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Proseguono gli attacchi da parte dell'esercito israeliano: il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis ha detto che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro edifici della città, sarebbero oltre 80 invece le vittime di un doppio raid a Jabaliya – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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22:33
22:33
«Biden intervenga per fermare il genocidio in corso a Gaza»
Il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha chiesto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden di intervenire immediatamente per fermare il genocidio e fornire soccorso ai residenti della Striscia di Gaza assediata. Lo riporta al Jazeera, precisando che «Abu Mazen ha affermato, in un discorso televisivo, che solo Biden ha una responsabilità speciale, a causa della sua posizione internazionale e della grande influenza sulle autorità di occupazione, di intervenire immediatamente per fermare l'aggressione contro Gaza e gli attacchi delle forze di occupazione e dei militanti».
22:32
22:32
«Oggi entrati a Gaza 120mila litri di carburante»
Juliette Touma, portavoce dell'agenzia per i rifugiati palestinesi Unrwa, ha riferito che oggi sono arrivati 120.000 litri di carburante a Gaza, destinati a durare due giorni, dopo che ieri Israele ha accettato di consentire tale quantità per l'uso da parte delle Nazioni Unite. Lo riporta il Times of Israel.
La quantità autorizzata oggi di 120.000 litri - riferisce l'agenzia Onu in una nota - "verrà utilizzata in due giorni e coprirà solo la metà del fabbisogno critico giornaliero. Ci è stato comunicato che ogni due giorni verranno consegnati 120.000 litri di carburante".
21:14
21:14
«Gestione di Gaza all'ANP? No, non è possibile»
Sul futuro assetto di Gaza, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso oggi di dissentire dal presidente Usa Joe Biden. «L'Autorità nazionale palestinese, nel suo assetto attuale, non è in grado di assumere la responsabilità su Gaza», ha affermato in una conferenza stampa.
«Abu Mazen - ha proseguito Netanyahu - 43 giorni dopo la strage più tremenda per il popolo ebraico dall'epoca della Shoah, si rifiuta ancora di esprimere una condanna». Il premier ha sostenuto che l'Anp «versa stipendi agli assassini e alle loro famiglie» e ha ricordato che all'inizio degli anni 2000 l'Anp «ricevette da noi la Striscia di Gaza, per esserne poi espulsa in breve tempo da Hamas».
Secondo Netanyahu, fra Israele ed Usa c'è attualmente convergenza di intese «sulla necessità di eliminare Hamas e di recuperare gli ostaggi. Spero che in futuro concorderemo - ha concluso - che non è possibile dislocare a Gaza un'amministrazione civile che sostiene il terrorismo».
20:59
20:59
«Con un cessate il fuoco Hamas si può riorganizzare»
«Fino a quando Hamas si aggrappa alla sua ideologia di distruzione, un cessate il fuoco non è pace. Per i componenti di Hamas ogni cessate il fuoco» serve «per ricostituire le scorte di razzi, riposizionare i combattenti e iniziare nuovamente a uccidere i civili».
Lo afferma il presidente statunitense Joe Biden in un editoriale sul Washington Post, sottolineando che la «strategia di Hamas è nascondersi fra i civili palestinesi, usare i bambini e gli innocenti come scudi umani, posizionare i tunnel sotto gli ospedali, le scuole, le moschee e gli edifici residenziali».
19:58
19:58
«Due leader di Hamas sono nascosti nel sud della Striscia»
Le due principali figure di Hamas a Gaza - Yahya Sinwar e Mohammed Def - «sono nascosti nell'area di Khan Yunes, nel sud della Striscia». Lo ha affermato la televisione pubblica israeliana Kan, citando valutazioni di fonte militare. Sinwar è il capo dell'esecutivo politico, mentre Def è il comandante dell'ala militare.
19:10
19:10
Nei prossimi giorni Netanyahu vedrà le famiglie degli ostaggi
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu convocherà il gabinetto di guerra nei prossimi giorni per un incontro con le famiglie degli ostaggi in mano a Hamas a Gaza. Lo ha fatto sapere l'ufficio del premier sotto la cui sede a Gerusalemme oggi si è svolta una grande manifestazione per spingere sulla liberazione dei prigionieri.
