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Raid israeliano su Gaza, «almeno 44 morti»

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Raid israeliano su Gaza, «almeno 44 morti»
Red. Online
06.04.2025 07:50
19:57
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«Saliti a 44 i morti nei raid dell'IDF»

L'agenzia palestinese della Protezione civile a Gaza ha annunciato che gli odierni attacchi israeliani nel territorio palestinese hanno ucciso almeno 44 persone e ne hanno ferite decine.

«Il bilancio delle vittime degli attacchi aerei israeliani dall'alba di oggi è di almeno 44, di cui 21 a Khan Yunis», ha precisato il portavoce dell'agenzia Mahmud Bassal.

17:32
17:32
«Caccia israeliani attaccano Palmira, in Siria»

I caccia israeliani hanno attaccato nella zona della città di Palmira, nella provincia di Homs, in Siria. Lo riferiscono i media siriani.

15:43
15:43
Nuove proteste a Gaza: «Hamas lasci il potere»

Centinaia di palestinesi stanno manifestando nel campo di Jabalia, nel nord di Gaza, chiedendo la fine della guerra e che Hamas lasci il potere. I video delle proteste vengono postati da numerosi account della Striscia.

Le persone sfilano urlando slogan come «fine della guerra», «sì, sì, Hamas è un'organizzazione terroristica». Le manifestazioni di circa due settimane fa si erano fermate da alcuni giorni e hanno ripreso oggi. Sui social, i manifestanti dell'enclave avevano postato filmati in cui si vedevano manifestanti inseguiti e dispersi dagli agenti della sicurezza di Hamas.

13:48
13:48
Netanyahu ringrazia l'Ungheria: «Ci difende nell'Unione Europea»

Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha elogiato l'Ungheria per il suo sostegno a Israele negli organismi internazionali. «Ci difende nell'Unione Europea,» ha affermato prima di imbarcarsi sull'aereo Wing of Zion diretto a Washington. «Ci difende all'Onu, e non meno importante, presso il corrotto Tribunale penale internazionale dell'Aia, che è diretto contro tutti noi - contro i soldati dell'Idf, i comandanti dell'Idf e lo Stato di Israele.»

Il premier ha aggiunto che il ritiro dell'Ungheria dalla Corte penale internazionale la scorsa settimana è «un segno di ciò che verrà.».

13:14
13:14
Israele: colpiti due Hezbollah in Libano

Un aereo dell'Aeronautica israeliana ha colpito poco fa «due terroristi di Hezbollah che stavano operando un »mezzo da lavoro« nella zona di Zibqin nel Libano meridionale». Lo riferisce l'Idf, aggiungendo che «i terroristi sono stati colpiti mentre tentavano di ricostruire i siti delle infrastrutture terroristiche di Hezbollah».

11:17
11:17
«In Siria ancora più di 100 siti con armi chimiche»

In Siria ci sarebbero ancora oltre 100 siti legati alle armi chimiche. Lo scrive il New York Times citando stime dell'Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac).

I siti sarebbero stati utilizzati per lo sviluppo e la ricerca di armi chimiche sotto il regime del deposto leader siriano Bashar Assad, afferma il Times. Alcuni potrebbero essere nascosti in grotte o in altri punti difficili da individuare. Il quotidiano afferma che gli arsenali chimici potrebbero includere l'agente nervino sarin, oltre a cloro e gas mostarda.

La Siria aveva accettato di rinunciare al proprio arsenale chimico nel 2013, dopo essere stata accusata di un attacco vicino a Damasco che causò la morte di centinaia di persone. Tuttavia, si ritiene che abbia mantenuto parte delle armi ed è anche stata accusata di averle utilizzate nuovamente negli anni successivi.

Israele ha dichiarato di aver colpito siti sospettati di contenere armi chimiche e razzi a lungo raggio in Siria, affermando di averlo fatto per impedire che tali armamenti finissero nelle mani di attori ostili.

10:28
10:28
Netanyahu chiede alla Corte Suprema di ignorare la lettera del capo dello Shin Bet

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha chiesto alla Corte Suprema di escludere la lettera del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, dal procedimento contro il suo licenziamento. Nella lettera, allegata alla posizione della procuratrice generale, Bar ha dichiarato di essersi opposto a richieste del premier, tra cui fornire un parere che lo esonerasse dal testimoniare al processo in corso.

I media israeliani riferiscono che Bar ha chiesto di discutere alcuni dettagli in udienza a porte chiuse. Il governo ha replicato che la lettera non è stata presentata correttamente e che minaccia «irreparabilmente la sicurezza dello Stato».

Nella risposta ufficiale, l'esecutivo ha definito i ricorsi contro la rimozione un «ribaltamento dell'ordine democratico» e ha sostenuto che Bar ha perso la fiducia del governo, condizione essenziale per il suo incarico. Il governo ha inoltre smentito ogni legame tra la rimozione e un'indagine sul rapporto tra consiglieri del premier e il Qatar.

