Chiesa

Perché Luce, la mascotte del Giubileo 2025, è già un caso

Il personaggio – presentato anche al Lucca Comics & Games – intende coinvolgere le nuove generazioni – Non piace, però, il passato dell'illustratore Simone Legno – Per Simone Pillon «somiglia troppo a Greta Thunberg»
© Vatican News
Red. Online
03.11.2024 21:30

L’anno che verrà, per la Chiesa cattolica, sarà «anno santo giubilare», con l’apertura della porta di San Pietro fissata per la prossima Vigilia di Natale. Un Giubileo che avrà anche una mascotte: Luce. È stata presentata in conferenza stampa, il 28 ottobre, nella Sala Stampa della Santa Sede da monsignor Rino Fisichella: «Una bimba pellegrina realizzata con l’estetica dei manga, con gli stivali infangati dal cammino e occhi grandi spalancati sul mondo, pieni di luce, appunto». La scelta della mascotte intende coinvolgere le nuove generazioni e promuovere un dialogo intergenerazionale: non solo rappresenta il Giubileo, ma «diventa anche un simbolo di comunità, di accoglienza e condivisione».

Il personaggio, disegnato dall’illustratore Simone Legno, è stato concepito con l'intento di riflettere la cultura pop, particolarmente apprezzata dai giovani, e porta con sé un messaggio di speranza e accoglienza. «Luce è una pellegrina che indossa gli elementi tipici del viaggiatore», si legge sul sito del Giubileo: «Un k-way giallo per ripararsi dalle intemperie, stivali sporchi di terra che testimoniano il cammino già percorso, una croce missionaria al collo e il bastone del pellegrino. Particolarmente evocativa è la rappresentazione degli occhi di Luce, che brillano di una luce intensa: simboleggiano la speranza che nasce nel cuore di ogni pellegrino, incarnano il desiderio di spiritualità e di connessione con il divino e fungono da richiamo a un messaggio universale di pace e fraternità».

© iubilaeum2025.va
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La mascotte ha altri «compagni»: il cagnolino Santino, l'angioletto Iubi e la colomba della pace Aura. Ha anche degli amici – Fe, Xin, Sky – che abbracciano tutte le culture del mondo. Novità assoluta: Luce è stata presentata pure alla fiera internazionale del fumetto e del gioco Lucca Comics & Games con uno spazio dedicato. Per monsignor Rino Fisichella si tratta di un'occasione per far conoscere «la mascotte ufficiale del Giubileo, simbolo di speranza e fraternità, valori che si allineano perfettamente al tema del festival».

Bene. Tutto questo, però, non ha mancato di scatenare aspre polemiche. Soprattutto, legate all'illustratore Simone Legno. Originario di Roma, vive e lavora tra Tokyo e Los Angeles. È co-fondatore e artista del brand Tokidoki, specializzato nell'estetica kawaii. «Sono cresciuto a Roma, in una famiglia cattolica dove ho imparato i principi di una fede alimentata dalla generosità e il rispetto per gli altri. Nel mio lavoro, sono fortunato perché mi imbatto in tante culture diverse, cercando costantemente un linguaggio universale e contemporaneo, che mi sforzo a portare nei miei lavori», ha scritto su Instagram. «Il Giubileo è indubbiamente un'opportunità unica per incontrare e dialogare con milioni di persone, inclusi i giovani. Spero che la pellegrina Luce e i suoi amici di viaggio possano rappresentare i sentimenti che risuonano nei cuori delle giovani generazioni».

Qual è, allora, il problema? Legno è finito sulle testate conservatrici italiane in quanto associato, in passato, alle parate del Pride. E avrebbe pure disegnato, in passato, dei sex toys. «In tutto il globo terracqueo cattolico non c’erano artisti capaci di disegnare una mascotte per il Giubileo e magari che non avessero fatto successo anche in settori sconvenienti per la Chiesa?», si legge ad esempio su La Nuova Bussola Quotidiana.

Immancabile, si è espresso anche il senatore Simone Pillon: «Mi viene da piangere. Già il fatto che serva una mascotte mi pare una resa alla mondanità. Se poi è a immagine di Greta (Thunberg, ndr.), eroina dei radical chic, cioè di sottocultura che vuol cancellare il cristianesimo, ci sarebbe da singhiozzare».

© iubilaeum2025.va
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