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Queste le parole del premier israeliano in un'intervista delle scorse ore alla tv di destra Channel 14 – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:24
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Hezbollah, coordinamento con l'esercito libanese sulla tregua
Naim Qassem, leader di Hezbollah, ha detto oggi che la visione del Partito di Dio per l'esercito libanese è quella di un esercito nazionale dispiegato in ogni angolo del Paese, col quale il gruppo armato libanese si coordina ad alto livello per attuare i termini dell'accordo di cessate il fuoco con Israele.
«Hezbollah intende impegnarsi per rafforzare il sistema delle istituzioni libanesi secondo la costituzione della patria e per questo ci occuperemo assieme alle altre forze nazionali dell'elezione del presidente della Repubblica», ha detto Qassem, in riferimento alla prossima seduta parlamentare, fissata il 9 gennaio prossimo, per l'elezione del capo di Stato, carica vacante da più di due anni.
16:56
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Il leader di Hezbollah parlerà alle 17.30
Naim Qassem, leader di Hezbollah, parlerà alle 17.30 (le 18.30 in Libano) nel suo primo discorso pubblico dall'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Hezbollah e Israele mercoledì scorso. Lo ha riferito la tv al Manar dello stesso Partito di Dio.
Intanton l'esercito israeliano ha reso noto di aver individuato «attività terroristiche e movimenti di un lanciarazzi portatile di Hezbollah nel Libano meridionale» e di aver «sventato la minaccia» con un attacco aereo. «L'Idf - aggiunge l'esercito su Telegram - è schierata nel Libano meridionale e farà rispettare attivamente le violazioni dell'accordo di cessate il fuoco».
16:55
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Mahmoud Abbas: «Spero che Netanyahu sia presto arrestato»
«Mi auguro che in esecuzione del mandato della Corte penale internazionale Benjamin Netanyahu venga presto arrestato e si possa rapidamente riprendere un percorso di pace. Non siamo solo noi ad augurarcelo ma anche tanti cittadini israeliani stufi del loro governo estremista e desiderosi di vivere in pace».
In un'intervista in esclusiva ad Avvenire, che il giornale pubblicherà nella sua versione integrale, il presidente palestinese Mahmoud Abbas affronta i temi caldi in Medio Oriente e lancia alla Comunità internazionale una serie di proposte per affrontare la Guerra a Gaza e superare le tensioni nell'area. È la prima intervista concessa da Abbas dopo il 7 ottobre 2023.
Nell'intervista ad Avvenire, Abbas dice che «Trump vuole la pace. Semmai il problema è che fra chi gli sta accanto c'è chi non la vuole. Lui ascolta gli israeliani, ma ascolta anche noi. Dopo che ha vinto le elezioni, gli ho parlato a lungo. È stata una conversazione molto positiva. Abbiamo parlato come tra due amici. Nel precedente mandato, ogni volta che ci siamo incontrati, ci siamo trovati d'accordo su tutto. Trump ha un buon rapporto con l'Arabia Saudita, e noi ugualmente, condividiamo molto con Riad ed apprezziamo la loro mediazione».
Per quanto riguarda i rapporti con i Paesi Arabi e il possibile accordo tra Arabia Saudita e Israele, il presidente palestinese sottolinea che «L'Arabia Saudita ha ripetutamente manifestato la propria visione per raggiungere la pace in Medio Oriente ed essa implica il riconoscimento dello Stato palestinese. Quest'ultimo è già riconosciuto dalle Nazioni Unite. I palestinesi si impegneranno a raggiungere la propria indipendenza una volta concluso un accordo con gli Usa».
Mahmoud Abbas tocca anche la questione relativa al ruolo e al piano presentato al Papa dall'ex premier israeliano Ehud Olmert. «Una volta eravamo da soli io e il premier Olmert. E mi chiese: 'Vogliamo fare accordi di pace con i Paesi arabi, voi siete d'accordo?'. Si trattava, mi spiegò, di una intesa tra la Siria ed Israele, mediato dai turchi. Risposi che certamente non avevamo niente in contrario. 'Allora devi aiutarmi - aggiunse - perché Bush jr. è contrario alla pace di Israele con la Siria'».
