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«Presto» gli USA rimuoveranno il molo da 230 milioni costruito per portare aiuti a Gaza

Numerosi problemi tecnici e legati alle condizioni meteorologiche sarebbero emersi nell'ultimo mese, problemi che impedirebbero il corretto utilizzo del molo: l'annuncio è stato dato dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Presto» gli USA rimuoveranno il molo da 230 milioni costruito per portare aiuti a Gaza
Red. Online
11.07.2024 07:22
23:24
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«Presto» gli USA rimuoveranno il molo da 230 milioni costruito per portare aiuti a Gaza

L'amministrazione Biden rimuoverà presto in modo permanente il molo da 230 milioni di dollari che le forze armate statunitensi hanno costruito per portare gli aiuti umanitari a Gaza. «Prevedo che in un tempo relativamente breve chiuderemo le operazioni sul molo», ha detto ai giornalisti Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Biden.

Ieri il personale del comando centrale militare ha tentato, senza riuscirci, di riattaccare il molo improvvisato alla spiaggia di Gaza dopo che il mare mosso aveva costretto gli operatori a rimuovere la struttura diversi giorni fa per evitare danni, ha detto il Pentagono citando «problemi tecnici e legati alle condizioni meteorologiche». Problemi però ricorrenti che il New York Times ha identificato il mese scorso.

20:41
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«Un governo a interim a Gaza senza Israele e Hamas»

Israele e Hamas avrebbero concordato, nella seconda fase della possibile intesa sulla tregua a Gaza, «un governo ad interim» nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo.

Lo ha rivelato, citando fonti Usa, il giornalista David Ignatius sul Washington Post secondo cui, in base a questa intesa, la sicurezza «sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati con circa 2500 sostenitori dell'Anp a Gaza, già controllati da Israele». Se così sarà, uno dei punti più controversi del futuro della Striscia - quello in cui Hamas accetta di mettersi da parte a Gaza - sarebbe risolto, escludendo al tempo stesso ogni presenza israeliana e affidando all'Autorità nazionale palestinese (Anp) un ruolo importante, come evocato dall'amministrazione di Joe Biden. Sullo Stato ebraico è però arrivata una dura condanna da parte del G7 sulle colonie: i ministri degli Esteri riuniti a margine del summit Nato a Washington hanno denunciato i nuovi insediamenti in Cisgiordania.

Sul fronte della tregua a Gaza, le trattative indirette tra le parti stanno andando avanti e il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby ha detto alla Cnn - ripreso dai media internazionali - che gli Usa «sono cautamente ottimisti che le cose stiano andando nella direzione giusta». «Ci sono ancora lacune che restano tra le parti ma - ha aggiunto - crediamo che possano essere superate». Tuttavia, ci sono segnali avversi sia da Hamas sia dal premier Benyamin Netanyahu. La fazione islamica ha denunciato che non è stata informata dai mediatori «di nulla di nuovo riguardo ai negoziati». Israele - ha sottolineato - «continua la sua politica di procrastinare per guadagnare tempo, con l'obiettivo di ostacolare questo ciclo di colloqui, come è avvenuto nei cicli precedenti».

Netanyahu ha accusato Hamas di «richieste che contraddicono il piano e mettono in pericolo la sicurezza di Israele». «Come premier di Israele, e per responsabilità nazionale», non sono pronto ad accettare quelle richieste«. Ed ha ribadito le quattro condizioni necessarie per arrivare ad una intesa, comprese il controllo israeliano del Corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, per impedire il contrabbando di armi ad Hamas e quello del valico di Rafah: entrambi già in mano dell'Idf. Fatto sta che domani, su decisione dello stesso Netanyahu, una delegazione israeliana sarà al Cairo per riprendere i negoziati con i mediatori dopo che da Doha ha fatto ritorno il capo del Mossad David Barnea.

Mentre sembra essersi sbloccato l'invio delle munizioni Usa ad Israele come annunciato dal ministro della difesa Yoav Gallant, su Israele è piombata la condanna dei ministri degli esteri del G7 per i nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania. Questi si sono uniti »all'Onu e all'Ue nel condannare« l'annuncio del ministro delle finanze, e leader di destra radicale, Bezalel Smotrich »che cinque avamposti saranno legalizzati« nei Territori.

