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«Oltre 30 mila nuovi droni russi schierati contro l'Ucraina»

Il avrebbe forniti il Centro per i sistemi e le tecnologie senza pilota insieme a 4 mila strumenti per la guerra elettronica - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Oltre 30 mila nuovi droni russi schierati contro l'Ucraina»
Red. Online
02.12.2024 06:03
23:46
23:46
Gli USA annunciano un nuovo invio di armi all'Ucraina

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha annunciato un nuovo pacchetto di armi all'Ucraina da 725 milioni di dollari che comprende razzi, mine e altri equipaggiamenti militari.

19:28
19:28
«Viaggi per membri della comunità LGBT», Mosca arresta un tour operator

Un tribunale di Mosca ha ordinato l'arresto del direttore di un'agenzia turistica accusandolo di «coinvolgimento nell'organizzazione di viaggi per membri della comunità Lgbt»: l'adozione della misura - di cui dà notizia la Tass - appare come un'altra grave violazione dei diritti delle minoranze sessuali da parte delle autorità russe.

L'arrestato, identificato dalle autorità come Andrei Kotov, respinge le imputazioni. Secondo la testata online MediaZona, l'uomo ha denunciato di essere stato picchiato durante la perquisizione e accusa le forze dell'ordine di aver usato contro di lui una pistola stordente.

La Russia di Putin ha bollato come «estremista» il «movimento pubblico internazionale Lgbt»: un provvedimento subito condannato dall'Alto Commissariato Onu per i diritti umani. La decisione della autorità russe sta portando a un ulteriore inasprimento della repressione da parte del Cremlino e alla possibilità di arresti e procedimenti penali nei confronti di chi difende i diritti delle minoranze sessuali.

19:26
19:26
Nazionale favorevole a rivedere lo statuto S «per contrastare gli abusi»

Lo statuto di protezione S concesso agli Ucraini rifugiatisi in Svizzera dovrebbe essere revocato o non rinnovato a determinate condizioni. È l'opinione del Consiglio nazionale che ha approvato oggi - con 120 voti contro 60 - una mozione del «senatore» Benedikt Würth (Centro/SG).

A nome della commissione Piero Marchesi (UDC/TI) ha denunciato il «turismo» generato da coloro che beneficiano di tale statuto: alcuni cittadini ucraini rinunciano infatti alla protezione per rientrare in Patria godendo dell'assistenza offerta dalla Confederazione, per poi rientrare in Svizzera e richiedere nuovamente lo statuto S. Ciò non «è solo inaccettabile ma genera oneri finanziari significativi per il nostro Paese», ha sottolineato il ticinese. La mozione Würth permetterebbe invece di colmare tali lacune nella gestione Statuto S. «Le disposizioni attuali sono applicate in modo inefficace», ha sostenuto Marchesi.

Per questo, Würth chiede di revocare o non rinnovare tale statuto se la persona interessata lascia la Svizzera per un certo periodo di tempo, se ha beneficiato dell'aiuto al rimpatrio o se ha ottenuto la protezione in modo abusivo.

Marchesi ha poi sottolineato come la mozione non miri a penalizzare i rifugiati ma «a promuovere un sistema equo e trasparente riducendo al minimo i rischi di abuso». Le misure proposte, ha proseguito il democentrista, «non sono essenziali solo per il contenimento costi ma per favorire una integrazione efficace per i rifugiati che hanno deciso di stabilirsi in Svizzera». Limitare partenze e ritorni è infatti «cruciale per garantire una integrazione coerente nel mercato del lavoro e anche nel sistema scolastico».

Una minoranza, sostenuta dal consigliere federale Beat Jans, ha invano chiesto la bocciatura della mozione. A loro avviso, il quadro giuridico attuale permette già di soddisfare le richieste della mozione. Jans ha poi ricordato che gli ucraini che hanno già ottenuto uno statuto di protezione in un altro Paese europeo non potranno chiederlo anche in Svizzera. «La Confederazione è l'unico Stato a conoscere questa limitazione», ha poi fatto notare Jans.

Il Nazionale ha poi parzialmente approvato una mozione della «senatrice» Esther Friedli (UDC/SG), segnatamente il punto che vuole limitare lo statuto S agli ucraini che vivono nelle regioni occupate dalla Russia o colpite dai combattimenti.

«A Leopoli la vita si svolge in modo praticamente normale», ha sostenuto Peter Schilliger (PLR/LU). A nulla sono valse le obiezioni di Jans, che ha ricordato come gli attacchi aerei russi possono prendere di mira aree considerate sicure.

