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Putin: «L'Occidente sta cominciando a valutare il conflitto in modo più realistico»

Queste le parole del presidente russo in un'intervista alla televisione di Stato: «Devono essere elogiati per questo» – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
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Putin: «L'Occidente sta cominciando a valutare il conflitto in modo più realistico»


Red. Online
25.10.2024 06:30
22:52
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In serata attacchi russi a Dnipro e Sumy

I russi hanno lanciato stasera attacchi in varie zone dell'Ucraina: i raid a Dnipro hanno danneggiato dei palazzi e altri attacchi ci sono stati a Sumy e a Konotop. Lo riporta Ukrainska Pravda.

22:48
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Almeno un morto a Kiev dopo un drone russo contro un palazzo

Le autorità ucraine hanno reso noto che almeno una persona è morta e altre due sono rimaste ferite dopo che un drone russo ha colpito un edificio residenziale a Kiev. Un giornalista dell'Afp presente sul posto ha visto quello che sembrava essere un drone ronzare in alto prima di schiantarsi contro l'edificio, esplodendo in una palla di fuoco.

«Una persona è stata uccisa e due sono rimaste ferite in un attacco di droni ostili contro un edificio residenziale a Kiev», ha precisato il servizio di salvataggio statale dell'Ucraina. «Gli appartamenti dal 17° al 21° piano sono stati danneggiati. I soccorritori hanno localizzato l'incendio negli appartamenti dal 20° e 21° piano», ha aggiunto.

L'attacco è avvenuto nel quartiere Solomianskyi, nella parte occidentale della città.

19:33
19:33
«Preoccupati per le truppe nordcoreane in Russia»

Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud esprimono "grave preoccupazione" per le truppe della Corea del Nord in Russia. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota.

19:26
19:26
«In Ucraina stiamo perdendo, bisogna inviare truppe»

La fine (dell'intervista) in questo caso è l'inizio. «Mi spiace dirlo, ma in Ucraina stiamo perdendo la guerra». Gabrielius Landsbergis, classe '82, ministro degli Esteri lituano e nipote di Vytautas, eroe del movimento d'indipendenza baltica dall'Urss, fin dall'inizio della guerra in Ucraina è stato tra i politici europei più vicini a Kiev.

Questione di confini e di storia. Ora, sull'onda delle ipotesi, sempre più reali, di un diretto coinvolgimento della Nord Corea nel conflitto, si dice «allarmato» per l'ennesimo superamento di una «linea rossa» nell'escalation del conflitto. Serve quindi riprendere l'idea della Francia d'inviare truppe in Ucraina, «in un ruolo o nell'altro», e non scartare a priori altre soluzioni, come le «compagnie d'armi private».

Landsbergis - nel corso di un'intervista all'ANSA - non risparmia critiche alla coalizione occidentale colpevole, a suo modo di vedere, di «non agire» con la necessaria decisione per fermare la Russia. «Nell'aria sento puzzo di tradimento», confida. «Ci sono molte persone che vorrebbero che l'Ucraina capitolasse così i problemi scomparirebbero, siano le sanzioni o la Nord Corea. Ma io mi domando: con tutto quello che abbiamo investito in Ucraina, politicamente e finanziariamente, l'Occidente potrebbe permetterselo?», prosegue.

Anche perché, se altri Paesi pensano che basti «scambiare dei territori, dividere l'Ucraina» per fermare Putin, «si sbagliano». La storia, appunto, conta. «I Baltici sono stati scambiati, non è servito: dal nostro punto di vista siamo nel 1938». Una visione molto netta che rispecchia però molto di quello che si pensa in un bel pezzo d'Europa, a est e a nord.

«La differenza è che non possiamo più concederci il lusso dell'ingenuità alla Chamberlain: lui forse può essere scusato, noi no, noi sappiamo come funziona, se offri un pezzo di terra Mosca se ne prenderà un altro», assicura. «E oggi ci sono in giro diversi Chamberlain, solo che è più difficile ammetterlo».

La scomoda verità, dunque, è che serve fare di più. «Non parlo di un intervento Nato, ma di Parigi con altri alleati», precisa. E sull'ipotesi dei mercenari. «Ho partecipato a conversazioni in cui se ne è discusso, se alcune linee rosse potessero essere rimosse o meno, come ad esempio permettere a compagnie d'armi private di andare in Ucraina, e penso che ciò potrebbe accadere: basta vedere cosa è stato fatto sugli asset russi immobilizzati, se c'è la volontà possiamo fare molte cose». Insomma, se le cose non cambiano, il rischio è che l'Ucraina continui a perdere terreno con conseguenze nefaste per tutta l'Europa, non solo il fianco est.

