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Netanyahu: «La pausa a Rafah? Inaccettabile»

Il primo ministro israeliano non approva la tregua di undici ore al giorno nel sud di Gaza: «I combattimenti continueranno come previsto» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Netanyahu: «La pausa a Rafah? Inaccettabile»
Red. Online
16.06.2024 07:02
22:36
22:36
«Hezbollah porta Israele sull'orlo di un'ampia escalation»

Il portavoce dell'IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che il movimento libanese Hezbollah «ci sta portando sull'orlo di quella che potrebbe essere un'escalation più ampia, che potrebbe avere conseguenze devastanti per il Libano e l'intera regione». Lo riporta The Times of Israel.

«L'organizzazione terroristica Hezbollah in Libano ha intensificato i suoi attacchi contro Israele. Da quando ha deciso di unirsi alla guerra iniziata da Hamas il 7 ottobre, Hezbollah ha lanciato oltre 5.000 razzi; missili anticarro e droni esplosivi dal Libano contro famiglie, case e comunità israeliane», ha aggiunto. «La crescente aggressività di Hezbollah ci sta portando sull'orlo di quella che potrebbe essere un'escalation più ampia, che potrebbe avere conseguenze devastanti per il Libano e l'intera regione», ha proseguito Hagari.

22:08
22:08
«Colpiti edifici di Hezbollah nel sud del Libano»

Le forze armate israeliane hanno annunciato in serata che aerei da combattimento dell'aeronautica militare hanno colpito «infrastrutture terroristiche» ed edifici militari utilizzati da Hezbollah in diverse località nel sud del Libano. Lo scrive Haaretz

Intanto, il presidente Usa Joe Biden ha augurato ai musulmani una buona festa di Eid-al Adha, che cade quest'anno in un «momento difficile per molti musulmani». «A Gaza - ha sottolineato Biden - civili innocenti stanno soffrendo gli orrori della guerra fra Hamas e Israele. Troppi innocenti sono stati uccisi, inclusi migliaia di bambini. La mia amministrazione sta facendo il possibile per mettere fine alla guerra, liberare gli ostaggi e lavorare verso una soluzione a due stati, che ritengo sia l'unica strada parte una pace duratura fra palestinesi e israeliani».

Nel frattempo, gli Houthi hanno rivendicato gli attacchi contro due navi e un cacciatorpediniere americano nel Mar rosso e Mar arabico, attraverso il loro portavoce, Yahya Saree, citato dall'agenzia Saba, legata ai ribelli yemeniti, ripresa da media della regione.

«La forza missilistica e le forze navali hanno effettuato due operazioni militari nel Mar Rosso. Il primo ha preso di mira un cacciatorpediniere americano con una serie di missili balistici, e il secondo ha preso di mira la nave 'Captain Paris'. L'Aeronautica Militare ha effettuato una terza operazione militare prendendo di mira la nave Happy Condor nel Mar Arabico, con una serie di droni», ha affermato, sottolineando che gli attacchi sono «in risposta ai crimini commessi contro i nostri fratelli nella Striscia di Gaza, e in risposta all'aggressione americano-britannica contro il nostro Paese».

20:22
20:22
Sei morti in un raid di Israele a Gaza, anche un neonato

Sei palestinesi, tra cui un neonato, sono rimasti uccisi negli attacchi aerei israeliani contro il campo profughi di al-Bureij nel centro di Gaza. Lo scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa citando fonti nella Striscia secondo cui «decine di persone» sono rimaste ferite nei raid.

Secondo quanto riferito, gli aerei hanno preso di mira una casa, appartenente alla famiglia al-Khatib nel campo profughi, uccidendo quattro persone, compreso un neonato, e ferendone altre. Un altro raid ha invece colpito la casa della famiglia an-Najjar provocando l'uccisione di due persone e il ferimento di altre.