La mozione Friedli è invece stata bocciata nei punti che chiedevano di revocare lo statuto S a coloro il cui ultimo luogo di residenza non si trovava in tali regioni (Donbass, per esempio), nonché ai cittadini non ucraini, ad eccezione dei rifugiati riconosciuti dall'Ucraina.

A nome della commissione, Beat Flach (PVV/AG) ha fatto notare come la richiesta implicherebbe il riesame di oltre 65.000 dossier. Ciò sarebbe in contraddizione con la definizione stessa di Statuto S che si vuole rapido e non burocratico, ha sostenuto Flach convincendo il plenum.

La mozione modificata torna al Consiglio degli Stati.

18:19
18:19
Alla ministeriale Esteri della NATO non ci sarà «nessun accordo» per invitare l'Ucraina nell'Alleanza

Alla ministeriale Esteri della NATO non ci sarà «nessun accordo» per invitare l'Ucraina nell'Alleanza. Lo afferma un'alta fonte diplomatica alleata. L'ipotesi di un primo ok da parte dei ministri è stata evocata anche dal presidente Volodymyr Zelensky.

«Ma non funziona così», ha detto la fonte. «Perché se tutti i ministri degli Esteri dei 32 Paesi decidono di raccomandare ai leader d'invitare l'Ucraina allora la decisione è già stata presa. Ed è una decisione davvero storica. Penso però che nel periodo che precede il vertice dell'Aia la discussione si intensificherà e si discuterà se farlo o meno», aggiunge.

17:37
17:37
«Kiev chiede 120 miliardi per la guerra nel 2025»

L'Ucraina ha indicato agli alleati che per il 2025 ha bisogno di «almeno 120 miliardi di dollari» per poter continuare la resistenza contro la Russia e iniziare a costruire una «forza di deterrenza strategica» per evitare che Mosca invada di nuovo il Paese in futuro.

Lo dice all'ANSA una fonte militare qualificata che ha richiesto l'anonimato per discutere di questioni riservate. La cifra è molto superiore ai 40 miliardi di euro concordata - ma senza vincoli - al summit della Nato di Washington.

Non è chiaro, al momento, se Kiev consideri i 50 miliardi erogati grazie all'accordo del G7 all'interno del perimetro o si tratti di fondi aggiuntivi. La questione potrebbe essere discussa al prossimo Consiglio Nato-Ucraina, che si terrà domani a Bruxelles e al quale parteciperà il ministro degli Esteri Andrii Sybiha.

13:06
13:06
Baerbock a Wang: «La Cina aiuti a risolvere la guerra in Ucraina»

Il sostegno della Cina alla Russia non potrà non avere conseguenze sui legami tra Pechino e l'Europa. La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha avvertito la controparte cinese Wang Yi che la guerra in Ucraina, dopo oltre mille giorni, sta avendo impatti sul mondo intero e sta trascinando l'Asia nel conflitto visto che la Corea del Nord ha fornito a Mosca armi e truppe.

Baerbock, che ha condannato l'uso nel conflitto di droni di fabbricazione cinese, ha esortato Pechino ad aiutare a porre fine al conflitto in Ucraina attraverso un processo di pace internazionale, il «motivo per cui sono qui in Cina».

Ogni Paese che occupa un seggio permanente del Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha «la responsabilità per la pace e la sicurezza nel mondo. Il presidente russo non sta solo distruggendo il nostro ordine di pace europeo attraverso la sua guerra contro l'Ucraina, ma ora sta trascinando l'Asia nel conflitto attraverso la Corea del Nord», ha detto Baerbock in una conferenza stampa a Pechino.

«Con la controparte cinese abbiamo quindi discusso a fondo sul fatto che questo non può essere nell'interesse della Cina» perché «i droni delle fabbriche cinesi e le truppe nordcoreane che attaccano la pace nel mezzo dell'Europa stanno violando i nostri interessi fondamentali di sicurezza», ha detto la ministra, rivendicando di aver «sostenuto un giusto processo di pace qui a Pechino oggi, proprio perché proveniamo da prospettive e ruoli diversi».

Baerbock ha anche discusso dei legami commerciali tra la Germania e la Cina, anche nel contesto europeo: ha esortato le autorità di Pechino a «impegnarsi in modo costruttivo» con l'Ue sulle tariffe di Bruxelles alle e-car made in China, sulla considerazione che «un campo di gioco equo, una concorrenza leale e condizioni di mercato reciproche sono essenziali».

12:58
12:58
I russi sono avanzati di 725 km quadrati a novembre

L'esercito russo è avanzato di 725 chilometri quadrati a novembre in Ucraina, il massimo dal marzo 2022: è quanto sostiene un'analisi dell'agenzia di stampa Afp basata sui dati dell'Isw (Institute for the Study of War).

09:45
09:45
«Putin sta trascinando l'Asia in guerra»

La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock ha messo in guardia le controparti cinesi dal fatto che il presidente russo Vladimir Putin sta trascinando l'Asia nella guerra in Ucraina con il coinvolgimento della Corea del Nord, tra la fornitura di armi e l'invio di truppe.

«La ministra degli Esteri Baerbock ha sottolineato anche che il crescente sostegno cinese alla guerra della Russia all'Ucraina ha un impatto sulle nostre relazioni, poiché sono colpiti gli interessi di sicurezza tedeschi ed europei», ha riferito un portavoce del ministero degli Esteri tedesco sugli incontri avuti a Pechino.

08:28
08:28
«Abbattuti droni che minacciavano Kiev»

Le difese aeree ucraine hanno abbattuto la notte scorsa una ventina di droni russi che rappresentavano una potenziale minaccia per la capitale Kiev: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'Amministrazione militare della città, Serhii Popko, come riporta Ukrinform.

«L'allarme aereo nella capitale è durato quattro ore e mezza - si legge inoltre nel messaggio -. Non ci sono state vittime o danni nella capitale».

08:06
08:06
Olaf Scholz a Kiev

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz è arrivato a Kiev per una visita non annunciata nel Paese: lo ha reso noto un portavoce del governo.

La Germania - ha detto Scholz - fornirà all'Ucraina nuovi aiuti militari per un valore di 650 milioni di euro (poco più di 604 milioni di franchi).

«Nel mio incontro con il presidente Volodymyr Zelensky, annuncerò ulteriori attrezzature militari per un valore di 650 milioni di euro, che saranno consegnate a dicembre», ha affermato Scholz. «L'Ucraina può contare sulla Germania: noi diciamo quello che facciamo. E noi facciamo quello che diciamo», ha aggiunto.

«Mi sono recato a Kiev: in treno attraverso un Paese che da oltre 1000 giorni si difende dalla guerra di aggressione russa», ha scritto il Cancelliere tedesco in un post su X, aggiungendo in una dichiarazione che «l'Ucraina si sta difendendo eroicamente dalla spietata guerra di aggressione russa».

«Con la mia nuova visita qui a Kiev, vorrei esprimere la mia solidarietà all'Ucraina», ha concluso: «Vorrei chiarire qui sul posto che la Germania rimarrà il più forte sostenitore dell'Ucraina in Europa».

07:41
07:41
«Abbattuti 15 droni ucraini sulla Russia»

Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 15 droni ucraini in tre regioni del Paese e nella Crimea occupata: lo ha reso noto su Telegram il ministero della Difesa di Mosca.

Otto droni sono stati distrutti sul territorio della regione di Kursk, quattro sul territorio della regione di Bryansk, due su quello della Crimea occupata e uno sulla regione di Belgorod.

06:03
06:03
Il punto alle 6

 Il Centro per i sistemi e le tecnologie senza pilota ha fornito più di 30mila nuovi droni e oltre 4mila attrezzature per la guerra elettronica per la guerra contro l'Ucraina. Lo ha detto il capo dell'organizzazione, Andrei Bezrukov, in un'intervista alla TASS.

«Un gruppo di persone che la pensano allo stesso modo oggi si è trasformato in una comunità professionale patriottica, unendo più di 200 aziende high-tech. L'attrezzatura fornita dal Centro viene utilizzata da molte unità, compresa l'intelligence, lungo l'intera linea di contatto di combattimento: da Lugansk alla regione di Kherson. Sono già stati forniti oltre 4 mila strumenti per la guerra elettronica e oltre 30 mila droni».

Secondo la presidente del Consiglio della Federazione russa Valentina Matvienko, al momento non ci sono le condizioni perché la Russia riprenda i colloqui con gli USA, anche se potrebbero essere utili: «Al momento non ci sono le condizioni per riprendere i negoziati a pieno titolo tra il Senato degli Stati Uniti e il Consiglio della Federazione, anche se in determinate circostanze potrebbero essere utili».