C'è bisogno dunque di uno scatto in avanti. «L'Italia - sottolinea - ha dimostrato di essere davvero in grado di fornire risultati, con politici che hanno una chiara comprensione della geopolitica». «Il punto però è un altro: abbiamo stilato dei calcoli con i nostri amici nordici e abbiamo stabilito che, con le ultime consegne di aiuti militari di Svezia e Danimarca, i nostri Paesi, in termini di numeri reali, non pro capite, sono i secondi donatori dopo gli Stati Uniti. Ma le nostre economie non sono il G7». «Quando però vediamo che i Paesi del Quod (Usa, Germania, Regno Unito e Francia) si riuniscono a Berlino per parlare, con tutta probabilità, di Ucraina, vorremmo che chi discute del futuro della regione fosse almeno all'altezza del nostro impegno finanziario, tralasciando ovviamente gli Stati Uniti».

«Noi - conclude Landsbergis - abbiamo una prospettiva diversa e credo che un rappresentante dei Paesi nordici-baltici dovrebbe essere presente in quella stanza, a quel tavolo, perché abbiamo pagato il nostro diritto di esserci, se non altro».

19:20
19:20
Oltre 500 mila persone sono scappate dal Libano in Siria

Più di 500.000 persone hanno attraversato il confine che dal Libano porta alla Siria. Lo riferiscono i dati ufficiali delle autorità libanesi.

Le autorità libanesi hanno affermato che più di mezzo milione di persone, per lo più siriani, sono entrate in territorio siriano da quando Israele ha iniziato a colpire pesantemente il Libano alla fine del mese scorso in guerra totale con Hezbollah.

Dal 23 settembre, il Libano «ha registrato l'ingresso di 348.237 cittadini siriani e 156.505 cittadini libanesi nel territorio siriano», si legge in una nota dell'unità libanese di gestione delle catastrofi.

19:18
19:18
Zelensky respinge Guterres dopo la visita a Putin

Vladimir Putin addossa a Kiev la responsabilità per la mancata apertura di negoziati concreti per mettere fine al conflitto. Le autorità ucraine, afferma il presidente russo, avevano inviato una proposta negoziale attraverso la Turchia a Mosca, che l'aveva «accettata», ma poi si sono tirate indietro.

L'Ucraina non commenta, ma fa sapere che il presidente Volodymyr Zelensky ha rifiutato di ricevere il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che voleva andare a Kiev dopo avere incontrato Putin a Kazan a margine del vertice Brics.

Con la sua visita il capo delle Nazioni Unite ha inflitto «un'umiliazione al diritto internazionale», ha detto un funzionario ucraino all'agenzia Afp, mentre infuria la polemica per la foto in cui Guterres sembra quasi fare un inchino mentre stringe la mano al leader del Cremlino.

L'Ucraina rilancia intanto l'allarme sull'invio di militari nordcoreani in Russia, affermando che le prime truppe di Pyongyang saranno «schierate in combattimento già domenica». L'intelligence di Kiev aveva detto in precedenza che le forze nordcoreane sarebbero state impiegate per respingere l'invasione di quelle ucraine nella regione russa di Kursk.

Per quanto riguarda le mancate trattative, in un'intervista alla televisione di Stato Rossiya-1 Putin ha detto che Mosca aveva ricevuto un segnale da Kiev durante «un evento alle Nazioni Unite», forse l'Assemblea generale dell'Onu del mese scorso. Secondo il capo del Cremlino, un consigliere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato da New York direttamente al consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov trasmettendogli «una proposta a nome della parte ucraina».

«Noi abbiamo accettato ma il giorno dopo il capo del regime ucraino (il presidente Zelensky, ndr) ha dichiarato pubblicamente che non ci sarebbero state trattative». Secondo il presidente russo, quello di Kiev è un «comportamento irrazionale e difficilmente prevedibile», che rende «impossibile fare alcun piano». Anche se, ha aggiunto, l'Occidente sta cominciando a valutare il conflitto in Ucraina in modo più «realistico», e per questo deve essere «elogiato».

Il consigliere turco, precisano le agenzie russe, era Ibrahim Kalin, portavoce di Erdogan fino al 2023 e attualmente capo dei servizi d'intelligence. Putin ha aggiunto che durante l'incontro bilaterale avuto mercoledì a margine del vertice Brics, Erdogan ha fatto nuove «proposte» per riprendere i negoziati sulla navigazione nel Mar Nero e «alcune altre questioni». Probabilmente tra le «altre questioni» rientrano gli scambi di prigionieri, sulle quali Putin nutre delle «aspettative», secondo quanto riferito da Erdogan al rientro da Kazan.

