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Netanyahu: «Israele ha il diritto di veto sul rilascio di assassini palestinesi»

Intanto Hamas: «Israele ha preso di mira un luogo nella Striscia di Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna» – Il ministro israeliano della sicurezza nazionale Ben Gvir: «Se l'accordo sarà approvato, mi dimetto» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «Israele ha il diritto di veto sul rilascio di assassini palestinesi»
Red. Online
16.01.2025 06:08
21:38
21:38
Il rilascio degli ostaggi potrebbe slittare a lunedì

Secondo alcuni funzionari israeliani, citati dai media nazionali, è molto probabile che il rilascio degli ostaggi avvenga lunedì, mentre il presidente americano eletto Donald Trump si insedia alla Casa Bianca.

La votazione sull'accordo del governo e del gabinetto israeliani prevista per domani continuerà fino a sabato, è stato spiegato, quindi è molto ragionevole pensare che il primi tre rapiti vengano rilasciati lunedì e non domenica.

Intano Trump continua ad intestarsi su Truth il merito dell'accordo su Gaza: «Funzionari arabi: »L'inviato di Trump (per il Medio Oriente, Steve Witkoff, ndr) ha influenzato Netanyahu in un solo incontro più di quanto Biden abbia fatto in tutto l'anno«, scrive citando un passaggio di un articolo di »Times of Israel«, allegato al post.

21:28
21:28
I nemici di Israele esultano: «Sionisti sconfitti»

Salutano l'accordo raggiunto con Hamas e profetizzano un futuro infausto per Israele. Dall'Iran allo Yemen, la retorica dei nemici dello Stato ebraico - attori indiscussi del cosiddetto «asse del male» sciita e della «resistenza ai sionisti» - cerca di rianimare una galassia pesantemente indebolita da 15 mesi di conflitto e individua nella tregua a Gaza l'occasione di riscatto.

A Teheran ha tuonato la Guida suprema Ali Khamenei, per il quale «la pazienza del popolo e la fermezza della Resistenza palestinese e del Fronte di Resistenza hanno costretto il regime sionista alla ritirata». Per la massima autorità religiosa della Repubblica islamica l'accordo è una «vittoria» per i palestinesi e una «sconfitta» per Israele.

Un'enfasi retorica che non risparmia neanche la Jihad islamica palestinese, che ha salutato come «onorevole» l'accordo. «Il nostro popolo e la sua resistenza hanno imposto un accordo onorevole per fermare l'aggressione» israeliana, ha affermato la seconda organizzazione islamista dopo Hamas nell'enclave palestinese, la quale ha annunciato che rimarrà «vigile per garantire la piena attuazione di questo accordo».

Fra gli altri attori regionali di questa galassia un posto non secondario lo occupano i ribelli Huthi dello Yemen, fedeli alleati dell'Iran, mobilitati in massa nella loro campagna di confronto contro il loro nemico storico, Israele, e le potenze occidentali, con Stati Uniti e Regno Unito in testa.

Il loro leader Abdul Malak al-Huthi, in un discorso trasmesso sul canale dei ribelli, ha affermato che «il nemico israeliano ha fallito a Gaza nonostante l'assedio imposto alla resistenza palestinese» e i mezzi messi a sua disposizione dal suo alleato americano, stimando che Israele e gli Stati Uniti sono stati «costretti» ad accettare un accordo di tregua e sul rilascio degli ostaggi.

«Seguiremo le fasi di attuazione dell'accordo e, se si verificasse la minima violazione, massacro o assedio da parte di Israele, saremo immediatamente pronti a fornire sostegno militare al popolo palestinese», ha affermato al-Huthi.

Mentre il portavoce Mohammed Abdul Salam ha celebrato il cessate il fuoco senza indicare se gli attacchi alle navi che transitano lungo il Mar Rosso cesseranno o meno, avvertendo al contempo che la «continua occupazione della Palestina» continua a «rappresentare una minaccia per la sicurezza e la stabilità della regione».

