Giochi

Olimpiadi del 2026: St. Moritz accoglierà le gare di bob?

È quanto scrive Repubblica dopo la rinuncia del Comitato organizzatore a costruire una pista nella località veneta
Thomas Bach quando assegnò i Giochi invernali del 2026 a Milano e Cortina. © LAURENT GILLIERON
Ats
16.10.2023 10:45

In Italia, c'è chi – come Repubblica – parla di una resa. Ma anche, se non soprattutto, di una figuraccia. Riavvolgiamo il nastro: le gare di bob, slittino, skeleton e parabob dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina, nel 2026, non si svolgeranno in Italia come inizialmente previsto. Lo ha annunciato, stamane, il presidente del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) Giovanni Malagò, conosciuto anche come il Kaiser, durante il suo intervento a Mumbai, in India, in occasione della 141. sessione del Comitato olimpico internazionale (CIO).

Malagò ha spiegato che, due giorni fa, ha ricevuto la comunicazione del governo in merito. Ma che da tempo era pessimista. Nello specifico, Roma avrebbe dovuto mettere altri 50-60 milioni di euro, rifare il bando e trovare una ditta disposta a costruire un centro ad hoc per queste specialità. La spesa finale, 140 milioni, è stata giudicata eccessiva per, di fatto, una pista che difficilmente avrebbe avuto un futuro oltre le Olimpiadi. Non solo, gli ambientalisti si erano pure messi di traverso. Che cosa resterà, però, a Cortina a livello organizzativo? Poca, pochissima roba: il curling e lo sci femminile. Lo stesso villaggio olimpico verrà ridotto. Sì ai risparmi, insomma. Ma anche ai guadagni mancati.

Thomas Bach, presidente del CIO, aveva caldeggiato l'idea di spostare le gare di bob e affini all'estero. Si era parlato, in un primo tempo, di St. Moritz (qui un reportage sulla struttura a firma Nicola Bottani). E proprio la pista engadinese, secondo quanto spiega Repubblica, sarebbe stata scelta per accogliere questa particolare parte di discipline. Una mossa, manco a dirlo, che rilancia anche alle nostre latitudini la voglia e la spinta per organizzare, in proprio, un'Olimpiade. Le alternative, d'altronde, non sarebbero altrettanto convincenti: Innsbruck, il cui impianto è poco ecologico; Cesana, che sperava di recuperare l'investimento monstre (110 milioni di euro) per le Olimpiadi di Torino nel 2006 e la cui pista, oggi, è ridotta a un niente. Malagò, dal canto suo, ha semplicemente confermato che il Comitato organizzatore sta lavorando su «un sito fuori dall'Italia».

Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, a suo tempo aveva invece spiegato che un altro spreco avrebbe irritato e non poco il CIO. La scelta di non costruire una pista a Cortina, non a caso, è stata elogiata in occasione del summit a Mumbai. Il principe Alberto di Monaco, grande appassionato di bob e presidente della Commissione sostenibilità in seno al Comitato olimpico internazionale, ha spiegato che evitare una costruzione del genere è coerente con la lotta al cambiamento climatico.

Dicevamo dei risparmi. La questione, ora, è capire se i 3 miliardi e 600 milioni di euro stanziati sin qui per i Giochi saranno sufficienti. Il risparmio che ha colpito, ora, Cortina aveva già colpito Milano, con la rinuncia a costruire un palazzetto per il pattinaggio di velocità e alla cosiddetta medal plaza in Piazza Duomo. Dall'assegnazione, nel 2019, a oggi in ogni caso l'Italia è stata protagonista di un lungo e incredibile percorso a ostacoli. 

In questo articolo: