Il punto

Oltre 40 mila morti: a Gaza, i corpi vengono seppelliti a bordo strada

Non smette di aggravarsi il bilancio dei palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani – Ma il numero diffuso dal ministero della Sanità è probabilmente una stima al ribasso: decine di migliaia i cadaveri ancora sotto le macerie e le persone decedute a causa di malattie, carestia e collasso del sistema sanitario non sono state conteggiate
©MAHMOUD ZAKI
Red. Online
15.08.2024 15:00

È notizia di oggi. A dieci mesi dall'inizio della guerra, a Gaza il bilancio dei palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani ha ufficialmente raggiunto e superato la soglia dei 40 mila, mentre i feriti sono oltre 90 mila. La maggior parte dei morti sono civili e il totale rappresenta quasi il 2% della popolazione di Gaza prima della guerra, ovvero uno ogni 50 residenti.

Una stima al ribasso

Da mesi, il ministero della Sanità di Gaza, organo sotto il controllo di Hamas, fornisce aggiornamenti sul numero di uccisioni nella Striscia. Ma già dopo molteplici conflitti tra il 2009 e il 2021, gli investigatori delle Nazioni Unite hanno stilato le proprie liste di morti, trovando una stretta corrispondenza con quelle di Gaza. Passati sotto la lente dell'ONU, anche i dati della guerra in corso sono stati definiti attendibili.

Il numero dei morti, tuttavia, è destinato a crescere. Non solo per i bombardamenti che, giornalmente, ancora scuotono la Striscia, ma anche per la quantità di corpi intrappolati sotto le macerie e non ancora recuperati né conteggiati.

«Questo numero, 40.000, comprende solo i corpi che sono stati consegnati e sepolti», ha detto il dottor Marwan al-Hams, direttore degli ospedali da campo del ministero della Sanità palestinese, citato dal Guardian. «Si stanno sperimentando nuove procedure per includere nella lista dei morti i dispersi o coloro che si sa essere sotto le macerie, ma non sono ancora state approvate».

Almeno 10.000, queste le stime dei sanitari, le vittime di attacchi aerei israeliani ancora sepolte negli edifici crollati. Ma, forse in modo ancora più determinante, il conteggio dei morti risulta oggi viziato dalla mancata considerazione di un rapporto causa-effetto. Il numero fornito dal ministero della Sanità tiene infatti conto solamente dei morti a causa di bombe e proiettili. Non sono conteggiati tutti i decessi causati in modo indiretto dalla guerra: malattie, fame e il collasso del sistema sanitario.

Persone malate di diabete, ipertensione e simili patologie – come testimoniano resoconti raccolti dal giornale britannico – sono morte a causa dell'assenza di medicinali e alle terribili condizioni di vita alle quali sono state sottoposte negli ultimi mesi.

Cimiteri pieni

L'idea, ha spiegato al-Hams al Guardian, è formare, a fine guerra, una commissione apposita che si occupi del conteggio delle vittime sin qui "dimenticate" dalla lista già proposta dal ministero della Sanità di Gaza. Ma le speranze che in futuro ogni palestinese deceduto possa essere identificato e conteggiato risultano bassissime. Secondo quanto riferito in queste ore dall'AP, a Gaza gli obitori e i cimiteri di Gaza sono già pieni e le famiglie che fuggono ripetutamente per sfuggire alle offensive si trovano costrette a seppellire i propri morti ovunque sia possibile. «Nei cortili e nei parcheggi, nei sottoscala e a bordo strada», secondo le testimonianze e i filmati raccolti.