Salute

Ormoni in menopausa? «Non c’è pericolo di demenza»

Dall’analisi dei dati dei ricercatori delle Università di Nottingham, Oxford e Southampton è anzi stato riscontrato un rischio ridotto in chi aveva età inferiore agli 80 anni e assumeva terapia a base di soli estrogeni da 10 anni o più
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Ats
04.10.2021 15:01

La terapia ormonale utilizzata per ridurre i problemi associati alla menopausa non comporta una probabilità maggiore di andare incontro al declino cognitivo. A tranquillizzare chi la deve assumere è un ampio studio pubblicato sul British Medical Journal, che fornisce stime sui rischi di sviluppare demenza e Alzheimer nelle donne esposte a diversi tipi di terapia ormonale.

I ricercatori delle Università di Nottingham, Oxford e Southampton hanno arruolato 118.501 donne di età pari o superiore a 55 anni che avevano ricevuto una diagnosi di demenza tra il 1998 e il 2020, abbinate per età e stato di salute a 497.416 casi controlli, ovvero donne che non avevano segni di declino cognitivo. Complessivamente, 16.291 donne (14%) con diagnosi di demenza e 68.726 (14%) casi controllo avevano utilizzato la terapia ormonale della menopausa più di tre anni prima della data di inizio dello studio.

Dall’analisi dei dati non è stato osservato alcun aumento del rischio di sviluppare demenza associato alla terapia ormonale in menopausa. Anzi, è stato riscontrato un rischio ridotto in chi aveva età inferiore agli 80 anni e assumeva terapia a base di soli estrogeni da 10 anni o più.

Lo studio, che vede come prima autrice Yana Vinogradova, ha riscontrato, inoltre, un maggior rischio, seppure molto basso, di sviluppare specificamente la malattia di Alzheimer tra le donne che avevano utilizzato la pillola anticoncezionale a lungo termine: la terapia estro-progestinica assunta per un periodo di 10 anni o più, era associata a 7 casi in più ogni 10.000 donne.