»Respingiamo inoltre - hanno aggiunto - la decisione del governo israeliano di dichiarare terre statali oltre 1270 ettari in Cisgiordania, la più grande di questo tipo dai tempi degli accordi di Oslo, e di espandere gli insediamenti esistenti in Cisgiordania di 5295 nuove unità abitative e di realizzare tre nuovi insediamenti«. Gli Usa hanno poi »imposto sanzioni a tre individui e cinque entità israeliane legate ad atti di violenza contro i civili in Cisgiordania«, tra cui l'organizzazione estremista Lehava.

Al 279esimo giorno di guerra continuano i raid e le operazioni di terra dell'Idf nella Striscia dove sono stati uccisi due comandanti di Hamas. La Protezione civile della Striscia - che dipende dalla fazione islamica - ha poi fatto sapere che circa 60 corpi sono stati scoperti sotto le macerie degli edifici a Shujaiya, un quartiere di Gaza dal quale l'esercito israeliano ha annunciato il ritiro ieri dopo due settimane di offensiva militare.

17:53
17:53
«Hamas insiste con richieste inaccettabili»

«Sono impegnato a favore del piano per il rilascio degli ostaggi ma gli assassini di Hamas insistono con richieste che contraddicono il piano e mettono in pericolo la sicurezza di Israele». Lo ha detto Benjamin Netanyahu, aggiungendo che come «premier di Israele, e per responsabilità nazionale», non «è pronto ad accettare quelle richieste».

Poi ha ribadito le quattro condizioni necessarie: «Consentire che Israele torni a combattere fino al raggiungimento degli obiettivi; nessun contrabbando di armi a favore di Hamas dall'Egitto; nessun ritorno di terroristi armati a Gaza nord; rilascio subito del numero massimo di ostaggi vivi».

16:59
16:59
Dagli Stati Uniti nuove sanzioni per i coloni israeliani violenti in Cisgiordania

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni contro gli estremisti israeliani accusati di alimentare la violenza nella Cisgiordania occupata.

«Oggi imponiamo sanzioni a tre individui e cinque entità israeliane legate ad atti di violenza contro i civili in Cisgiordania», ha affermato in un comunicato il Dipartimento di Stato, precisando in particolare di aver preso di mira l'organizzazione Lehava.

16:23
16:23
«Trovati 60 corpi fra le macerie a Gaza»

Una sessantina di corpi sono stati scoperti sotto le macerie degli edifici a Shujaiya, un quartiere di Gaza dal quale l'esercito israeliano ha annunciato il ritiro ieri sera dopo due settimane di offensiva militare, ha riferito la Protezione civile della Striscia.

"Quando le forze di occupazione israeliane si sono ritirate dal distretto di Shujaiya, le squadre della Protezione civile, con l'aiuto dei residenti, sono riuscite a trovare circa sessanta martiri", ha detto in un discorso il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal.

16:03
16:03
Continueranno domani al Cairo i negoziati su Gaza

I negoziati per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi proseguiranno domani al Cairo dove andrà una delegazione israeliana guidata dal capo dello Shin Bet Ronen Bar.

Lo ha annunciato l'ufficio di Benjamin Netanyahu aggiungendo che la delegazione negoziale israeliana a Doha, guidata dal capo del Mossad David Barnea, è rientrata in Israele dopo un vertice con i mediatori di Usa, Egitto e Qatar ed ha incontrato il premier. "Nell'incontro - ha sottolineato la fonte - si è discusso dei capitoli dell'accordo per il ritorno degli ostaggi e le modalità di attuazione del piano, garantendo nel contempo tutti gli obiettivi della guerra".

13:16
13:16
Gli USA confermano l'invio di nuove munizioni a Israele

L'inviato della Casa Bianca per il Medio Oriente Brett McGurk ha confermato l'invio «di importanti munizioni» in Israele, «per alcune delle quali» la spedizione «avverrà nei prossimi giorni». Lo ha fatto sapere il ministro della difesa Yoav Gallant al termine di un incontro con McGurk.