La pace si realizzerà - e qui il linguaggio assume toni apocalittici - quando «i nemici sionisti» che rappresentano «un'entità pericolosa per tutti, impiantata con la forza da una forza occidentale americana, saranno eliminati».

In quindici mesi di guerra Hamas appare sempre più sfiancato, ma non sconfitto del tutto, almeno nella retorica incendiaria. C'è chi prevede che dopo la guerra il movimento oggi guidato da Muhammad Sinwar potrebbe evolversi, scendere a compromessi, o addirittura essere emarginato. Ma non si può neanche escludere che possa emergere un Hamas 2.0 maggiormente radicalizzato. Un'incognita che potrebbe investire anche Hezbollah, per ora indebolito in modo massiccio dalla guerra parallela condotta da Israele a nord, ma che potrebbe presto risorgere dalle ceneri.

21:04
21:04
Ben Gvir: «Se l'accordo viene approvato, ci dimettiamo»

«Se l'accordo sul rilascio dei rapiti sarà approvato, presenteremo lettere di dimissioni e non faremo parte del governo. Ritorneremo a far parte dell'esecutivo se la guerra a Gaza riprenderà», ha dichiarato il ministro israeliano della sicurezza nazionale e leader del partito di estrema destra Otzma Yehudit, Itamar Ben Gvir, fermamente contrario all'accordo tra Israele e Hamas.

Secondo Channel 12, il governo è pronto a rinviare la votazione sull'accordo a sabato sera, quindi l'attuazione potrebbe slittare a lunedì. I ministri si incontreranno come previsto domani ma la riunione proseguirà sabato sera. Dopo il voto gli oppositori avranno 48 ore per presentare ricorso alla Corte suprema.

18:49
18:49
Hamas: «L'intero accordo verrà firmato questa sera»

Una fonte di Hamas ha dichiarato al sito d'informazione palestinese Shebakt Quds che tutte le controversie e interpretazioni che Israele ha suscitato riguardo ad alcune clausole dell'accordo sono state risolte. L'intero accordo verrà firmato stasera, riferisce Walla.

18:03
18:03
Shas, svolta nell'accordo: «Tutti gli ostacoli sono stati superati»

Il leader del partito religioso di destra Shas, Arie Deri, ha annunciato che è stata raggiunta una svolta nell'accordo per il rilascio degli ostaggi. «Ho ricevuto la conferma che tutti gli ostacoli sono stati superati», ha dichiarato durante la conferenza annuale di Shas a Gerusalemme.

Contemporaneamente una fonte statunitense citata dal giornalista israeliano Barak Ravid ha confermato che le questioni rimanenti nell'accordo per il cessate il fuoco con Hamas «sono state risolte e l'accordo è concluso». Mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken, in un briefing con la stampa, ha detto che «ci aspettiamo che l'accordo Gaza parta domenica».

16:24
16:24
«Israele ha preso di mira un luogo nella Striscia di Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna»

Dopo aver accettato la tregua la scorsa notte, Israele ha preso di mira un luogo nella Striscia di Gaza dove è tenuta in ostaggio una donna. Lo ha detto un portavoce dell'ala armata di Hamas, secondo quanto riportato da Sky News.

«Dopo aver annunciato l'accordo, l'esercito nemico ha preso di mira un luogo in cui si trovava una delle prigioniere della prima fase dell'accordo previsto», ha precisato Abu Obeida delle Brigate al-Qassam in una dichiarazione, che sembra suggerire che Israele abbia usato un attacco aereo.

«Qualsiasi aggressione e bombardamento in questa fase potrebbe trasformare la libertà di un prigioniero in tragedia», ha aggiunto.

15:40
15:40
«Le questioni controverse saranno risolte a breve»

Fonti vicine ai negoziati tra Israele e Hamas riferiscono che «le questioni controverse saranno risolte a breve», come riporta Channel 12. La principale divergenza riguarda la richiesta del gruppo palestinese di decidere l'identità dei detenuti da liberare, una proposta che viola una clausola esplicita dell'intesa che garantisce a Israele il diritto di veto sui terroristi di alto profilo, condannati a diversi ergastoli e considerati simboli del terrorismo.

