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Polemica in Australia: i leader locali non accoglieranno re Carlo

Mentre il sovrano verrà accolto con tutti gli onori dal premier Anthony Albanese, non è prevista invece la presenza anche dei capi degli esecutivi di Nuovo Galles del Sud, Victoria, Queensland, Australia Occidentale, Australia Meridionale e Tasmania
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Ats
14.10.2024 19:58

È polemica in Australia, con gli inevitabili riflessi sulla stampa britannica, dopo che i leader dei sei Stati che compongono la federazione hanno annunciato di non poter partecipare al ricevimento a Canberra in onore di re Carlo in visita nel Paese a partire da venerdì.

Mentre il sovrano, che rimane capo dello Stato in Australia, verrà accolto con tutti gli onori dal premier Anthony Albanese, non è prevista invece la presenza anche dei capi degli esecutivi di Nuovo Galles del Sud, Victoria, Queensland, Australia Occidentale, Australia Meridionale e Tasmania.

Questo ha fatto insorgere alcuni rappresentanti monarchici, a partire dalla deputata liberale Bev McArthur, secondo cui la loro assenza equivale a un «insulto» nei confronti del sovrano ed è «del tutto indifendibile». E ha aggiunto: «Accogliere il re e la regina in Australia è il minimo che possano fare in quanto rappresentanti eletti».

Buckingham Palace ha preferito non entrare nella polemica, anche perché tutti gli Stati australiani avranno comunque dei loro rappresentanti all'evento. Del resto, rispetto a eventuali nuove polemiche sulla forma di governo del Paese, nei giorni scorsi era emerso come per lo stesso Carlo III spetti agli australiani decidere se rimanere una monarchia o diventare una repubblica. In vista infatti della visita del sovrano, l'Australian Republic Movement aveva scambiato una fitta corrispondenza con i funzionari di Palazzo sull'argomento, come ha rivelato la Bbc.

Carlo nel corso del suo lungo tour, il primo dopo la diagnosi di tumore e destinato a concludersi il 26 ottobre, andrà anche nelle Isole Samoa, dove prenderà parte in veste di presidente d'onore permanente del Commonwealth al vertice dell'organizzazione nata dalle ceneri del British Empire.