Pavel Durov ammette: le accuse nei confronti di Telegram sono «gravi»
Pavel Durov, il fondatore di Telegram accusato di aver consentito, tramite la mancanza di moderazione, l'attività criminale indisturbata, la diffusione di disinformazioni e la condivisione di contenuti cospirativi, neonazisti, pedofili, nonché di quelli legati ad atti sessuali non consensuali o al terrore, ha dichiarato agli inquirenti francesi di essersi reso conto «della gravità di tutte le accuse». È quanto ha appreso, sabato, l'agenzia di stampa AFP da una fonte che ha familiarità con il caso.
Telegram, servizio di messaggistica che Durov ha fondato assieme al fratello nel 2013, «non è stato creato per essere una piattaforma per i criminali» ha spiegato lo stesso Durov agli investigatori, tramite un interprete, secondo gli estratti del suo interrogatorio di dicembre forniti all'AFP dalla fonte. «La sua crescente popolarità, l'aumento complessivo del numero dei nostri utenti, ha fatto sì che aumentasse anche il numero di coloro che utilizzavano Telegram per scopi criminali» ha aggiunto il quarantenne nato a San Pietroburgo. Durov possiede diversi passaporti, tra cui quello francese. «Ogni volta che siamo stati informati di un uso illecito, abbiamo cercato di rimuovere gli utenti che hanno violato la legge o le regole della piattaforma» ha aggiunto Durov, che ha quantificato gli account cancellati in 15-20 milioni al mese.
In dieci ore di interrogatorio da parte dei magistrati, che si sono occupati di un campione di 15 attività criminali presumibilmente favorite dalla «facilità d'uso» di Telegram, Durov si è detto «disgustato a titolo personale». Ha aggiunto che la sua azienda si sta «impegnando a migliorare i processi di moderazione», facendo eco alla promessa fatta pubblicamente a settembre di collaborare più strettamente con le autorità.
L'arresto di Pavel Durov, lo scorso agosto all'aeroporto di Parigi Le Bourget, in Francia, era avvenuto nell'ambito di un'indagine su reati legati alla pornografia infantile, al traffico di droga e alle transazioni fraudolente sulla piattaforma. Fermato per 96 ore, alla fine la magistratura francese aveva fatto la sua mossa, accusandolo di aver presumibilmente consentito attività criminali sull'app di messaggistica. Il fondatore di Telegram aveva però evitato il carcere grazie a una cauzione di 5 milioni di euro. Era stato rilasciato il 29 agosto ma con l'obbligo di presentarsi in una caserma due volte a settimana.