09:50
09:50
Vertice al Cairo su Gaza il 7-8 aprile con Giordania e Francia

Il Cairo ospiterà un summit su Gaza il 7 e 8 aprile 2025, con il presidente egiziano Abdel Fattah El-Sisi, il presidente francese Emmanuel Macron e il re di Giordania Abdullah II, per spingere per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza. Lo scrive il quotidiano egiziano al Ahram online, confermando l'annuncio di ieri dell'Eliseo.

L'Egitto - scrive il quotidiano - continua nella sua opera di mediazione e il Qatar critica i resoconti che danno i negoziati in fase di stallo. Secondo una dichiarazione del ministero degli Esteri egiziano, il summit si concentrerà sulla de-escalation e sull' urgenza delle consegne di aiuti umanitari, che Israele - dice - continua ad ostacolare.

Il summit segue una telefonata tra Al Sisi e Macron, che ha ribadito il loro impegno a ripristinare la calma e sostenere una soluzione a due Stati.

09:49
09:49
L'Iran «è disposto a tenere colloqui indiretti con gli USA»

«I negoziati diretti con una controparte che minaccia continuamente l'uso della forza e i cui rappresentanti esprimono posizioni contraddittorie sono privi di significato», ha dichiarato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, che ha però spiegato che «l'Iran resta impegnato nella diplomazia ed è disposto a tenere negoziati indiretti (con gli Stati Uniti).»

«L'Iran è pronto a tutti gli scenari possibili. Siamo seri riguardo alla diplomazia e ai negoziati, e allo stesso tempo siamo altrettanto fermi e determinati nel difendere i nostri interessi nazionali e la nostra sovranità», ha aggiunto Araghchi durante una cerimonia per il Capodanno iraniano, alla quale hanno partecipato anche gli ambasciatori di paesi stranieri, sabato sera.

Secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr, il ministro ha affermato che la risposta dell'Iran alla lettera del presidente statunitense Donald Trump - in cui proponeva colloqui diretti, minacciando in caso contrario un'azione militare - è stata «in linea» con il contenuto e il tono del messaggio, pur lasciando aperta la porta alla diplomazia.

08:32
08:32
Netanyahu oggi vola negli USA

L'ufficio del primo ministro israeliano ha reso noto che Benyamin Netanyahu parte oggi per Washington dove è stato invitato per incontrare il presidente Donald Trump. «Discuteranno dei dazi, degli sforzi per il ritorno degli ostaggi, delle relazioni tra Israele e Turchia, della minaccia iraniana e della Corte Penale Internazionale», riferisce la nota.

«Il premier apprezza il legame personale e caloroso con il presidente Trump e lo ringrazia per averlo invitato ad essere il primo leader a incontrarlo dopo l'imposizione dei dazi, come fu anche il primo leader a incontrarlo dopo l'ingresso di Trump alla Casa Bianca», conclude.

08:32
08:32
Israele nega l'ingresso a due deputate britanniche

Due membri del parlamento britannico si sono visti negare l'ingresso in Israele oggi con l'accusa di sostenere le politiche contro lo Stato ebraico.

Le autorità hanno negato l'autorizzazione ai parlamentari del partito laburista Abtisam Mohamed e Yuan Yang dopo che l'intervista per l'ingresso avrebbe rivelato che lo scopo della loro visita era «documentare le forze di sicurezza israeliane e diffondere una retorica d'odio contro Israele», afferma l'agenzia israeliana per l'immigrazione in una dichiarazione riportata dal Times of Israel.

Mohamed e Yang sono atterrati in Israele alle 14:30 locali su un volo da Luton, Inghilterra, insieme a due dei loro assistenti. Durante l'intervista, i due parlamentari hanno affermato di essere arrivati come parte di una delegazione ufficiale per conto del parlamento del Regno Unito, ma l'affermazione è stata valutata come falsa poiché nessuna entità israeliana ha verificato l'arrivo di tale delegazione.

Il ministro degli Interni Moshe Arbel ha quindi deciso di negare l'ingresso a tutti e quattro gli individui «in conformità con la legge, e ha ordinato la loro espulsione da Israele», afferma l'autorità per la popolazione.

La reazione

Le due parlamentari britanniche che ieri si sono viste negare l'ingresso in Israele, Abtisam Mohamed e Yuan Yang, si sono dette «sbalordite», e il Foreign Office ha duramente criticato per questo le autorità israeliane. Lo riporta la Bbc.

Le due deputate laburiste della Camera dei Comuni hanno detto che era «fondamentale» che i parlamentari potessero «testimoniare in prima persona la situazione nei territori palestinesi occupati». L'autorità israeliana per l'immigrazione ha invece ritenuto che intendessero «diffondere discorsi d'odio» contro Israele.

