Il caso

Perché Giorgia Meloni è considerata la persona più potente d'Europa?

Secondo POLITICO, non è un caso che Elon Musk abbia rapporti con la premier italiana, la quale è riuscita a diventare l'«uomo forte» europeo a causa della mancanza di politici in grado di affrontarla: «La vittoria di Trump le darà ancora più slancio»
©ETTORE FERRARI
Red. Online
11.12.2024 10:30

Non sono la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen o il segretario generale della NATO Mark Rutte le persone più potenti d’Europa, ma Giorgia Meloni. È la considerazione di POLITICO, che sottolinea come Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo, nonché consigliere chiave del neoeletto presidente degli Stati Uniti Donald Trump, quando deve  intrattenere rapporti con il Vecchio continente chiami il numero della premier italiana.

In meno di un decennio, sottolinea il quotidiano statunitense, la leader di Fratelli d'Italia è passata dall'essere liquidata come una «svitata ultranazionalista» all'essere eletta presidente del Consiglio, distinguendosi come una figura con cui Bruxelles, e ora Washington, possono fare affari.

POLITICO evidenzia: «Anche se ha virato verso il centro, Meloni, che ha iniziato la sua carriera politica come attivista nell'ala giovanile del neofascista Movimento Sociale Italiano (MSI), arrivando a elogiare il dittatore Benito Mussolini come "un bravo politico che ha fatto tutto quello che ha fatto per il bene dell'Italia ", è stata in prima linea durante l'ondata che sta trascinando la politica europea verso l'estrema destra».

E ancora: «Dalla sua elezione nel 2022, la premier italiana ha introdotto politiche su questioni come l'immigrazione e i diritti LGBTQ+ che un tempo avrebbero suscitato la condanna di Bruxelles. Invece, la reazione dei leader dell'Unione europea è passata dall'indifferenza all'approvazione, con molti che hanno accettato Meloni come una rappresentante gradita dello zeitgeist sempre più radicale che sta sbocciando su entrambe le sponde dell'Atlantico».

Secondo il quotidiano USA, «l'incapacità dei politici convenzionali di contrastare una narrazione ultranazionalista sempre più popolare e la loro disponibilità a collaborare con Meloni sulla scena europea, hanno consentito alla 47.enne di essere l'“uomo forte” in grado di esercitare un potere enorme in un momento in cui il continente manca di potenti centristi in grado di affrontarla».

Prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio in Italia, in pochi avrebbero previsto la sua lunga permanenza alla guida del Governo. Gli esperti, si legge, «si aspettavano che le lotte interne avrebbero inevitabilmente diviso la sua coalizione di Governo di partiti di destra, ed era poco appetibile per Bruxelles. Dopo anni di sopportazione delle buffonate dell'ungherese Viktor Orbán, le principali figure dell'UE non erano entusiaste dell'arrivo di un leader che aveva fatto campagna su "Dio, patria e famiglia" e formato un governo con partiti simpatizzanti del presidente russo Vladimir Putin. Ma negli ultimi due anni Meloni ha consolidato il suo governo come uno dei più stabili mai esistiti nell'Italia del dopoguerra. Sebbene il Paese sia gravato da un debito pubblico pari al 137% del suo Prodotto interno lordo, le previsioni economiche non sono così fosche da spaventare gli investitori stranieri attratti dall'ambiente politico insolitamente tranquillo».

Da quando è arrivata a Palazzo Chigi, osserva ancora POLITICO, Meloni «ha mantenuto al minimo la sua retorica anti-UE ed evitato scontri con Bruxelles», spiazzando anche i suoi detrattori ed «emergendo come una delle sostenitrici più convinte dell'Ucraina», nonostante nel 2018 avesse salutato la rielezione di Putin come una dimostrazione della «volontà inequivocabile del popolo russo».

La premier, si legge ancora, «usa abitualmente i tribunali per cercare di mettere a tacere i critici, intentando cause per diffamazione contro personaggi che vanno dal frontman dei Placebo Brian Molko , che l'ha definita "fascista" durante un concerto nel 2023, a un insegnante che l'ha definita "neo-nazista" durante una discussione in classe. Ha anche attaccato giornali e giornalisti dell'emittente statale italiana, la Rai, che all'inizio di quest'anno hanno scioperato per protestare contro la censura governativa».

Inoltre, «Meloni ha preso di mira i giudici italiani che hanno dichiarato illegali alcune delle politiche del suo governo e ha pubblicato post sui social media accusandoli di aver cospirato contro di lei. Diversi giuristi hanno successivamente ricevuto minacce di morte e hanno richiesto la protezione della polizia. Il Consiglio d'Europa, un importante organismo per i diritti umani, ha recentemente avvertito che le "eccessive critiche ai singoli giudici mettono a rischio la loro indipendenza"».

La 47.enne ha anche usato il suo potere per «colpire gruppi minoritari come la comunità LGBTQ+», che la premier considera una «”lobby” che sta tentando insidiosamente di imporre la sua "ideologia di genere" al suo Paese».

L'affermazione della leader di Fratelli d'Italia è coincisa con la resa dei conti nel Vecchio Continente sulla crisi migratoria. Meloni ha saputo giocarsi le sue carte: attraverso una «collaborazione con la presidente Ursula von der Leyen» e la firma di «accordi storici con Tunisia, Mauritania ed Egitto».

Oltre al modello Albania da cui - si evidenzia - non si sono discostati nemmeno i leader di centrosinistra come il tedesco Olaf Scholz e il britannico Keir Starmer. Sfruttando il vuoto di potere lasciato da Parigi e Berlino, la premier ha ora spazio per «portare avanti le sue politiche». E «la rielezione di Trump», nel giudizio della testata di proprietà del gruppo editoriale Axel Springer, potrà darle «ancora più slancio».

Anche grazie al sostegno di Elon Musk, che la acclama come paladina del contrasto all'immigrazione illegale.

Se finora Meloni ha usato la sua influenza principalmente in Italia, la domanda - evidenzia infine POLITICO - è se adesso «inizierà a esibire i muscoli a livello internazionale e se, con un nuovo vento che soffia attraverso l'Atlantico, continuerà a giocare bene con istituzioni come l'UE e la NATO oppure tornerà alle sue radici di destra e sfiderà lo status quo».