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La coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina, Denise Brown, contro il Cremlino: «Attacchi russi ai magazzini? Grave violazione del diritto internazionale umanitario» — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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23:33
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«Nove i morti a Pokrovsk, la Russia pagherà»
È salito a 9 il numero delle vittime del duplice attacco russo di ieri a Pokrovsk nella regione di Donetsk. Lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel consueto videomessaggio serale. I feriti sono 82, tra cui due bambini di cui uno in gravi condizioni. «Si chiama Nikita, ha solo 11 anni», ha detto Zelensky, confermando che il secondo attacco è avvenuto quando i soccorsi per il primo erano già cominciati. «Questo è un atto deliberato dei terroristi per causare il maggior dolore, il maggior danno. La Russia si assumerà la massima responsabilità per questo, devono esserci sentenze contro i terroristi», ha aggiunto.
22:38
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Erdogan: «Per il grano l'Occidente mantenga le promesse»
La soluzione del trasporto di cereali ucraini nel Mar Nero «dipende dai Paesi occidentali che devono mantenere le promesse». Lo ha affermato questa sera il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
«Credo si possa trovare una soluzione», ha aggiunto, riferendosi al suo recente colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin, che ha rifiutato di prorogare l'accordo, di cui la Turchia e l'ONU erano i garanti, scaduto il 17 luglio.
«La scorsa settimana, durante la nostra conversazione telefonica con Putin, siamo venuti a conoscenza delle esigenze della Russia», ha detto Erdogan senza aggiungere ulteriori dettagli, prima della conferenza degli ambasciatori ad Ankara.
«La soluzione a questo problema dipende dal fatto che i Paesi occidentali onorino le loro promesse. I passi che avrebbero trasformato l'atmosfera positiva creata dalla Black Sea Initiative in un cessate il fuoco e poi in un duraturo accordo di pace, non sono stati compiuti», ha accusato.
La Russia ha chiesto in particolare la rimozione degli ostacoli, legati alle sanzioni occidentali, all'esportazione dei propri prodotti agricoli, in particolare i fertilizzanti. «La nostra posizione qui è chiara», ha insistito Erdogan, che la scorsa settimana ha invitato Putin a «evitare l'escalation»: «Se la guerra si estenderà al Mar Nero, sarà un disastro per la nostra regione».
Il mese scorso, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Erdogan ha annunciato che Putin avrebbe visitato la Turchia ad agosto. Ma Mosca si è infastidita quando Zelensky è tornato da Istanbul con cinque alti comandanti del reggimento ucraino Azov, che avrebbero dovuto rimanere in Turchia fino alla fine del conflitto in base a un accordo di scambio di prigionieri con Mosca.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto all'epoca che si trattava di «una diretta violazione» dell'accordo con la Turchia. La Turchia, membro della NATO, è riuscita a mantenere legami amichevoli sia con la Russia che con l'Ucraina durante la guerra. Ankara ha evitato le sanzioni occidentali imposte alla Russia, ma ha fornito armi all'Ucraina.
22:38
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Scure fiscale di Putin sui «Paesi ostili», anche la Svizzera
Vladimir Putin ha mantenuto le minacce e ha firmato, di suo pugno, un decreto che sospende parte degli accordi fiscali, in particolare i trattati sulla doppia imposizione, con tutti quei Paesi che Mosca considera «ostili». Nella scure delle nuove disposizioni dello zar sono finite le principali norme delle convenzioni che regolano la tassazione dei beni mobili e immobili, dividendi, interessi, redditi da servizi e diritti d'autore, compensi e redditi da lavoro dipendente, nonché la tassazione del capitale. Mosca ha deciso così di tagliare i ponti con 38 Paesi, congelando le parti delle intese che, fino ad oggi, hanno consentito incentivi fiscali e norme non discriminatorie per evitare che i contribuenti dei Paesi firmatari degli accordi paghino tasse più alte di quelle locali.
Una chiusura fiscale, preannunciata da mesi dal Cremlino, che ora - pubblicato il decreto di Putin sulla banca dati online degli atti giuridici russi - il ministero degli Esteri guidato da Lavrov notificherà, uno per uno, ai «cattivi»: USA, Polonia, Corea del Sud, Bulgaria, Svezia, Lussemburgo, Romania, Gran Bretagna, Ungheria, Irlanda, Slovacchia, Albania, Belgio, Slovenia, Croazia, Canada, Montenegro, Svizzera, Repubblica Ceca, Danimarca, Norvegia, Italia, Finlandia, Germania, Francia, Macedonia, Cipro, Spagna, Lituania, Islanda, Austria, Portogallo, Grecia, Nuova Zelanda, Australia, Singapore, Malta e Giappone.
Secondo il decreto, la decisione - hanno sottolineato i media russi - è stata presa «'sulla base della necessità di adottare misure immediate' in vista delle azioni ostili di alcuni Paesi». E il congelamento degli accordi resterà in vigore fintanto che «gli Stati stranieri non rettificheranno le violazioni dei legittimi interessi economici e di altro tipo della Russia, dei diritti dei suoi cittadini e delle persone giuridiche commesse da loro».
Secondo le parole del viceministro delle finanze Alexei Sazonov - riportate da Interfax - «sono alcune disposizioni degli accordi piuttosto che gli accordi stessi che saranno sospese. Pertanto, le disposizioni per evitare la doppia imposizione nei confronti delle persone fisiche rimarranno in vigore». La sospensione riguarderebbe, invece, le disposizioni che prevedono aliquote fiscali inferiori su interessi, dividendi e royalties, ha affermato il responsabile delle Finanze di Putin.
