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«Putin ha seriamente valutato l'uso di armi atomiche»

Lo rivela il giornalista del Watergate Bob Woodward nel suo libro 'War', che uscirà la prossima settimana: alcuni mesi dopo l'avvio della guerra in Ucraina, l'intelligence americana ha rilevato «discussioni credibili all'interno del Cremlino» in tal senso – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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«Putin ha seriamente valutato l'uso di armi atomiche»
Red. Online
09.10.2024 06:28
18:31
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Via libera dei 27 al meccanismo per il prestito G7 a Kiev

Gli ambasciatori dei 27 presso l'Ue hanno concordato di ricorrere alla procedura scritta per l'adozione degli atti giuridici sull'uso delle entrate straordinarie derivanti dai beni immobilizzati della Russia per il servizio e il rimborso dei prestiti all'Ucraina nell'ambito dell'accordo del G7.

La procedura scritta sarà avviata dopo che l'Eurocamera avrà adottato la sua posizione sulla bozza di regolamento. Resta però ancora aperta la questione del prolungamento delle sanzioni agli asset, cruciale per far sì che gli Stati Uniti partecipino al prestito con 20 miliardi di dollari.

Intanto, Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sarà ricevuto domani all'Eliseo da Emmanuel Macron, secondo quanto si apprende da fonti della presidenza francese. Questa quinta visita di Zelensky a Parigi dall'inizio della guerra con la Russia giunge all'indomani della visita del capo dello stato francese in una zona militare dell'est della Francia dove si svolge la formazione di una brigata ucraina.

L'incontro sarà l'occasione per Macron di "riaffermare la determinazione della Francia a continuare a fornire, nel tempo e con l'insieme dei suoi partner, un sostegno incrollabile all'Ucraina e al popolo ucraino", aggiunge l'Eliseo. Dopo Parigi, Zelensky è atteso, pure domani, a Roma e, venerdì, a Berlino.

18:27
18:27
«Il piano di pace sarà pronto a novembre»

Il piano per la pace in Ucraina «sarà pronto a novembre, con al suo interno anche tutte le condizioni per la fine della guerra». Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso al vertice Ucraina-Europa sudorientale tenutosi oggi a Dubrovnik, in Croazia, precisando che il piano è stato già presentato agli Stati uniti.

«Il primo punto (del piano, ndr) si concentra su se e come è possibile risolvere il deficit di sicurezza geopolitica in Europa», ha detto, spiegando che si tratta del punto cruciale che, «se risolto potrebbe portare alla perdita dalla potenza geopolitica di Putin e della Russia che di conseguenza smetterà di intromettersi nella libertà dei Paesi con i quali confina».

In questo momento, ha aggiunto Zelensky, «sul campo di battaglia vediamo una prospettiva di azione che potrebbe permetterci di porre fine a questa guerra entro il 2025, contando sempre sul sostegno di Gran Bretagna, Italia, Germania, Francia e del presidente Biden».

16:49
16:49
Il Cremlino conferma: «Trump ha inviato test per il Covid a Putin»

Il Cremlino conferma che Donald Trump mentre era alla Casa Bianca ha inviato a Vladimir Putin i test per il Covid. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov a Bloomberg, confermando il contenuto del libro War di Bob Woodward. «Anche noi abbiamo inviato apparecchiature all'inizio della pandemia», ha precisato Peskov riferendosi alla fornitura agli Stati Uniti nel 2020 di apparecchiature mediche, incluse le tute per la protezione personale negli ospedali.

Intanto, in un rapporto ripreso dal Guardian, si rileva che l'Ue e il Regno Unito dovrebbero creare una «banca della Nato» capace di finanziare le spese per la difesa dei Paesi europei e quelle militari rivolte al sostegno all'Ucraina nella guerra contro la Russia a fronte dell'eventualità che Donald Trump vinca le elezioni presidenziali negli Usa il prossimo mese. E' quanto si legge nel documento redatto da un think tank britannico, il New Diplomacy Project, e uno tedesco, la Fondazione Friedrich Ebert, legata al partito socialdemocratico (Spd) del cancelliere Olaf Scholz.

Nel rapporto si sottolinea come sia necessario «garantire» la sicurezza collettiva del continente, inclusa quella di Kiev, rispetto a una seconda presidenza del candidato repubblicano alla Casa Bianca: si teme infatti che Trump possa tagliare le spese per la difesa degli Stati Uniti in Europa, cercare di imporre un accordo di pace all'Ucraina con cessioni del suo territorio a Mosca e persino ritirarsi del tutto dall'Alleanza atlantica. I Paesi europei della Nato dovrebbero quindi sostenere la creazione di un istituto di credito multilaterale, si legge ancora nel rapporto, capace di «far risparmiare alle nazioni milioni sull'acquisto di attrezzature essenziali, offrire bassi tassi di interesse sui prestiti ai membri dell'alleanza e introdurre una linea di finanziamento con tempi di rimborso lunghi».

