«Non sappiamo perché quell'elicottero si trovasse sulla traiettoria del nostro aereo»
La sindaca di Washington, Muriel Bowser, e altri funzionari hanno tenuto una conferenza stampa, oggi, all’aeroporto Reagan della capitale. Nel ricordare lo scontro fra un volo di American Airlines, operato da PSA Airlines come American Eagle Flight AA 5342, e un Sikorsky Black Hawk dell’esercito statunitense, Bowser ha parlato di un «profondo senso di dolore» a margine dell’incidente.
Sean Duffy, il Segretario dei Trasporti, dal canto suo ha elogiato le autorità statali e federali per la pronta reazione e per lo spirito collaborativo. Ha aggiunto che il cielo sopra Washington, al momento dell’incidente, ieri sera, era limpido e che l’elicottero era in una «traiettoria di volo standard». Lo stesso dicasi per il Bombardier CRJ700 di American Airlines. Tanto l’elicottero quanto il velivolo sono stati localizzati. L’aereo, in particolare, è stato trovato sul fondale del fiume Potomac, capovolto, spezzato in tre sezioni. «Chiunque voli nei cieli americani – ha proseguito il Segretario dei Trasporti – si aspetta di farlo in sicurezza». Duffy ha garantito che il presidente Donald Trump e le autorità competenti «non si daranno pace» finché non ci saranno «risposte per le famiglie e per le vittime».
Il capo dei vigili del fuoco di Washington, John A. Donnelly, ha parlato di «condizioni estremamente rigide» durante le operazioni di soccorso. «I primi soccorritori hanno trovato vento forte e ghiaccio sull’acqua. Hanno operato tutta la notte in condizioni del genere». Donnelly ha affermato che verosimilmente non ci sono sopravvissuti. Finora, 27 corpi sono stati recuperati dall’aereo e uno dall’elicottero.
Robert Eisen, amministratore delegato di American Airlines, ha parlato di un incidente «devastante» e di essere «assolutamente addolorato». «Al momento – ha spiegato Eisen – non sappiamo perché l’elicottero militare si trovasse sulla traiettoria dell’aereo della PSA Airlines».
Nel frattempo, l’aeroporto Reagan riaprirà alle 17 ora svizzera come annunciato dall’amministratore delegato dell’Autorità aeroportuale metropolitana di Washington, Jack Carter. «Sono stati fatti molti sforzi, ma sfortunatamente non siamo riusciti a salvare nessuno» ha detto in merito ai possibili sopravvissuti.
A condurre le indagini sull’incidente, come specificato dalla sindaca di Washington, Bowser, sarà il National Transportation Safety Board (NTSB). Duffy, pressato dai giornalisti, ha provato a rassicurare la popolazione: «Se posso garantire al pubblico americano che gli USA hanno lo spazio aereo più sicuro e protetto del mondo? La risposta a questa domanda è assolutamente sì, lo abbiamo». Quanto alle possibili cause dello scontro, il Segretario dei Trasporti non ha voluto dar seguito alle prime speculazioni già circolate in rete (e non solo). Dapprima, ha sottolineato che gli elicotteri militari utilizzano quelle rotte ogni giorno e, in seconda battuta, ha spiegato: «Qualcosa, è chiaro, è andato storto. Non voglio e non posso parlarne adesso, ma non vedo l’ora di poter condividere con voi i dettagli». Duffy, per contro, non ha chiarito se gli aerei, alla riapertura del traffico da e per il Reagan, potranno percorrere il sentiero su cui si trovava il Bombardier: «Non ho ancora ricevuto queste informazioni dalla FAA, quindi non voglio fornire informazioni, o non voglio fornire una risposta o informazioni imprecise sulle rotte che saranno percorse da Washington DC».