Pedro Sanchez si ricandida a leader Psoe
«Dobbiamo rimboccarci le maniche e dare il meglio di noi stessi. Io per primo. Per questo, vi voglio annunciare che presenterò la mia ricandidatura come segretario generale del Partito socialista operaio spagnolo». È il messaggio postato su X dal premier della Spagna, Pedro Sanchez, che ha confermato oggi al Comitato federale socialista a Madrid che si presenterà alla rielezione, al 41. congresso nazionale convocato dal 30 novembre al 1. dicembre, «perché ho un progetto di futuro per la Spagna e l'unico partito che può farlo realtà è il Psoe», ha segnalato.
E' quanto Sanchez ha ripetuto nel suo intervento davanti al Comitato federale, assicurando di voler «condividere questo progetto con tutta la militanza e con la maggioranza degli spagnoli e spagnole per arricchirlo con le loro proposte, migliorarlo con le loro critiche e sottoporlo alla loro approvazione». Il premier resiliente ha detto di avere «voglia e ambizione» di realizzarlo, «per dare alla Spagna un orizzonte di speranza e ottimismo».
Nella riunione odierna dell'organo federale, il leader socialista ha tentato di placare il malessere suscitato fra alcuni dirigenti e presidenti regionali socialisti dal finanziamento 'ad hoc' della Catalogna, che gestirà il 100% dei tributi dello Stato, concordato fra il Psc catalano e la Sinistra repubblicana (Erc), per la fiducia al governatore Salvador Illa. Per Sanchez, «è un'opportunità», per aprire «una nuova tappa» per le regioni, con «un sistema di finanziamento più giusto che riduca le differenze territoriali», esigendo «corresponsabilità fiscale». Cambiamenti che, ha rilevato, «sono coerenti con il nostro Stato federale che chiamiamo delle autonomie regionali», e che già «si applicano con successo in Paesi come la Germania e il Canada».
«Il vero dibattito non è fra i territori, ma fra modelli», ha insistito il premier socialista, che ha aperto la strada ad ampliare il sistema di finanziamento 'singolare' anche alle altre regioni. «Noi siamo disposti a trasferire nuove competenze, a riconoscere singolarità, a consentire che tutte le autonomie regionali che lo vogliano possano riscuotere e gestire più imposte», ha assicurato il premier. Che ha contrapposto il modello di finanziamento socialista a quello del Partito Popolare, con il leader Alberto Nunez Feijoo, e delle comunità autonome a guida popolare, che utilizzano la cassa comune degli spagnoli «per fare sconti fiscali alle élite privilegiate delle loro regioni».