16:43
16:43
La denuncia dell'Ukrainska Pravda: «Pressioni dalla presidenza ucraina»

«Vorremmo richiamare l'attenzione dei nostri colleghi, partner e organizzazioni internazionali sulla pressione continua e sistematica che l'Ufficio del Presidente dell'Ucraina esercita sulla redazione e su alcuni giornalisti di Ukrainska Pravda». Inizia così un editoriale del giornale online ucraino, che ribadisce i suoi valori di «indipendenza editoriale, giornalismo imparziale e la capacità di dire liberamente la verità».

«Attualmente - scrive il giornale - vediamo una minaccia al lavoro sostenibile della redazione a causa delle seguenti azioni: viene impedito ai funzionari di comunicare con i giornalisti di Ukrainska Pravda e di partecipare agli eventi; pressione sulle aziende affinché interrompano la pubblicità della cooperazione con Ukrainska Pravda; comunicazione apertamente emotiva tra il presidente Volodymyr Zelensky e il giornalista di Ukrainska Pravda Roman Kravets, a cui abbiamo assistito tutti in diretta».

«Questi e altri segnali non pubblici indicano tentativi di influenzare la nostra politica editoriale», denuncia il portale. «È particolarmente scandaloso rendersi conto di ciò in un momento di invasione su vasta scala dell'Ucraina da parte della Russia, quando la nostra lotta congiunta per la sopravvivenza e i valori democratici è essenziale».

«Sottolineiamo ancora una volta che l'obiettivo di Ukrainska Pravda è quello di riferire la verità e servire gli interessi della società ucraina» e «dichiariamo ufficialmente che ogni tentativo da parte di funzionari dell'ufficio del presidente dell'Ucraina di fare pressione sui giornalisti di Ukrainska Pravda sarà reso pubblico e avrà conseguenze a livello internazionale. Ogni tentativo del genere non fa che rafforzare la nostra motivazione a denunciare corruzione e cattiva gestione ai massimi livelli del potere», afferma ancora il giornale. «Invitiamo tutti coloro che apprezzano la libertà di parola e l'indipendenza del giornalismo ucraino a unirsi a noi nella difesa di questi valori».

15:41
15:41
Putin conferisce a Lukashenko l'Ordine di Sant'Andrea

Il presidente russo Vladimir Putin ha insignito quello bielorusso Alexander Lukashenko dell'Ordine di Sant'Andrea, la più alta onorificenza di Stato russa, durante un incontro al Cremlino.

Putin ha posto al collo di Lukashenko la catena dell'Ordine durante una cerimonia svoltasi nella sala di Sant'Andrea e poi lo ha abbracciato, riferisce la Tass. La motivazione è il contributo dato dal presidente bielorusso allo sviluppo delle relazioni tra i due Paesi.

«I Paesi occidentali hanno predisposto un piano per strangolare» la Russia e la Bielorussia, prima di tutto in termini economici, ha detto Lukashenko.

«Ma non ha funzionato, »e lo hanno ammesso loro stessi«, ha aggiunto.

14:33
14:33
Il Papa riceverà Zelensky venerdì

Papa Francesco riceverà in udienza venerdì mattina in Vaticano il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Lo rende noto la Sala stampa della Santa Sede. L'appuntamento al Palazzo apostolico vaticano è fissato alle 9.30.

È la terza volta che il Papa e Zelensky si incontrano, dopo l'udienza in Vaticano del 13 maggio 2023, e dopo l'incontro bilaterale del 14 giugno scorso in occasione del vertice del G7 a Borgo Egnazia, in Puglia.

14:08
14:08
«Zelensky è pronto ad adottare un approccio più flessibile per porre fine alla guerra»

Gli alleati dell'Ucraina stanno percependo che Volodymyr Zelensky potrebbe essere pronto ad adottare un approccio più flessibile nell'esaminare i modi per contribuire a porre fine alla guerra contro la Russia. Lo scrive Bloomberg citando funzionari vicini alla Nato.