Intanto il portavoce per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby ha dichiarato che gli Stati Uniti sono a conoscenza delle divergenze dell'ultimo minuto sull'accordo tra Hamas e Israele annunciato ieri, ma si è detto fiducioso che l'accordo inizierà a essere implementato domenica.

«Siamo consapevoli di queste questioni che il primo ministro Benyamin Netanyahu ha sollevato oggi e ci stiamo lavorando. Il nostro team sul campo sta effettivamente lavorando con lui e la sua squadra per appianare tutto questo e farlo andare avanti», ha detto alla NBC.

13:15
13:15
Ministero della Sanità di Hamas: «81 morti a Gaza in 24 ore»

Almeno 81 persone sono rimaste uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore, durante le quali è stato annunciato un accordo di tregua tra Israele e Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, sotto il controllo di Hamas. Secondo un comunicato stampa del ministero, queste nuove perdite portano il bilancio delle vittime di oltre 15 mesi di guerra a 46.788 mentre i feriti sono 110.453.

13:14
13:14
Smotrich: «Sì alla prima fase se subito dopo riprende la guerra»

Il partito di estrema destra israeliano Sionismo religioso di Bezalel Smotrich afferma che approverà l'accordo e rimarrà al governo solo se il premier Benjamin Netanyahu promette di riprendere i combattimenti per distruggere Hamas dopo la prima fase dell'intesa sugli ostaggi.

Il ministro delle Finanze vuole ricevere l'impegno del primo ministro per iscritto, riferisce Ynet.

12:45
12:45
«La delegazione israeliana ancora a Doha per i dettagli»

Il capo del Mossad David Barnea e il team negoziale israeliano sono ancora a Doha per definire i dettagli dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi. Lo riferiscono i media del Paese.

Sabato sera il primo ministro Benjamin Netanyahu ha inviato Barnea insieme all'uomo chiave per il rilascio degli ostaggi della Forza di difesa israeliana (Idf) Nitzan Alon, e al suo consigliere politico Ophir Falk, a Doha.

Netanyahu deve ancora annunciare formalmente l'accordo. Il governo avrebbe dovuto riunirsi questa mattina per discutere e votare l'accordo, ma l'ufficio del primo ministro ha affermato che il ritardo è dovuto a dettagli irrisolti a causa di nuove richieste di Hamas, mentre altri report lo attribuiscono agli sforzi dell'ultimo minuto per convincere il ministro delle Finanze di estrema destra Bezalel Smotrich a non ritirarsi dal governo a causa del voto.

12:38
12:38
Crisi notturna tra Netanyahu e Smotrich sull'accordo

Il motivo del ritardo nell'annuncio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sull'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi è «la crisi con il ministro sionista religioso Bezalel Smotrich e gli sforzi di Netanyahu per garantire l'integrità del governo dopo l'approvazione dell'accordo».

Lo riferisce una fonte molto vicina al dossier citata dalla tv pubblica Kan. Secondo la fonte, gli uffici di Smotrich e Netanyahu erano molto vicini ad un'intesa durante la notte ma è intervenuta una crisi e attualmente «Smotrich rappresenta una vera minaccia per la sopravvivenza del governo».

12:37
12:37
«In Siria gli USA rafforzano le posizioni militari nel nord»

Gli Stati Uniti rafforzano le posizioni militari nel nord e nel nord-est della Siria, secondo quanto riferiscono fonti locali a conferma di quanto documentato dall'Osservatorio siriano per i diritti umani. Le postazioni americane si trovano nell'est, nel nord-est e nel nord, nella zona di Ayn Arab/Kobane, di recente lasciata sguarnita dalle forze militari russe.

In quest'area l'offensiva militare turca si concentra contro le postazioni delle forze curdo-siriane, sostenute in Siria dagli Stati Uniti.

12:24
12:24
L'UE adotta un pacchetto di aiuti per 120 milioni a Gaza

«Oggi adottiamo un pacchetto di aiuti per 120 milioni di euro (quasi 113 milioni di franchi) a Gaza per affrontare la crisi umanitaria in corso. Sappiamo che la situazione lì è catastrofica e che i palestinesi hanno urgente bisogno di cibo, forniture mediche, tende e altre protezioni».

