Mondo
La diretta
È quanto riferisce, citando fonti palestinesi, l'emittente araba Al Jazeera: nell'attacco sarebbe stato colpito un accampamento di sfollati – TUTTI GLI AGGIORNAMENTI
LIVE
23:21
23:21
Una neonata è morta congelata durante la notte di Natale a Khan Younis
Una neonata è morta congelata durante la notte di Natale nella Striscia di Gaza, vicino a Khan Younis, mentre Israele e Hamas continuano ad accusarsi a vicenda di aver complicato gli sforzi per il cessate il fuoco che avrebbe potuto porre fine alla guerra di 14 mesi. Lo ha rivelato il padre della bambina all'Associated Press, che ha avuto anche segnalazioni della morte di altri due bambini in tenera età nelle ultime tre settimane. Sono tutti morti di freddo nelle tendopoli dei campi profughi.
La neonata di 3 settimane è morta in uno degli accampamenti lungo la costa dove il freddo si sta facendo sentire. I gruppi umanitari fanno fatica a consegnare cibo e provviste e affermano che mancano coperte, vestiti caldi e legna per i fuochi. Israele ha aumentato la quantità di aiuti ammessa nei territori, tuttavia la quantità rimane ben al di sotto delle reali necessità, per ammissione anche delle Nazioni Unite.
Il padre della bimba deceduta, Mahmoud al-Faseeh, ha raccontato all'Ap di averla vista immobile e viola in volto, di averla avvolta in una coperta nella tenda dove alloggia la sua famglia, nella zona di Muwasi, fuori Khan Younis, con temperature scese fino a 9 gradi. L'hanno portata di corsa in un ospedale da campo dove i medici hanno cercato di rianimarla, ma i suoi polmoni si erano già deteriorati. Le immagini di Sila - questo il nome della bambina - scattate dall'AP mostravano la bambina con le labbra viola e la pelle livida. Ahmed al-Farra, direttore del reparto pediatrico dell'ospedale Nasser di Khan Younis, ha confermato che la bambina è morta per ipotermia. Ha detto che altri due bambini, uno di 3 giorni e l'altro di un mese, erano stati portati in ospedale nelle ultime 48 ore dopo essere morti per ipotermia.
Nei campi tutti sperano in un accordo di pace ma Hamas ha accusato oggi nuovamente Israele di avere dettato nuove condizioni per ritardare l'intesa, mentre il governo israeliano ha accusato Hamas di rinnegare gli accordi già raggiunti. Tuttavia, entrambe le parti hanno affermato che le discussioni sono in corso.
22:18
22:18
Un manifestante è stato ucciso oggi a Homs
Un manifestante è stato ucciso oggi a Homs, nella Siria centrale, dopo che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco per disperdere gli alawiti siriani che protestavano contro un presunto attacco a uno dei loro santuari. Lo ha riferito una ong.
«Un manifestante è stato ucciso e altri cinque sono rimasti feriti dopo che le forze di sicurezza di Homs hanno aperto il fuoco per disperdere i dimostranti» che sono scesi in piazza dopo la diffusione di un video che mostrava «un attacco da parte dei combattenti» a un santuario alawita ad Aleppo.
Lo ha dichiarato all'agenzia francese Rami Abdel Rahmane, dell'Osservatorio siriano per i diritti umani. Le nuove autorità siriane hanno affermato che il video diffuso in rete dell'attacco a un santuario alawita è «vecchio» e che dietro l'incidente ci sarebbero «gruppi sconosciuti».
18:52
18:52
Herzog ha invitato i leader del Paese a raggiungere un accordo «con tutti i mezzi» sugli ostaggi
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha invitato i leader del Paese a raggiungere un accordo «con tutti i mezzi» sugli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza da più di un anno.
«Chiedo ai nostri leader di agire con tutte le loro forze e con tutti i mezzi a loro disposizione per raggiungere un accordo», ha dichiarato il presidente.
18:51
18:51
Le nuove autorità siriane: «Il video diffuso di un attacco al santuario è vecchio»
Le nuove autorità siriane hanno affermato che il video di un attacco a un santuario alawita è «vecchio» e che dietro l'incidente c'erano «gruppi sconosciuti», dopo che la comparsa delle immagini sui social network ha innescato proteste.
Il filmato che mostra «l'assalto e l'attacco» al santuario di Aleppo è «vecchio e risale al momento della liberazione» della città siriana settentrionale da parte dei ribelli all'inizio di questo mese, ha affermato una dichiarazione del ministero degli Interni, aggiungendo che l'attacco è stato opera di «gruppi sconosciuti» e che «ripubblicare» il video ha contribuito a «fomentare conflitti».
17:51
17:51
Siria: esplodono proteste, coprifuoco a Homs
Una ong e testimoni hanno riferito di manifestazioni della minoranza alawita in diverse città della Siria, dopo un video sui social network che mostrava un attacco a uno dei loro santuari.