Il ministro degli Esteri David Lammy ha criticato le autorità israeliane, descrivendo la mossa come «inaccettabile, controproducente e profondamente preoccupante». Il leader conservatore Kemi Badenoch ha detto, invece, che Israele ha il diritto di «controllare i suoi confini», aggiungendo che era «significativo» che ci fossero parlamentari laburisti che altri Paesi non volevano far entrare.

Yang, parlamentare per Earley e Woodley, e Mohamed, parlamentare per Sheffield Central, sono volati in Israele dall'aeroporto di Londra Luton con due assistenti ieri pomeriggio. Il ministro degli Interni Moshe Arbel ha negato l'ingresso a tutti e quattro dopo averli interrogati.

Una dichiarazione diffusa ieri dall'ambasciata israeliana a Londra afferma che il Paese «non consentirà l'ingresso di individui o entità che agiscono contro lo Stato e i suoi cittadini», e che Mohamed e Yang avevano «accusato Israele di false affermazioni» ed erano «attivamente coinvolti nella promozione di sanzioni contro i ministri israeliani».

08:18
08:18
Raid USA sulla città di Saada

I media yemeniti, controllati dai ribelli Houthi, hanno riferito che gli americani hanno attaccato tre volte la città di Saada, che si trova nella parte orientale del Paese. Il bilancio dei raid è di almeno un morto e quattro feriti, rende noto la televisione al Masirah. Lo riporta Ynet.

08:05
08:05
«Gli Stati Uniti hanno trasferito una seconda batteria Thaad in Israele»

Il canale saudita Al-Hadath riferisce che gli Stati Uniti hanno trasferito una seconda batteria Thaad in Israele, in mezzo a crescenti tensioni sul programma nucleare iraniano. La batteria sarebbe stata consegnata ieri.

Siti di tracciamento dei voli hanno mostrato che un aereo americano C-5M Super Galaxy, il più grande aereo da trasporto dell'Aeronautica statunitense, è atterrato alla base aerea di Nevatim, nel sud di Israele, e vi è rimasto per circa otto ore prima di ripartire.

Il Thaad, o Terminal High Altitude Area Defense System, è un sistema antimissile avanzato. La batteria già dispiegata in Israele è stata utilizzata per intercettare diversi missili lanciati verso Israele dagli Houthi nello Yemen, anche nelle ultime settimane.

La settimana scorsa, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha minacciato l'Iran di «bombardamenti» e ulteriori sanzioni se Teheran non raggiungerà un accordo con Washington sul suo programma nucleare.

La prima batteria Thaad era stata inviata in Israele l'anno scorso, e si stima che circa 100 soldati americani siano stati dispiegati per operare il sistema, considerato complementare al sistema Patriot ma capace di difendere un'area più vasta, con una portata di 150-200 chilometri.

07:50
07:50
Il punto ale 07.30

Nove persone, tra cui un bambino, sono state uccise in due attacchi separati dell'esercito israeliano (Idf) nella Striscia di Gaza: lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Quds News Network. Secondo questa fonte, almeno otto persone sono morte e molte altre sono rimaste ferite in un raid contro un'abitazione a Khan Younis, mentre un bambino è stato ucciso in un bombardamento di una casa nel quartiere Zeitoun di Gaza City.

L'emittente Al Jazeera riporta che caccia israeliani hanno bombardato una moschea nel centro di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza.

Il blocco degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza sta avendo conseguenze disastrose per oltre un milione di bambini, afferma il Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia (Unicef) in un comunicato stampa. Nessun aiuto è stato autorizzato a entrare a Gaza dal due marzo, ovvero il periodo più lungo di blocco dall'inizio della guerra, con conseguente carenza di cibo, acqua potabile e forniture mediche. Senza questi beni essenziali, prosegue l'Unicef, la malnutrizione, le malattie e altre condizioni prevenibili probabilmente aumenteranno, portando a un aumento delle morti infantili.

«I negoziati diretti con una controparte che minaccia continuamente l'uso della forza e i cui rappresentanti esprimono posizioni contraddittorie sono privi di significato», ha dichiarato il ministro degli Esteri Abbas Araghchi, che ha però spiegato che «l'Iran resta impegnato nella diplomazia ed è disposto a tenere negoziati indiretti (con gli Stati Uniti)». «L'Iran è pronto a tutti gli scenari possibili. Siamo seri riguardo alla diplomazia e ai negoziati, e allo stesso tempo siamo altrettanto fermi e determinati nel difendere i nostri interessi nazionali e la nostra sovranità», ha aggiunto Araghchi durante una cerimonia per il Capodanno iraniano, alla quale hanno partecipato anche gli ambasciatori di paesi stranieri, sabato sera. Secondo quanto riferito dall'agenzia Mehr, il ministro ha affermato che la risposta dell'Iran alla lettera del presidente statunitense Donald Trump - in cui proponeva colloqui diretti, minacciando in caso contrario un'azione militare - è stata «in linea» con il contenuto e il tono del messaggio, pur lasciando aperta la porta alla diplomazia.