Criminalità

Quei falsi vini francesi venduti a migliaia di euro che passavano anche dalla Svizzera

Scoperta una organizzazione criminale con base in Italia che falsificava pregiati vini rossi per poi venderli in tutto il mondo: alle indagini internazionali ha partecipato pure la Fedpol
© Europol
Red. Online
17.10.2024 16:00

Falsificavano vini in Italia, poi li rivendevano come pregiati rossi francesi, arrivando a chiedere anche 15 mila euro a bottiglia. Un’operazione internazionale di polizia, lo scorso 14 ottobre, ha messo fine all’attività illecita, con l’arresto di 6 persone, tra cui un cittadino russo, considerato la mente dell’organizzazione. L'indagine condotta dalla Gendarmeria francese, in collaborazione con i Carabinieri italiani e l’Ufficio federale di polizia (Fedpol), con il supporto di Europol ed Eurojust, ha portato allo smantellamento della rete criminale che operava in Italia.

Alcuni addetti di quattro tipografie del Torinese, riporta RaiNews, si erano divisi i compiti per falsificare le etichette dei vini francesi. Poi consegnavano gli adesivi all'aeroporto di Malpensa al cittadino russo, domiciliato a Desio, in provincia di Monza e Brianza. Dallo scalo lombardo le etichette contraffatte venivano spedite in tutto il mondo: si stima che la banda avesse un giro d'affari di 2 milioni euro.

Come detto, l’operazione ha portato all’arresto di 6 persone, nonché a 16 perquisizioni domiciliari tra le province di Torino, Monza, Cuneo, Roma e Bologna. Le autorità hanno pure sequestrato un'ingente quantità di bottiglie di vino pregiato contraffatte, etichette per vino, tappi, ingredienti alimentari, macchinari tecnici per sigillare le bottiglie, beni di lusso e apparecchiature elettroniche per un valore di 1,4 milioni di euro, oltre a 100.000 euro in contanti e svariati documenti.

Il modus operandi della rete criminale, unito alle caratteristiche delle contraffazioni, ha portato gli investigatori a stabilire un collegamento con una precedente indagine sostenuta da Europol e chiusa nel 2015 che aveva come obiettivo la contraffazione di vino DOP.  Ulteriori indagini in seguito avevano portato a scoprire transazioni commerciali effettuate tra Italia e Svizzera con bottiglie di vino aventi segni di contraffazione simili.

Dal 2019, sono apparsi nuovi casi in Europa, in particolare nei mercati svizzero e italiano. Le indagini condotte hanno dimostrato che le vecchie bottiglie false venivano ancora vendute, insieme a quelle nuove, le quali presentavano le stesse modalità di contraffazione. Le piste investigative e lo scambio di informazioni internazionali tramite Europol hanno permesso all'unità della Gendarmeria francese, incaricata del caso, di identificare questa nuova via di distribuzione di bottiglie false, arrivando alla base operativa in Italia.