assassini di massa che sono simboli del terrore».
In una dichiarazione rilasciata stanotte e citata dai media locali, l'ufficio di Netanyahu accusa quindi il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza di cercare di «tornare indietro» sui termini dell'accordo di tregua relativi al rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
«Tra le altre cose, in contrasto con una clausola esplicita che dà a Israele il diritto di porre il veto sul rilascio di assassini di massa che sono simboli del terrore, Hamas sta chiedendo di dettare l'identità di questi terroristi», si legge nel comunicato. «Il primo ministro ha incaricato il team negoziale di rispettare gli accordi presi e di respingere categoricamente i tentativi di ricatto dell'ultimo minuto da parte di Hamas», viene aggiunto.
Uno dei leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato in un discorso televisivo che Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza e definisce l'accordo di cessate il fuoco come un «momento storico» e una sconfitta per lo Stato ebraico.
«Il nostro popolo ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell'occupazione: oggi dimostriamo che» Israele «non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza», ha detto al-Hayya citato dai media locali.
Il leader di Hamas ha elogiato i massacri di israeliani guidati dal gruppo palestinese nell'ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un «successo militare» e «una fonte di orgoglio» per il popolo palestinese. Al-Hayya ha apprezzato anche Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen per aver lanciato attacchi contro Israele in solidarietà alla causa di Hamas.
Il leader del gruppo islamista ha quindi assicurato che Hamas continuerà a perseguire la distruzione di Israele e a guardare a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa come guida. «Il nostro nemico non vedrà mai un momento di debolezza da parte nostra», ha sottolineato. «A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo» le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra, aveva detto precedentemente al-Hayya.
«Sottolineo l'importanza di accelerare l'ingresso di aiuti umanitari urgenti per il popolo di Gaza, al fine di affrontare la catastrofica situazione umanitaria attuale, senza alcun ostacolo, fino a quando non si raggiungerà una pace sostenibile attraverso la soluzione a due Stati»: lo ha scritto su X il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi nell'accogliere «con favore il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dopo sforzi intensi durati più di un anno, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti».
L'intesa «permetterà alla regione di godere di stabilità, sicurezza e sviluppo in un mondo che accoglie tutti. L'Egitto resterà sempre fedele al suo impegno, sostenendo una pace giusta» dimostrandosi «un partner leale nel realizzarla, e difendendo i diritti legittimi del popolo palestinese», ha aggiunto il capo di Stato egiziano.