Onori e oneri a Rishi Sunak: ha subito una crisi da risolvere
Sunak è già entrato nei libri di storia, diventando oggi la prima persona proveniente da una minoranza etnica e di religione indù a diventare leader del partito conservatore e premier britannico. A 42 anni, è anche il primo ministro più giovane da oltre due secoli. L’ex cancelliere dello Scacchiere ha ottenuto il sostegno di circa 200 deputati Tory ed è stato “incoronato” leader senza bisogno di sondare l’opinione dei membri del partito. Gli altri due contendenti infatti si sono ritirati. L’ex premier Boris Johnson, rientrato da una vacanza nei Caraibi per tentare il grande ritorno a poche settimane dalle sue dimissioni forzate, non è riuscito a trovare il sostegno dei cento deputati richiesti e ha gettato la spugna domenica sera. Ha però dichiarato di essersi fatto da parte «per il bene del partito e del Paese». Il Comitato 1922, che gestisce il partito conservatore, aveva alzato l’asticella per accelerare i tempi, stabilendo che solo chi fosse riuscito a ottenere i voti di almeno cento deputati avrebbe potuto candidarsi. A pochi minuti dalla scadenza, alle 14 di oggi si è ritirata anche Penny Mordaunt, ex ministro della Difesa e attuale leader del Parlamento, che non è riuscita a raggiungere il numero magico ed è stata costretta a farsi da parte, promettendo a Sunak il suo «pieno sostegno» in futuro. «Abbiamo solo una nomina valida, e Rishi Sunak è eletto leader del partito conservatore», ha potuto così annunciare Sir Graham Brady, presidente del Comitato 1922. Appena eletto, Sunak ha parlato ai deputati in un incontro a porte chiuse, durante il quale ha chiesto alle varie fazioni del partito, da tempo in guerra, di rappacificarsi per il bene comune e ha avvertito che la situazione economica e finanziaria del Paese è grave e costringerà a prendere decisioni difficili. In un breve discorso alla nazione, poi, il nuovo leader ha di nuovo sottolineato la gravità della situazione. «Il Regno Unito è un grande Paese ma dobbiamo affrontare profonde sfide economiche», ha detto, trovando anche il tempo per rendere omaggio alla «dignità e grazia» del suo predecessore Liz Truss, estromessa dopo soltanto 45 giorni in carica, dopo aver provocato il panico sui mercati con un programma radicale di tagli alle tasse.
Il passaggio di testimone
Rishi Sunak è il terzo premier in meno di due mesi e il quinto in sei anni. Un segnale del caos politico che ha travolto la Gran Bretagna, e che il neo-eletto ha promesso di placare. «La mia priorità assoluta sarà riunificare il Paese e ritrovare stabilità e unità», ha detto oggi, impegnandosi a «lavorare senza sosta con umiltà e integrità». Domani, in linea con le regole, la Truss andrà a Buckingham Palace per incontrare Re Carlo III e rassegnare le dimissioni. Il Re poi conferirà l’incarico di formare un nuovo Governo a Sunak, che entrerà a Downing Street come premier per la prima volta. L’aspettativa è che all’insegna dell’unità e della svolta conferisca incarichi di ministro a esponenti di diverse fazioni del partito e non solo ai suoi sostenitori, come invece aveva fatto la Truss e prima di lei Johnson. Jeremy Hunt, che negli ultimi giorni era riuscito a placare i mercati abolendo gran parte delle misure incautamente annunciate dalla Truss, dovrebbe restare cancelliere e presentare il nuovo budget il 31 ottobre come previsto. L’atmosfera a Westminster è di sollievo e speranza; la speranza che, dopo settimane di caos politico, la nomina di Sunak possa rappresentare la svolta verso un Governo credibile e serio. L’ex cancelliere ha dalla sua parte l’esperienza, avendo traghettato l’economia durante la pandemia, salvando decine di milioni di posti di lavoro, l’indubbia competenza e imperturbabili buone maniere.
Soddisfazione e polemiche
Per molti la sua elezione è da celebrare anche perchè dimostra quanto siano cambiati il Regno Unito e il partito conservatore, che ha scelto il figlio di indiani emigrati dall’Africa orientale alla ricerca di una vita migliore. Il padre medico di base e la madre farmacista avevano fatto grandi sacrifici per far studiare il figlio così promettente prima a Winchester, una delle scuole private più esclusive, poi all’Università di Oxford e poi a Stanford, negli USA, per l’MBA. Entrato in politica dopo qualche redditizio anno a Goldman Sachs, Sunak ha avuto una carriera fulminea, diventando cancelliere a cinque anni dall’elezione a deputato e premier due anni più tardi. Non tutti però hanno accolto con favore la sua nomina. Tutti i partiti all’opposizione infatti sono tornati a chiedere elezioni anticipate, contestando che Sunak non ha un mandato democratico per governare perché non è stato scelto dagli elettori. È il terzo premier da quando i Tories guidati da Johnson avevano stravinto nel 2019. Sunak però ha detto oggi di non avere alcuna intenzione di anticipare il voto, previsto nel 2014, ma di volersi concentrare sui «problemi del Paese».
La popolazione ora chiede calma e stabilità
Lontano dalla frenesia di Westminster, nelle strade e nelle case della Gran Bretagna c’è un grande desiderio di calma e stabilità. Il Paese della tradizione e del buon governo negli ultimi mesi è stato scosso da una serie di eventi che hanno creato incertezza e confusione. Già a inizio luglio il defenestramento di Boris Johnson, travolto dagli scandali, aveva creato una certa apprensione, anche a causa delle regole bizantine del partito conservatore che hanno costretto a una campagna elettorale lunghissima durante l’estate. Appena eletta Liz Truss, beniamina della base del partito per le sue malcelate ambizioni a essere una nuova Margaret Thatcher, se ne è andata una donna ben più formidabile di lei. La morte della Regina Elisabetta II, per quanto attesa - dati i 96 anni compiuti -, ha causato uno sgomento genuino nel Paese. Era il simbolo vivente di un passato migliore, quando la Gran Bretagna aveva un ruolo e un prestigio a livello internazionale che ora sono solo un ricordo. Era la colla che per 70 anni ha tenuto insieme un Paese sempre più complicato e diviso. Rappresentava la continuità pur nel cambiamento, e anche i critici della monarchia non potevano che apprezzare la sua dignità, la sua dedizione e il suo senso del dovere. Tutte qualità che sembrano mancare a chi ha governato il Paese di recente. Dopo gli scandali di Johnson, il radicale esperimento della Truss, con i cittadini come cavia. Il nuovo premier Sunak ha le migliori intenzioni e grandi capacità, ma non ha la bacchetta magica. Non potrà trasformare una situazione di crisi oggettiva. Inflazione alle stelle, mutui in vertiginoso aumento, carovita e caroenergia, milioni di famiglie che cadono sotto la soglia della povertà, tensioni sociali con un’ondata di scioperi in arrivo. La gente sa che l’inverno sarà durissimo