Dal canto suo, l'Idf ha annunciato la morte di un altro soldato ucciso oggi a Rafah: si tratta del sergente Tzur Abraham, 22 anni, dell'unità di ricognizione della Brigata Nahal. Lo riporta il Times of Israel. Nello stesso episodio sono rimasti feriti altri tre soldati, di cui uno in modo grave. La morte di Abraham porta a 312 il bilancio dei soldati uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas e nelle operazioni sul confine di Gaza.

L'IDF ha infine diffuso il nome dell'ottavo soldato ucciso ieri nell'esplosione del veicolo blindato sul quale viaggiavano a Rafah, nel sud di Gaza: Shalom Menachem, 21 anni.

16:27
16:27
«Netanyahu polemizza, siamo un Paese con un esercito, non il contrario»

Dopo che il suo ufficio ha affermato di essere contrario a una pausa umanitaria tattica quotidiana nel sud di Gaza annunciata dall'IDF, il premier israeliano Benyamin Netanyahu sarebbe tornato a polemizzare con la sua leadership militare durante una riunione di gabinetto, secondo Channel 13 citato a sua volta dal Times of Israel.

«Abbiamo un Paese con un esercito, non un esercito con un Paese», avrebbe detto durante l'incontro. «Per ottenere l'eliminazione di Hamas, ho preso decisioni che non sempre sono accettate dai vertici militari».

15:11
15:11
Al via la «settimana di resistenza» in Israele

I manifestanti contro il governo di Benyamin Netanyahu sono tornati a protestare questa mattina bloccando le principali autostrade in tutto il centro di Israele e scendendo in piazza in diverse città del Paese per dare il via alla "settimana di resistenza" convocata dalle organizzazioni antigovernative.

"Il nostro obiettivo è chiaro: restituire immediatamente il mandato al popolo e andare alle elezioni prima dell'anniversario del fallimento del 7 ottobre", ha detto in conferenza stampa Eran Schwartz, capo del gruppo di protesta "Liberi nella nostra terra" citato dal Times of Israel.

Domani si terranno manifestazioni ed eventi a livello nazionale, poi una grande protesta avrà luogo alla Knesset a Gerusalemme alle 19 e successivamente i manifestanti si sposteranno davanti alla residenza di Netanyahu. Un altro raduno si terrà alla Knesset martedì sera alle 19, mentre mercoledì sera si terrà una manifestazione anche nel sud. Giovedì le proteste saranno davanti alle residenze di Netanyahu a Gerusalemme e Cesarea.

14:35
14:35
Gallant non sapeva della pausa decisa dall'IDF

Fonti vicine a Yoav Gallant hanno dichiarato al quotidiano Haaretz che il ministro della difesa israeliano non era a conoscenza della decisione dell'esercito di sospendere i combattimenti nell'area vicina al corridoio umanitario di Gaza, annunciata questa mattina. Secondo le fonti, il governo non ha approvato la decisione.

12:29
12:29
«Il governo sapeva della pausa nel sud di Gaza»

Duro scontro in Israele tra il governo e l'esercito. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno respinto le critiche sulla sospensione dei combattimenti nei pressi del corridoio umanitario di Gaza, e anche l'affermazione secondo cui la classe politica non sarebbe stata informata della decisione, riporta il quotidiano israelaiano Haaretz.

L'esercito ha affermato che la «decisione è militare» e che il premier israeliano Benyamin Netanyahu aveva recentemente incaricato i capi della sicurezza di aumentare gli aiuti a Gaza e di consentire un accesso più sicuro agli operatori umanitari alla luce della nuova udienza della Corte internazionale di giustizia e degli incidenti in cui operatori sono stati uccisi dal fuoco delle Idf.

11:26
11:26
Netanyahu: «La pausa a Rafah? Inaccettabile»

L'ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha fatto sapere che «quando il primo ministro ha sentito questa mattina la notizia di una pausa umanitaria nei combattimenti per undici ore al giorno, ha detto al suo segretario militare che ciò era inaccettabile».

Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz aggiungendo che dopo il chiarimento «il primo ministro è stato informato che non vi è alcun cambiamento nella politica delle Idf (le Forze di difesa israeliane, ndr) e che i combattimenti a Rafah continueranno come previsto».