Il leader ucraino pubblicamente ha rafforzato le principali richieste di Kiev per porre fine alla guerra escludendo «contrattazioni» sulla sovranità o sul territorio ucraino. Ma allo stesso tempo, nota Bloomberg, i funzionari ucraini hanno chiarito che sono pronti ad ammettere che la guerra deve finire.

13:18
13:18
Mosca: «Liberati due villaggi nella regione di Kursk»

Le forze russe hanno riconquistato due villaggi occupati da quelle ucraine nella regione di Kursk: Novaya Sorochina e Pokrovksy. Lo riferisce il ministero della Difesa di Mosca.

In un comunicato il ministero della Difesa russo afferma che «unità del raggruppamento del Nord hanno continuato l'offensiva, in cui sono stati liberati gli insediamenti di Novaya Sorochina e Pokrovksy».

Le forze ucraine hanno avviato il 6 agosto scorso un'incursione nella regione di Kursk, rivendicando la conquista di oltre mille chilometri quadrati di territorio e decine di villaggi.

10:49
10:49
Orban: «In Ucraina stiamo perdendo, ammettetelo»

«In Ungheria c'è un detto: 'se vuoi vincere bisogna che ci sia il coraggio necessario per ammettere che stai per perdere'. E stiamo effettivamente perdendo in Ucraina e voi vi comportate come se non sia così».

Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban nelle repliche al Parlamento Europeo. «Se vogliamo vincere dobbiamo cambiare la strategia, che è perdente. Propongo che riflettiate. Ci deve essere un'attività diplomatica e una comunicazione diretta o indiretta. Se si trascina il conflitto ci saranno sempre più morti, migliaia di morti. Con questa strategia non ci sarà la pace, dovete schierarvi al fianco del cessate il fuoco».

10:04
10:04
Ursula von der Leyen: «C'è ancora chi incolpa Kiev per la guerra»

«Il mondo è stato testimone delle atrocità russe in Ucraina. Ma c'è ancora chi dà la colpa della guerra non all'invasore ma all'invaso. Non alla voglia di potere di Putin ma di libertà del popolo ucraino. Mi domando: sarebbe stata data la colpa agli ungheresi per l'invasione sovietica del 1956? O ai cechi per l'oppressione nel 1968? O ai lituani per il giro di vite del 1991? Possiamo avere storie e lingue diverse In Europa, ma non c'è lingua in cui pace è sinonimo di resa».

Lo ha detto la presidente della Commissione Europea nell'aula di Strasburgo dopo l'intervento di Viktor Orban.

09:51
09:51
Il Cremlino smentisce: «Trump e Putin non hanno parlato al telefono»

Il Cremlino ha smentito che il presidente russo Vladimir Putin e l'ex presidente Usa Donald Trump abbiano parlato al telefono sette volte da quando Trump ha lasciato la Casa Bianca nel 2021, come sostenuto dal giornalista Bob Woodward nel suo libro 'War', in uscita il 15 ottobre.

«No, non è vero», ha detto il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, alla testata russa Rbc, in un commento ripreso dalle agenzie di Mosca.

09:33
09:33
Rimandato il summit di Ramstein sull'Ucraina

Il vertice di Ramstein sull'Ucraina che avrebbe dovuto tenersi sabato prossimo 12 ottobre nella base Nato tedesca è disdetto. Lo ha affermato un portavoce del Pentagono allo Spiegel.

Stando al magazine si cerca un'altra data dopo che ieri il presidente Usa Joe Biden ha fatto sapere di dover rinviare la visita in Germania per l'uragano in Florida.

Il summit prevedeva la presenza di 50 Stati, rappresentati ai più alti livelli. Anche Volodymyr Zelensky avrebbe dovuto prendervi parte.

06:28
06:28
Il punto alle 6.00

Alcuni mesi dopo l'avvio della guerra in Ucraina, l'intelligence americana ha rilevato «discussioni credibili all'interno del Cremlino» in base alle quali Vladimir Putin stava seriamente valutando l'uso delle armi atomiche. Lo rivela il giornalista del Watergate Bob Woodward nel suo libro 'War', che uscirà la prossima settimana. L'intelligence americana riteneva che ci fosse un 50% di probabilità di un uso delle armi nucleari da parte di Putin.

Joe Biden, di fronte alle informazioni di intelligence, disse al suo consigliere alla sicurezza nazionale Jake Sullivan di mettersi in contatto con i russi e dire loro, in un linguaggio minaccioso ma non troppo forte, quale sarebbe stata la risposta americana. Il presidente contattò anche Putin direttamente con un messaggio sulle «conseguenze catastrofiche» di un utilizzo delle armi nucleari da parte di Mosca.