Quell'impianto segreto di arricchimento dell'uranio in Corea del Nord

Sono immagini a dir poco particolari quelle diffuse nelle scorse ore dalla Corea del Nord. Tramite l'agenzia statale Korean Central News Agency, Pyongyang ha infatti diffuse le immagini di un impianto segreto, utilizzato per la produzione di uranio arricchito. Il tutto mentre Kim Jong-un invitava il Paese «ad aumentare esponenzialmente le sue armi nucleari».
Ma andiamo con ordine. Le fotografie divulgate da Pyongyang mostrano il leader nordcoreano circondato da «lunghe file di centrifughe» dell'impianto di arricchimento dell'uranio. Impianto di cui, tuttavia, non si conosce nulla. Neppure dove sia ubicato.
Ciò che è certo, è che ieri Kim Jong-un vi ha fatto visita. E, per l'occasione, non ha mancato di sottolineare la necessità di «aumentare esponenzialmente il numero di armi nucleari di autodifesa» e l'importanza di aumentare il numero di «centrifughe» (impianti) del Paese, le macchine utilizzate per produrre uranio arricchito. Non solo. Durante la sua visita, il leader nordcoreano ha anche affermato che un moderno tipo di impianto ha raggiunto la fase finale di progettazione e rafforzerà la produzione di materiali nucleari di grado militare da parte della Corea del Nord.
Un'affermazione, questa, che ha fatto storcere il naso a Seul. Il Ministero dell'Unificazione della Corea del Sud, infatti, ha condannato Pyongyang per le sue dichiarazioni sull'ulteriore sviluppo della sua capacità nucleare, affermando che questo tipo di sviluppo costituisce «una chiara violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite».
«La Corea del Nord deve rendersi conto che noi e la comunità internazionale non perdoneremo mai il possesso di armi nucleari da parte della Corea del Nord in nessuna circostanza», ha sottolineato fermamente il ministero in un comunicato. «Qualsiasi minaccia o provocazione nucleare da parte della Corea del Nord sarà affrontata con una risposta forte e schiacciante da parte del nostro governo e delle nostre forze armate, sulla base della solida deterrenza estesa dell'alleanza Corea del Sud-Stati Uniti».
Ma non è tutto. Sì, perché le immagini dell'impianto divulgate nelle scorse ore sono state viste come «la vera prima rivelazione di un impianto nucleare» da parte di Pyongyang, da quando nel 2010 aveva mostrato un sito di arricchimento dell'uranio a Yongbyon ad alcuni studiosi americani. Come si legge sui media internazionali, però, la scelta di mostrare proprio ora queste fotografie potrebbe non essere casuale.
«La visita di Kim Jong Un all'impianto di arricchimento dell'uranio, due mesi prima delle elezioni, suggerisce non solo che la capacità interna di Pyongyang di produrre uranio altamente arricchito sta diventando sempre più avanzata, ma soprattutto che la Corea del Nord non ha alcuna intenzione di denuclearizzarsi, né intende offrire alcuna concessione sui suoi programmi nucleari e missilistici in futuro», spiega, interpellato dal Washington Post, Edward Howell, docente di Relazioni internazionali all'Università di Oxford e Korea Foundation Fellow presso il think tank londinese Chatham House.
Tempismo perfetto, verrebbe da dire. O, per meglio dire, strategia perfetta. Sì, perché a detta dell'esperto, Pyongyang avrebbe inoltre potenziato il lancio di missili in questo preciso momento non per casualità. Ma per lanciare una provocazione agli Stati Uniti. Come solita fare durante gli anni delle elezioni presidenziali americane.