Stati Uniti

Quella mossa che potrebbe aver salvato la vita a Donald Trump

Intervistato dai media americani, il tycoon ha spiegato che è stata l'improvvisa occhiata a un grafico ad aver inclinato la testa e permesso il passaggio (quasi) senza danni del proiettile – «Non dovrei essere qui, dovrei essere morto»
Red. Online
15.07.2024 08:45

«Non dovrei essere qui, dovrei essere morto». Intervistato dal New York Post mentre viaggiava a bordo del suo aereo diretto a Milwaukee, per la convention nazionale repubblicana, Trump è ancora sgomento: «L'attentato? Un'esperienza molto surreale». È vero: ci è mancato poco, pochissimo, perché il colpo tirato da Thomas Matthew Crooks, il giovane identificato come lo sparatore di Butler, uccidesse il tycoon. Questione di pochi centimetri, millimetri pure. 

Caso, fortuna o, come azzardato da Trump, intervento divino? Le analisi dei media americani mostrano che è stato, probabilmente, il fatto di aver girato la testa di lato nell'esatto momento dello sparo a salvare la vita all'ex presidente. In un'intervista a Fox News, lo stesso Trump ha spiegato di aver inclinato il capo per guardare un'infografica sulle statistiche sull'immigrazione, quando ha sentito qualcosa che ha descritto come «la più grande zanzara» della sua vita, o «un calabrone che sembrava fosse nel suo orecchio». No, nessun insetto: era un proiettile.

Il video del momento, da noi rallentato e zoomato, mostra l'esatto momento in cui Donald Trump viene colpito. Lo sguardo rivolto alla platea, poi la leggera inclinazione della testa a destra, per guardare il grafico. In quell'esatto momento, passa il proiettile. Trump alza la spalla, trasalisce, si tocca l'orecchio. Vede il sangue, si butta a terra, mentre la sicurezza gli si affolla attorno.

All'emittente statunitense, Trump ha spiegato poi che avrebbe voluto dire qualche parola ai suoi sostenitori, ma il Secret service lo stava spingendo fuori dal palco. Si è dovuto accontentare, insomma, del pugno alzato di fronte alla folla.

Nessun cambiamento in Milwaukee

Un pugno alzato che ha già fatto più volte, con gli scatti presi dai fotografi presenti a Butler, il giro del mondo. Non c'è dubbio: il gesto è destinato a diventare un simbolo, forse il più importante, della campagna trumpiana. Lo ha confermato lo stesso Trump nel suo arrivo a Milwaukee. Sceso dall'aereo, in giacca e camicia, il tycoon è sembrato in buone condizioni. E sì, appena sbarcato ha alzato il pugno verso i fotografi presenti allo scalo.

A Milwaukee, nel corso della convention che si estenderà da oggi a giovedì, Donald Trump sarà incoronato candidato ufficiale repubblicano per la Casa Bianca. Un evento al quale presenzieranno e parleranno diverse celebrità come la modella e rapper Amber Rose o il controverso anchorman Tucker Carlson. Fra i relatori anche famigliari del tycoon: Donald Trump Jr. ed Eric Trump, la fidanzata del primo Kimberly Guilfoyle (ex conduttrice di Fox News) e la moglie del secondo Lara Trump, co-presidente del partito repubblicano, mentre nessun intervento è previsto per l'ex first lady Melania o per la figlia Ivanka.

Dal canto suo, il Secret service ha annunciato che «non ci saranno cambiamenti operativi alla convention repubblicana».

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