«Andai ad incontrare Bush e lo convinsi dell'opportunità che offriva Ehud Olmert e, così, le trattative proseguirono - prosegue Abbas -. Poi purtroppo vi fu l'incidente coi turchi della 'Freedom Flotilla' (nel 2010 una flottiglia di piccole navi di attivisti pro Palestina partite dalla Turchia per portare aiuti umanitari a Gaza venne intercettata dalle forze speciali israeliane che uccisero 9 attivisti, ndr.). E così le trattative si interruppero in seguito al ritiro dei mediatori turchi. È una storia che non ho mai raccontato ma che la dice lunga sulle grandi potenzialità di un approccio negoziale».
16:55
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Hamas rivendica l'attacco al bus in Cisgiordania
Le Brigate al Qassam, l'ala militare di Hamas, ha rivendicato l'attacco a colpi di arma da fuoco contro un autobus stamani in Cisgiordania, indentificando l'autore come Samir Muhammad Ahmad Hussein, 46 anni, proveniente dal villaggio di Einabus vicino a Nablus. Lo riferisce Times of Israel, secondo cui i feriti sono 8, tre dei quali in gravi condizioni.
16:06
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I ribelli armati siriani: «Siamo entrati ad Aleppo»
I ribelli armati siriani affermano di essere entrati ad Aleppo, la seconda città più grande del Paese, per la prima volta da quando le forze governative l'hanno riconquistata nel 2016.
Lo riporta la Cnn. «Le nostre forze hanno iniziato a entrare nella città di Aleppo», si legge in una dichiarazione della coalizione ribelle di recente formazione, il «Comando delle operazioni militari».
In precedenza i ribelli avevano dichiarato di aver preso il controllo del Centro di ricerca scientifica militare del governo siriano alla periferia di Aleppo dopo «intensi scontri con le forze del regime e le milizie iraniane».
15:30
15:30
Raid russi-siriani su Idlib, roccaforte dei jihadisti in Siria
Gli aerei russi e siriani hanno effettuato intensi raid sulla città di Idlib e sulla sua regione, l'ultima roccaforte dei jihadisti e dei ribelli nel nord-ovest della Siria, ha dichiarato l'Osservatorio siriano per i diritti umani. «Gli aerei russi e siriani hanno effettuato 23 raid sulla regione di Idlib», ha dichiarato l'osservatorio. Questi raid arrivano mentre i jihadisti e i loro alleati, che controllano Idlib, hanno lanciato una vasta offensiva contro le aree tenute dal regime siriano, arrivando fino alle porte di Aleppo, la principale città del nord.
14:19
14:19
Trenta morti negli attacchi israeliani a Gaza nella notte
Gli attacchi militari israeliani hanno ucciso almeno 30 palestinesi durante la notte nella Striscia di Gaza, la maggior parte dei quali nel campo di Nuseirat al centro dell'enclave. Lo riferiscono i medici nella Striscia citati da Reuters online, dopo che alcuni carri armati israeliani si sono ritirati da un'area dove c'è stata un'operazione.
I medici hanno detto di aver recuperato 19 corpi di palestinesi uccisi nelle aree settentrionali di Nuseirat, mentre gli altri sono stati uccisi nel nord e nel sud della Striscia.
12:23
12:23
Attentato in Cisgiordania, almeno 9 israeliani feriti
Almeno nove israeliani sono rimasti feriti, tre dei quali gravemente in un presunto attacco a colpi di arma da fuoco contro un autobus in Cisgiordania, ha riferito il servizio di soccorso Magen David Adom. Lo riporta Ynet.
Un uomo è stato neutralizzato e le forze di sicurezza stanno inseguendo un altro che è fuggito. La sparatoria è avvenuta al Gitai Avisar Junction, vicino ad Ariel.
09:21
09:21
Il punto alle 9.00
«Sono pronto a un cessate il fuoco» a Gaza «quando penseremo di poter ottenere il rilascio degli ostaggi». Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, ieri sera, in un'intervista alla tv di destra Channel 14, ripreso da Times of Israel, precisando però che non sarebbe la fine della guerra.
«Sono pronto per un cessate il fuoco in qualsiasi momento», ha dichiarato, ribadendo tuttavia che non accetterà la fine della guerra come invece chiede Hamas. Senza entrare nei dettagli, il premier ha spiegato che Israele sta facendo «molte, molte cose» per cercare di raggiungere un accordo sugli ostaggi, in circostanze che ritiene migliori dopo la morte del leader di Hamas Yahya Sinwar e l'entrata in vigore del cessate il fuoco in Libano.