Le voci su possibili negoziati corrono parallele ai proclami di guerra. Putin ha detto che le forze russe sono all'offensiva lungo tutto il fronte, e hanno circondato 2.000 ucraini nella regione di Kursk. Un'affermazione, quest'ultima, respinta come «palese disinformazione» dal comandante delle forze ucraine, Oleksandr Syrskyi.

Quanto alle truppe nordcoreane che secondo gli ucraini dovrebbero essere impiegate proprio nel Kursk, né Putin né Pyongyang hanno smentito la notizia. «Se c'è una cosa del genere di cui parlano i media mondiali, penso che sia un atto conforme alle norme del diritto internazionale», ha dichiarato il vice ministro degli Esteri nordcoreano Kim Jong-gyu.

Il presidente russo ha invece richiamato, come aveva fatto ieri, l'articolo 4 dell'accordo di cooperazione militare bilaterale, aggiungendo che è una «decisione sovrana» della Russia decidere, insieme alla Corea del Nord, in quali casi e come attivarlo.

Il Cremlino, tra l'altro, non ha escluso una visita a Mosca del leader nordcoreano Kim Jong-un il prossimo anno. Intanto l'agenzia di intelligence sudcoreana ha fatto sapere che una delegazione del governo di Seul sarà lunedì a Bruxelles per condividere informazioni con funzionari della Nato e della Ue sulle truppe nordcoreane in Russia.

17:44
17:44
Il Wall Street Journal rivela le relazioni pericolose Musk-Putin

L'uomo più ricco del mondo, il più grande finanziatore della campagna di Donald Trump e uno dei maggiori fornitore di servizi al governo degli Stati Uniti ha avuto "contatti regolari" con Vladimir Putin e altre figure di primo piano del Cremlino.

Lo rivela il Wall Street Journal citando funzionari americani, europei e russi secondo i quali le conversazioni tra lo zar e il patron di Tesla e SpaceX spaziavano da "fatti personali" a questioni economiche e geopolitiche. A un certo punto, secondo le fonti citate dal giornale, Putin avrebbe addirittura chiesto a Musk di "non attivare" il suo servizio di satelliti Starlink a Taiwan "per fare un favore" al leader cinese Xi Jinping.

Se fosse confermata, a dieci giorni dalle elezioni americane, la notizia sarebbe inquietante sotto diversi punti di vista. Intanto il miliardario ha una serie di contratti in corso con il Pentagono e le agenzie di intelligence Usa, alcuni dei quali su operazioni classificate.

In secondo luogo, attraverso la piattaforma X, ha un potere di influenza straordinario nella società americana; e, ultimo ma non ultimo, Musk è diventato uno dei più grandi sostenitori del candidato repubblicano alla Casa Bianca, ovvero il potenziale nuovo presidente degli Stati Uniti.

In passato il magnate ha negato di simpatizzare per Mosca sostenendo di aver parlato con Putin solo una volta, nell'aprile 2021, di argomenti legati allo spazio. Circostanza, quest'ultima, confermata dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che invece ha definito la notizia del Wsj "totalmente falsa", citando solo una telefonata tra i due "prima del 2022" per parlare di "tecnologie visionarie e soluzioni per il futuro".

All'inizio dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia si è schierato al fianco di Volodymyr Zelensky e ha donato i terminali Starlink che hanno aiutato notevolmente le truppe ucraine. Ma il suo punto di vista si è progressivamente spostato su posizioni filorusse nel corso della guerra, come quando a settembre del 2022 ha negato agli ucraini l'uso dei suoi terminali per guidare i droni nell'attacco ad una base navale russa in Crimea.

Musk ha poi spiegato di aver imposto le restrizioni perché Starlink è destinato ad usi civili e temeva che qualsiasi attacco alla Crimea avrebbe potuto innescare una guerra nucleare. Nell'ottobre dello stesso anno ha preso la bizzarra iniziativa di lanciare su X il voto su un piano di pace per l'Ucraina che rifletteva alcuni punti della proposta russa, inclusa l'occupazione della Crimea e la neutralità di Kiev fuori dalla Nato. Fu proprio allora, rivela una delle fonti, che tra il miliardario e il leader del Cremlino cominciarono i contatti che sono andati avanti fino ad oggi.