Il governo russo - si fa sapere da Mosca - dovrà presentare un apposito disegno di legge alla Duma di Stato e adottare misure per ridurre gli effetti di questa sospensione sull'economia nazionale.
13:29
13:29
«1.107 bambini dispersi dall'inizio della guerra»
Un totale di 1.107 bambini sono stati dichiarati dispersi in Ucraina dall'inizio dell'invasione russa: lo ha reso noto su Facebook l'ufficio del Commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, come riporta Ukrinform.
«Secondo il portale statale 'Bambini della guerra', ad oggi 1.107 bambini sono considerati dispersi in Ucraina, mentre 15.900 bambini sono stati ritrovati», si legge in un comunicato dell'ufficio di Lubinets.
12:24
12:24
«Potenti esplosioni in Crimea»
Potenti esplosioni a Dzhankoi, in Crimea, penisola annessa da Mosca nel 2014. Lo riportano i canali Telegram locali rilanciati dai media ucraini. Un'altra forte deflagrazione è stata sentita a Oktyabrskoye, nel distretto russo di Konstantinovsky.
Il 24 luglio scorso l'intera zona di Dzhankoi era stata evacuata in seguito a un attacco ucraino che aveva colpito un deposito di munizioni. Il ministero della Difesa di Kiev aveva reso noto che l'attacco aveva distrutto missili da crociera russi destinati alla flotta del Mar Nero di Mosca.
11:17
11:17
Sale a 88 il bilancio dei feriti a Pokrovsk
È aumentato a 88 il bilancio delle persone rimaste ferite nel bombardamento russo di ieri sera a Pokrovsk, nella regione di Donetsk: lo rende noto su Telegram il governatore Pavlo Kyrilenko. Tra i feriti ci sono 39 civili, tra cui due bambini, 31 agenti di polizia, 7 dipendenti del Servizio di emergenza statale e 4 militari", ha dichiarato.
Il bombardamento russo ha danneggiato 12 condomini, strutture alberghiere, l'ufficio del pubblico ministero, negozi e locali pubblici, riporta Rbc-Ukraine.
10:45
10:45
«Con il grano perso a Izmail avremmo sfamato 66 milioni di persone per un giorno»
Le migliaia di tonnellate di grano che sono state danneggiate dall'attacco russo del 2 agosto al porto di Izmail «sarebbero state sufficienti per nutrire circa 66 milioni di persone per un giorno».
È quanto ha dichiarato Denise Brown, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina, secondo cui «gli attacchi implacabili delle forze russe ai magazzini di grano e alle infrastrutture portuali in Ucraina sono estremamente allarmanti e possono costituire una grave violazione del diritto internazionale umanitario».
Per questo l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari continua a denunciare la difficile realtà dei civili in Ucraina che già affrontano una situazione terribile. Gli attacchi intensificati alle infrastrutture civili critiche nel paese, sottolinea l'Onu, rischiano di peggiorare ulteriormente i bisogni umanitari.
L'Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari rileva inoltre che il piano di risposta umanitaria da 3,9 miliardi di dollari per il 2023 che mira a fornire assistenza a circa 11,1 milioni di persone in tutta l'Ucraina a fine di luglio risultava finanziato solo per circa il 30%, con un impatto negativo sugli sforzi umanitari per fornire aiuti a chi ne ha bisogno.
07:11
07:11
Attacco a Pokrovsk: il bilancio sale a 8 morti e 27 feriti
È salito ad almeno otto morti e 27 (e non 57 come detto in precedenza) l'ultimo bilancio dell'attacco missilistico russo di ieri contro un edificio residenziale a Pokrovsk, nella regione ucraina di Donetsk. Lo rendono noto stamani i media locali, citando fonti dell'amministrazione ucraina.
06:35
06:35
Il punto alle 6.00
L'allarme antiaereo è scattato nella notte in sei regioni dell'Ucraina, secondo i media locali. L'allarme è risuonato negli oblast di Zaporizhzhia, Donetsk, Dnipropetrovsk, Poltava, Sumy e Kharkiv. Fonti non confermate davano ieri sera notizia di una forte esplosione udita a Kiev.
Due missili russi hanno colpito ieri un edificio residenziale nella città ucraina orientale di Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Il bilancio dell'attacco, ha fatto sapere poche ore fa il capo dell'amministrazione militare Serhiy Dobryak, è salito ad almeno sette morti e 57 feriti. Un precedente bilancio del governo di Kiev parlava di cinque morti e 31 feriti, tra cui 19 agenti di polizia e cinque soccorritori.
Intanto, Mykhailo Podolyak, consigliere del capo dell'ufficio di Volodymyr Zelensky, ha affermato che non ci possono essere compromessi sulla formula di pace per l'Ucraina. Né saranno presi in considerazione negoziati su «cessate il fuoco immediati» e «negoziati qui e ora» che, a suo dire, darebbero alla Russia «il tempo di rimanere nei territori occupati».
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha invece dichiarato ieri di aver avuto una telefonata con il suo omologo statunitense Antony Blinken durante la quale ha richiesto missili a lungo raggio ATACMS. In un tweet ha dichiarato che: «Nella nostra telefonata, abbiamo discusso di ulteriori passi per ampliare il sostegno globale alla formula di pace e di soluzioni per espandere le esportazioni di grano».