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Perché l'uccellino di Twitter è diventato un cagnolino?

Da qualche ora, il celebre logo della piattaforma ha assunto le sembianze di uno shiba inu, simbolo della criptovaluta dogecoin – Che cosa ha combinato Musk questa volta?
Federica Serrao
04.04.2023 10:00

A chi utilizza Twitter da desktop non può di certo essere sfuggito. Che fine ha fatto Larry? Da qualche ora, infatti, la celebre icona a forma di uccellino blu, che caratterizza la piattaforma da sempre, si è trasformata. O meglio, ha assunto le sembianze di un altro animale. Un cane. Doge, per la precisione. Uno shiba inu legato alla criptovaluta dogecoin. Neanche a dirlo, dietro a questa modifica può esserci solo lui: Elon Musk. Ma che cosa sta combinando, questa volta, il patron di Tesla e Twitter? 

Musk e la dogecoin

Partiamo dal principio. Che cosa sappiamo di questa icona dogecoin? Come anticipato, il cagnolino che ha preso il posto del tradizionale uccellino blu è in realtà il simbolo di una criptovaluta - nello specifico una memecoin - inventata per ridere. Come suggerisce la parola stessa, sarebbe nata proprio dal popolare meme «doge», dove lo shiba inu viene rappresentato in circostanze assurde e in varie forme. Da lì, quindi, dogecoin

La sua storia, però, non è stata tutta rose e fiori. Dopo aver raggiunto il suo picco nel maggio 2021, la moneta è stata scambiata a quasi 70 centesimi, prima di scendere a meno di 6 centesimi nel corso dei mesi successivi. Fino all'ultima «bravata» di Elon Musk, a quanto pare. Da quando lunedì pomeriggio Doge ha fatto la sua comparsa su Twitter, il prezzo del dogecoin è infatti salito di oltre il 15%. 

Ma qual è il legame tra questa moneta e il patron di Twitter? Beh, semplice. Musk avrebbe sostenuto la dogecoin per molto tempo, fin dalle sue origini, al punto da definirsi addirittura «Dogefather». Padre del doge. Non solo. Nel 2021, tra i suoi progetti relativi allo spazio avrebbe illustrato anche il piano per il lancio di un satellite chiamato - udite udite - proprio «Doge-1». La cui destinazione, finanziata chiaramente con dogecoin, era niente di meno che la Luna. 

Ma non è tutto. A distanza di tempo, nel gennaio 2022, Musk aveva annunciato che alcuni dei prodotti di Tesla sarebbero potuti essere acquistati proprio con la dogecoin. E i legami tra il patron di Twitter la criptovaluta non sono ancora terminati. Ritornando nel maggio 2021, mentre era ospite al Saturday Night Live, Musk avrebbe menzionato la moneta, dicendo che sua madre avrebbe ricevuto «dogecoin per la festa della mamma». Fino a quel momento, a ogni dichiarazione di Musk corrispondevano impennate nel prezzo della moneta. In quel caso, però, gli analisti si erano trovati di fronte a un sorprendente crollo. Nulla a che vedere, insomma, con quanto accaduto invece in ottobre, quando Musk ha assunto il controllo di Twitter. In quel caso, si è registrata un'ulteriore impennata, come accadeva nei mesi precedenti, ogni volta che il patron di Tesla si esprimeva sulla criptovaluta. 

«Promessa mantenuta»

Ma torniamo al presente. Che cosa ci fa, effettivamente, l'icona dello shiba inu al posto di quella di Twitter? Al momento, Musk non ha fornito grandi spiegazioni. Si è limitato - come sempre - a postare un paio di meme e immagini divertenti. In particolare, il 51.enne ha postato un meme che raffigura una farfalla alla guida di un'automobile, che fermata dalla polizia mostra il suo passaporto con un'immagine di quando era ancora un bruco, dicendo: «È una foto vecchia». A distanza di qualche ora, ha ripubblicato lo stesso meme, cambiando i protagonisti. Lo shiba inu è diventato la farfalla alla guida, e sul suo passaporto è comparso l'uccellino blu di Twitter. Il vecchio logo. 

Poco dopo, ecco invece uno screenshot di una vecchia conversazione tra il patron di Tesla e un utente, in cui quest'ultimo gli chiedeva di acquistare Twitter e cambiare il logo a forma di uccellino con quello del doge. Sopra, la solita didascalia ironica, in perfetto stile Musk: «Promessa mantenuta». Senza rivelare che fine farà Larry, l'iconico uccellino di Twitter (che ancora resiste, almeno sull'applicazione mobile).