18:57
18:57
Washington: «Una pausa significativa nella guerra in cambio del rilascio degli ostaggi»
Il principale consigliere del presidente americano Joe Biden per il Medio Oriente ha detto che ci sarà una «pausa significativa» nella guerra tra Israele e Hamas se gli ostaggi tenuti dai militanti a Gaza verranno liberati.
«L'aumento degli aiuti umanitari, l'aumento del carburante, la pausa... arriveranno quando gli ostaggi verranno rilasciati», ha detto Brett McGurk durante una conferenza sulla sicurezza in Bahrein. Il rilascio di un gran numero di ostaggi comporterebbe «una pausa significativa... e un massiccio aumento degli aiuti umanitari», ha affermato.
McGurk ha detto che Biden ha discusso la questione ieri sera con il sovrano del Qatar, Paese che sta guidando gli sforzi di mediazione verso un cessate il fuoco e il rilascio dei prigionieri. La Casa Bianca ha affermato che Biden e l'emiro Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani hanno discusso «dell'urgente necessità che tutti gli ostaggi detenuti da Hamas siano rilasciati senza ulteriori ritardi».
Due giorni prima Biden aveva detto di essere «moderatamente fiducioso» di raggiungere un accordo per liberare gli ostaggi, che si ritiene includessero circa 10 cittadini statunitensi. Finora gli sforzi del Qatar hanno portato al rilascio di quattro prigioniere. Un quinto ostaggio, una soldatessa, è stato salvato nel corso di un'operazione israeliana. L'esercito israeliano ha detto questa settimana di aver recuperato i corpi di due donne in ostaggio a Gaza.
McGurk ha detto che la situazione nel territorio palestinese assediato è «orribile» e «intollerabile». Un alto funzionario europeo, parlando a condizione di anonimato, ha affermato che «dobbiamo lavorare» per il rilascio degli ostaggi e per garantire pause umanitarie. «Se vanno insieme, bene. Ma l'importante è che entrambe le cose succedano», ha detto il funzionario. Il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, presente anche lui alla conferenza del Bahrein, ha affermato che è «inaccettabile» collegare le pause umanitarie al rilascio degli ostaggi.
18:41
18:41
«Morti altri sei soldati israeliani in combattimento a Gaza»
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri cinque soldati nel corso dei combattimenti a Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. A questi l'esercito ha aggiunto la morte di un altro soldato che era stato ferito lo scorso 7 novembre. Secondo la stessa fonte, ci sono altri 8 soldati feriti in questi giorni in modo grave durante i combattimenti a Gaza.
18:41
18:41
«Israele usa elicotteri Apache nel sud del Libano»
Le forze armate israeliane hanno condotto raid aerei nel sud del Libano avvalendosi, per la prima volta dall'inizio del conflitto con Hezbollah, l'8 ottobre scorso, di elicotteri Apache. Questi hanno sorvolato l'interno del territorio libanese attaccando presunti siti del Partito di Dio.
Lo hanno constatato testimoni oculari a conferma di quanto riferito da media locali. I raid aerei sono stati condotti oggi su Blida e Aytarun, nel settore orientale della linea del fronte tra Hezbollah e Israele.
Nei primi giorni di ostilità col Partito di Dio, Israele aveva usato elicotteri militari ma questi erano rimasti nei cieli israeliani sparando colpi contro combattenti libanesi nella zona di Shaykh Abbad.
18:01
18:01
«Almeno 12.300 morti a Gaza, più di 5 mila sono minorenni»
Il governo del movimento islamista Hamas ha annunciato che 12'300 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza dall'inizio della guerra il 7 ottobre. Tra i decessi registrati finora ci sono più di 5000 minorenni e 3300 donne, ha precisato.
Inoltre, 30'000 persone sono rimaste ferite. Il ministero della Sanità di Hamas ha aggiunto che decine di corpi sono disseminati per le strade del nord della Striscia di Gaza e che è impossibile contarli perché l'esercito israeliano "prende di mira le ambulanze e gli operatori sanitari" che cercano di avvicinarsi.
18:00
18:00
«Abbiamo perso i contatti con alcune squadre che hanno ostaggi»
L'ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam, hanno fatto sapere che «i contatti con alcune delle squadre il cui lavoro era la guardia agli ostaggi sono stati interrotti». Lo ha riferito Haaretz, secondo cui Hamas non ha informazioni sul destino degli ostaggi tenuti da queste squadre o sulle condizioni dei guardiani.
