Quasi 400 voli cancellati e 30 mila valigie da restituire: Emirates conta i danni dopo la tempesta
Da giorni, oramai, se ne parla tantissimo. Le forti tempeste che hanno colpito Dubai, già. Se ne parla sia perché, chi vive nell'Emirato, ha parlato di una situazione senza precedenti sia perché – subito – c'è chi ha parlato, spesso sbagliando, di cloud seeding. Le piogge torrenziali, con quantità che in sole 24 ore hanno superato quelle previste per un anno e mezzo, hanno colpito in particolare l'aeroporto internazionale. Lo scalo attraverso cui Emirates, una delle due compagnie di bandiera, fa confluire turisti o passeggeri in transito. Le immagini, d'altro canto, parlavano chiaro: aerei della stessa Emirates o di Flydubai costretti a rullare su piste inzuppate, se non addirittura allagate. A navigare, in sostanza. Di più, l'aeroporto – come leggiamo su aeroTELEGRAPH – ha pure dovuto sospendere le operazioni per 25 minuti. I voli in partenza, in particolare, mercoledì e nei giorni successivi hanno subito pesanti interruzioni. Molti dipendenti, del resto, ma anche molti viaggiatori, non sono neppure riusciti a raggiungere lo scalo inizialmente.
L'aeroporto, con il passare dei minuti, si è tuttavia riempito. Di persone e, parallelamente, di voli cancellati. Le foto mostravano file lunghe, anzi lunghissime davanti agli sportelli della compagnia. Con i viaggiatori che, via social, hanno iniziato a lamentarsi della scarsa assistenza fornita dal personale di Emirates. Soprattutto in termini di cibo e bevande. Sabato, il presidente del vettore emiratino Tim Clark si è visto costretto a scusarsi, ufficialmente, tramite una lettera aperta. Lo ha fatto, tuttavia, contestualizzando quanto successo. E ribadendo che gli Emirati Arabi Uniti, negli ultimi 75 anni, non avevano mai conosciuto precipitazioni così abbondanti.
La tempesta, sia quel che sia, ha spinto Emirates a cancellare quasi 400 voli sull'arco di tre giorni. Poco o nulla, invece, è stato detto circa i ritardi accumulati. Detto delle lamentele dei viaggiatori, oltre 100 dipendenti di Emirates, su base volontaria, si sono presi cura dei passeggeri nelle aree di partenza e transito. Con priorità per anziani e altri viaggiatori vulnerabili. Non solo, Emirates ha bloccato per i propri clienti oltre 12 mila camere d'albergo, affinché potessero riposare, e ha emesso 250 mila buoni pasto. Infine, il vettore ha messo assieme una squadra speciale. Incaricata di restituire ai legittimi proprietari circa 30 mila bagagli «travolti» durante il bailamme generale.