Tecnologia

Parabrezza sempre appannati? Ecco, dalla Svizzera, la soluzione

Al Politecnico di Zurigo è stato creato un rivestimento per vetri e plastiche in grado di evitare la formazione di condensa
© Shutterstock
Giacomo Butti
07.01.2023 18:00

Che noia. È inverno e, nonostante le temperature si stiano dimostrando sin qui (molto) miti, alcuni fenomeni proprio non possono essere evitati. Come quello della condensa sui parabrezza dell'auto. Un fenomeno fastidioso, dicevamo, ma soprattutto pericoloso. È vero, da tempo esistono spray antiappannanti che, in qualche modo, riescono a limitare il fenomeno. Ma devono essere riapplicati frequentemente. E allora c'è chi abbassa un po' il finestrino o chi "spara" alla massima potenza l'aria condizionata. Ma sono soluzioni temporanee. E allora che fare? La risposta potrebbe arrivare proprio dalla Svizzera.

Il fenomeno di condensazione su una bottiglia di plastica. © Wikipedia
Il fenomeno di condensazione su una bottiglia di plastica. © Wikipedia

Uno strato extra

Facciamo un passo indietro. Come si forma la condensa? In quali condizioni la troviamo su superfici trasparenti come le lenti degli occhiali, la bottiglia appena estratta dal frigorifero o il vetro di una finestra? Il fenomeno si verifica quando il vapore acqueo presente nell'aria entra a contatto con una superficie più fredda. L'abbassamento di temperatura spinge il vapore a passare allo stato liquido. In questo modo, sulla superficie più fredda si forma una miriade di minuscole goccioline, le quali disperdono la luce. Il risultato? Se la superficie in questione è trasparente, la rifrazione della luce causata dall'acqua impedisce una visione nitida attraverso il materiale. Ed ecco spiegata la famosa "nebbia" che tanto infastidisce in questo periodo dell'anno. 

E allora, dicevamo, la soluzione al problema viene dalla Svizzera. Il Politecnico di Zurigo ha pubblicato il mese scorso, su Nature Nanotechnology, una propria ricerca intitolata "Combattere l'appannamento con nano-assorbitori selettivi della luce solare". All'istituto elvetico è stato ideato un rivestimento spesso solo dieci nanometri che, applicato su vetro o plastica (o incorporato all'interno degli stessi materiali) è, appunto, in grado di combattere il fenomeno della condensa. Come? Il rivestimento è composto da tre strati. I due esterni sono fatti di biossido di titanio, ciascuno spesso tre nanometri. All'interno, una filigrana d'oro di quattro nanometri. L'Economist, che all'argomento ha dedicato un articolo, lo descrive a ragion veduta come un "panino d'oro". L'insieme lascia passare la luce visibile all'occhio umano (circa il 40% della radiazione solare) senza ostacoli, mentre assorbe gli infrarossi e li converte in calore. Lo strato interno in oro, a questo punto, si occupa di trasferire il calore al vetro (scaldandolo fino a 8 gradi). E se il vetro è caldo, il vapore acqueo non ha una superficie più fredda sulla quale creare il fenomeno di condensazione. Questa tecnologia sarebbe applicabile non solo ai parabrezza delle auto ma anche, ad esempio, agli occhiali (tanto appannati con la mascherina!). 

© ETH
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Ora, direte voi, c'è un problema. Cosa fare quando ad alimentare questo processo di riscaldamento non ci sono gli infrarossi della luce solare? Cosa fare quando le superfici si appannano in piena notte? Nell'articolo pubblicato sul sito dell'ETH, i ricercatori hanno spiegato: «L'oro è un eccellente conduttore e anche una piccola quantità di elettricità applicata al rivestimento (come una batteria nascosta nell'astina degli occhiali) sarebbe sufficiente a riscaldarlo adeguatamente in assenza di luce solare».

«Anche se la quantità di oro utilizzata per creare il rivestimento sarebbe minima», specifica l'articolo pubblicato sul sito dell'ETH, «si tratta pur sempre di uno dei metalli più preziosi del pianeta e ancora molto richiesto per l'elettronica, per cui i ricercatori stanno valutando se metalli alternativi sarebbero altrettanto efficaci nell'assorbire passivamente il calore».

Il vetro rivestito con l'invenzione, secondo gli studi, dovrebbe essere quattro volte più efficace nel prevenire la nebbia rispetto a una superficie non rivestita. E il costo? Portare il prodotto sul mercato non dovrebbe essere un problema. Al di là dell'indubbio interesse che un simile prodotto potrebbe destare in milioni (miliardi!) di persone nel mondo, i prezzi del materiale dovrebbero rimanere bassi. Anche se si usa l'oro, ne basta così poco che i materiali costeranno complessivamente 20 centesimi o poco più.