Medio Oriente

Perché i rapporti tra Egitto e Israele sono sempre più tesi

Complici i problemi legati agli aiuti umanitari destinati a Gaza e il fallimento dei colloqui per i negoziati, le tensioni tra i due Paesi stanno aumentando notevolmente
© AP Photo/Amr Nabil
Red. Online
16.05.2024 13:00

Che cosa sta succedendo tra Israele ed Egitto? La situazione tra i due Paesi, al confine, appare sempre più tesa. Complici, in particolare, i problemi legati agli aiuti umanitari destinati a Gaza. Nello specifico, secondo quanto rivela Haaretz, i funzionari israeliani temono che la crisi dei rapporti tra lo Stato ebraico e il Cairo possa peggiorare a causa del protrarsi dei combattimenti nella Striscia. Ma non solo. Anche il fallimento dei colloqui per i negoziati starebbe influenzando il legame tra i due Paesi, così come il rifiuto dell'Egitto di trasferire aiuti umanitari a Gaza, «finché Israele controllerà il lato palestinese del valico di Rafah». 

Egitto e Israele si accusano a vicenda di limitare la quantità di aiuti che entrano a Gaza, mentre il Cairo, secondo quanto si legge sempre su Haaretz, starebbe sfruttando la questione per aumentare la pressione internazionale sullo Stato ebraico. La situazione, dunque, è tesa, per non dire tesissima. Secondo alcuni funzionari interpellati dal quotidiano israeliano, l'attuale situazione tra Egitto e Israele sarebbe «la peggiore dall'inizio della guerra». A ottobre, quando è scoppiato il conflitto, infatti, «gli egiziani hanno mostrato comprensione per la posizione israeliana». Il Cairo, a detta dei funzionari, aveva capito perché fosse importante «smantellare le capacità militari e di governo di Hamas» dopo gli attacchi del 7 ottobre. Tuttavia, ora, a distanza di più di sette mesi, le cose starebbero prendendo un'altra piega. 

Ma che cos'è cambiato, esattamente, in tutto questo tempo? Secondo uno dei funzionari citati dal quotidiano israeliano, l'Egitto avrebbe modificato il suo atteggiamento nei confronti di Israele nel momento in cui l'esercito ha iniziato ad operare a Rafah. Al punto tale che, ora, lavorerebbe «deliberatamente» per ostacolare il Paese ebraico, «cercando di imporre la fine della guerra». «È qualcosa che non è mai accaduto prima, nemmeno durante le nostre precedenti operazioni a Gaza», ha aggiunto la fonte. 

E, in effetti, tutto suggerisce che la crisi diplomatica sia iniziata proprio con l'azione militare di Israele a Rafah, in particolare con la sua conquista del lato di Gaza sul confine che separa l'enclave dall'Egitto. I funzionari egiziani, infatti, hanno fortemente criticato la presa di controllo e l'innalzamento della bandiera israeliana. Operazioni, queste, che hanno reso «politicamente difficile» per il Cairo continuare a gestire il suo lato del valico, senza essere accusato di cooperare con Israele. «Capiamo perché questo ha causato loro un problema di relazioni pubbliche – ha aggiunto uno dei funzionari – ma la loro risposta, ossia cessare quasi completamente il trasferimento di aiuti umanitari, è una reazione del tutto eccessiva». 

Tuttavia, la faccenda è ancor più complessa. Negli scorsi giorni, il Ministro degli Esteri Israel Katz ha trasmesso lo stesso messaggio alle sue controparti britanniche e tedesche, cercando di convincere Il Cairo a riprendere il trasferimento degli aiuti. Il Ministero degli Esteri egiziani, di tutta risposta, ha criticato Katz, accusando Israele di esacerbare la situazione umanitaria a Gaza. Secondo il Paese, infatti, il passaggio degli aiuti è possibile solo se il lato palestinese del valico è controllato da un'entità palestinese. Dichiarazione che non è passata inosservata e che, anzi, ha portato Israele a valutare la possibilità di incorporare l'Autorità Palestinese nell'amministrazione del valico. 

Tuttavia, un passo del genere potrebbe sollevare aspre critiche da parte dei partiti di estrema destra della coalizione di governo, che si oppongono a qualsiasi tipo di cooperazione con l'Autorità palestinese a Gaza. Per il momento, secondo un funzionario interpellato sempre da Haaretz, non c'è ancora stata un'offerta concreta. 

E non è finita qui. Prima o poi, l'Egitto potrebbe decidere di appoggiare la petizione del Sudafrica alla Corte internazionale di giustizia. Quest'ultima, nei prossimi giorni, dovrebbe ascoltare la richiesta del Sudafrica in merito alle nuove misure provvisorie contro il governo di Israele.