ONU: sprecato un anno su emissioni, ultima chance

L'ultimo anno è stato un anno sprecato per il clima, con progressi «tristemente inadeguati» nonostante gli impegni al vertice Cop26 di Glasgow. Siamo lontanissimi dagli obiettivi di Parigi e al momento non esiste un percorso credibile verso un riscaldamento globale di 1,5 gradi, mentre le politiche attualmente in vigore, se non saranno rafforzate, porterebbero a un aumento di 2,6-2,8 gradi.
È questo il messaggio che arriva dal rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (Unep) sulle emissioni intitolato «The Closing Window» che si può tradurre come ultima chance. Solo una «rapida» e «radicale» trasformazione del sistema può evitare il disastro per l'Onu.
Gli impegni aggiornati in seguito alla Cop26 di Glasgow riducono di meno dell'1% le emissioni di gas serra previste per il 2030. Devono essere invece dimezzate del 45% per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, secondo il rapporto.
«È un'impresa ardua, e alcuni direbbero impossibile, riformare l'economia globale e quasi dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, ma dobbiamo provarci», afferma il direttore esecutivo del Programma Onu per l'ambiente, Inger Andersen. «Ogni frazione di grado conta: per le comunità vulnerabili, per le specie e gli ecosistemi e per ognuno di noi», aggiunge.
«Anche se non raggiungiamo i nostri obiettivi per il 2030, dobbiamo sforzarci di avvicinarci il più possibile a 1,5 gradi. Ciò significa - ha spiegato - gettare le basi di un futuro a zero emissioni: un futuro che ci consentirà di ridurre gli sbalzi di temperatura e offrire molti altri vantaggi sociali e ambientali, come aria pulita, posti di lavoro ecologici e accesso universale all'energia»
Nella migliore delle ipotesi, la piena attuazione dei contributi stabiliti a livello nazionale promessi (in inglese Ndc, nationally determined contribution) e ulteriori impegni a zero emissioni indicano un aumento di 1,8 gradi, quindi c'è speranza. Tuttavia, questo scenario non è giudicato dall'Unep «attualmente credibile in base alla discrepanza tra le emissioni attuali, gli obiettivi Ndc a breve termine e gli obiettivi zero-netti a lungo termine».
Il rapporto presenta quindi una guida alla trasformazione necessaria nei settori della fornitura di energia elettrica, dell'industria, dei trasporti e degli edifici, nonché nei sistemi alimentari e finanziari.