16:42
16:42
«Dopo i raid di Hamas Israele può essere distrutto in 48 ore»
Dopo l'attacco armato di Hamas del 7 ottobre, il crollo di Israele è «imminente», secondo il comandante dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Hossein Salami, secondo cui il raid ha dimostrato che il «regime sionista» può «essere distrutto in 48 ore», perché «ha una distanza di soli 120 km dai suoi confini settentrionali, di 80 da quelli meridionali e di 60 da quelli orientali» e i suoi Paesi alleati, inclusi gli Stati Uniti, «non possono salvare Israele dal pericolo di essere distrutto».
L'attacco di Hamas, secondo Salami, «è il riflesso di 100 anni di tirannia contro i palestinesi da parte degli Stati Uniti, della Gran Bretagna, della Francia e del regime sionista», ha detto ancora il comandante dei Pasdaran iraniani.
16:41
16:41
«Orribili le immagini dei raid contro scuola a Jabaliya»
Il capo dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), lo svizzero Philippe Lazzarini, ha condannato il raid di Israele contro una scuola che ospitava migliaia di sfollati nel campo di Jabaliya, nella zona settentrionale della Striscia di Gaza, parlando di «immagini e filmati terrificanti di decine di persone uccise e ferite».
Lazzarini su X ha poi affermato che «questi attacchi non possono diventare un fatto comune, devono cessare. Un cessate il fuoco umanitario non può più aspettare».
16:35
16:35
«Altri 32 morti in un raid contro una casa a Jabaliya»
Il ministero della sanità di Hamas ha annunciato oggi la morte di altri 32 palestinesi, tutti membri della stessa famiglia, tra cui 19 bambini, in un secondo raid compiuto dall'esercito israeliano contro una casa nel campo profughi gestito dalle Nazioni Unite a Jabaliya, nella zona settentrionale della Striscia di Gaza devastata dai combattimenti tra Israele e Hamas.
Le 32 vittime si aggiungerebbero alle 50 persone rimaste uccise in un primo raid, sempre oggi nel campo profughi, contro una scuola che ospita gli sfollati. Il bilancio complessivo è dunque di almeno 80 morti.
16:34
16:34
Le famiglie dei rapiti davanti agli uffici di Netanyahu: «Liberateli ora»
«Liberateli adesso». È il grido che arriva dalla folla di migliaia di persone che, arrivate in corteo a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benyamin Netanyahu, chiedono maggiore impegno per la liberazione degli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre.
«Non abbiamo il privilegio di poter aspettare ancora che i nostri cari vengano liberati per buon cuore e buona volontà, perché questa cosa non avverrà mai», ha detto nel suo intervento in piazza, Yuval Haran, che aspetta il ritorno a casa di sette membri della sua famiglia portati nella Striscia di Gaza.
Si tratta della tappa finale della marcia organizzata dai familiari degli ostaggi e partita da Tel Aviv martedì scorso. Decine di migliaia di persone - questi i numeri degli organizzatori - hanno sfilato in corteo dopo aver percorso a piedi 63 chilometri sulle autostrade di Israele.
I partecipanti, arrivati a Gerusalemme, hanno intonato l'inno nazionale israeliano, issato bandiere e le foto degli ostaggi.
16:14
16:14
L'esercito israeliano espande le operazioni nel nord di Gaza
L'esercito sta espandendo «la sua offensiva nella parte nord della Striscia». Lo ha detto il portavoce militare, riferendosi alle aree di Zaitun e Jabalya. Per quanto riguarda quest'ultima, il portavoce ha ricordato che nella zona «ci sono il comando e il centro di controllo della Brigata nord di Gaza di Hamas. E dove c'è una delle più significative roccaforti del terrore con quattro battaglioni operativi di Hamas».
A Jabalya - ha proseguito - i soldati «hanno affrontato terroristi che operano intenzionalmente da aree civili e hanno tentato di attaccare le truppe utilizzando missili anticarro e ordigni esplosivi».
«Durante gli scontri - ha sostenuto - sono stati uccisi numerosi terroristi e le truppe hanno colpito un gran numero di infrastrutture terroristiche, comprese infrastrutture sotterranee e obiettivi importanti dell'organizzazione terroristica».
