Il punto

Quanto ossigeno c'è ancora sul Titan?

È una domanda centrale cui stanno cercando di rispondere gli esperti, mentre un ex capitano della Royal Navy afferma: «Non ho notato la presenza di un sistema per la rimozione dell'anidride carbonica»
© OceanGate Expeditions
Red. Online
22.06.2023 12:00

La prospettiva, di per sé, è inquietante: intrappolati in un sommergibile dagli spazi angusti, forse a diverse migliaia di metri di profondità, con l'ossigeno in esaurimento.

Al momento, l'esatta posizione del Titan e le condizioni dei cinque membri a bordo sono sconosciute. Diversi esperti ritengono che il batiscafo sia ancora intatto e, quindi, non abbia subito cedimenti strutturali. La questione, dunque, è capire quanta aria respirabile resti a disposizione dell'equipaggio. Prima che, per farla breve, sia troppo tardi.

Ecco, appunto: quante ore restano? Al riguardo, il dottor Ken Le Dez, un esperto di medicina iperbarica presso la Memorial University di St. John's, Terranova, ha dichiarato alla BBC che, a seconda delle condizioni, alcune persone a bordo potrebbero anche sopravvivere più a lungo del previsto. A proposito di condizioni, un aspetto finora poco considerato dalla stampa è quello del freddo. Che, di suo, fa consumare molto ossigeno. Non solo, l'esaurimento dell'ossigeno è un processo graduale: «Non è come spegnere una luce, è come scalare una montagna» ha ribadito l'esperto. «Quando la temperatura si raffredda e il metabolismo diminuisce, dipende dalla velocità con cui sali quella montagna».

Mercoledì, per contro, John Mauger, contrammiraglio della Guardia Costiera degli Stati Uniti, ha affermato che le incognite, nell'ambito della missione di ricerca e soccorso, erano diverse. «Non conosciamo il tasso di consumo di ossigeno per occupante del sottomarino» ha indicato alla BBC lo stesso Mauger. Il dottor LeDez ha pure spiegato che l'esaurimento dell'ossigeno non è l'unico pericolo che le persone a bordo devono affrontare. O, meglio, che all'esaurimento dell'aria respirabile potrebbero contribuire altri fattori. La nave potrebbe infatti aver perso energia elettrica, energia che probabilmente ha un ruolo nel controllo della quantità di ossigeno e anidride carbonica all'interno del batiscafo

Man mano che il livello di ossigeno diminuisce, in termini generali, la percentuale di anidride carbonica espirata dall'equipaggio aumenta. Con conseguenze potenzialmente fatali. «Man mano che i livelli di anidride carbonica si accumulano, diventa sedativo, diventa come un gas anestetico che ti addormenta» ha detto LeDez. 

L'ex capitano di sottomarini della Royal Navy, Ryan Ramsey, dal canto suo ha detto di aver guardato i video online dell'interno di Titan e di non aver notato la presenza di un sistema di rimozione dell'anidride carbonica, noto come scrubber. «Questo per me è il problema più grande di tutti» ha concluso.

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