Non solo la Groenlandia: ora Trump dalla Danimarca vuole anche le uova

Donald Trump, nelle scorse ore, è tornato all'attacco. Il presidente statunitense ha infatti ribadito la sua volontà di annettere la Groenlandia agli Stati Uniti. L'ennesima richiesta, in tal senso, che ha fatto scattare, ancora una volta, la Danimarca. Il ministro degli Esteri danese Lars Lokke non ha perso tempo e ha ribadito che il territorio artico «non può essere conquistato da un altro Paese». Parole, queste, che Trump continua a non voler sentire. «Se si guarda al trattato NATO, alla carta delle Nazioni Unite o al diritto internazionale, la Groenlandia non è aperta all'annessione», ha sottolineato il ministro danese.
Ma nonostante la questione groenlandese sembri destinata a far discutere ancora a lungo, Trump non ha intenzione di chiudere i ponti con il Paese scandinavo. Anzi. Gli Stati Uniti, infatti, hanno chiesto ad alcuni Paesi, tra cui proprio la Danimarca, di esportare le loro uova. Una domanda che arriva per far fronte all'impennata dei prezzi delle uova, con cui gli americani combattono ormai da tempo.
A rendere nota la richiesta del Dipartimento dell'Agricoltura degli USA è stata l'associazione delle uova del Paese nordico. Richiesta che, tra l'altro, coincide con la serie di nuovi dazi doganali imposti dagli Stati Uniti in alcuni Paesi – anche europei –, e con la minaccia di ulteriori dazi.
Questione di tempismo, verrebbe da dire. Donald Trump, infatti, ha ribadito di voler imporre «sanzioni economiche» a meno che la Danimarca non ceda il controllo della Groenlandia agli Stati Uniti. E proprio questa settimana, ha dichiarato di pensare che gli Stati Uniti «alla fine la annetteranno», nonostante il suo status di territorio autonomo della Danimarca.
La situazione relativa al mercato delle uova, dopotutto, preoccupa e non poco. I prezzi all'ingrosso delle uova negli Stati Uniti stanno infatti toccando nuovi record, a causa di diversi fattori tra cui, in particolare, un'epidemia di influenza aviaria. Trump, a tal proposito, aveva promesso di abbassare i prezzi già durante il suo primo giorno in carica. Ma a febbraio – nonostante le ripetute accuse a Biden, per il tycoon colpevole della situazione – i prezzi sono aumentati del 59% su base annua.
Ora, secondo quanto emerso da una lettera esaminata da Reuters, un rappresentante del Dipartimento dell'Agricoltura statunitense in Europa avrebbe inviato quindi «richieste formali» ai Paesi produttori di uova, alla fine del mese di febbraio. Chiedendo a queste Nazioni, come anticipato, «informazioni sulla loro capacità e volontà di esportare uova nel mercato americano».
Nello specifico, nella lettera di follow-up inviata alla Danish Egg Association – l'associazione danese delle uova – si legge quanto segue: «Siamo ancora in attesa di ulteriori indicazioni da parte di Washington sui prossimi passi da compiere, ma avete una stima del numero di uova che potrebbero essere fornite agli Stati Uniti (supponendo che soddisfino tutti i requisiti per l'importazione?)». L'associazione danese delle uova, a tal proposito, ha risposto che «avrebbe esaminato la questione», seppur sottolineando che in Europa «non c'è un'eccedenza di uova». «La carenza di uova si registra ovunque, su scala globale, perché il consumo è in aumento e molti sono colpiti dall'influenza aviaria», ha spiegato l'associazione. Inoltre, come rivela il Guardian, un portavoce ha dichiarato che la Danish Egg Association ha chiesto anche «maggiori dettagli sulle condizioni di un tale accordo», dal momento che le esportazioni di uova negli Stati Uniti sono «difficili a causa delle normative relative all'igiene e ad altri fattori». Il che fa pensare che, oltre alla Groenlandia, dalla Danimarca gli Stati Uniti potrebbero non ricevere anche la uova.