Lo ha detto la portavoce della Commissione Ue Speriamo Eva Hrncirova nel corso dell'incontro con la stampa. Nel complesso gli aiuti umanitari dell'Ue a paesi terzi raggiungeranno quest'anno 1,9 miliardi, ha anche sottolineato.

Con il nuovo pacchetto da 120 milioni di euro l'assistenza umanitaria totale dell'Ue a Gaza sale a oltre 450 milioni di euro dal 2023 e si aggiunge ai voli del ponte aereo dell'Ue che hanno consegnato oltre 3800 tonnellate di aiuti.

«L'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi offre la speranza di cui la regione aveva disperatamente bisogno. Ma la situazione umanitaria a Gaza resta cupa. L'Europa incanalerà 120 milioni di euro di aiuti nel 2025, insieme a tonnellate di aiuti in natura, per continuare a sostenere i palestinesi», spiega la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in una nota.

Il pacchetto di aiuti comprenderà: assistenza alimentare per affrontare l'insicurezza alimentare acuta e la malnutrizione Assistenza sanitaria per supportare il funzionamento delle strutture sanitarie e fornire materiale medico. Acqua, servizi igienici e supporto igienico per consentire l'accesso ai servizi idrici e igienico-sanitari. Assistenza per fornire un alloggio sicuro e protetto a coloro che sono stati sfollati. Assistenza alla protezione per sostenere la sicurezza e la dignità delle popolazioni vulnerabili.

L'Ue collaborerà strettamente con le agenzie delle Nazioni Unite e altre organizzazioni umanitarie partner per garantire la rapida distribuzione degli aiuti.

12:24
12:24
«Israele espande la sua presenza nel sud della Siria»

L'esercito israeliano ha nelle ultime ore ampliato la sua presenza militare nelle regioni siriane sud-occidentali di Qunaytra e Daraa, tra il Golan e la valle del fiume Yarmuk.

Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui le forze armate israeliane sono penetrate in alcuni villaggi della zona frontaliera con le Alture contese del Golan e sono avanzate ai limiti del confine amministrativo con la regione di Daraa.

Per la prima volta ieri un raid aereo israeliano nella regione del Golan aveva ucciso tre militari siriani del nuovo governo di Damasco.

12:23
12:23
Hamas ribadisce: «Infondate le accuse di Netanyahu su Gaza»

Un altro responsabile di Hamas, Sami Abu Zuhri, ha definito infondate le accuse israeliane secondo cui il gruppo militante palestinese starebbe facendo marcia indietro sugli elementi dell'accordo di cessate il fuoco e del rilascio degli ostaggi annunciato ieri per Gaza.

«Non c'è alcuna base per le affermazioni di Netanyahu sul presunto arretramento del movimento rispetto ai termini dell'accordo di cessate il fuoco,» ha dichiarato Abu Zuhri all'agenzia di stampa Afp.

11:10
11:10
«Almeno 73 morti a Gaza dopo l'annuncio della tregua»

Almeno 73 persone sono rimaste uccise negli attacchi israeliani a Gaza dopo l'annuncio dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo rende noto la Protezione Civile di Gaza.

La Protezione civile afferma che Israele ha martellato diverse aree del Territorio palestinese, parlando di un'intensificazione dei raid, che hanno provocato anche centinaia di feriti.

«Da quando è stato annunciato l'accordo, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 73 persone, tra cui 20 bambini e 25 donne», ha detto all'agenzia di stampa Afp il portavoce dell'agenzia Mahmud Bassal, aggiungendo che altre 230 persone sono rimaste ferite nei «bombardamenti che continuano», il giorno dopo l'annuncio della tregua e che hanno preso di mira principalmente Gaza City, ma anche Khan Younis (a sud della Striscia).

