Il caso

Quel film su Donald Trump che non piace a Donald Trump

L'11 ottobre negli Stati Uniti e in Canada arriva «The Apprentice», pellicola del regista Ali Abbasi, che racconta la storia del tycoon, evidenziandone, in particolare, gli scandali
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Red. Online
05.10.2024 21:45

Al 5 novembre, giorno delle elezioni presidenziali statunitensi, manca un mese esatto. Contemporaneamente, però, è iniziato anche un altro conto alla rovescia. Ossia, quello della proiezione, nei cinema, del film «The Apprentice - Alle origini di Trump». Una pellicola che, neanche a dirlo, racconta la storia del tycoon. Tra successi e, soprattutto, scandali. Motivo per il quale, va da sé, il film ha dovuto affrontare un percorso a dir poco tortuoso prima di approdare sul grande schermo.

Ma andiamo con ordine. Scritto da Gabriel Sherman e diretto dal regista iraniano-danese Ali Abbasi, «The Apprentice» racconta l'ascesa del giovane Trump nella società newyorchese degli anni '70 e '80. A vestire i panni del tycoon, invece, è Sebastian Stan.

Al debutto manca poco, pochissimo. La pellicola, distribuita da Briarcliff Entertainment, arriverà ufficialmente l'11 ottobre nei cinema statunitensi e canadesi. A poche settimane di distanza dal giorno della sfida finale tra il tycoon e Kamala Harris, per la corsa alla Casa Bianca. 

Nella prima scena del film, citiamo il Guardian, siamo nel 1973: anno in cui Donald Trump era «un affamato e impacciato erede immobiliare del Queens in cerca di rispetto a New York». E ancora, scrive il quotidiano britannico: «Non particolarmente intelligente, non particolarmente affascinante e senza un piano solido per combattere una causa federale sulla discriminazione della società di famiglia nei confronti degli inquilini afrodiscendenti, il giovane Trump stava annaspando verso il suo sogno di aprire un hotel sfarzoso vicino alla Grand Central. Questo fino a quando non incontrò Roy Cohn, il pugilistico procuratore del senatore Joseph McCarthy diventato confidente di Richard Nixon e faccendiere politico, in uno sciccoso club di New York». Questa, dunque, spiega il Guardian, la scena di apertura di «The Apprentice». 

Ma, come dicevamo, il film, prima di raggiungere il grande schermo, ha vissuto non pochi momenti di difficoltà. Innnanzitutto, per realizzarlo ci sono voluti ben sei anni. Ma si trattava solo del primo ostacolo. Dopo la première al Festival di Cannes – in cui ha collezionato una standing ovation di 11 minuti – The Apprentice ha infatti faticato a trovare qualcuno che lo distribuisse, soprattutto nel periodo previsto, ossia poco prima delle elezioni di novembre. Lo stesso regista Abbasi, a inizio giugno, si era lamentato online, dichiarando che, «per qualche motivo, certe persone potenti» non volevano che la gente vedesse il suo film. 

E, tra queste persone, c'è, guarda caso, anche Donald Trump. Dopo la prima del film al festival, il partito di Trump ha inviato una lettera di «cessazione delle attività» legate al film. Non solo. Steven Cheung, direttore delle comunicazioni della campagna di Trump, in una dichiarazione rilasciata nelle scorse ore ha definito l'uscita del film «un'interferenza elettorale da parte delle élite di Hollywood, proprio prima di novembre». «Questo 'film' è pura diffamazione intenzionale, non dovrebbe mai vedere la luce del sole e non merita nemmeno un posto nella sezione DVD di un cestino delle occasioni in un negozio di film scontati che chiuderà presto, appartiene a un cassonetto della spazzatura», ha dichiarato Cheung.

E non è tutto. Dan Snyder, un miliardario amico di Trump coinvolto nella Kinematics – società che ha finanziato il film, probabilmente credendo che raffigurasse il tycoon sotto una luce puramente positiva – ha poi cercato di bloccarne l'uscita. Ecco perché, forse spaventati dalle minacce legali, vari studios e streamer hanno rinunciato a distribuirlo. Tutti, certo, tranne Briarcliff Entertainment. Che distribuirà «The Apprentice», prima delle elezioni, quando ormai nessuno credeva più che fosse possibile.

Dopotutto, nonostante gli autori ritengano che la pellicola sia «ben studiata, un ritratto equo ed equilibrato di Donald Trump», The Apprentice è comunque pieno di «scene scioccanti». Nel corso delle due ore di film, vediamo l'ex presidente prendere pillole dimagranti, sottoporsi a liposuzione e a interventi chirurgici per la riduzione del cuoio capelluto e – cosa più sconvolgente di tutte – violentare l'ex moglie Ivana, come da lei dichiarato in una deposizione – in seguito smentita in parte – per il divorzio nel 1990 in una deposizione di divorzio del 1990.

L'ex presidente, dal canto suo, ha già minacciato di fare causa ai registi.