16:13
16:13
«Da Israele solo la metà del carburante necessario»
«Dopo settimane di rinvii, Israele ha approvato l'ingresso solo della metà del carburante necessario per le operazioni umanitarie a Gaza, si è molto lontani dal garantire il funzionamento ininterrotto di ospedali, pompe idrauliche per i rifugi, ambulanze, sistema di comunicazioni».
Lo denuncia in una nota Philippe Lazzarini, capo dell'Unrwa, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi.
«Senza tutto il carburante che serve la popolazione avrà solo due terzi del fabbisogno giornaliero di acqua potabile, mentre il sistema fognario rischia di collassare ed essere fonte di epidemie», afferma il responsabile con doppia cittadinanza svizzera e italiana.
14:38
14:38
«50 morti in raid su scuola ONU a Jabalya»
Il ministero della sanità di Hamas ha affermato che almeno 50 persone sono rimaste uccise in un raid israeliano condotto «all'alba, sulla scuola al Fakhura» che serviva da riparo per i rifugiati nel campo profughi gestito dall'ONU a Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza.
14:10
14:10
Von der Leyen contro lo sgombero forzato dei palestinesi
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta «contraria» alla «evacuazione forzata» dei palestinesi da Gaza, dopo l'incontro avuto al Cairo con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi.
«Ho discusso della crisi umanitaria in corso a Gaza con il presidente al-Sisi. Ho ringraziato l'Egitto per il suo ruolo nella fornitura e la facilitazione dell'invio di aiuti umanitari ai palestinesi vulnerabili», ha detto la 65enne. «Siamo d'accordo sul principio di non sgomberare con la forza i palestinesi, in un orizzonte politico fondato su una soluzione a due Stati», ha quindi aggiunto.
14:01
14:01
La marcia dei familiari degli ostaggi è alle porte di Gerusalemme
La marcia intrapresa dai familiari degli ostaggi nelle mani di Hamas è alle porte di Gerusalemme, sua tappa finale. Decine di migliaia di persone - questi i numeri degli organizzatori - sfilano al corteo, partito martedì scorso da Tel Aviv, dopo aver percorso quasi tutti i 63 chilometri previsti per il loro cammino sulle autostrade di Israele.
La marcia, a cui partecipa anche il leader dell'opposizione di governo Yair Lapid, terminerà nel pomeriggio a Gerusalemme davanti agli uffici del premier israeliano Benjamin Netanyahu, dove i manifestanti chiederanno a gran voce la liberazione delle persone rapite. Quasi in contemporanea, a Tel Aviv, una delegazione dei familiari incontrerà i ministri per l'emergenza Gantz ed Eizenkot.
12:33
12:33
In centinaia lasciano l'ospedale al-Shifa
Centinaia di persone starebbero lasciando l'ospedale al Shifa di Gaza City diretti a piedi verso la parte sud della Striscia. Lo ha riferito il quotidiano israeliano Haaretz che cita notizie palestinesi sul posto.
Stamane si sono ricorse varie notizie secondo cui l'esercito israeliano avrebbe ordinato l'evacuazione del nosocomio. Lo stesso esercito, per il tramite di un portavoce, ha smentito queste voci.
11:55
11:55
Il mondo arabo chiede una tregua immediata
«Siamo d'accordo sull'importanza della pace ma noi nel mondo arabo crediamo nella necessità di una tregua immediata per alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza». Lo ha detto il ministro degli Affari Esteri saudita, principe Faisal bin Farhan Al Saud.
Il principe si esprimeva da Riad, dove ha accolto l'alto rappresentante UE, Josep Borrell. «Non c'è abbastanza attenzione per la necessità di un cessate il fuoco: se vogliamo chiamarla pause va bene ma le armi devono tacere, non vogliamo vedere civili morire ogni giorno».
10:36
10:36
«Mai chiesto l'evacuazione dell'ospedale al-Shifa»
L'esercito israeliano «non ha ordinato in nessun momento l'evacuazione dei pazienti o dei medici» dall'ospedale Shifa.
