Guerra

«Putin accetterà la tregua solo a obiettivi raggiunti: vuole una Russia più grande»

Secondo l'ex capo del KGB Evgeny Savostianov, Mosca non si fermerà finché non avrà il controllo sull'Ucraina: «Europei, dovete svegliarvi, perché il nemico comune di Russia e USA siete proprio voi»
©MAXIM SHEMETOV/POOL
Red. Online
25.03.2025 10:45

La tregua tra Mosca e Kiev proposta dagli Stati Uniti? Arriverà solo quando Putin avrà raggiunto i suoi obbiettivi: ossia l'espansione del territorio russo.

Ne è convinto Evgeny Savostianov, già capo del KGB russo, nonché ex collega di Vladimir Putin. In una intervista al Corriere della Sera, Savostianov, che vive all’estero dal 2023, in quanto contrario alla «Operazione militare speciale» avviata nel febbraio del 2022, ha spiegato che la guerra non finirà finché non ci sarà un «sostanziale cambiamento del rapporto di forze sul fronte a favore della Russia, ancora più marcato di quello attuale».

Secondo l’ex KGB, il desiderio di Putin è quello di passare alla storia come «il grande raccoglitore delle terre russe», ossia «colui che ha invertito la disgregazione dell’Impero avviata nel 1867 con la vendita dell’Alaska agli USA». La formazione di uno Stato comprendente Ucraina e Bielorussia, ad esempio, gli consentirebbe di portare la popolazione russa a 188 milioni, con evidenti vantaggi dal punto di vista della manodopera e delle risorse da mobilitare per la difesa. «Più è piccola, più la Russia diventa ingovernabile. Il suo principale obiettivo ha un fondamento sia pratico che ideologico», ha evidenziato Savostianov.

Il presidente russo, dunque, accetterebbe un cessate il fuoco in Ucraina solamente «quando sarà sicuro di poter raggiungere i suoi grandi obiettivi». Almeno quelli più immediati, secondo l’ex capo dei servizi segreti, ovvero la creazione di un avamposto russo sulla riva destra del Dnepr, nella regione di Kherson. In questo modo il leader del Cremlino riuscirebbe a «tenere sotto pressione Odessa, la Transnistria e Chisinau». Ed è questo il motivo principale per cui Mosca non accetterà mai la presenza di peacekeeper europei in Ucraina.

Savostianov, inoltre, non ha risparmiato critiche all’Europa, la quale «dovrebbe svegliarsi, e dovrebbe farlo in fretta», in quanto il secondo obiettivo della Russia sarebbe il «ritrovamento» del suo ruolo di guida in Europa, «perduto con lo scioglimento dell’Unione Sovietica». E ancora, l’UE dovrebbe assumersi le sue responsabilità, oppure «rassegnarsi a una sottomissione de facto all’alleanza tra Cina, Russia e i loro satelliti assortiti». L'ex KGB ha poi messo in guardi agli europei, i quali rischiano di non contare più nulla di fronte a superpotenze come Russia, Cina e USA: «Temo che da voi non ci sia alcuna percezione del rischio che state correndo. Non mi riferisco a possibili invasioni, Putin oggi non vuole e non può. Ma al pericolo della irrilevanza, in primo luogo dei propri valori democratici».

L’Europa, secondo Savostianov, oggi è schiacciata da «due potenze come la Russia e questi nuovi USA, che detestano profondamente le vostre basi di valori. Sono uniti da quello che ritengono essere un nemico comune: voi (gli europei, ndr)».