«I due - ha spiegato il ministero - hanno discusso dei progressi compiuti nelle colloqui sull'accordo per il rilascio degli ostaggi, ponendo l'accento sulle misure di sicurezza necessarie per prevenire il contrabbando di armi a Gaza».

13:15
13:15
Drone esplosivo dal Libano ferisce una persona nel nord di Israele

Una persona è stata ferita in modo modo grave dall'impatto di un drone esplosivo dal Libano caduto nei pressi del kibbutz Kabri nel nord di Israele. Lo hanno fatto sapere fonti mediche locali.

Poco fa gli Hezbollah hanno inviato una nuova salva di droni sempre verso in nord di Israele. Secondo l'esercito israeliano sono stati tutti intercettati dal sistema di difesa antiaereo.

12:00
12:00
«Attacchi a Gaza come il massacro di Srebrenica»

«Oggi, il popolo palestinese a Gaza e nei territorio occupati è esposto a una brutalità simile a quella vissuta a Srebrenica 29 anni fa». Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan.

«Istituzioni e organizzazioni internazionali stanno semplicemente assistendo all'uccisione di circa 40mila innocenti, tra cui 16mila bambini, come 29 anni fa», ha detto il leader turco in un videomessaggio in occasione dell'anniversario del genocidio a Srebrenica durante la guerra in Bosnia-Erzegovina.

«Come per Srebrenica, i responsabili della barbarie a Gaza prima o poi saranno giudicati davanti alla legge internazionale», ha aggiunto.

09:49
09:49
Hamas e Israele concordano un governo ad interim per la tregua

Hamas e Israele avrebbero concordato nella seconda fase dell'intesa sulla tregua a Gaza «un governo ad interim» nella Striscia di cui nessuno dei due avrebbe il controllo.

Lo afferma sul Washington Post il giornalista David Ignatius che cita una fonte Usa secondo cui la sicurezza «sarebbe garantita da una forza addestrata dagli Stati Uniti e sostenuta da alleati arabi moderati, in base ad un gruppo di circa 2.500 sostenitori dell'Anp a Gaza, già controllati da Israele».

Secondo la stessa fonte, «la bozza» dell'intesa complessiva è «concordata» e le parti stanno ora discutendo « dettagli su come applicarla».

08:34
08:34
Uccisi due comandanti di Hamas a Gaza

L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso due comandanti di Hamas.

Stando a un portavoce militare, il primo è Hassan Abu Kuik, capo della sicurezza operativa delle forze di sicurezza interna di Hamas nei campi centrali di Gaza. Il secondo è Naser Mehanna, comandante di una squadra dell'intelligence militare di Hamas.

Nell'area del quartiere generale dell'Unrwa a Gaza City, le truppe avrebbero rinvenuto grandi quantità di armi. Le operazioni proseguono anche nell'area di Rafah dove sarebbero stati eliminati decine di militanti di Hamas.

08:14
08:14
Gli Stati Uniti «cautamente ottimisti» sui negoziati per Gaza

Gli Usa sono «cautamente ottimisti» su una intesa tra Israele e Hamas per una nuova tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi.

Lo ha dichiarato alla Cnn - ripreso dai media internazionali - il portavoce della sicurezza nazionale John Kirby aggiungendo che le distanze tra le due parti possono essere superate.

«Siamo cautamente ottimisti che - ha spiegato - le cose stiano andando nella direzione giusta». «Ci sono ancora divergenze fra le parti ma crediamo che possano essere superate ed è ciò che stanno tentando proprio ora di fare Brett McGurk e il direttore della Cia Bill Burns».

07:22
07:22
Il punto alle 7.00

L'esercito israeliano ha fatto sapere di avere completato la missione, durata circa due settimane, nella zona di Shejaiya, distruggendo - si legge su Telegram - diversi tunnel e uccidendo «decine di terroristi».

«Nell'ultimo giorno delle operazioni, i soldati hanno distrutto due tunnel sotterranei. All'interno dei tunnel sono stati trovati armi, computer portatili e apparecchiature di comunicazione. Inoltre, sono state rinvenute attrezzature che consentivano soggiorni prolungati e infrastrutture di elettricità e gas», stando a quanto scritto su Telegram.