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«Niente Russia al vertice in Svizzera? Tutti devono capire chi è l'aggressore»

Il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk, oggi a Palazzo federale, giustifica così la mancanza di un invito al Paese di Putin alla conferenza sul Bürgenstock
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«Niente Russia al vertice in Svizzera? Tutti devono capire chi è l'aggressore»
Red. Online
12.06.2024 05:56
20:28
20:28
A Berlino oltre 110 accordi per ricostruire l'Ucraina

Alla conferenza per la ricostruzione per l'Ucraina (Urc2024) svolta ieri e oggi a Berlino, "in totale sono stati firmati oltre 110 accordi, inclusa una dozzina di intese tra aziende. Insieme agli annunci fatti durante la Urc2024 essi ammontano a oltre 16 miliardi di euro, includendo un forte sostegno per la resilienza energetica, l'industria della difesa, l'infrastruttura sociale, la ricostruzione delle infrastrutture cruciali e lo sviluppo del settore privato, dell'agricoltura e della trasformazione".

Lo sintetizza una dichiarazione congiunta dei governo di Ucraina e Germania diffusa da due dicasteri tedeschi che indica in "oltre 3.400" i partecipanti alla conferenza.

Come sottolinea l'agenzia Dpa sono stati varati soprattutto "crediti per le piccole imprese, più gemellaggi tra città" e una "iniziativa per la formazione" di lavoratori specializzati. Fra le intese sottoscritte ci sono dichiarazioni d'intenti tra imprese e tra governi, nonché accordi per alleanze e iniziative.

17:49
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Zelensky atterrato in Arabia Saudita per una visita a sorpresa

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è atterrato in Arabia Saudita per una visita a sorpresa. Lo riportano i media statali sauditi.

17:27
17:27
«6 morti e 11 feriti in raid russo su Kryvyj Rih»

«Ogni giorno e ogni ora il terrore russo dimostra che l'Ucraina, insieme ai suoi partner, deve rafforzare la difesa aerea. Attacco missilistico russo a Kryvyj Rih. In questo momento ci sono 11 persone ferite e 6 morte. Le mie condoglianze alle famiglie e ai cari delle vittime». Lo scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

«I moderni sistemi di difesa aerea sono in grado di fornire la massima protezione alle persone, alle nostre città e alle nostre posizioni. E ne abbiamo bisogno il più possibile», aggiunge.

17:25
17:25
Biden e Zelensky firmeranno un accordo di sicurezza al G7

Joe Biden e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky firmeranno un accordo di sicurezza al G7. Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan.

17:13
17:13
Sul Bürgenstock quasi mezzo mondo, ma all'appello mancano i Paesi chiave

La Svizzera si appresta ad ospitare sul Bürgenstock (NW) questo fine settimana i rappresentanti di circa 90 Stati e intende muovere così - assieme alle delegazioni che giungeranno da mezzo mondo - i primi passi verso una «pace duratura» in Ucraina. Ma, tra i grandi assenti al vertice, oltre alla Russia, si conta anche la Cina e molti altri Paesi chiave fedeli al Cremlino.

Né Kiev né Berna sono stati dunque in grado di convincere quelle Nazioni che avrebbero potuto dare un forte peso a quella che, almeno sulla carta, appare una valida opportunità per discutere seriamente del piano di pace promosso dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a oltre due anni dall'invasione lanciata da Vladimir Putin e la sua Russia.

Mai prima d'ora si è riunito in Svizzera, attorno allo stesso tavolo, un numero così elevato di capi di Stato e di Governo. A Nidvaldo ci saranno la premier italiana Giorgia Meloni, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron, per citarne alcuni. Tuttavia, nonostante i grandi nomi, sembra che l'obiettivo della Confederazione sia centrato solo a metà.

Infatti, a varcare la soglia del resort di lusso che sovrasta il Lago dei Quattro Cantoni, saranno solo pochissimi esponenti degli Stati del cosiddetto gruppo BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), che da inizio anno conta anche Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi. L'India sì ci sarà, anche se sarà rappresentata da funzionari governativi e non dal premier Narendra Modi. E pure il Sudafrica ha risposto presente. Tuttavia, una partecipazione così limitata di questi Paesi potrebbe dare l'impressione di una conferenza di pace dal sapore prettamente occidentale.