10:37
10:37
L'Unicef accoglie con favore la tregua nella Striscia di Gaza

«L'Unicef accoglie con favore l'annuncio di un accordo di cessate il fuoco tra le parti in conflitto nella Striscia di Gaza. Si tratta di un accordo atteso da tempo per i bambini e le famiglie di Gaza, che hanno sopportato più di un anno di bombardamenti e privazioni, e per gli ostaggi a Gaza e le loro famiglie in Israele, che hanno sofferto così tanto». Lo ha detto la direttrice generale dell'Unicef, Catherine Russell, si legge in una nota.

«La guerra ha imposto un tributo orribile ai bambini di Gaza: ha provocato almeno 14'500 morti, altre migliaia di feriti, circa 17'000 non accompagnati o separati dai loro genitori e quasi 1 milione sfollati dalle loro case. La portata dei bisogni umanitari è enorme e l'Unicef e i suoi partner sono pronti ad aumentare la propria risposta. Il cessate il fuoco deve finalmente dare agli attori umanitari l'opportunità di attuare in sicurezza la massiccia risposta all'interno della Striscia di Gaza, di cui c'è un disperato bisogno. Ciò include l'accesso senza ostacoli per raggiungere tutti i bambini e le famiglie con cibo e nutrizione essenziali, assistenza sanitaria e supporto psicosociale, acqua potabile e servizi igienici, istruzione e apprendimento, nonché assistenza in denaro e la ripresa delle operazioni di trasporto commerciale», prosegue la nota dell'Unicef.

«Con il crollo dei servizi essenziali in tutta Gaza, dobbiamo agire con urgenza per salvare vite umane e aiutare i bambini a riprendersi» (...). «È imperativo che le parti aderiscano pienamente al cessate il fuoco e consentano il necessario livello di aiuti nella Striscia di Gaza attraverso tutti i punti di ingresso sicuri (...).

Inoltre, l'Unicef esorta con forza le parti a portare avanti con urgenza una risoluzione politica duratura che dia priorità ai diritti e al benessere di questa e delle future generazioni di bambini. La guerra a Gaza è già costata molto ai bambini. Dobbiamo agire ora e lavorare insieme per un futuro migliore per tutti i bambini», conclude la nota.

10:36
10:36
«Hamas è impegnata a rispettare l'accordo»

Un membro dell'ufficio politico di Hamas, Izzat al-Rashak, facendo riferimento all'annuncio dell'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo cui l'organizzazione terroristica «ritorna sui propri accordi», ha affermato che «Hamas è impegnata a rispettare l'accordo».

09:27
09:27
La Turchia accoglie con favore la tregua a Gaza

La Turchia ha accolto con favore l'annuncio di un accordo tra Hamas e Israele per un cessate il fuoco a Gaza a partire da domenica. «È essenziale che tutte le fasi dell'accordo siano pienamente messe in pratica, il cessate il fuoco sia reso permanente e gli aiuti umanitari siano consegnati urgentemente a Gaza», si legge in un comunicato del ministero degli Esteri turco, dove vengono particolarmente ringraziati Egitto e Qatar per i loro sforzi in quanto Paesi mediatori.

«La comunità internazionale deve garantire che Israele adempia alle proprie responsabilità», aggiunge la nota, che riafferma il sostegno di Ankara alla causa palestinese e chiede l'inizio immediato di negoziati per la creazione di uno Stato palestinese indipendente e sovrano, in base ai confini del 1967 con Gerusalemme Est come capitale.

09:26
09:26
«La resistenza palestinese ha costretto i sionisti alla ritirata»

«Tutti capiranno che è stata la pazienza del popolo e la fermezza della Resistenza Palestinese e del Fronte di Resistenza a costringere il regime sionista alla ritirata». Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, in un messaggio pubblicato su X, dopo l'annuncio dell'accordo per una tregua nella Striscia di Gaza.

«Sarà scritto sui libri che una volta c'è stata una folla che ha ucciso migliaia di donne e bambini a Gaza», ha scritto Khamenei, aggiungendo l'hashtag «Gaza è vittoriosa» (#GazaIsVictorious).

