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Il presidente russo vola a Minsk per un faccia a faccia col dittatore bielorusso Lukashenko — TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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20:23
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Putin in Bielorussia, Kiev teme una nuova offensiva
Vladimir Putin è volato a Minsk per un faccia a faccia col dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko: una rara visita che ha riacceso i timori del governo di Kiev che il Cremlino possa premere sul regime bielorusso per trascinarlo con sé nell'invasione dell'Ucraina, oppure tentare un altro attacco dal territorio della Bielorussia.
Nei giorni scorsi, il generale ucraino Valery Zaluzhny aveva detto all'Economist che l'esercito russo potrebbe preparare una nuova offensiva contro Kiev nei primi mesi del prossimo anno. Da Mosca però al momento smentiscono che Putin voglia far entrare in guerra la Bielorussia: sono «invenzioni assolutamente stupide» e «senza fondamento», ha tagliato corto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Mentre nei giorni scorsi era stata la Casa Bianca a dire di non vedere segnali di un «imminente» nuovo attacco alla capitale ucraina.
Difficile dire cosa bolla in pentola. E difficile dire se sia cambiato o meno qualcosa dopo le due ore e mezza di colloqui tra Lukashenko e Putin, che non metteva piede a Minsk da oltre tre anni. Il presidente russo ha detto che Mosca e Minsk continueranno a tenere esercitazioni militari congiunte mentre Lukashenko ha affermato che la Bielorussia dispiegherà i sistemi missilistici S-400 e Iskander consegnati dalla Russia.
Putin e il suo principale alleato sembrano essere tornati a flettere i muscoli. Alcuni analisti dubitano però che l'esercito russo ora abbia la forza per una nuova offensiva contro Kiev, mentre altri ritengono le truppe bielorusse relativamente deboli per un attacco del genere. La creazione - annunciata a ottobre da Lukashenko - di una nuova unità militare «di difesa» composta da soldati sia russi sia bielorussi ha fatto scattare un campanello d'allarme. E non allentano certo le tensioni le possibili esercitazioni dei soldati russi già presenti in Bielorussia di cui scrive l'agenzia Interfax citando il ministero della Difesa di Mosca.
Ma il despota bielorusso smentisce di voler attaccare l'Ucraina e, soprattutto, secondo diversi esperti l'invio di militari in Ucraina sarebbe politicamente pericoloso per Lukashenko, che due anni fa ha soffocato a colpi di manganello le proteste di massa contro la sua rielezione a presidente in un voto ritenuto completamente falsato dai brogli elettorali. Per questo, molti analisti affermano che sia difficile un attacco congiunto russo-bielorusso contro l'Ucraina. Eppure non lo escludono del tutto, consapevoli di quanto il regime di Lukashenko dipenda sempre più dal Cremlino.
Questa situazione però obbliga le forze armate ucraine a schierare contingenti anche a nord, lungo il confine con la Bielorussia, e quindi lontano dal fronte attuale. Di certo, l'offensiva russa contro l'Ucraina a febbraio partì anche dalla Bielorussia: da dove migliaia di soldati oltrepassarono il confine per tentare, senza successo, di occupare Kiev. Il regime di Lukashenko è inoltre accusato di aver consentito alle truppe russe di lanciare missili e droni dal territorio bielorusso in questi mesi di atrocità: droni come quelli che oggi prima dell'alba sono stati sparati nell'ennesimo bombardamento delle forze russe contro le infrastrutture energetiche ucraine.
Da ottobre, l'artiglieria russa ha lasciato al buio e al freddo milioni di ucraini in raid che Kiev e i suoi alleati occidentali non esitano a definire «crimini di guerra». Le forze armate ucraine affermano di aver abbattuto 30 degli almeno 35 droni kamikaze lanciati ieri dalle truppe russe: la zona più presa di mira è apparentemente quella di Kiev, dove sarebbero stati abbattuti 18 droni su 23, alcuni dei quali di fabbricazione iraniana secondo le autorità ucraine. Per ora si ha notizia di almeno tre civili feriti e nove edifici danneggiati dai bombardamenti, ma in generale le autorità ucraine riferiscono di almeno tre civili morti e 11 feriti nelle ultime 24 ore.
Gli attacchi hanno provocato altri pericolosi blackout a Kiev e in dieci regioni dell'Ucraina. Non solo: l'agenzia ucraina per l'energia atomica accusa la Russia di aver lanciato un drone sopra la centrale nucleare del sud, nella regione di Mikolayiv, commettendo quella che sarebbe «una violazione assolutamente inaccettabile della sicurezza nucleare».
11:42
11:42
Mosca annuncia esercitazioni navali congiunte con Pechino
Mosca ha annunciato oggi che questa settimana e la prossima diverse sue navi da guerra parteciperanno a esercitazioni con Pechino.
«Le manovre si svolgeranno dal 21 al 27 dicembre nel Mar Cinese Orientale. L'obiettivo principale delle esercitazioni è rafforzare la cooperazione navale (...) e mantenere la pace e la stabilità nella regione Asia-Pacifico», ha reso noto il ministero della difesa russo.
11:41
11:41
Nuovo stop elettrico a Kiev e in 10 regioni
L'erogazione di corrente elettrica è stata interrotta a Kiev e in dieci regioni dell'Ucraina in seguito agli attacchi russi della notte scorsa: lo ha reso noto il gestore elettrico.