Dopo che il presidente Ucraino ha rifiutato la partecipazione del Cremlino, è importante che il vertice non venga percepito come una conferenza di un'alleanza contro la Russia, ha affermato il diplomatico svizzero Thomas Greminger, direttore del Centro per la politica di sicurezza di Ginevra, in un'intervista rilasciata a Keystone-ATS. Sia il consigliere federale Ignazio Cassis che Zelensky, lo ricordiamo, hanno tentato invano di aggiudicarsi almeno una visita da Pechino, considerato appunto agli occhi dell'Occidente uno stretto amico di Mosca.

L'incontro resta di fatto un'occasione utile e consente di valutare le proposte di pace in un formato che potrebbe gradualmente ottenere un sostegno più ampio da parte della comunità internazionale, ha ribadito Greminger, ma per evitare una spaccatura tra l'Occidente e il resto del mondo è peraltro necessaria una partecipazione significativa dei Paesi dell'emisfero meridionale.

Per essere considerato un successo, durante l'incontro sul Bürgenstock bisognerà inoltre già stabilire una nuova conferenza che dia continuità al processo, afferma Greminger. Sarà quindi importante ottenere risultati su almeno uno o due dei dieci punti di Zelensky, come la sicurezza nucleare, la libertà di navigazione o la sicurezza alimentare.

Da sottolineare l'assenza del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che in piena campagna elettorale ha preferito affidare l'incarico alla vice Kamala Harris anche se solo poche ore prima del vertice in Svizzera, il capo della Casa Bianca sarà a Roma per il G7, dove tra l'altro ci sarà anche il capo di Stato brasiliano Lula. Anche lui ha rinunciato al vertice organizzato dalla Confederazione, nonostante nella sua agenda, domani, sia prevista una tappa proprio in Svizzera, più precisamente a Ginevra. Una decisione che non passa inosservata.

Oltre alla questione della mancata partecipazione della Russia, negli ultimi mesi ci sono stati anche dissapori tra l'Ucraina in guerra e la Svizzera che si sta ergendo a protagonista con la conferenza sul Bürgenstock: Kiev ha espresso l'opinione che chi non vi prende parte sostiene la guerra. Ciò è in netto contrasto con le dichiarazioni della Svizzera, che vede la conferenza come l'inizio di un lungo processo verso la pace.

Secondo Greminger, è legittimo che l'Ucraina usi la conferenza come piattaforma per le proprie idee. Ma la Svizzera ha chiarito fin dall'inizio di voler organizzare una conferenza inclusiva che dia a tutti la possibilità di presentare i propri piani di pace.

Ieri, in conferenza stampa, Cassis ha ribadito che dopo il vertice in Svizzera bisognerà già pensare ad una conferenza successiva al di fuori dell'Occidente, per poter usufruire del sostegno della partecipazione dei Paesi del Sud e del mondo arabo. Forse, in quel caso, la Russia e la Cina saranno più propense a partecipare ai colloqui e a parlare di pace.

16:49
16:49
Nuove sanzioni USA contro Mosca: «Tra i bersagli, anche la Borsa»

Gli Stati Uniti annunciano nuove sanzioni contro la Russia che colpiscono, tra gli altri, la Borsa di Mosca.

«Le misure colpiscono l'approvvigionamento di materiali e attrezzature internazionali, incluse le forniture critiche provenienti da Paesi terzi», ha spiegato la segretaria al Tesoro Janet Yellen.

Nella lista di entità prese di mira dalle nuove sanzioni americane ci sono più di 300 obiettivi, inclusa la Borsa di Mosca.

Mosca, «risponderemo alle sanzioni aggressive»

In dichiarazioni riportate dalla Tass, la rappresentante ufficiale del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che «come sempre in questi casi, la Russia non lascerà senza risposta le azioni così aggressive» degli Stati Uniti.

16:26
16:26
L'Armenia uscirà dall'alleanza militare con Mosca

L'Armenia si ritirerà dall'Organizzazione del Trattato sicurezza Collettiva (Csto), l'alleanza militare guidata dalla Russia che riunisce diverse ex repubbliche sovietiche. Lo ha annunciato il primo ministro armeno, Nikol Pashinyan, senza precisare quando ciò avverrà. Lo riferiscono le agenzie russe.

Dell'alleanza fanno parte attualmente, oltre alla Russia e all'Armenia, la Bielorussia, il Kazakhstan, il Kirghizistan e il Tagikistan. La decisione di Yerevan conferma l'allontanamento progressivo dalla sfera di influenza russa dell'Armenia, finora un fedele alleato di Mosca.

15:23
15:23
«Niente Russia al vertice in Svizzera? Tutti devono capire chi è l'aggressore»

Il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchuk, oggi in visita in Svizzera, ha giustificato davanti ai media a Palazzo federale l'assenza di un invito della Russia alla Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, che si tiene il prossimo fine settimana sul Bürgenstock (NW).

