Guerra

Perché il governo ucraino si è arrabbiato con la Svizzera?

Kiev non ha gradito la partecipazione della Confederazione al vertice organizzato da Cina e Brasile e il sostegno alla proposta di pace formulata da Pechino e Brasilia – Al centro della polemica il rispetto o meno della Carta delle Nazioni Unite
©SERGEY DOLZHENKO
Red. Online
03.10.2024 15:45

Il governo ucraino è arrabbiato con la Svizzera. Il motivo? Giorni fa, Nicolas Bideau, responsabile della comunicazione in seno al Dipartimento degli affari esteri, il DFAE, aveva spiegato che Berna sostiene la proposta di pace formulata da Cina e Brasile. La scorsa settimana, nello specifico, la Confederazione aveva partecipato – quale unico rappresentante del cosiddetto Occidente – a un incontro organizzato da Pechino e Brasilia a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York. La Svizzera, ancora, aveva partecipato all'incontro come semplice osservatore. Le discussioni, leggiamo, avevano riguardato il citato piano di pace per l'Ucraina a cominciare da un cessate il fuoco lungo l'attuale linea del fronte.

«Sosteniamo l'iniziativa di Cina e Brasile perché chiede un cessate il fuoco e una soluzione politica al conflitto» aveva dichiarato Bideau all'agenzia di stampa Keystone-ATS. «Oggi è ancora più importante perché offre un'alternativa alla retorica bellicosa che abbiamo sentito questa settimana all'ONU da parte ucraina e russa». Di nuovo: «Quando è stato pubblicato il documento iniziale, abbiamo sottolineato l'importanza di un riferimento alla Carta delle Nazioni Unite, che l'iniziativa non menzionava. Ma l'importanza della Carta nel contesto di questa iniziativa è stata ribadita questa settimana dal ministro degli Esteri cinese al Consiglio di sicurezza».

La reazione dell'Ucraina, dicevamo, non ha tardato ad arrivare. Tramite il suo Ministero degli Esteri, Kiev ha espresso «il proprio disappunto per il sostegno della Svizzera al cosiddetto piano in sei punti di Cina e Brasile». Sottolineando, parallelamente, l'importanza del principio dell'integrità territoriale. Svizzera e Ucraina, d'altro canto, stanno collaborando affinché i Paesi firmino la dichiarazione finale del vertice tenutosi al Bürgenstock lo scorso giugno. Agli occhi di Kiev, in ogni caso, ogni tentativo di ripristinare la pace in Ucraina andrebbe condotto includendo, sempre e comunque, le autorità ucraine e, soprattutto, rispettando la Carta delle Nazioni Unite e, nel dettaglio, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina. Di qui gli attriti con la Svizzera, dal momento che l'Ucraina rifiuta qualsivoglia piano di pace che preveda cessioni territoriali alla Russia. Resta da capire, al riguardo, se Cina e Brasile nel loro piano abbiano davvero fatto riferimento alla Carta delle Nazioni Unite o meno. Carta che stabilisce come tutti i membri debbano astenersi "nelle loro relazioni internazionali dalla minaccia o dall'uso della forza contro l'integrità territoriale».

Léa Zürcher, portavoce del DFAE, ha spiegato: «Per quanto riguarda la guerra della Russia contro l'Ucraina, la Svizzera ritiene che tutti i piani di pace basati sul diritto internazionale, sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi di integrità territoriale e sovranità meritino di essere presi in considerazione». Tradotto, lo scorso 27 settembre il Dipartimento federale degli affari esteri ha partecipato in qualità di osservatore all'incontro organizzato da Cina e Brasile perché convinto del rispetto di questi principi da parte di Pechino e Brasilia. In generale, la Svizzera ha preso parte all'incontro, che ha coinvolto il cosiddetto Sud globale, per ribadire la sua centralità a livello internazionale e per garantirsi, eventualmente, l'organizzazione di una seconda conferenza di pace sull'Ucraina. Questa volta, con la partecipazione della Russia.