10:34
10:34
«Mosca trama atti terroristici anche sul territorio della NATO»
I servizi speciali russi puntano a fornire armi di fabbricazione occidentale provenienti dal campo di battaglia in Ucraina a organizzazioni estremiste attive nei Paesi alleati della NATO affinché questi compiano attacchi terroristici con l'obiettivo di minare l'assistenza dell'Occidente a Kiev: lo ha detto una fonte dei servizi segreti ucraini citata dal capo del Centro per le riforme della difesa di Kiev, Oleksandr Danylyuk.
«Secondo le informazioni a disposizione dell'intelligence ucraina, i servizi speciali russi stanno preparando atti di provocazione al fine di minare l'assistenza militare e tecnica internazionale all'Ucraina - ha detto Danylyuk, come riporta l'agenzia di stampa statale ucraina Ukrinform. In particolare, i russi si stanno preparando a spedire le armi occidentali sequestrate in Ucraina, anche a Mariupol, a una serie di organizzazioni estremiste affinché compiano atti di terrore, anche sul territorio della NATO».
«Anche il vicerappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Onu, Richard Mills, ha parlato della minaccia delle provocazioni russe, osservando che la Russia cerca di impadronirsi delle armi americane in Ucraina ed è interessata a consegnarle ad attori disonesti per sostenere la propria disinformazione sulla mancanza di controllo sulle armi fornite all'Ucraina dagli Stati Uniti», ha aggiunto Danylyuk.
09:25
09:25
Bombe russe su Dnipropetrovsk: «Ingenti danni»
Le forze russe hanno attaccato nella notte la regione di Dnipropetrovsk, nell'Ucraina meridionale, con droni «kamikaze» di fabbricazione iraniana, artiglieria pesante e lanciarazzi multipli Grad, danneggiando diverse abitazioni e linee elettriche: lo ha reso noto sul servizio di messaggistica Telegram il governatore regionale, Valentyn Reznichenko, come riporta il media on line ucraino in lingua inglese Kyiv Independent.
Nel dare la notizia, Reznichenko ha sottolineato che le forze ucraine del comando orientale hanno abbattuto due droni. La città di Nikopol è stata colpita 60 volte e gli attacchi hanno preso di mira anche le vicine comunità di Marhanetska, Chervonohryhorivka e Myrivska.
Secondo Reznichenko, non ci sono feriti o vittime, ma i danni sono ingenti. Nella comunità di Chervonohryhorivka sono state danneggiate tra l'altro undici case, un gasdotto e una linea elettrica. Inoltre, a causa dell'attacco, una centrale idrica è stata danneggiata e diversi villaggi sono attualmente senz'acqua. Nella comunità di Marhanetska sono state colpite oltre 20 case, strutture agricole, tre scuole, un edificio amministrativo e diverse linee elettriche.
Due persone sono invece rimaste ferite nell'attacco con droni lanciato la notte scorsa dalle forze russe su Kiev, ha reso noto su Telegram il governatore regionale, Oleksiy Kuleba, come riporta il quotidiano britannico The Guardian. L'attacco, ha aggiunto il ministro degli esteri Dmytro Kuleba, ha inoltre danneggiato infrastrutture critiche e abitazioni della capitale.
06:58
06:58
Il punto alle 6.00
Oggi, lunedì 19 dicembre, è il 298. giorno dall'inizio della guerra in Ucraina. Gli attacchi russi continuano nel Paese: nella notte, due potenti esplosioni sono avvenute nel centro della capitale ucraina Kiev, secondo fonti locali citate dal Kyiv Independent. Poco prima il governatore dell'oblast di Kiev, Oleksiy Kuleba, aveva scritto su Telegram che le difese aeree della regione stavano operando «a causa di un attacco russo» operato con «droni». Dalle prime ore della notte era stato dichiarato l'allarme antiaereo a Kiev e in diverse regioni del centro e dell'est dell'Ucraina.
Ieri, i bombardamenti russi hanno invece preso di mira la città meridionale di Kherson, che ha subito ripetuti attacchi da quando le forze di Kyiv l'hanno riconquistata il mese scorso. «Un altro colpo è stato inferto al centro della città. Tre persone sono rimaste ferite», ha dichiarato il vice capo dell'ufficio del presidente Kyrylo Tymoshenko, citato dal Guardian.
Il governo ucraino annuncia invece buone notizie sul fronte energetico: dopo gli ultimi attacchi russi alle infrastrutture, l'elettricità è stata ripristinata per altri tre milioni di ucraini, portando il totale a nove milioni negli ultimi due giorni, ha dichiarato il presidente dell'Ucraina. «La fornitura di elettricità è stata ripristinata per altri tre milioni di ucraini», ha dichiarato Volodymyr Zelensky ieri sera nel suo consueto discorso serale. «Questo significa che, dopo gli attacchi di venerdì, abbiamo già ottenuto risultati per nove milioni di persone». I sistemi di riscaldamento della città di Kiev sono intanto stati ripristinati, ha fatto sapere il sindaco della città. La protezione dei confini ucraini è una «priorità costante», ha aggiunto Zelensky. «Ci stiamo preparando per tutti i possibili scenari di difesa». Zelensky ha anche lanciato un nuovo appello alle nazioni occidentali affinché forniscano all'Ucraina difese aeree efficaci.
Nel frattempo, la Russia cerca di risollevare il morale delle truppe, cronicamente basso, con la musica. Secondo quanto riferito dal ministero della Difesa, citato dal Guardian, il Cremlino dispiegherà dei musicisti al fronte nel tentativo di risollevare il morale. La «brigata creativa di prima linea» avrà il compito di mantenere «un elevato stato morale, politico e psicologico tra i partecipanti all'operazione militare speciale», ha dichiarato l'agenzia russa RBC news.