L'Ucraina ha cercato senza successo per decenni di negoziare direttamente con la Russia, ha detto Stefanchuk - stando alla traduzione in tedesco effettuata da un interprete - rispondendo alla domanda di un giornalista. Negli ultimi tre anni, l'Ucraina ha perso molte regioni e ha dovuto fare i conti con spostamenti forzati di popolazione. «Ora dobbiamo condurre i negoziati di pace in un nuovo formato».

L'obiettivo della conferenza sul Lago dei Quattro Cantoni è che tutti gli Stati partecipanti accettino chi è la vittima e chi l'aggressore. «Vogliamo che tutti si schierino con l'Ucraina e dicano un sì deciso a una pace sostenibile e giusta».

La Russia potrà essere coinvolta in un processo di pace quando tutti gli Stati avranno una posizione irremovibile su questo punto, ha proseguito il presidente della Verchovna Rada ucraina.

Un cessate il fuoco ritarderebbe solo la pace, a scapito delle generazioni future. L'Ucraina non ha bisogno di una pace in cui perdesse integrità territoriale e sovranità. «Una guerra fredda resta una guerra».

Per mera coincidenza, la visita del politico ucraino ha coinciso con la trattazione, stamani da parte del Consiglio degli Stati, di due mozioni sullo statuto S di protezione degli ucraini. La Camera dei Cantoni ha approvato un inasprimento delle regole per l'ottenimento di tale statuto, attualmente garantito fino al marzo 2025.

«Questi adattamenti possono essere adottati in molti paesi dopo due anni di guerra. Questa è la realtà, e ne prendiamo atto», ha reagito il presidente del parlamento ucraino. In ogni caso, molti ucraini vogliono tornare in patria.

Ma bisogna garantire che chi ne ha bisogno - donne, bambini o chi ha perso tutto nel proprio paese - possa sempre avere accesso allo statuto di protezione.

Stefanchuk, che era venuto in Svizzera all'inizio di luglio del 2022 per la conferenza di Lugano sulla ricostruzione dell'Ucraina, questa volta è stato invitato dal presidente del Consiglio nazionale, Eric Nussbaumer (PS/BL). Quest'ultimo ha elogiato la qualità della loro discussione.

Stamani Stefanchuk era presente in tribuna durante i dibattiti del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, in un Parlamento federale circondato da agenti di polizia.

La visita a Palazzo federale è stata segnata da un incidente. Il capo del gruppo parlamentare democentrista e consigliere nazionale di Zugo Thomas Aeschi è infatti stato energicamente respinto da due agenti della polizia federale armati ai margini della visita. Aeschi si era rifiutato di rispettare un cordone di sicurezza.

«Il signor Stefanchuk è mio ospite in questo edificio. Abbiamo elaborato un concetto di sicurezza. Ci sono regole da seguire», si è limitato ad affermare Eric Nussbaumer in merito all'accaduto.

Il presidente del parlamento ucraino non è stato invitato a parlare ufficialmente davanti alle Camere. C'è stata una votazione sulla questione nell'Ufficio del Consiglio nazionale. La maggioranza si è pronunciata contro una dichiarazione pubblica, una scelta legittima in un normale processo democratico, ha detto Nussbaumer.

L'Ufficio del Consiglio nazionale è l'organo della Camera che si occupa della procedura, dell'organizzazione e dell'amministrazione della Camera stessa.

Quando un anno fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è rivolto al parlamento in videoconferenza, il gruppo dell'UDC aveva lasciato l'aula.

14:59
14:59
Esercitazioni anche con i missili balistici Iskander

Sono previste anche manovre nascoste di spostamento di missili balistici Iskander nell'ambito della seconda fase delle esercitazioni per la preparazione delle armi nucleari non strategiche avviata in questi giorni dalla Russia. Lo ha detto il ministero della Difesa.

«Il personale di una unità missilistica del Distretto militare di Leningrado - precisa il ministero, citato dalla Tass - sta svolgendo missioni di addestramento con la ricezione di munizioni speciali per le esercitazioni per i missili balistici a corto raggio Iskander-M, il loro caricamento e il movimento nascosto verso un'area designata per il lancio».

Anche equipaggi di navi da guerra sono impegnati nel praticare «il caricamento di missili da crociera con munizioni speciali per le esercitazioni e il movimento verso aree di pattugliamento designate», ha aggiunto il ministero della Difesa.