Lo ha dichiarato stamane un portavoce militare spiegando che l'esercito ha invece accolto «una richiesta del direttore dello Shifa per consentire ad altri abitanti di Gaza che erano in ospedale e che vorrebbero evacuare, di farlo attraverso un percorso sicuro». «Il personale medico rimarrà in ospedale - ha aggiunto - per assistere i pazienti che non si possono allontanare».
Intanto, in seguito ad una serie di attacchi verso la Alta Galilea sferrati stamane dagli Hezbollah, l'artiglieria israeliana ha colpito obiettivi situati nel Libano meridionale.
In precedenza sirene di allarme erano risuonate in diverse località israeliane di confine, fra cui Sasa e Shtulà. In tutto sono state registrate 25 esplosioni, che non hanno provocato vittime. Gli attacchi lanciati ieri dagli Hezbollah nella stessa zona hanno provocato il ferimento di quattro persone, una delle quali versa in condizioni gravi.
10:01
10:01
L'esercito israeliano opera attorno a tre ospedali
Una intensa attività delle forze armate israeliane è segnalata oggi vicino a tre ospedali di Gaza. Nell'area dell'ospedale Shifa reparti dell'esercito proseguono ed estendono le ispezioni all'interno e sotto le strutture.
In parallelo, riferiscono fonti locali, l'esercito ha stretto d'assedio l'ospedale al-Ahli e ha bombardato un'area vicina all'ospedale indonesiano, nel nord della Striscia.
Bombardamenti pesanti si sono verificati nelle ultime ore, secondo le fonti, nel nord della Striscia (a Beit Hanun e Jabalya) e a Nusseirat, nella zona centrale. In questa località si è avuta notizia di decine di vittime.
09:07
09:07
Israele ordina l'evacuazione dell'ospedale al-Shifa
L'esercito israeliano avrebbe ordinato l'evacuazione «entro un'ora» dell'ospedale al-Shifa di Gaza, secondo l'Afp.
I soldati israeliani, che per il quarto giorno consecutivo tengono in assedio l'ospedale, questa mattina ne hanno ordinato l'evacuazione tramite altoparlante «entro un'ora», ha riferito un giornalista dell'AFP sul posto. Attualmente, secondo le Nazioni Unite, nella struttura sanitaria si trovano 2.300 pazienti, operatori sanitari e sfollati.
Frattanto, cinque palestinesi sono stati uccisi, e altri 7 feriti, in un'operazione dell'esercito israeliano nel campo profughi di Balata, vicino a Nablus, in Cisgiordania. Secondo l'agenzia Wafa, «un drone israeliano ha preso di mira con un missile il quartier generale di Fatah» nel campo.
A detta dell'esercito israeliano, è stato colpito «un nascondiglio usato dai terroristi coinvolti nella preparazione di un imminente attacco terroristico a civili e soldati israeliani». Secondo la stessa fonte, tra gli uccisi « c'è Muhammad Zahed, un importante terrorista di Nablus».
08:13
08:13
Il punto alle 8
Proseguono gli attacchi da parte dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza: il direttore dell'ospedale Nasser di Khan Yunis ha detto che 26 persone sono state uccise in un raid aereo contro edifici della città. I feriti sono 23.
Dal canto suo, la Mezzaluna Rossa denuncia cinque morti in un attacco contro il campo profughi di Balata in Cisgiordania. Nel frattempo, la Tanzania ha annunciato la morte di uno dei due cittadini tanzaniani presi in ostaggio da Hamas.
Ieri sera, intanto, il premier Benyamin Netanyahu, intervistato dalla radio americana Npr, ha affermato che Israele dovrà mantenere la «responsabilità militare totale» a Gaza, «per il prossimo futuro».
Il primo ministro ha paragonato Hamas alla Germania nazista e al Giappone quando attaccarono gli Stati Uniti: «Questa generazione dovrebbe avere un futuro diverso, proprio come il popolo tedesco o giapponese ha avuto un'altra generazione. Noi abbiamo bisogno che venga sostituito con qualcosa che abbia a cuore un futuro pacifico tra Israele e i palestinesi, che abbia a cuore la riabilitazione di Gaza e l'eliminazione della tirannia del terrore che ha sottomesso gli abitanti di Gaza. Una volta sconfitto Hamas, dobbiamo fare in modo che che non ci sia un nuovo Hamas».