Tre testimoni sentiti dall'agenzia francese Afp hanno riferito di manifestazioni nelle città costiere di Tartous, Jableh e Latakia, nella Siria occidentale, dove è molto radicata la comunità alawita da cui proviene il deposto presidente Bashar al-Assad.
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdh) ha confermato raduni simili a Banias e Homs, la grande città centrale dove la polizia ha intanto dichiarato il coprifuoco dalle 18.00 ora locale.
15:27
15:27
Hamas: «Uccise 23 persone in 24 ore a Gaza»
Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 23 persone sono state uccise nel territorio palestinese nelle ultime 24 ore, portando il numero complessivo delle vittime della guerra a 45.361. Il ministero ha anche affermato in una dichiarazione che almeno 107.803 persone sono state ferite in più di 14 mesi di guerra tra Israele e Hamas, innescata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023.
15:22
15:22
Il Papa: «Basta guerre, a Gaza la situazione è grave»
Il Giubileo deve essere il tempo propizio per riconciliarsi con i propri nemici e fermare le guerre. Lo ha detto il Papa nel tradizionale Messaggio Urbi et Orbi del giorno di Natale.
«In questo Natale, inizio dell'Anno giubilare, invito ogni persona, ogni popolo e nazione ad avere il coraggio di varcare la Porta, a farsi pellegrini di speranza, a far tacere le armi e a superare le divisioni», l'appello del Papa.
In particolare il Pontefice auspica che «si abbia l'audacia di aprire la porta al negoziato e a gesti di dialogo e d'incontro, per arrivare a una pace giusta e duratura» in Ucraina.
Poi lo sguardo alla Terra Santa. «Tacciano le armi in Medio Oriente! Con gli occhi fissi sulla culla di Betlemme, rivolgo il pensiero alle comunità cristiane in Israele e in Palestina, in particolare alla cara comunità di Gaza, dove la situazione umanitaria è gravissima. Cessi il fuoco, si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata dalla fame e dalla guerra», ha detto ancora il Papa auspicando una pacificazione anche in Libano e Siria.
Infine il Pontefice torna a chiedere il condono dei debiti ai Paesi più poveri, tema centrale del suo Messaggio per la Pace 2025 e dello stesso Anno Santo della speranza. «Il Giubileo sia l'occasione per rimettere i debiti, specialmente quelli che gravano sui Paesi più poveri», l'appello conclusivo di Francesco. Accanto a lui, sulla Loggia centrale, c'era il cardinale Silvano Tomasi, scalabriniano, particolarmente impegnato proprio sul tema del condono dei debiti nei Paesi in via di sviluppo.
15:20
15:20
Le autorità siriane: «Distrutto un milione di pillole di captagon»
Le nuove autorità siriane hanno bruciato una grande scorta di droga hanno detto due funzionari della sicurezza all'AFP, tra cui un milione di pillole di captagon, la cui produzione su scala industriale è prosperata sotto il presidente deposto Bashar al-Assad.
Il captagon è uno stimolante simile all'anfetamina, che è vietato e che è diventato la più grande esportazione della Siria durante la guerra civile durata più di 13 anni, trasformandolo di fatto in uno stato narcotrafficante sotto Assad.
«Abbiamo trovato una grande quantità di captagon, circa un milione di pillole», ha detto un membro delle forze di sicurezza che indossava un passamontagna, che ha chiesto di essere identificato solo con il suo nome di battesimo, Osama, e la cui uniforme color cachi portava una toppa di «sicurezza pubblica». Un giornalista dell'AFP ha visto le forze versare carburante e incendiare una scorta di cannabis, l'antidolorifico tramadolo e circa 50 buste di pillole rosa e gialle di captagon in un complesso di sicurezza precedentemente appartenuto alle forze di Assad nel distretto di Kafr Sousa della capitale.
Il captagon ha inondato il mercato nero in tutta la regione negli ultimi anni, con l'Arabia Saudita ricca di petrolio come destinazione principale. «Le forze di sicurezza del nuovo governo hanno scoperto un deposito di droga mentre ispezionavano il quartiere di sicurezza», ha detto un altro membro delle forze di sicurezza, che si è identificato come Hamza. Le autorità hanno distrutto le scorte di alcol, cannabis, captagon e hashish per «proteggere la società siriana» e «tagliare le rotte di contrabbando utilizzate dalle aziende della famiglia Assad», ha aggiunto.
15:07
15:07
Israele: «Hamas mente, sono loro a rendere difficili i negoziati»
Rispondendo alle affermazioni di Hamas secondo cui i negoziati per un accordo di cessate il fuoco e restituzione degli ostaggi sono stati ritardati da Israele che ha imposto nuove condizioni, l'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu da parte sua incolpa invece il gruppo con sede a Gaza per aver ostacolato il raggiungimento dell'intesa. Lo riferisce Times of Israel.