Dal canto suo, il ministro di ultradestra israeliano Bezalel Smotrich critica sulle reti sociali l'«annuncio delirante» delle Idf, riporta il quotidiano in linea Times of Israel.

In un messaggio sulla rete sociale X, il ministro di estrema destra lamenta che «gli 'aiuti umanitari' che continuano a raggiungere Hamas, lo mantengono al potere e potrebbero mandare in malora i risultati della guerra». «Il capo di stato maggiore e il ministro della difesa rifiutano fermamente da sei mesi l'unica via che consentirebbe la vittoria, ovvero l'occupazione della Striscia e l'istituzione di un governo militare temporaneo lì fino alla completa distruzione di Hamas, e sfortunatamente il primo ministro Netanyahu non vuole o non è in grado di imporre loro questo», scrive Smotrich.

09:02
09:02
I mediatori di Qatar ed Egitto coinvolgeranno Hamas sulla proposta di tregua

Il consigliere per la sicurezza nazionale statunitense Jake Sullivan ha detto ieri sera che i mediatori di Qatar ed Egitto intendono coinvolgere presto Hamas per vedere se c'è un modo per portare avanti la proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza offerta dal presidente Joe Biden. Lo riporta l'agenzia di stampa britannica Reuters.

Sullivan ha parlato con i giornalisti a margine della Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina al Bürgenstock (NW). Il consigliere ha spiegato di aver parlato brevemente con il premier qatariota Sheikh Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, pure presente al vertice in terra nidvaldese, e che il loro confronto sulla questione proseguirà anche oggi.

Hamas ha accolto con favore la proposta di cessate il fuoco, ma insiste sul fatto che qualsiasi accordo deve garantire la fine della guerra: richiesta che Israele continua a respingere. Sullivan ha affermato che i funzionari statunitensi hanno esaminato attentamente la risposta del movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza.

«Riteniamo che alcune delle modifiche non siano inaspettate e possano essere gestite. Alcune di esse sono incoerenti sia con quanto stabilito da Biden sia con quanto approvato dal Consiglio di sicurezza dell'Onu. E dobbiamo affrontare questa realtà», ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americano.

Sullivan ha aggiunto che i funzionari stataunitensi credono ci sia ancora una strada verso un accordo e il prossimo passo sarà che i mediatori del Qatar e dell'Egitto parlino con Hamas e «esaminino ciò su cui si può lavorare e ciò su cui realmente non si può lavorare».

07:13
07:13
Uccisi due soldati israeliani nei combattimenti

L'esercito israeliano ha annunciato che altri due soldati sono stati uccisi ieri in combattimento, nel nord della Striscia di Gaza.

Il 28.enne e il 49.enne membri del 129. battaglione dell'8. brigata corazzata di riserva sono morti quando un ordigno è stato fatto esplodere contro il loro carro armato, spiegano le Forze di difesa israeliane (IDF) citate dai media locali. Altri due soldati sono rimasti gravemente feriti nell'attacco.

Sale quindi a dieci il bilancio dei militari rimasti uccisi ieri nell'enclave palestinese. Otto erano morti nella città meridionale di Rafah: secondo media arabi, combattenti di Hamas avrebbero teso un'imboscata al loro veicolo blindato colpendolo con i lanciarazzi; le IDF parlano da parte loro di «un ordigno esplosivo piazzato nell'area o il fuoco di missili anticarro».

07:03
07:03
Il punto alle 7.00

L'esercito israeliano ha annunciato oggi «una pausa tattica» nel sud della Striscia di Gaza.

Le Forze di difesa israeliane (IDF) hanno spiegato che attueranno una «pausa tattica» quotidiana «dell'attività militare» in una parte del sud dell'enclave palestinese durante le ore diurne per facilitare la consegna degli aiuti umanitari.

Le IDF hanno dichiarato in un comunicato che lo stop «per scopi umanitari avrà luogo tutti i giorni dalle 8 alle 19 fino a nuovo avviso lungo la strada che porta dal valico di Kerem Shalom a Salah al-Din Road e poi verso nord».