13:08
13:08
Javier Milei sarà presente sul Bürgenstock

In una nuova possibile modifica del suo imminente piano di viaggio in Europa, il presidente argentino Javier Milei ha deciso nelle ultime ore di volare, al contrario di quanto ipotizzato in precedenza, dall'Italia alla Svizzera per partecipare, sabato, al vertice sul Bürgenstock (NW), promosso dal presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky.

Fonti della Casa Rosada di Buenos Aires, infatti, hanno confermato al quotidiano La Nación che Milei ha deciso, a seguito di una specifica richiesta del capo dello stato ucraino, di presenziare alla conferenza di pace, trasferendosi a Lucerna dall'Italia, dove parteciperà, fra giovedì e sabato, al G7.

Sarà quindi in Svizzera, conclude il giornale, «con la ministra degli Esteri Diana Mondino, esclusa dal viaggio in Italia, dove il presidente sarà invece con sua sorella, la segretaria generale Karina Milei, e con il consigliere economico Demian Reidel.

Fino a ieri a mezzogiorno era la ministra Mondino incaricata di rappresentare il governo argentino al vertice sul Bürgenstock, insieme al ministro della Difesa, Luis Petri.

13:06
13:06
Mosca chiede alla Danimarca il rilascio di una donna arrestata per spionaggio

Mosca ha chiesto alla Danimarca di rilasciare «immediatamente» una donna russa arrestata con l'accusa di spionaggio, affermando che le autorità danesi non hanno fornito alcuna prova di queste accuse.

Lo afferma il ministero degli Esteri, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Secondo la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, i servizi d'intelligence danesi hanno spiegato che l'arresto è legato alla pubblicazione di un'inchiesta giornalistica in diversi Paesi europei sulle attività del Fondo per il sostegno e la protezione dei diritti dei compatrioti all'estero. La radio danese Dr aveva detto ieri che tale organizzazione finanzierebbe campagne di disinformazione e sosterrebbe la difesa di soggetti russi coinvolti nello spionaggio.

Zakharova accusa la Danimarca, «che afferma di essere uno Stato di diritto», di cercare di «screditare organizzazioni di compatrioti e costringere i loro dirigenti e membri ad abbandonare il sostegno per la Russia» per operare «una pulizia della sua popolazione». Secondo la portavoce, attualmente non solo i russi sono «perseguitati» in Danimarca, ma «anche rappresentanti di attività economiche oneste e le persone che si permettono di parlare in favore di una normalizzazione del dialogo con la Russia».

11:40
11:40
Orban: «Non bloccheremo le decisioni della NATO sull'Ucraina»

«Budapest non vuole bloccare decisioni nella Nato che sono diverse dalle nostre. Ogni operazione militare esterna può essere solo volontaria e l'Ungheria ha ottenuto le garanzie necessarie anche alla luce delle elezioni europee: la scelta era guerra o pace e l'elettorato ha confermato la scelta del governo che non vuole partecipare a nessuna operazione di guerra».

Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban dopo l'incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.

«Ho ricordato al segretario generale, che qui gode di grande stima, che l'Ungheria è un alleato leale della Nato: siamo tra gli alleati, non numerosi, che rispettano tutti gli impegni sulla spesa, dato che spendiamo oltre il 2% di Pil in difesa e centriamo il target del 20% sullo sviluppo di capacità», ha aggiunto. «È ben noto che la nostra posizione è differente dalla maggioranza degli stati membri della Nato su come possiamo arrivare alla pace.

Ma abbiamo sempre potuto articolare le nostre opinioni e per questo siamo grati a Stoltenberg: l'Ungheria non ha la capacità o la forza per cambiare le opinioni di altri Paesi che hanno più peso. Ma Budapest non darà fondi o uomini per queste operazioni in Ucraina né garantirà l'uso del suo territorio», ha detto Orban riferendosi al pacchetto per Kiev che, stando alla proposta di Stoltenberg, prevederà un ruolo di coordinamento della Nato nella fornitura degli aiuti militari, dell'addestramento dei militari nonché un impegno finanziario pluriennale per sostenere lo sforzo bellico ucraino.

«Ringrazio il primo ministro Viktor Orban per il suo impegno a restare un alleato leale della Nato. Nell'Alleanza ci sono 32 membri e a volte ci sono opinioni differenti ma abbiamo mostrato di saperle superare e trovare un modo per avanzare», ha detto Stoltenberg a Budapest. «Non è un obbligo per gli alleati partecipare a tutte le missioni o le operazioni a patto che si rispettino gli obblighi di base dell'Alleanza: abbiamo trovato un accordo equo e credo che funzionerà quando a Washington finalizzeremo il pacchetto per l'Ucraina», ha sottolineato.