15:24
15:24
Pyongyang commenta: «L'invio di truppe in Russia è in linea con il diritto internazionale»

La Corea del Nord ha detto che qualsiasi dispiegamento di truppe in Russia sarebbe in linea con il diritto internazionale, ma non ha confermato l'inviato di soldati in corso.

«Se c'è una cosa del genere di cui parlano i media mondiali, penso che sia un atto conforme alle norme del diritto internazionale», ha dichiarato Kim Jong-gyu, viceministro degli Esteri responsabile degli Affari russi, secondo un dispaccio dell'agenzia ufficiale di stampa Kcna.

13:18
13:18
Il Cremlino smentisce i contatti tra Putin e Musk: «Notizia totalmente falsa»

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito come «una notizia totalmente falsa» quella pubblicata dal Wall Street Journal secondo cui Elon Musk terrebbe contatti regolari con il presidente russo Vladimir Putin dalla fine del 2022.

Secondo Peskov, l'unico contatto è avvenuto «prima del 2022» con una telefonata in cui Putin e Musk hanno parlato di «tecnologie visionarie, soluzioni per il futuro e indirizzi dello sviluppo tecnologico».

13:15
13:15
Zelensky rifiuta di ricevere Guterres dopo la visita a Putin

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rifiuta di ricevere a Kiev il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, dopo la sua visita in Russia, al vertice dei Brics di Kazan, dove ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin. Lo riferisce una fonte della presidenza ucraina all'Afp.

«Dopo Kazan, Guterres voleva venire in Ucraina, ma il presidente Zelensky non ha confermato la sua visita», a causa dell'«umiliazione' inflitta al diritto internazionale a Kazan», ha detto all'Afp un funzionario che ha voluto mantenere l'anonimato.

12:20
12:20
«Kiev ha proposto un negoziato, poi ci ha ripensato»

Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il mese scorso la Turchia ha trasmesso alla Russia una proposta negoziale da parte dell'Ucraina che Mosca ha «accettato», ma poi Kiev ha fatto marcia indietro. Putin parlava in un'intervista alla televisione di Stato Rossiya-1.

Putin ha detto che durante l'Assemblea generale dell'Onu, in settembre, un consigliere del presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha telefonato da New York al consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov trasmettendogli «una proposta a nome della parte ucraina».

«Noi abbiamo accettato ma il giorno dopo il capo del regime ucraino (il presidente Volodymyr Zelensky, ndr) ha dichiarato pubblicamente che non ci saranno trattative».

Secondo il presidente russo, quello di Kiev è un «comportamento irrazionale e difficilmente prevedibile» che rende «impossibile fare alcun piano». «Quindi è ancora presto per dire se c'è la possibilità di un accordo», ha concluso.

11:39
11:39
Putin: «Sull'Ucraina l'Occidente diventato più realistico»

L'Occidente sta cominciando a valutare il conflitto in Ucraina in modo più «realistico» e per questo deve essere «elogiato». Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un'intervista alla televisione di Stato, citata dalla Tass.

«Ieri - ha affermato Putin - dicevano che alla Russia doveva essere inflitta una sconfitta strategica, ma oggi la retorica è cambiata. Lo vediamo, e devono essere elogiati per questo, per il fatto che cominciano a pensare e a valutare la situazione in modo realistico».

10:11
10:11
Il Cremlino non esclude una visita di Kim Jong-un a Mosca nel 2025

Il Cremlino non ha escluso una visita a Mosca del leader nordcoreano Kim Jong-un il prossimo anno. «La Repubblica democratica popolare di Corea è un nostro vicino, stiamo sviluppando strette relazioni in tutte le aree possibili e naturalmente i vicini con strette relazioni si scambiano continuamente visite al massimo livello», ha detto il portavoce Dmitry Peskov, commentando indiscrezioni apparse sui social media relative a una possibile missione a Mosca di Kim nel 2025. Lo riferisce la Tass.

06:31
06:31
Il punto alle 6.00

«Penso che sia molto importante chiarire che un paese in guerra non può diventare membro della Nato, su questo non c'è dissenso». Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, rispondendo alle domande di Maybritt Illner nel talk show della ZDF che andrà in onda stasera, secondo un'anticipazione visibile sul portale. Alla domanda se si possa almeno inviare l'invito a entrare, come chiede Zelensky, Scholz ha sottolineato: «un invito è collegato a un veloce ingresso nell'Alleanza». Il cancelliere ha ribadito che oltre a garantire il sostegno dell'Ucraina è sua responsabilità fare in modo che la Nato non entri in conflitto contro la Russia.