Putin testa il missile balistico Sarmat: di cosa si tratta?
Si chiama RS-28 Sarmat, o SS-30 Satan 2. È il missile balistico intercontinentale pesante sviluppato a partire dal 2011 e che la Russia ha testato nella giornata di ieri. Partito alle 15.12 (ora locale) dalla base di Arkhangelsk, regione nel nord della Russia che si affaccia sul mar Bianco, il missile ha raggiunto la zona di impatto prevista nel sito di Kura, nell'estremo est del Paese. Il lancio non ha colto di sorpresa l'Occidente: il test era infatti stato opportunamente annunciato nel rispetto degli obblighi previsti dai trattati nucleari. Gli Stati Uniti stessi, tramite il portavoce del Pentagono, John Kirby, hanno affermato di essere stati avvisati del test missilistico (definito «di routine») e di averlo seguito da vicino.
La X, insomma, era segnata sul calendario da tempo. Ben prima dello scoppio della guerra. Ma il messaggio lanciato ieri da Putin è inequivocabile: «Il nuovo dispositivo ha le più alte caratteristiche tattiche e tecniche ed è in grado di superare tutti i moderni mezzi di difesa antimissile. Non ha eguali nel mondo e non ne avrà per molto tempo a venire», ha affermato il leader russo. «Quest'arma davvero unica rafforzerà il potenziale di combattimento delle nostre forze armate, assicurerà in modo affidabile la sicurezza della Russia dalle minacce esterne e fornirà spunti di riflessione per coloro che, nella foga di una frenetica retorica aggressiva, cercano di minacciare il nostro Paese». Nonostante Washington si sia affrettata a gettare acqua sul fuoco, insomma, quella di ieri è stata a tutti gli effetti una dimostrazione di forza da parte di Mosca.
Un'arma spaventosa
Ma cos'è il Sarmat? Il fiore all'occhiello delle Forze missilistiche strategiche russe (RVSN RF) è davvero così devastante? Il «gioiellino» russo vanta un raggio d'azione di ben 18.000 chilometri ed è stato progettato per penetrare le difese missilistiche avversarie. In grado di sopportare fino a dieci tonnellate di carico utile, il missile Sarmat può trasportare più testate nucleari (dalle 10 alle 15) e fino a 24 veicoli ipersonici Avangard, pensati appositamente per aggirare le difese antimissile. Alternativamente, l'RS-28 può essere utilizzato anche per il trasporto di testate non nucleari ma che sfruttano la velocità ipersonica del missile per massimizzare i danni a bersagli precisi. Ian Williams, membro del think tank Centre for Strategic and International Studies, ha affermato sulle pagine del giornale britannico «Telegraph»: «Si tratta probabilmente dell'arma più distruttiva sulla Terra. La Russia potrebbe distruggere 10 città con un solo missile, poiché le testate contenute possono essere indirizzate in modo indipendente».
Insomma, un'arma spaventosa, ma che gli analisti dubitano possa essere davvero utilizzata. Per quanto potente, Sarmat non cambia molto le carte in tavola: dalla proliferazione degli armamenti nucleari, Russia e occidente hanno da sempre avuto la possibilità di annientarsi a vicenda.