08:20
08:20
«Abbattuto un missile ipersonico Kinzhal»

Le difese aeree ucraine hanno abbattuto la notte scorsa un missile ipersonico russo Kh-47M2 Kinzhal, oltre a decine di droni e 4 missili da crociera: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina.

Oltre al missile ipersonico, lanciato dallo spazio aereo della regione russa di Tambov, le forze di Mosca hanno lanciato 4 missili da crociera Kh-101/Kh-555 da bombardieri strategici Tu-95 MS (dalla regione russa di Saratov) e un missile balistico Iskander-M dalla Crimea occupata. Sono stati lanciati anche 24 droni kamikaze dalle zone di Yeisk e Primorsko-Akhtarsk in Russia.

I droni sono stati tutti abbattuti nelle regioni di Kiev, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Poltava, Kharkiv e Vinnytsia.

07:46
07:46
La Norvegia stanzierà 240 milioni per le difese di Kiev

La Norvegia ha dichiarato che stanzierà 240 milioni di euro per rafforzare le difese aeree dell'Ucraina, inclusi 125 milioni come parte di uno sforzo congiunto con Germania, Danimarca e Paesi Bassi.

Berlino ha annunciato «che consegnerà altri 100 missili di difesa aerea Patriot all'Ucraina in un'iniziativa» in cui Oslo metterà 125 milioni di euro, scrive il Ministro della Difesa norvegese sul suo account X.

I Paesi Bassi hanno stanziato 60 milioni di euro per «lo sviluppo del potenziale dei droni offensivi per l'Ucraina»: lo ha annunciato ieri durante una visita a Kiev la ministra della Difesa, Kaisa Ollongren, come riporta Ukrainska Pravda.

Un terzo della somma - 20 milioni di euro - andrà all'acquisto di droni Fpv (First person view) attraverso la cosiddetta «coalizione dei droni» creata all'inizio dell'anno in seno al Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina. Altri 17,5 milioni di euro saranno destinati all'acquisto di droni marittimi (inclusa la produzione ucraina), mentre il resto dei fondi servirà per l'acquisto di droni di vario tipo da produttori olandesi.

Fondi per la ricostruzione del Paese

I Paesi Bassi stanziano anche 138 milioni di euro per vari progetti volti a ricostruire l'Ucraina, ha annunciato il primo ministro nederlandese Mark Rutte dopo la sua partecipazione alla conferenza di Berlino.

«Stiamo contribuendo con un nuovo pacchetto di 138 milioni di euro per la riparazione di infrastrutture energetiche cruciali, aiuti umanitari e iniziative di ricostruzione da parte delle imprese», ha scritto Rutte in un post sul suo account X.

«Ma la ricostruzione - ha sottolineato il premier nederlandese - non ha molto senso senza forze armate robuste, quindi continueremo a fornire anche supporto militare. Stiamo parlando con partner internazionali della fornitura di un sistema Patriot all'Ucraina. A questo scopo i Paesi Bassi hanno messo a disposizione un radar e tre sistemi di lancio».

05:56
05:56
IL PUNTO ALLE 6

Le forze russe hanno lanciato attacchi missilistici questa notte prendendo di mira diverse regioni ucraine, secondo i media di Kiev. Esplosioni sono state segnalate anche nella capitale. L'aeronautica militare ha avvertito della minaccia di missili da crociera e droni, con l'allarme antiaereo scattato in quasi tutto il Paese. Al momento non sono disponibili informazioni su eventuali danni alle infrastrutture e non si registrano vittime, rende noto il Kyiv Independent sul suo sito web aggiungendo che le sirene d'allarme sono state disattivate alle 4:45 (ora locale).  

L'amministrazione militare regionale di Kiev ha fatto sapere che tutti gli obiettivi nemici sono stati distrutti e non è stato segnalato alcun danno nella capitale. Lo riportano i media locali. «L'attacco è stato combinato utilizzando vari tipi di armi: il nemico ha lanciato missili da crociera Kh-101 e Kh-555 da bombardieri strategici Tu-95Ms, droni e missili balistici», spiegano le autorità di Kiev. L'allarme antiaereo sulla capitale ucraina è durato quasi due ore, viene specificato.  

Intanto, il numero dei Paesi e delle organizzazioni che hanno confermato la loro partecipazione al vertice di pace sull'Ucraina previsto il 15 e 16 giugno in Svizzera è sceso da 93 a 78, secondo fonti diplomatiche dell'emittente Radio Free Europe.