06:50
06:50
«Attacco israeliano a Gaza, morti e feriti»

La Protezione civile della Striscia di Gaza ha segnalato stamattina sette morti in due attacchi israeliani, poche ore dopo l'annuncio di una tregua che entrerà in vigore domenica tra Hamas e lo Stato ebraico dopo oltre 15 mesi di guerra.

Il bombardamento di una casa nel quartiere Rimal della città di Gaza ha provocato cinque morti e oltre 10 feriti, secondo fonti palestinesi. Nel centro cittadino altre due persone sono morte in un raid che ha preso di mira un edificio.

Ieri sera la Protezione civile della Striscia di Gaza aveva segnalato 20 morti in tre diversi attacchi israeliani, avvenuti dopo che il Qatar e gli Stati Uniti avevano annunciato un accordo per un cessate il fuoco nell'enclave palestinese. 

06:08
06:08
Il punto alle 6

L'Ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu afferma che Hamas «sta chiedendo di dettare l'identità» dei prigionieri palestinesi da rilasciare ma Israele ha il diritto di veto sul rilascio di «assassini di massa che sono simboli del terrore».

In una dichiarazione rilasciata stanotte e citata dai media locali, l'ufficio di Netanyahu accusa quindi il movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza di cercare di «tornare indietro» sui termini dell'accordo di tregua relativi al rilascio dei palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.

«Tra le altre cose, in contrasto con una clausola esplicita che dà a Israele il diritto di porre il veto sul rilascio di assassini di massa che sono simboli del terrore, Hamas sta chiedendo di dettare l'identità di questi terroristi», si legge nel comunicato. «Il primo ministro ha incaricato il team negoziale di rispettare gli accordi presi e di respingere categoricamente i tentativi di ricatto dell'ultimo minuto da parte di Hamas», viene aggiunto.

Uno dei leader di Hamas, Khalil al-Hayya, ha affermato in un discorso televisivo che Israele non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi nella Striscia di Gaza e definisce l'accordo di cessate il fuoco come un «momento storico» e una sconfitta per lo Stato ebraico.

«Il nostro popolo ha frustrato gli obiettivi dichiarati e nascosti dell'occupazione: oggi dimostriamo che» Israele «non sconfiggerà mai il nostro popolo e la sua resistenza», ha detto al-Hayya citato dai media locali.

Il leader di Hamas ha elogiato i massacri di israeliani guidati dal gruppo palestinese nell'ottobre 2023 che hanno dato inizio alla guerra nella Striscia di Gaza come un «successo militare» e «una fonte di orgoglio» per il popolo palestinese. Al-Hayya ha apprezzato anche Hezbollah in Libano e gli Houthi nello Yemen per aver lanciato attacchi contro Israele in solidarietà alla causa di Hamas.

Il leader del gruppo islamista ha quindi assicurato che Hamas continuerà a perseguire la distruzione di Israele e a guardare a Gerusalemme e alla moschea di Al-Aqsa come guida. «Il nostro nemico non vedrà mai un momento di debolezza da parte nostra», ha sottolineato. «A nome di tutte le vittime, di ogni goccia di sangue versata e di ogni lacrima di dolore e oppressione diciamo: non dimenticheremo e non perdoneremo» le sofferenze inflitte alla popolazione di Gaza durante la guerra, aveva detto precedentemente al-Hayya.

«Sottolineo l'importanza di accelerare l'ingresso di aiuti umanitari urgenti per il popolo di Gaza, al fine di affrontare la catastrofica situazione umanitaria attuale, senza alcun ostacolo, fino a quando non si raggiungerà una pace sostenibile attraverso la soluzione a due Stati»: lo ha scritto su X il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi nell'accogliere «con favore il raggiungimento di un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, dopo sforzi intensi durati più di un anno, con la mediazione di Egitto, Qatar e Stati Uniti».

L'intesa «permetterà alla regione di godere di stabilità, sicurezza e sviluppo in un mondo che accoglie tutti. L'Egitto resterà sempre fedele al suo impegno, sostenendo una pace giusta» dimostrandosi «un partner leale nel realizzarla, e difendendo i diritti legittimi del popolo palestinese», ha aggiunto il capo di Stato egiziano.