«L'organizzazione terroristica Hamas sta mentendo di nuovo», si afferma in una nota dell'ufficio del premier israeliano, «rinnegando gli accordi già raggiunti e continuando a rendere difficili i negoziati». «Tuttavia, Israele continuerà instancabilmente nei suoi sforzi per riportare a casa tutti i nostri ostaggi», aggiunge il comunicato.
13:46
13:46
Hamas: «Le nuove condizioni di Israele ritardano l'accordo sul cessate il fuoco»
Hamas afferma che le «nuove» condizioni israeliane ritardano l'accordo sul cessate il fuoco a Gaza.
Hamas ha affermato che «nuove condizioni» da parte di Israele hanno «rinviato la conclusione di un accordo» sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ma che i negoziati continuano dopo più di un anno di guerra nel territorio palestinese.
«L'occupazione (israeliana) ha imposto nuove condizioni, riguardanti il ritiro (delle truppe israeliane), il cessate il fuoco, i prigionieri e il ritorno degli sfollati, che hanno rinviato la conclusione di un accordo», ha affermato Hamas in una nota.
08:35
08:35
Israele: «Hamas non ha fornito la lista degli ostaggi da liberare»
Israele non ha ancora ricevuto da Hamas la lista degli ostaggi vivi e morti che dovrebbero essere rilasciati nella prima fase di un eventuale accordo per il cessate il fuoco. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan, ripresa anche da Times of Israel.
Secondo il quotidiano Israel Hayom, inoltre, Hamas sta facendo marcia indietro rispetto alle posizioni più morbide delle ultime settimane. «Hamas sta ancora una volta chiedendo l'impegno di Israele a porre fine alla guerra» nell'ultima fase di accordo «come condizione per l'attuazione della prima», ha detto al giornale un alto funzionario anonimo.
Ieri l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha annunciato il rientro della squadra negoziale dal Qatar per «deliberazioni interne in Israele in merito alla continuazione dei negoziati»
08:31
08:31
Intercettato un missile Houthi lanciato dallo Yemen
L'esercito di Israele afferma che un missile lanciato dagli Houthi dello Yemen è stato intercettato prima che entrasse nello spazio aereo israeliano. Lo riportano i media locali.
Le sirene d'allarme hanno suonato per preoccupazione nel centro del Paese a causa del pericolo di caduta di detriti dal proiettile balistico intercettato, spiegano le Forze di difesa israeliane (Idf). I servizi d'emergenza medica locali affermano che nove persone sono rimaste ferite nella corsa ai rifugi.
Si tratta della seconda notte consecutiva in cui il gruppo sostenuto dall'Iran lancia un missile verso il territorio dello Stato ebraico. Quattro giorni fa un proiettile balistico Houthi è sfuggito ai sistemi di difesa israeliani ed è caduto in un parco di Tel Aviv, con un bilancio di 23 feriti.
08:17
08:17
Otto morti in un raid israeliano su un campo profughi a Tulkarem
Otto persone, tra cui due donne, sono rimaste uccise durante un raid israeliano in un campo profughi a Tulkarem, in Cisgiordania, ha annunciato il ministero della Sanità palestinese, mentre l'esercito israeliano ha indicato da parte sua di aver «eliminato un terrorista».
Secondo il ministero, con sede a Ramallah, sette persone sono state uccise nel campo profughi di Tulkarem, nella Cisgiordania occidentale, territorio occupato da Israele dal 1967, e un'altra nel vicino campo di Nour Chams, dopo un raid lanciato dalle forze armate israeliane.
08:13
08:13
Il punto alle 8.00
L'esercito di Israele afferma che un missile lanciato dagli Houthi dello Yemen è stato intercettato prima che entrasse nello spazio aereo israeliano. Lo riportano i media locali.
Le sirene d'allarme hanno suonato per preoccupazione nel centro del Paese a causa del pericolo di caduta di detriti dal proiettile balistico intercettato, spiegano le Forze di difesa israeliane (Idf). I servizi d'emergenza medica locali affermano che nove persone sono rimaste ferite nella corsa ai rifugi.
Si tratta della seconda notte consecutiva in cui il gruppo sostenuto dall'Iran lancia un missile verso il territorio dello Stato ebraico. Quattro giorni fa un proiettile balistico Houthi è sfuggito ai sistemi di difesa israeliani ed è caduto in un parco di Tel Aviv, con un bilancio di 23 feriti.
Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver ucciso stanotte un agente di Hamas in un attacco aereo nella zona umanitaria di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Citando fonti palestinesi, l'emittente araba Al Jazeera parla da parte sua di almeno due morti e sette feriti nel raid che avrebbe colpito un accampamento di sfollati.
Citando fonti palestinesi, Al Jazeera afferma inoltre che è di almeno 21 morti e 51 feriti il bilancio delle vittime degli attacchi israeliani eseguiti sulla Striscia di Gaza nella giornata di ieri.